Capitolo 31
Ryan

«Oh, per l’amor del cielo!», urla Charlotte rispondendo alla mia chiamata. «Devo richiedere un’ordinanza restrittiva nei tuoi confronti, Ryan del The Pine Box? Non sono ancora riuscita a parlare con la mia amica, okay? Sono passate tre ore da quando mi hai telefonato. Placa i bollenti spiriti».

Apro la bocca per rispondere ma Charlotte continua imperterrita prima che possa dire anche solo una parola.

«In realtà, forse è un bene avermi chiamato, ora che ci penso. Non ti avrei cercato io, ma così te lo posso dire: c’è stato uno sviluppo inaspettato da quando abbiamo parlato, prima, e ora non credo tu possa sperare che la mia amica ti chiami».

Gli occhi blu di Colby sono incollati ai miei mentre mi sistemo il telefono all’orecchio. Mi fa segno come se non vedesse l’ora di sapere cosa stia dicendo e io alzo l’indice, chiedendogli di avere pazienza.

Charlotte continua: «Ho ricevuto un SMS dalla mia amica e, mi dispiace essere portatrice di brutte notizie, Ryan, ma sembra proprio sia successo quello che temevi».

«Cosa?», domando.

«Avevi paura che, dopo un anno di continui rifiuti ai ragazzi, la mia amica potesse cedere prima che tu avessi l’opportunità di parlarle, no? Be’, forse sei un veggente, perché è successo proprio questo».

«Cosa ha detto?»

«Il messaggio era vago ma la conosco bene e sono sicura al novantanove percento che stia pensando di tornare con il suo ex».

Il cuore mi balza in gola. «Cosa? Il giocatore di calcio?»

«Sì, Stu».

Entro nel panico. «Perché lo pensi? L’ha detto lei?».

Colby spalanca gli occhi.

«No, ma è l’unica cosa che abbia senso. È uscita con una persona appartenente al suo passato, un “idiota”: ha detto questo. È appena volata alle Hawaii per un matrimonio e l’unico idiota dal suo passato che potrebbe essere presente a quel matrimonio è il suo ex. E, se ha fatto sesso con Stu (è l’unico motivo per cui potrebbe aver tirato in ballo l’idiota dal passato), allora significa che stanno per tornare insieme: la mia amica non andrebbe mai a letto con uno sconosciuto, mai. Quindi, penso davvero stia tornando con Stu».

Sto facendo tutto il possibile (e l’impossibile) per non scoppiare a ridere. «E perché Stu dovrebbe essere alle Hawaii, proprio al matrimonio di cui parli?», chiedo.

Colby mi guarda senza capire, come se non vedesse l’ora di ricevere un indizio su quello che sta succedendo ma mi limito a fargli l’occhiolino per tranquillizzarlo.

«Era amico dello sposo, un tizio di nome Josh», risponde Charlotte. «Sinceramente, non pensavo l’avrebbe invitato al matrimonio dopo che ha trattato così male la mia amica. Pensavo che l’avesse tagliato fuori del tutto. Ma non c’è nessun altro nella sua vita ad appartenere al passato ed essere contemporaneamente “un idiota”.

«Be’, ci sono io», ribatto con un sorriso sulle labbra.

Quasi vedo Charlotte alzare gli occhi al cielo attraverso il telefono. «Intendevo che nessun altro può rispecchiare la descrizione e nel frattempo essere al matrimonio di Josh».

Okay, mi sono divertito abbastanza. «Charlotte, sono io. Sono io l’idiota dal passato. Sono alle Hawaii con la tua migliore amica. Oh, e quando dico “migliore amica”, sappi che non parlo della hostess di nome “Samantha”; parlo di Theresa Rodriguez, l’assistente personale del mio futuro cognato, Joshua William Faraday».

Silenzio di tomba all’altro capo del telefono.

«Sono il fratello di Kat Morgan». Rido. «Ryan Morgan. E – sorpresa! – ho fatto sesso con Theresa circa tre ore fa, appena dopo essere arrivato e aver trovato “Samantha” nella hall dell’hotel».

«Oh, mio Dio».

«Pazzesco, eh?»

«Fuori di testa. Come cazzo hai fatto a portare a letto Tessa così in fretta? Le hai detto della tua ricerca folle e del fatto che non sei più riuscito ad andare a letto con nessuna nel mentre?»

«No. Non le ho raccontato nulla degli ultimi tre mesi. E ti chiamo proprio per questo: non le spiegherò ancora nulla e preferirei che non lo facessi nemmeno tu».

Rivelo a Charlotte il mio piano e, quando ho finito, lei fa finta di non avermi sentito.

«Non puoi tenerglielo nascosto. Merita di saperlo».

«Certo. E prometto di dirle tutto prima di lasciare Maui. Ma devo raccontarle tutto per forza oggi? Vorrei far passare un po’ di tempo. Ho cercato una hostess di nome Samantha per tre mesi. Lascia che mi riprenda prima di mettere a nudo la mia anima davanti a una donna che ho appena scoperto chiamarsi Theresa».

Charlotte non risponde.

«Charlotte, tutte le emozioni provate quando ho incontrato “Samantha” nel locale, le sto avvertendo di nuovo con Tessa all’ennesima potenza, e anche per lei è lo stesso, o non avrebbe acconsentito. Permettici di conoscerci durante la settimana senza che tutte queste follie si mettano in mezzo».

«Glielo dirai prima di lasciare Maui?»

«Promesso».

Sospira. «Okay, non dirò nulla, per ora. Non so perché mi fido di te».

«Grazie, Charlotte». Faccio il segno del pollice all’insù a Colby e lui ricambia dandomi un pugnetto amichevole.

«Ma ho tre condizioni per il mio silenzio», dice Charlotte. «E devi giurare sulla Bibbia che le rispetterai».

«Qualsiasi cosa».

«Giura».

«Lo giuro».

«Primo: glielo dici entro la fine della settimana».

«Okay».

«Secondo: non svelarle che ero già al corrente di tutto. Non deve sapere che ho accettato di tacere. Se dovesse scoprirlo, si arrabbierebbe da morire».

«Non farò il tuo nome, promesso. Grazie».

«È importante, Ryan. Non mettermi nella merda. Conosco quella ragazza fin dalla scuola e non le ho mai mentito. Nell’ultimo anno si è sentita tradita, era devastata. Ha sempre creduto molto nell’onestà e nell’integrità morale delle persone ma, ultimamente, è molto sensibile all’argomento».

«Capisco. Promesso. Il tuo nome non uscirà dalle mie labbra. E la terza condizione?»

«Non osare spezzarle il cuore. Non osare, cazzo. Se qualcuno dovrà ritrovarsi col cuore spezzato o anche solo con una minuscola scheggia nel dito, farai meglio ad accertarti di essere tu».