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Ginia diceva di no e Amelia guardava l'ingresso della sala. - Però un bicchierino lo beviamo. Vieni via Chi si annoia è colpa sua -. Il bicchierino lo presero nel primo caffè che trovarono e, appena uscite, Ginia sentí nell'aria un fresco che prima non c'era, e pensò ch'era bella che d estate i liquori rinfrescassero il sangue. Intanto Amelia le spiegava che, chi fa niente tutto il giorno, ha diritto per lo meno a svagarsi di sera, ma viene un momento, certe volte, che una ha paura del tempo che passa, e non sa piú se val la pena di correre tanto. - A te non succede? - Io corro solo per andare a lavorare, - disse Ginia, - mi diverto cosí poco che non ho tempo di pensarci. - Sei giovane tu, - disse Amelia, - a me succede che non sto ferma neanche quando lavoro.

- Quando posavi, stavi ferma, - disse Ginia camminando.

Amelia si mise a ridere. - Neanche per idea. Le modelle piú in gamba sono quelle che fanno ammattire il pittore.

Se non ti muovi ogni tanto, lui si dimentica che posi e ti tratta come una serva. Chi si fa pecora, il lupo lo mangia.

Ginia rispose con un semplice sorriso, ma una parola le scottava in gola, piú irresistibile del liquorino. Fu allora Che chiese ad Amelia perché non andavano a sedersi ai fresco, e bere un altro bicchierino. - Ma sí, - disse Amelia.

Lo presero al banco perché costava di meno.

Ora Ginia cominciava a sentirsi accaldata, e senza fatica mentre uscivano disse ad Amelia: - Volevo chiederti questo. Vorrei vederti posare.

Ne parlarono per un pezzo di strada, e Amelia rideva perché, nuda o vestita che sia, la modella interessa agli uomini, non a un altra ragazza. La modella sta ferma, cosa cè da vedere? Ginia disse che voleva vedere il pittore di-pingerla: non aveva mai visto maneggiare i colori e doveva esser bello. - Non è per oggi né per domani, - diceva, -

adesso sei senza lavoro. Ma se torni da qualche pittore, mi devi promettere che conduci anche me -. Amelia rise un'altra volta e le disse che, quanto ai pittori, era il meno: sapeva dove stavano e poteva condurcela. - Ma sono caro-gne, sta attenta-. Anche Ginia rideva.

Poi si trovarono sedute su una panchina e nessuno passava, perché non era piú né presto né tardi. Finirono la sera in una sala da ballo in collina.