Sammie
Corbin le ha dato una settimana di tempo per il nuovo articolo, e Sammie l’ha scritto ma non l’ha ancora inviato. Lo sta passando al vaglio, spostando parole, cancellando e poi ripristinando, mettendosi in dubbio nel timore che non sia abbastanza buono, che abbia bisogno di un’altra revisione. Non ha mai fatto così, ma non ha neanche mai avuto un diretto concorrente, si è sempre dovuta preoccupare solo di se stessa. È in pausa pranzo, seduta nell’area ristoro con il laptop acceso; cerca di ignorare la gente che le sciama intorno e picchietta sulla tastiera, sperando che succeda qualcosa di brutto a Chris Weber. In realtà non se lo augura sul serio, è più come quando in macchina qualcuno le taglia la strada e lei immagina di vederlo fermo a bordo strada con un’auto della polizia che l’ha appena pizzicato e di passargli davanti strombazzando e facendo svolazzare il dito medio: è qualcosa del genere, che vorrebbe succedesse a Chris Weber. Che si ammalasse all’improvviso (niente di letale, ovviamente), o decidesse di mollare per sempre il giornalismo, rendendole la vita più semplice, perché a quel punto Corbin sarebbe costretto ad accettare i suoi pezzi senza fare tante storie e lei potrebbe smettere di preoccuparsi.
«Non sembri molto felice» dice Ethan scostando la sedia accanto e prendendovi posto. Regge il vassoietto del pranzo, e vedendo che sembra intenzionato a trattenersi Sammie richiude il laptop e lo scosta di lato. «Come va la scrittura?»
Arriccia il naso. «Non male.»
«Di cosa parlerà il tuo prossimo articolo?»
Sospira, percorre con un dito l’icona della mela sul portatile.
«Ho visitato Seever in carcere» dice.
«Hai visitato Seever?» ripete Ethan, colpito. «Tipo che ti sei seduta con lui e ci hai parlato?»
«Sì.»
«Cavoli. E cosa vi siete detti?» Ethan si sta sporgendo sopra il suo vassoio al punto che rischia di immergere il colletto nella scodella di clam chowder: la sua espressione è rapita, la sua attenzione è tutta per lei. Sammie sa che è sciocco ma prova piacere, perché quando è stata l’ultima volta che qualcuno ha mostrato interesse per quello che aveva da dire, così affascinato che è come se avesse i paraocchi, come se il resto del mondo non esistesse? L’ultima volta che qualcuno l’ha ascoltata come sta facendo Ethan è stata in occasione della lettura alla Tattered Cover, dove a parte la sua voce non si sentiva volare una mosca e dove lei poteva quasi sentire l’attenzione della gente, il modo in cui tutti si sforzavano di udire ogni sua parola, ogni inflessione, ogni respiro. Ormai nessuno è particolarmente interessato a sentirla parlare del suo lavoro, nemmeno Dean, che è addirittura un po’ ostile, ed è comprensibile perché ci è già passato, ha concluso quella fase della sua vita con la scoperta che sua moglie l’aveva tradito. «È al corrente dell’Assassino di Seconda Mano? Che cosa ne pensa?» domanda Ethan.
«Se te lo dicessi, poi dovrei ucciderti» scherza lei, ed Ethan non lo apprezza, non lo gradisce per niente, ma lei se ne accorge a malapena perché ha spostato lo sguardo oltre la sua spalla, perlustrando la sala: ha la sensazione che qualcuno la stia fissando, e sulle prime non lo nota ma poi riporta gli occhi di scatto su di lui, perché Jacky Seever è sempre stato bravo a mescolarsi alla gente senza farsi notare, è per questo che ha proseguito a uccidere impunemente così a lungo.
Ma non è Seever, è Loren, in un abito elegante e con i capelli imbrillantinati e lisciati all’indietro, e lei dovrebbe ormai essere abituata perché non è la prima volta che le fa questo scherzetto, ma non è una cosa a cui ci si possa abituare, vederlo vestito come un uomo che la conosceva, che è entrato nel suo corpo, che ha ucciso tanta gente. Sarebbe già sgradevole vederlo di sfuggita mentre cammina tra la folla, mentre fa acquisti o al ristorante, ma così è ancora peggio, perché lui la stava fissando, la osservava in attesa che lei se ne accorgesse. E quando i loro sguardi si incontrano le fa l’occhiolino, lento e civettuolo, come faceva sempre Seever, e Sammie fa scattare un braccio per la sorpresa e colpisce il vassoietto di Ethan, rovesciando la ciotola di zuppa, e c’è un momento di confusione nel quale Ethan inspira irritato dal naso mentre cerca di pulire il pasticcio, e quando Sammie rialza gli occhi e si guarda intorno Loren non c’è più.