Maria B.
Massa, 10 maggio 1928
La Bibbi Maria è sorella del confinato politico Bibbi Gino e conosce sin dall’infanzia il noto anarchico Lucetti Gino, autore dell’attentato a Sua Eccellenza il Capo del Governo, del quale si considerava quasi parente perché uno zio di lei, Bibbi Domenico, ammonito politico, convive con una certa Lucetti zia del Lucetti Gino.
La medesima, pure condividendo le teorie del fratello Gino, al quale è molto affezionata, non ebbe mai ad occuparsi di politica e conduceva vita molto ritirata. Appartiene a onesta e facoltosa famiglia. Il padre Carlo professa principi liberali democratici.
In occasione dell’attentato a Sua Eccellenza il Capo del Governo, essa, insieme con altri, fu arrestata e denunziata al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, ma con ordinanza della Commissione Istruttoria del 27 giugno 1927, venne prosciolta da ogni addebito per non aver partecipato al delitto.
Con sentenza del Tribunale di Massa, in data 10 marzo 1928 fu, insieme ad altri, condannata per favoreggiamento a sei mesi di reclusione per aver prestato assistenza e aiuto nel luglio 1926 all’anarchico Lucetti Gino, che sapevano autore di lesioni, tenendolo nascosto nella propria casa ed eludendo così le investigazioni dell’Autorità. Ha all’uopo presentato ricorso in appello, che tuttora è pendente a Genova.
Il 3 ottobre 1927 partì da Carrara per l’isola di Ustica per raggiungervi il fratello Gino, ivi confinato, e tenervi compagnia e vi si trattenne fino al marzo ultimo, quando fece ritorno a Carrara per assistere al procedimento penale, nel quale riportò la condanna a sei mesi di reclusione; e vi si tratterrà sino a che non sarà discusso a Genova l’appello.
Il Prefetto