Nell’Agorà di Atene furono
distribuite diverse nuove statue: l’imperatore compariva tra gli
eroi eponomi delle tribù e armato di corazza in due esemplari (uno
dei quali aveva la famosa effige con Atena sorretta dalla lupa
romana). Anche l’Iliade e
l’Odissea erano rappresentate da due
figure di donne corazzate (non si conosce la loro posizione
originaria). Ma nell’Agorà il segno più evidente dei nuovi tempi fu
la basilica, costruita a nord-est della piazza accanto alla Stoà di
Attalo. È probabilmente un’altra opera adrianea, anche se la sua
datazione è compresa genericamente nella prima metà del II secolo
d.C. La basilica è un edificio tipicamente romano che serviva per
pubbliche riunioni e incontri, e per amministrare la giustizia.
Quella di Atene era larga quindici metri, divisa in tre navate
rivestite di marmo, e spiccava dietro un porticato.