Capitolo 56
Tessa

Sono sdraiata nel letto accanto a Ryan a guardare il suo viso illuminato dalla luna mentre dorme; il suono rilassante delle onde dell’oceano entra dalla portafinestra della mia stanza.

Quando ho scritto a Ryan di incontrarmi al bar e presentarsi come “Ulysses” questa sera, volevo solo una cosa: una notte selvaggia, diversa da tutto quello provato prima. Ed è esattamente ciò che Ryan mi ha servito su un piatto d’argento, senza bisogno di spiegargli esplicitamente i miei desideri. Lo sapeva già.

Oh, mio Dio, Ryan era su di giri. Le sconcerie. I capelli tirati, le sculacciate. Il modo in cui mi ha legata e comandata come se gli appartenessi. Tutto questo ha concorso a farmi raggiungere picchi di piacere che nemmeno conoscevo.

Devo ammetterlo: non pensavo sarei mai stata il tipo di ragazza che si eccita per queste cose. Ragionandoci a freddo, avrei pensato che essere trattata così mi avrebbe infastidita o almeno mi avrebbe fatto alzare gli occhi al cielo. Al contrario, cavolo, in quel frangente, quando Ryan e io ci siamo sentiti totalmente disinibiti e liberi di esplorare le nostre fantasie più recondite, quando entrambi abbiamo capito di non dover rendere conto a nessuno e di volerci occupare solamente di noi stessi e dei nostri desideri, ho trovato la sua voglia di dominarmi davvero elettrizzante.

E la ciliegina sulla torta? Quando Ryan mi ha slegata, mi ha stretta a sé e ha sussurrato: «Sei perfetta, Tessa». A cui è seguita la mia inattesa ma sincera risposta: «Anche tu».

E ora, mentre lui dorme con il suo bel viso avvolto dalla luce della luna, sono del tutto sveglia dopo solo poche ore di sonno, con il corpo indolenzito nel migliore dei modi… e la mente in subbuglio.

Porca miseria. No. Mi rendo conto di una cosa sconcertante: credo ci siano buone possibilità che non riuscirò mai più a fare sesso con un uomo che non sia Ryan Ulysses Morgan. Quale altro uomo sul pianeta potrebbe farmi godere anche solo la metà di lui? Quale altro uomo potrebbe capire esattamente cosa desidera il mio corpo, quando sono io la prima a non saperlo?

Per qualche ragione, mentre sono sdraiata nella stanza buia e fisso il viso di Ryan, prendo atto del fatto che Ryan Ulysses Morgan sia l’unico uomo sulla faccia della terra capace di portare il mio corpo al suo massimo potenziale. E, rendermi conto di questo – cioè che potrei essermi appena assicurata una vita di insoddisfazioni sessuali con i miei futuri partner solo per il gusto di godermi una breve settimana in paradiso – è davvero preoccupante.