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“.Figurarsi che colpo, per essi ”, disse Lola, prendendo posto col fidanzato al lungo tavolo che occupava il centro dell’ufficio telegrafico. “ C’è da fargli venire un accidente a telegrafar di venire perché Piero è morto ”.
Intorno, persone frettolose andavano e venivano. Un usciere sbirciava sospettoso dietro le spalle delle persone sedute, per sorvegliare che non scrivessero lettere invece che telegrammi.
“ Naturalmente ”, disse Demagistì, “ non bisogna telegrafare con brutale franchezza la notizia del decesso. Povera gente, devono affrontare il viaggio, e non sarebbe umano che li esponessimo allo strazio di farlo con l’angosciosa certezza. Telegraferemo con le debite forme”.
Aveva estratto la penna stilografica e s’accinse a scrivere.
“ Io ”, fece Lola, “ direi di telegrafare, come s’usa in questi casi: ”Piero gravissimo, venite subito“ ”.
Demagisti posò la penna, guardò la fidanzata freddamente.
“ Lola ”, disse, “ tu sei una brava ragazza, piena d’iniziativa, piena di buone intenzioni, ma non rifletti mai, prima di parlare ”.
“ Perché? ”.
“ Ma scusa, allora, tanto vale telegrafare: ”Piero morto“ ”.
“ È per non allarmarli ”.
“ Benedetta figliola, si sa che, quando si telegrafa ”gravissimo“, vuoi dire morto. Tu stessa hai detto: come s’usa in questi casi. Tutti sanno che, in occasione di morte, si telegrafa così ”.
“ Già, è vero. Allora, telegrafiamo: ”Piero grave“. È meno allarmante ”.
“ Non mi sembra. Capiranno che non vogliamo allarmarli con ”gravissimo“ e che Piero è proprio gravissimo, cioè morto ”.
“ Allora telegrafiamo: ”Piero non bene, venite subito“ ”.
“ Ma ti pare possibile? Se uno non sta bene in modo tale da richiedere l’immediata partenza dei suoi cari, vuoi dire che è gravissimo, e siamo da capo. C’è da accoppare quei poverini. Oppure da farsi prendere per pazzi ”.
“È giusto. Allora, telegrafiamo: ”Piero non benissimo, venite subito“; oppure: ”Leggera indisposizione Piero richiede vostra immediata partenza“, o… ”.
Demagisti continuava a scuotere il capo, desolatamente.
“ Non vorrai telegrafare ”, scattò Lola: “ ”Piero ottimamente, venite subito“ ”.
“ Cara, non è tanto il non bene o il non benissimo, o l’indisposizione, quanto il ”venite subito“, l’appello urgente, che toglie ogni valore all’eufemismo. Anzi, quanto maggiore sarà il contrasto tra la prima frase e la seconda, tanto più li allarmeremo. Tu capisci, se dicessimo: ”Piero discretamente“, o anche: ”Piero bene“, o: ”benissimo“, seguito da: ”venite subito“, sfido chiunque a non allarmarsi, se è uno che vuoi bene. È piuttosto sulla seconda frase che bisogna puntare, per evitare allarmi, per non dare quel pugno in petto che sarebbe la brutale comunicazione del fatto ”.
“ D’altronde ”, fece Lola, pensosa, “ dobbiamo chiamarli qui per i funerali. Non possiamo telegrafare: ”Piero non bene, restate dove siete“ ”.
“ No, certamente ”.
Seguì una pausa di silenzio. I due, la fronte aggrinzita nello sforzo, si scervellavano per trovare una formula che conciliasse le esigenze della pietà con quelle dell’informazione.
“E se”, saltò su Lola, “invece di: ”Piero gravissimo“, telegrafassimo: ”Filippo gravissimo, venite subito“? ”.
Il fidanzato la guardò sbalordito.
“ Che c’entra Filippo, se è morto Piero? ”.
“ Così non si allarmerebbero ”.
“ Bella soluzione del cavolo! Non s’allarmerebbero, ma non capirebbero nemmeno. Chi è questo Filippo? ”.
“ Fo’ per dire. Un nome qualunque. Del resto c’è il portiere, lì, che mi pare si chiami Filippo ”.
“ Lola, tu certe volte mi fai cadere le braccia. Ma ti pare una soluzione? Direbbero che siamo impazziti, se li chiamassimo d’urgenza perché il portiere è malato. Ti dirò di più: la stessa cosa succederebbe perfino se telegrafassimo loro che dei coinquilini o perfino tu o io siamo gravissimi ” (entrambi fecero scongiuri) “ o che lo è Teresa o la suocera ”.
“ Anche la suocera? Stento a crederlo ”.
“ Ma è certo. E nota che, in tutti questi casi, crederebbero benissimo che si tratti di malattia e non di morte, perché della nostra dipartita a costoro non importa niente, e quindi a nessuno verrebbe in mente di comunicarla loro con eufemistiche attenuazioni, e pertanto… ”.
Da un pezzo Lola non seguiva più le sottili elucubrazioni del fidanzato. Al solito, ella non rinunziava facilmente alle proprie idee, per quanto sballate.
“ Eppure ”, disse, “ non mi pare un suggerimento da buttar via. Tu capisci che un simile espediente ci permetterebbe di telegrafare senza tante reticenze, con brutale franchezza, anche: ”Filippo morto, Filippo crcpato, Filippo seppellito, venite subito“ ”.
“ Ma con quale risultato, benedetta donna? Riconosco che il ripiego risolverebbe dei problemi, perché la notizia della morte del portiere, o d’un altro qualsiasi ignoto Filippo, non li emozionerebbe né punto né poco. Ma non risolverebbe niente. Al massimo direbbero: ”Filippo è morto, salute a noi“ ”.
“ Non li credo così cinici. E insisto nella mia idea ”.
“ Ma che c’entra il cinismo? A che serve telegrafare che è morto uno sconosciuto? Ti vuole entrare in testa? ”.
La ragazza resisteva.
“ Per quanto ”, disse, “ non esista nel loro parentado o tra le loro amicizie e conoscenze nessun Filippo, pure sono convinta che essi non possano non provare per la morte d’un loro simile quel minimo d’umana pietà che non si nega nemmeno a un cane ”.
“ Ma non al punto di muoversi e venire qui ”.
“ E va bene ”, fece lei, arrendendosi con qualche amarezza. “ Hai sempre ragione tu, secondo te. Ma allora come si fa? ”.
“ Come si fa, come si fa? Non è facile. Lasciami pensare ”.
“ Posso fare una proposta? ”.
“ Dì pure ”.
“Telegrafiamo: ”Voi gravissimi, Piero viene subito“ ”.
“ Non capisco. Come, ”voi gravissimi“? ”.
“ Per non allarmarli. Invertiamo le parti. Invece di dire che è gravissimo Piero e che loro debbono venire subito, diciamo che Piero va subito e che loro sono gravissimi ”.
“ Oh, povera ingenua! Oh, povera ingenua! Ma davvero tu credi che una persona s’allarmerebbe di meno sentendo che è gravissima lei stessa, piuttosto che un terzo, sia pure molto caro? Ma dove stai con la testa? La salute è il numero uno. ”Io“ viene prima di chiunque. E, poi, sentendoselo comunicare per telegrafo! Capperi! Davvero c’è da far pigliare un accidente al destinatario. No, no. Ma poi, a parte il fatto che, ripeto, uno s’allarmerebbe anche di più se si sentisse comunicare per telegrafo che gravissimo è lui e non un altro, credo che non servirebbe a niente far così ”.
“ Come sei prolisso, Paolo! Non so se resisterò, quando saremo sposati, e certe volte sarei tentata di iniziare fin da ora le pratiche per la separazione ”.
“ Insomma, non capirebbero ”.
“ E pare che non debbano capire, infatti ”.
“ Debbono capire e non capire. Scusa, perché si telegrafa? ”, “ Perché debbono venire ai funerali ”.
“ E dunque? Però, debbono venire ai funerali, senza sapere con certezza che lui è morto ”.
“ E allora, perché non telegrafare così, per esempio: ”Vinto lotteria, venite subito per incassare“? Sai come si precipiterebbero? E non avrebbero il minimo sospetto che si tratti, invece, d’una luttuosa circostanza. Farebbero un bellissimo viaggio, tranquilli, sereni. Un viaggio felice, come rare volte capita di farne ”.
“ E l’arrivo? Non pensi all’arrivo? Ti pare possibile, Lola, che si debba far venir qui della gente col miraggio d’incassare una cospicua somma, per farla poi trovare in presenza d’un caro estinto? Il contraccolpo sarebbe anche peggiore. Attirarli con una buona notizia sarebbe come tender loro un tranello che renderebbe più grave il salto nella realtà; che renderebbe più lunga, per così dire, la corsa della colonna mercuriale dal cento sopra zero al cento sotto zero. La corsa del pistone nel cilindro, insomma. Sarebbe come esporre qualcuno a un forte calore, per poi sottoporlo a una doccia gelata ”.
“ Lo fanno i norvegesi e pare se ne trovino bene ”.
“ È la sauna, lo so. Ma qui non siamo in Norvegia. Qui siamo in Italia. È già molto se si fa il bagno caldo. No, no. Meglio, mille volte meglio, allora, fargli senz’altro la doccia ”.
“ Figlio mio ”, ripetè la ragazza sgomenta, “ come sei prolisso! Non so da chi tu abbia preso. E penso con terrore… ”.
“ Abbrevio, concludo, arrivo, sintetizzo, compendio, riassumo succintamente. Noi, dunque, dob biamo non creare delle perniciose illusioni, ma suscitare, anzi, uno stato di preallarme generico che, senza far esplodere la certezza, serva ad attutire il colpo finale, accorciando le distanze, e che, nel contempo, lasci adito a qualche speranza, dando luogo a una zona di transizione fra la quiete ignara e l’angosciosa certezza, per un graduale passaggio, che faccia da cuscinetto o ammortizzatore, in modo da… ”.
“ Eh, ma ci vuole un trattato, per tutto questo ”, esclamò Lola terrorizzata. “ Insisto per il mio testo: ”Vinto lotteria, venite subito per incassare“ ”.
“ Lo respingo ”, disse Demagisti freddamente.
“ Ed io ci metto la questione di fiducia ”, fece la ragazza, che cominciava a scaldarsi.
“ Senti, Lola ”, disse Demagisti, “ non voglio stare a far questioni con te per una faccenda che, in fondo, ci riguarda fino a un certo punto. Dividiamo le cose a metà. Fra il tuo sì, e il mio no, adottiamo soltanto la metà del testo da te proposto ”.
“ Cioè? ”.
“ Sopprimiamo il ”Vinto lotteria“ e telegrafiamo soltanto: ”Venite subito per incassare“ ”.
Lola era strabiliata per l’ammirazione. Guardò il fidanzato con stupore.
“ Mi pare che ci siamo ”, disse. “ Questa volta mi pare proprio che ci siamo ”.
Ma Demagisti ci ripensò.
“ No ”, disse, “ la frase si presta a due diverse interpretazioni, che li farebbero crcpare in ogni caso: in un caso, alla partenza; e, nell’altro, all’arrivo ”.
“ E allora? ”.
“ Allora “, disse Demagisti, ” facciamo così.
Telegrafiamo: “Piero ottimamente, non muovetevi“. Se vogliono capire, capiranno ”. “ È l’unica ”.
“ E adesso bisogna andare a far l’annunzio per i giornali ”, disse Demagisti dopo aver fatto il telegramma.
“ Anche questo! ”, mormorò Lola. “ Non si finisce mai..Com’è complicato vivere! ”.
“ Anzi, morire ”.
“ Cioè, sopravvivere ”.
S’avviarono.