Capitolo 85

«Ci sono!», esclamò Stacey a voce alta, sebbene la stanza fosse deserta.

Aveva impiegato del tempo a passare in rassegna tutti i dati che si erano accumulati sulla sua scrivania, ma alla fine era riuscita a scoprire che il misterioso numero di cellulare che compariva nel registro delle chiamate di Luke Fenton era stato in contatto anche con Hayley Smart.

Sul telefono della donna aveva trovato un messaggio eliminato proveniente da quello stesso numero, oltre a diciassette chiamate senza risposta.

Il messaggio, piuttosto inquietante, recitava:

Vieni fuori, vieni fuori, ovunque tu sia.

Prima di giungere a una conclusione certa, tuttavia, mancava un’ultima tessera del puzzle.

Stacey stava appunto pensando a come procurarsi l’informazione di cui aveva bisogno.

Se fosse stata scaltra come Dawson, probabilmente le sarebbe già venuta in mente almeno una ventina di loschi espedienti per raggiungere il suo scopo.

Ma lei non ragionava in quel modo.

Quindi, cosa poteva fare?

Quando non si poteva agire con furbizia, non restava che l’onestà.

“Di certo non troverò niente”, pensò, digitando su Google il numero in questione.

Dopo qualche secondo, era in attesa che la polizia della West Mercia rispondesse al telefono.

«Dipartimento di Investigazione criminale, prego», disse, quando il messaggio registrato lasciò spazio alla voce di una persona in carne e ossa.

«A quale proposito?»

«A proposito di un caso di omicidio su cui stanno indagando», si limitò a rispondere.

Non sentì più niente e pensò che avessero riattaccato.

A un tratto, rispose una voce di donna.

Stacey ne fu sollevata, senza sapere il perché. Solidarietà femminile, probabilmente.

Spese qualche parola per presentarsi e poi affondò il colpo. «Stiamo lavorando a due omicidi e abbiamo ragione di credere che siano collegati al caso di Lester Jackson, trovato a Redland Hall, e…».

«Mi dispiace», si affrettò a dire la donna. «Sa che non posso…».

«Capisco perfettamente», ribatté Stacey, che non aveva alcuna intenzione di gettare la spugna. «E non voglio conoscere i dettagli del vostro caso. Mi chiedevo solamente se posso farle una domanda a cui può rispondere sì o no, che ne dice? Credo che alla lunga potrebbe tornare utile anche a voi».

Silenzio.

Stacey non udì un rifiuto, quindi andò avanti. «Ho un numero di telefono e vorrei soltanto sapere se è emerso anche nel corso delle vostre indagini».

Un altro silenzio, che Stacey interpretò come un assenso.

Lesse il numero a voce alta.

Silenzio.

In sottofondo, il ticchettio delle dita sulla tastiera del computer, seguito da un monosillabo.

«Sì».

Stacey la ringraziò e chiuse la conversazione.

Adesso era certa che il numero che aveva davanti agli occhi fosse quello dell’assassino.