QUINDI CHI VUOLE ESSERE UNA PIATTAFORMA?
Strategia di piattaforma per tutti
Penso che i santi non solo siano dei cattivi modelli di comportamento, sono incapaci, in un certo senso, di identificarsi a pieno con quelli di noi che sono comuni mortali.
—Martin Luther King Jr.
Una “piattaforma” è un modello di business e un insieme di competenze accessibile e personalizzabile da utenti esterni. Spesso, questi utenti sfruttano la piattaforma in modi che non avresti mai pensato, figuriamoci se devono gestirle e farle funzionare. Amazon è costituita da più di una dozzina di rigogliose piattaforme di business, come AWS, Fullfillment, Payments, CreateSpace, Direct Publishing, Audible, Advertising, Flex, Instant Video, Kindle e Mechanical Turk, giusto per citare qualche nome.
Quali altre aziende dominano il mercato delle piattaforme digitali? Oltre ad Amazon, le aziende che si ritiene abbiano uno sguardo rivolto al futuro sono Facebook, Apple, Google. Scott Galloway le chiama “Four Horsemen”, i quattro cavalieri.1 Ognuna di queste aziende offre ai propri clienti l’accesso a servizi con un fortissimo impatto sulle economie di rete. Ogni volta che si aggiunge un nuovo membro, la rete diventa più solida e più smart.
È difficile capire come qualcuno possa competere con piattaforme tanto consolidate.
idea 18: Pensare a come rendere disponibili le tue competenze tramite una piattaforma potrebbe aiutarti a identificare le future strategie di business. Non è una cosa da tutti. In ogni caso, comprendere a pieno gli sforzi che potrebbe richiedere una simile impresa ti darà nuove idee, spunti per innovare.
Quali sono i segni caratteristici di una piattaforma, dal punto di vista del modello di business? Astrae la complessità, democratizza l’accesso e l’utilizzo, ha elevati costi fissi e costi marginali bassissimi (zero). L’inventario è di qualcun altro, è on demand, ha un modello di prezzo a consumo. Possiede gli strumenti di comunicazione, non è lo strumento di produzione, offre contenuti generati dagli utenti e OPW, Other People’s Work (vedi Idea 23). È facilitata da un marketplace, è strutturata a livelli e ha regole precise, è programmabile.
Amazon pone l’accento su un ulteriore attributo, forse la killer feature che offre valore aggiunto ad Amazon stessa e ai suoi clienti: il self-service. Quando accedi a una piattaforma (o a un servizio), non dovresti avere la necessità di parlare con nessuno all’interno dell’azienda. Anzi, a dirla tutta, una piattaforma di successo innova evitando il contatto, dovrebbe essere possibile scoprire come funziona, come implementarla e utilizzarla senza aver bisogno di “engagement”. Non dovrebbe essere supervisionata. Se pensi a una customer experience o a una operatività che rasentino la perfezione, l’obiettivo che ti devi porre è lo “zero provisioning” (fornitura e configurazione automatica). Molti dei tuoi servizi possono essere self-service, mentre altri semplicemente non possono esserlo. “Quando una piattaforma è self-service, vengono sperimentate anche le idee più improbabili, perché non c’è alcun esperto pronto a dirti ‘Questo non funzionerà mai!’. Indovina un po’? Ci sono un sacco di idee improbabili che funzionano”, scrisse Bezos nella sua lettera agli azionisti del 2011.2
DOVRESTI SVILUPPARE UNA PIATTAFORMA?
Forse sì, o forse no. Quello che devi tenere in seria considerazione è se vale la pena selezionare una delle competenze chiave della tua azienda o un insieme di servizi ed effettuare gli investimenti necessari a trasformarla in una piattaforma:
1. Identifica quali delle tue competenze possono diventare un business. Sapresti indicare con precisione cosa rende la tua azienda più competitiva delle altre? Come può essere replicata con facilità? Qual è il valore aggiunto che offri ai tuoi clienti?
2. Considera il tuo business come se fosse composto da un insieme di competenze e abilità. Sii molto preciso nelle definizioni e suddividi i grandi processi in piccole funzioni o servizi.
3. Identifica i servizi. Pensa a come dovrebbe essere il servizio e la relativa API. Come puoi far sì che sia una “black box”? In altre parole, come ti proteggi dalle copie e dal furto (intellettuale)?
4. Qual è il tuo vantaggio? Come puoi offrire le migliori condizioni commerciali? Per condizioni commerciali intendo costi, velocità, disponibilità, qualità, flessibilità e funzionalità.
5. Puoi trarne profitto? È possibile offrire queste competenze a queste condizioni commerciali? Puoi creare un business profittevole?
6. Sperimenta e valuta. Hai una conoscenza critica e basata sui fatti delle competenze, dei limiti e dei potenziali benefici (o della loro assenza) di una piattaforma? Approcciati in maniera agile ai test, impara e crea valore man mano che procedi nella tua strada.
Sviluppare una piattaforma richiede grandi sforzi e un’attenta analisi. Che tu decida o meno di attuare questa strategia, fare questo esercizio ti permetterà di guardare in maniera schietta e più chiara a come migliorare e innovare le tue competenze.
DOMANDE DA PORSI
1. Quali sono le capacità e le competenze alla base della tua azienda?
2. Saresti in grado di metterle a disposizione di clienti interni ed esterni sotto forma di piattaforma?
3. Saresti in grado di rendere disponibili queste competenze a chiunque, in modalità zero provisioning e a prezzi competitivi?