Antigone

Agnese, se tu potessi passare una serata con una persona a tua scelta - anche se non la conosci, anche se è morta - chi sceglieresti?

- Antigone.

Antigone? Come mai?

- La vorrei guardare negli occhi e chiederle dove ha trovato il coraggio.

Dove la porteresti?

- Al parco, noi due da sole. Sedute sotto un albero a parlare. Le farei raccontare tutta la storia. Poi le farei delle domande, ma solo alla fine.

Le hai già pensate, le domande?

- Sì. Vorrei sapere come ha fatto a non aver paura del giudizio della gente, delle autorità, dei parenti, del re. Come ha fatto a fregarsene di tutti e fare la cosa giusta. Vorrei anche sapere come ha fatto a sapere con certezza che quella era la cosa giusta. Come te ne accorgi, da sola.

Questo. Come si fa a non avere paura quando prendi una decisione così.

E se ti dicesse che ha avuto paura?

- Infatti. Ma la sua ragione era un po’ come una forza inevitabile. Sai chi mi ricorda?

Chi?

- Ilaria Cucchi, hai presente?

Ho presente.

- Il fratello, la polizia, la gente intorno che giudica. La legge. Non è proprio la stessa storia. Ma simile, no? Come certi la prendono in giro, per esempio. Io penso che anche Antigone devono tanto averla presa in giro, derisa. Devono averle detto ma chi te lo fa fare, ma lascia perdere, non ti conviene. Queste cose qui.