capitolo 1
La donna stringe tra le dita la scatola di fiammiferi. Si lecca le labbra. Ha provato e riprovato quelle parole fino a sentirle perfette. «Hai niente da dire, prima che esegua la sentenza?».
L’uomo inginocchiato sul pavimento del magazzino alza lo sguardo su di lei. Sta tremando, e mugola pietosamente dietro alla maschera che gli copre il volto. «Oh Dio, oh Gesù, oh Dio, oh Gesù…». Le catene intorno ai suoi polsi e alle sue caviglie tintinnano contro il palo di metallo. Una zaffata di accelerante si alza nell’aria dallo pneumatico incastrato sopra la testa e le spalle. Gomma nera e paraffina.
«È troppo tardi per questo», dice lei con un sorriso. «Thomas Leis…».
«Ti prego, non devi farlo!».
Il sorriso si smorza. Sta rovinando tutto. «Thomas Leis, sei stato giudicato colpevole di stregoneria…».
«Non sono uno stregone, è uno sbaglio!».
«…e condannato a bruciare sul rogo fino a che morte non sopraggiunga».
«Io non ho fatto niente!».
«Codardo». Sente le luci calde sulla schiena, mentre accende il primo fiammifero, per poi farlo anche con tutti gli altri. Sibilano e sfolgorano, luminosi e brillanti. Puri. Gloriosi.
«ti prego!».
«Brucia. Così come brucerai all’inferno». Il sorriso torna a danzarle sul volto. «Sarà un buon modo per abituarti». Lascia cadere la scatola di fiammiferi accesi sulla gomma, e l’accelerante prende fuoco. Di colpo, un lampo di fiamme blu e gialle prende a correre intorno allo pneumatico.
Thomas Leis urla.
Si dibatte contro le catene. Un denso fumo nero gli avvolge il volto, nascondendo la maschera alla vista mentre il fuoco si innalza. E lui implora, grida e prega…
La donna getta indietro la testa e ride, guardando verso il cielo. Apre le braccia, gli occhi che scintillano come diamanti.
La voce di Dio crepita nell’aria, facendo vibrare il mondo stesso: «E… taglia. Ben fatto, tutti quanti. Facciamo una pausa per pranzo e poi proseguiamo con la scena due-trenta-sei all’una e mezza».
Si sente uno scroscio di applausi.
Poi un uomo in gilet giallo fluorescente entra in scena con un estintore. fwooosh – le fiamme scompaiono in uno sbuffo di anidride carbonica, mentre il cameraman si allontana, proteggendo le lenti.
Un tecnico toglie la maschera verde con le croci gialle dal volto dello stuntman che ha interpretato Thomas Leis. Sta sorridendo soddisfatto, anche se sa che alla fine sostituiranno digitalmente il suo volto, in post-produzione. Anche se ha interrotto la battuta di lei.
Dio ci salvi dagli stuntman che si credono attori.
La donna piega la testa di lato e si acciglia. «Non lo so… mi è sembrato tutto un po’ troppo sopra le righe, all’ultimo. Davvero esagerato. Lei non dovrebbe essere un po’ più… non so, sommessa? Magari anche un po’ sensuale? Posso rifarla?».