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In una nuova traduzione e cura, i tre dialoghi platonici che affrontano il processo a Socrate. Atene 399 a. C.: Socrate, accusato di non credere agli dèi tradizionali, corrompere i giovani e di introdurre nuove divinità, viene processato pubblicamente. Platone, suo discepolo, che assiste al dibattimento, in questi tre dialoghi ne offre un resoconto. Nell'"Eutifrone" Socrate, in procinto di incontrare il magistrato responsabile della messa in stato di accusa, ingaggia con il sacerdote Eutifrone una discussione sulla definizione di pietà religiosa, mostrando l'esigenza di una concezione religiosa fondata sulla ricerca dialettico-filosofica del vero. L'"Apologia di Socrate" è, invece, la difesa appassionata da lui stesso pronunciata e rappresenta il contributo piú importante e rigoroso alla comprensione della personalità e alla trasmissione del pensiero del filosofo. Condannato alla pena capitale e rinchiuso in prigione in attesa di essere giustiziato, nel "Critone" Socrate rifiuta l'offerta di fuga fattagli dall'amico, richiamandosi ai suoi obblighi verso lo Stato: un torto può essere ripagato da un altro torto? La caratterizzazione psicologica dei protagonisti e la ricerca d'una verità che ha la sua legittimazione nel libero confronto di idee contrapposte, sono gli elementi culturali nuovi che contraddistinguono l'opera di Platone, che in questi tre dialoghi delinea non solo un ritratto individuale, ma l'immagine ideale del vero filosofo, votato all'esercizio della conoscenza.
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CONTIENE LIBRO PRIMO LA BUSSOLA D'ORO LIBRO SECONDO LA LAMA SOTTILE LIBRO TERZO IL CANNOCCHIALE D'AMBRA
Il volume raccoglie la trilogia completa da cui è stato tratto il film "La bussola d'oro". "A me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l'esistenza di Dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e da corpo al realismo... Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. 'Non devi' è presto dimenticato, 'C'era una volta' durerà per sempre'". (Philip Pullman).
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A Capo di Ponte Emilia non accade mai nulla. Fino al giorno in cui il piccolo paese della Bassa Padana viene sconvolto dal ritrovamento di una mano mozzata nella cassetta delle lettere di un anziano pensionato.A Milano accadono molte cose, ma né la scomparsa del proprietario di un ristorante giapponese né il ritrovamento in un parco del cadavere di una ragazza riescono a sconvolgere il ritmo della città.Morti e misteri che piombano nella vita di Enrico Radeschi, intraprendente cronista di nera, che si trova, un po' per caso e un po' per mestiere, a condurre una doppia indagine tra le notti della metropoli lombarda e le sonnolente giornate della provincia.Cammina Radeschi, inseguendo storie che nascondono segreti del passato e violenze di oggi.Cammina Radeschi, perché dietro ad ogni notizia ci sono un mistero che chiede di essere svelato e una mano che tira le fila di tutto.<
Christopher e Auggie si conoscono da sempre. Nati nello stesso ospedale, da subito sono diventati miglioriamici. In terza elementare, però, Christopher si è trasferito e ha perso un po’ i contatti con Auggie. Adesso sono entrambi in prima media e Christopher non sta vivendo un momento felice: i genitori si stanno separando e sembra che tutto vada storto. Per questo, quando viene a sapere della morte di Daisy, la cagnetta di Auggie, non se la sente di chiamarlo. Non ha voglia di brutti pensieri. Ma a cosa servono gli amici, se non a essere presenti nel momento del bisogno? Ancora una volta sarà Auggie a ricordarlo a Christopher e a noi lettori, con la forza di un personaggio straordinario e di una storia che non smette mai di emozionare.
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7 dicembre. La Prima della Scala di Milano viene interrotta da un blackout. Nel buio che avvolge la città muore il sindaco. Poche ore dopo anche il primo cittadino di Parigi viene trovato senza vita.Due cadaveri eccellenti, un'indagine rompicapo per il vicequestore Loris Sebastiani e per Enrico Radeschi, giornalista free lance e hacker. Computer criptati, squatter, politica e interessi economici si intrecciano in una trama dove i colpi di scena si susseguono senza sosta.Corre Radeschi tra Milano e Parigi sulle tracce degli assassini.Corre Radeschi per salvare la sua vita e scoprire la verità.<
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“Il Bene Ostinato” di Paolo Rumiz è un libro sull’ostinazione di perseguire il bene, facendolo in prima persona, contro ogni statistica e calcolo economico o di marketing. Fare del bene per stare meglio tutti. Solidarietà sociale per aiutarsi l’un l’altro a essere più umani e prendersi cura del corpo, rispettandolo e proteggendolo. Proteggendolo dagli estremismi religiosi e dalle leggi ingiuste, agendo come medici per cercare di curarne le ferite, visibili e invisibili, mortali o curabili. Senza distinzione, perché di fare del bene si tratta. E si tratta di farlo a tutti, per tutti e per noi, anche. Senza che sia visto dai cinici metropolitani in cravatta solamente come un atto egoista, fare del bene agli altri fa bene a chi lo fa, a chi ci riesce. Scriverlo, o pensarlo e dirlo è importante. Così ha fatto l’autore, che dopo essere entrato in contatto con il Collegio Universitario Aspiranti Medici Missionari Medici con L'Africa, più conosciuto con la sigla di C.U.A.M.M., è partito con loro e li ha seguiti in Africa per osservarne da vicino l’azione e capirne l’importanza enorme. Il C.U.A.M.M., organizzazione non governativa nata 1950 per formare e preparare medici che possano operare nei paesi in via di sviluppo, oggi è un'associazione che si interessa alle problematiche legate alla salute e alla medicina nei paesi più poveri del mondo. Inoltre svolge attività di formazione sia in Italia che in Africa, e realizza progetti di cooperazione e dibattiti per una maggiore conoscenza e diffusione dei problemi che affliggono Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Tanzania, Uganda e Sudan, i paesi nei quali attualmente sono impegnati per rafforzare il diritto umano alla salute e per estendere l'accesso ai servizi sanitari delle popolazioni locali, spesso abbandonate dalle autorità. Lo scrittore e viaggiatore Paolo Rumiz ne “Il Bene Ostinato” racconta però soprattutto delle persone implicate ostinatamente a fare del bene, soffermandosi sulle azioni precise e ferme di uomini e donne, dalle vite intense e spesso rocambolesche, ma fiere, e sui loro sguardi sul mondo e sulle loro scelte che li hanno portai e li portano ad affrontare situazioni pericolose e drammatiche, e confrontarsi con l’orrore quotidiano del non poter fare di più, facendo tutto quello che si riesce, per curare chi sta male. Lontani da casa e dagli affetti, lontani dai divani comodi e dai grattacieli, lontani dagli ospedali ben attrezzati e dalle operazioni in ambienti sterili. Ostinatamente, per restare collegati anche agli altri uomini e donne lontani che noi chiamiamo stranieri, ed aiutarli. A stare bene.<
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