Note
DE BELLO GALLICO. LA GUERRA GALLICA
Libro I
1 Sotto il nome di Gallia Cesare non comprende la parte di territorio già sottomesso ai Romani cioè, approssimativamente, la Savoia, il Delfinato, la Linguadoca e la Provenza, che nei Commentari vengono semplicemente designati come «Provincia».
2 La «Gallia Narbonense», già provincia romana dal 121 a.C, era ancora tagliata in due, all’epoca di Cesare, dal territorio dell’alleata Marsiglia.
3 Questo importante popolo celtico, che aveva abitato un vasto territorio tra la Germania meridionale e l’Austria occidentale, era ridotto al tempo di Cesare nei confini che qui vengono precisamente indicati.
4 I Sequani erano stanziati nel territorio che diverrà la parte meridionale della Franca Contea, tra il Doubs e la catena del Giura.
5 Il 61 a.C, tre anni prima che Cesare, allora propretore della Spagna Ulteriore (approssimativamente la parte sud-occidentale della Penisola Iberica) ottenesse con una legge speciale il governatorato della Gallia (58 a.C).
6 II miglio romano equivale a 1.478,50 m, pertanto le cifre corrispondono a circa km 35 in lunghezza e km 266 in larghezza.
7 Nella primavera del 58 a.C
8 Una delle più potenti popolazioni galliche, stanziata nel Nivernese e nella Borgogna, fra la Loira e la Saona.
9 Diviziaco era il capo del partito filoromano cui aderiva l’aristocrazia. Dumnorige, fratello minore di Diviziaco, era invece ostile ai Romani.
10 Gli Elvezi vedono nell’attività di Orgetorige un tentativo di sovvertire il regime oligarchico vigente con l’imposizione di una monarchia autoritaria.
11 I Raurici abitavano al di là dell’alto corso del Reno, come pure i Tulingi ed i Latobici. Degli ultimi due si hanno scarse testimonianze; si tratta comunque di popoli di stirpe Celtica.
12 I Boi avevano abitato al di là del Reno, nella regione che da loro prese il nome di Boemia. In questo momento stanno subendo la pressione dei Daci, che li costringono a rifluire nel Norico.
13 Il Norico è una regione a sud del Danubio, situata tra Baviera, Tiralo e Svizzera orientale da un lato, Ungheria occidentale, Slovenia e Croazia settentrionale dall’altro.
14 Si tratta probabilmente del passaggio sotto il colle dell’Ecluse, dove oggi corre la strada che va da Lione a Ginevra. L’«altissimo monte» va identificato con il Plat de Roches o con il più lontano Grand Credo.
15 Gli Allobrogi vivevano negli attuali Delfinato e Savoia. Erano sottomessi ai Romani dal 121 a.C. Nel 61 a.C. avevano tentato una rivolta, repressa nello stesso anno.
16 Si tratta di un ponte sul Rodano, emissario del lago di Ginevra, che segnava il confine tra Allobrogi ed Elvezi.
17 Il 28 marzo del 58 a.C. Per gli Elvezi la data era particolarmente significativa, in quanto, secondo il loro calendario lunare, corrispondeva al primo giorno dell’anno (la sera del primo giorno dopo la luna nuova di marzo).
18 Con questo nome, o con quello di Gallia Narbonense o più semplicemente con il nome di Provincia, viene designata la parte della Gallia situata al di là delle Alpi, già sotto il dominio romano, per distinguerla dalla Gallia Citeriore, cioè la parte dell’attuale territorio italiano al di qua delle Alpi, a nord della Toscana, non ancora incluso a pieno titolo nel territorio della Repubblica.
19 Benché avesse ottenuto già da tempo il governatorato della Gallia Ulteriore, Cesare si era trattenuto a Roma per motivi politici. Il precipitare della situazione nella Gallia lo convince a partire e a raggiungere Ginevra in solo otto giorni.
20 Si tratta della famosa X legione, quella che sarebbe diventata la prediletta di Cesare.
21 La sconfitta alla quale si allude è quella subita nel 107 a.C. da L. Cassio Longino, console insieme a Mario, presso Tolosa, dai Tigurini, allora alleati dei Cimbri. L’onta infamante del giogo consisteva nel far passare i soldati vinti, uno alla volta, sotto tre lance, di cui due erano conficcate nel terreno e la terza fissata trasversalmente. Chi si rifiutava veniva ucciso.
22 Secondo i calcoli, approssimativamente il 13 aprile.
23 Il muro, più che altro un terrapieno, misurava 5 m di altezza per 28 km di lunghezza. Terrapieno e relativa fossa furono edificati in soli 15 giorni.
24 Il territorio dei Santoni corrisponde alla regione a nord di Bordeaux, ad almeno 200 km di distanza da Tolosa.
25 Il legato Tito Labieno è uno dei più valenti ufficiali di Cesare e suo stretto collaboratore; abbandonò Cesare durante la guerra civile passando dalla parte di Pompeo, cui era legato da clientele. Morì nella battaglia di Munda nel 45 a.C.
26 Le legioni arruolate, per iniziativa di Cesare, nella Gallia Citeriore sono la XI e la XII. Le altre tre, VII, VIII e IX erano vecchie legioni di Cesare mandate ad Aquileia in vista della campagna nell’Illirico (attuale territorio della ex Jugoslavia), che non ebbe luogo. Dopo la riforma di Mario ogni legione comprendeva circa seimila uomini.
27 Sono tutti popoli delle Alpi occidentali che abitavano tra l’alta valle dell’Isère (Ceutroni) e la zona del Moncenisio (Graioceli) e del Monginevro (Caturigi).
28 Ocelum, non ancora sicuramente identificata, potrebbe essere Avigliana sulla Dora Riparia, a 30 km da Torino.
29 Importante popolo celtico della Provenza, sulla riva sinistra del Rodano.
30 Popolo celtico subordinato agli Edui, stanziato tra il Rodano e la Saona.
31 Piccolo popolo subordinato agli Edui, stanziato ad est della Saona ed a nord del Rodano fino al Giura, quindi tra il territorio degli Edui e quello degli Allobrogi. Sembra che il loro nome significhi «coloro che abitano sulle due rive dell’Arar».
32 È la Saona, affluente del Rodano.
33 La notte, dal tramonto all’alba, veniva divisa dai Romani in quattro vigiliae di durata variabile secondo le stagioni. In questo caso, considerata la stagione, doveva essere all’incirca mezzanotte.
34 Come dice Cesare, la nazione Elvetica era già allora divisa in quattro cantoni, che egli chiama pagi, intendendo con questo sia il territorio che gli abitanti che lo occupano.
35 Cesare aveva sposato nel 59 a.C. Calpurnia, figlia di L. Calpurnio Pisone Cesonio, console nel 58, e pronipote del legato L. Calpurnio Pisone, la cui morte viene qui vendicata.
36 Gli Elvezi si dirigevano a nord-ovest, in direzione di Autun attraverso i monti del Beaujolais e del Charolais.
37 A 7/9 km circa di distanza.
38 La distribuzione delle razioni di frumento si faceva una volta al mese.
39 I Biturigi erano stati in passato un popolo egemone della Gallia. Il loro prestigio era principalmente di origine religiosa dal momento che presso la loro capitale, Avarico, era situato il centro religioso celtico dove annualmente si riunivano i Druidi, capi religiosi delle tribù Galliche.
40 Gaio Valerio Trucillo è il tipico esempio di personaggio di già avanzata romanizzazione. Il suo nome è composto dal praenomen e nomen del console Gaio Valerio Fiacco, che aveva concesso la cittadinanza romana a suo padre, mentre è tipicamente gallico nel cognomen.
41 A mezzanotte circa, considerato che siamo alla fine di giugno e la durata della notte è dalle 7,30 di sera alle 4,30 del mattino.
42 Circa alle 3 del mattino.
43 Publio Considio doveva essere un ufficiale piuttosto anziano, se aveva combattuto con Lucio Cornelio Silla (138-78 a.C.) e Marco Licinio Crasso (115-53 a.C). L’ultima guerra alla quale aveva potuto partecipare con Crasso era la celebre rivolta degli schiavi guidata da Spartaco degli anni 73-71 a.C.
44 Le armi dei Galli erano caratteristiche e si distinguevano soprattutto per l’elmo ornato di lunghe corna, il grande scudo rettangolare e la lunga spada.
45 Al tempo di Cesare, la cavalleria non era più composta da cittadini romani, ma veniva fornita dagli alleati. Poteva essere comandata da un capo indigeno o da un prefetto romano. Era divisa in ali (alae), squadroni (turmae) e decurie (decurìae), cioè gruppi di dieci cavalieri. Lucio Emilio, qui nominato, è un decurione, cioè l’ufficiale che comanda una decuria.
46 Lo schieramento dell’esercito su tre ordini, o linee, era il più frequente, ma non l’unico, e poteva variare a seconda delle esigenze strategiche. Nella formazione su tre ordini vengono schierate 4 coorti nella prima linea, quella degli hastati, e 3 nelle due successive, chiamate principes, la seconda, e mari, la terza. Ogni coorte è formata da 6 centurie di cento uomini ciascuna, 10 coorti formano una legione: una legione, a pieno organico, conta 6000 uomini.
47 La VII, l’VIII, la IX e la X.
48 La XI e la XII, alle quali, essendo formate da reclute, vengono affidate mansioni più leggere: di copertura e di difesa delle retrovie.
49 Sono gli impedimenta, cioè tutti i bagagli pesanti che seguono l’esercito, dalle tende agli utensili, alle macchine da guerra. La loro importanza è, ovviamente, fondamentale e la loro perdita equivale ad una sconfitta.
50 La formazione gallica «a falange» è molto diversa dalla famosa falange macedone usata da Filippo n e da suo figlio Alessandro Magno nel iv secolo a.C. Si tratta semplicemente di una formazione a ranghi molto serrati che avanza o sostiene l’assalto nemico, mantenendosi sotto la protezione degli scudi, che spesso la coprono anche dall’alto.
51 Cesare usa l’espressione «lato scoperto» (latus apertum), cioè il fianco non coperto dallo scudo, che veniva impugnato con la sinistra, quindi il lato destro.
52 Le dodici ore del giorno, calcolate dall’alba al tramonto, erano di lunghezza variabile secondo la stagione. Alla fine di giugno erano di circa un’ora e un quarto, quindi l’ora settima va da mezzogiorno all’una e un quarto.
53 Era una popolazione della Gallia Celtica, stanziata ai piedi della catena dei Vosgi, lungo l’alto corso della Mosa, Marna e Senna.
54 Li escluse cioè dalle condizioni, piuttosto miti, imposte agli Elvezi che si erano arresi, vendendoli probabilmente come schiavi.
55 Secondo la testimonianza di Cesare, gli Elvezi utilizzavano l’alfabeto greco per scrivere nella loro lingua. Per epoche più tarde, a partire dal iv secolo d.C, è testimoniata anche un’altra forma di scrittura simile alla runica dei Germani.
56 Il dibattito sulla veridicità di questi dati è ancora molto acceso: mentre una parte della critica tende a ridurre drasticamente le cifre, in base a studi di demografia dell’antichità, un’altra tende ad accettarle, pur con il sospetto che Cesare abbia esagerato.
57 Importante popolo celtico stanziato nella regione del Massiccio centrale che ancora ne porta il nome: Alvernia. Ebbe per un certo periodo l’egemonia in Gallia. Ostili ai Romani, gli Arverni avevano stretto rapporti di amicizia con i Cartaginesi fin dal tempo di Annibale (218 a.C). Erano stati vinti dai Romani nel 121 a.C.
58 Si allude alla sconfitta di Admagetobriga di cui si parlerà più avanti, avvenuta probabilmente nel 60 a.C, se è questa la «brutta battaglia» combattuta dai «nostri fratelli Edui» di cui parla Cicerone in una sua lettera del 15 marzo 60 (Ep. ad Att. I, 19. 2).
59 La missione diplomatica di Diviziaco avvenne probabilmente intorno al 60 o 59 a.C. e non ottenne nessun risultato. A Roma fu ospite di Cicerone.
60 Erano in origine stanziati nella parte meridionale dell’odierna Danimarca.
61 Il nome della località (Admagetobriga o Magetobriga) e la sua collocazione (alta Saona o alta Alsazia) sono incerti.
62 Cesare nominerà anche più avanti (i, 40) questi due popoli germanici, sempre in relazione alla terribile esperienza della loro invasione in Gallia e in Italia, avvenuta dal 113 al 101 a.C. Il console Caio Mario riuscirà a fermarli nel 102 ad Aquae Sextiae (Aix en Provence) e nel 101 ai Campi Raudii presso Vercelli.
63 L’anno precedente, nel 59 a.C.
64 Nel 61 a.C
65 Vuol dire che da 14 anni, cioè dal 72 a.C, erano usciti dal loro paese di origine in cerca di un luogo dove stabilirsi.
66 Erano stanziati lungo il corso della Mosella.
67 Provenivano dall’attuale regione del Brandeburgo.
68 L’attuale Besançon.
69 L’attuale Doubs.
70 Il piede romano equivale a cm 29,57. La distanza è quindi di circa 470 m.
71 I tribuni (tribuni militum) erano giovani nobili che compivano come ufficiali il servizio militare; i prefetti (praefecti) erano, all’epoca di Cesare, ufficiali a disposizione del generale con funzioni amministrative, ma anche tattiche; gli «amici» dovevano essere quelli che avevano seguito Cesare per motivi politici o per interesse personale.
72 Di solito venivano convocati solo i centurioni più alti in grado, cioè quelli della prima centuria della prima coorte, detti primipili.
73 Si tratta della famosa rivolta dei gladiatori di Capua guidati da Spartaco che, per tre anni, dal 73 al 71 a.C, creò seri problemi alla Repubblica. Fu domata nel 71 dal console M. Licinio Crasso, che punì atrocemente i rivoltosi facendone crocifiggere seimila lungo la via Appia, alle porte di Roma.
74 Si riferisce alla tattica seguita da Ariovisto nella citata battaglia di Admagetobriga.
75 Altro popolo celtico stanziato nei territori a nord di quelli occupati da Sequani e Lingoni, tra il Reno e la Senna.
76 Tra le 2,30 e le 5 del mattino, nel mese di agosto.
77 All’epoca di Cesare, la coorte pretoria è un gruppo scelto di soldati a diretta disposizione del generale.
78 Poco più di 75 km; Cesare opera quindi una deviazione per non passare nella stretta valle del Doubs, portandosi nell’Alsazia meridionale.
79 II gioco di parole del legionario si basa sull’espressione ad equum rescribere, che significa tanto «passare alla cavalleria», quanto «iscrivere nell’ordine equestre», che era quello dei più facoltosi cittadini romani di origine non nobile.
80 Popolazioni ai confini della Gallia Narbonense.
81 Nel 121 a.C.
82 È quasi certamente lo stesso personaggio nominato in I, 19 come Trocillo, e che funge da interprete nel colloquio privato tra Cesare e Diviziaco.
83 L’istituto dell’ospitalità garantiva precisi diritti di immunità e protezione.
84 II «passo» romano misurava m 1,478, la distanza è quindi di circa 900 m.
85 II «sortilegio» consisteva nel predire il futuro interpretando i segni incisi su tre piccoli pezzi di legno scelti a caso tra quelli sparpagliati su un panno bianco. Il «vaticinio» si traeva osservando i gorghi e la corrente dei fiumi e interpretandone il suono.
86 La luna nuova sarebbe caduta il 18 settembre.
87 Le legioni di Cesare, quattro di veterani e due di reclute, avrebbero dovuto avere in forza 6000 uomini ciascuna, ma sembra che nella guerra gallica fossero composte da poco più di 4000 effettivi.
88 Sono tutti popoli di origine germanica stanziati lungo il Meno (Marcomanni), il Reno (Triboci) e la Mosella (Vangioni e Nemeti). Gli Svevi dovevano essere il nucleo originario al quale apparteneva Ariovisto.
89 È il figlio minore di Marco Licinio Crasso che, con Cesare e Pompeo, aveva siglato nel 60 a.C. l’accordo privato noto come Primo Triumvirato. Cesare lo chiama adulescens, intendendo con questo che non aveva ancora raggiunto i 37 anni, età minima per ricoprire la carica di questore, primo passo per intraprendere la carriera senatoria. Rimarrà in Gallia con Cesare fino al 55, svolgendo onorevolmente incarichi di responsabilità. Morirà nel 53 a Carré, in Mesopotamia, combattendo con il padre contro i Parti.
90 Prima della fine di settembre: la campagna di Cesare è durata in tutto cinque mesi.
91 Il governatore di una provincia aveva anche funzioni giudiziarie.
Libro II
1 La XIII e la XIV. Sale così a otto il numero delle legioni impiegate da Cesare nella guerra.
2 Cioè la primavera del 57. Il termine «estate» viene usato nel senso di buona stagione, adatta alle operazioni militari.
3 Nipote di Cesare, fu pretore nel 48 e console nel 43 con Ottaviano. Morì nello stesso anno.
4 Si tratta della popolazione gallica che compì la prima famosa invasione dell’Italia nel 390 a.C, arrivando a saccheggiare Roma. Da più di due secoli (283 a.C.) erano stati soggiogati dai Romani. Abitavano il territorio tra la media Loira e la Senna fino ai confini dei Belgi.
5 Stanziati nei territori attualmente corrispondenti ai dipartimenti della Marna e delle Ardenne.
6 Abitavano nella regione corrispondente all’attuale dipartimento dell’Aisne, che ancora oggi si chiama Soissonnais, tra la Marna e l’Oise.
7 Stanziati lungo la riva destra della Senna, all’incirca nell’attuale dipartimento dell’Oise.
8 I Nervi erano stanziati tra l’alto corso della Schelda e la Mosa, nell’attuale zona della Fiandra e del Brabante, in Belgio. Gli Atrebati, Morini e Caleti erano dislocati più a nord sulla costa, nelle odierne regioni della Normandia e dell’Artois, in Francia. I Veliocassi risiedevano lungo la riva destra della Senna, i Viromandui nell’attuale Piecardia, gli Atuatuci nei pressi dell’odierna Liegi. Condrusi, Eburoni, Ceresi e Pemani erano stanziati tra Mosa, Mosella e Reno. In totale 306.000 armati. Una cifra ritenuta esagerata.
9 L’Aisne, affluente dell’Oise, sub affluente della Senna. Qui, come in altri punti, il testo non consente di individuare in modo certo il luogo. Cesare non si cura di essere troppo preciso su particolari topografici che, comunque, non avevano grande significato per i suoi lettori.
10 Rispettivamente m 3,50 e m 5,30. Le misure sono in proporzione di due a tre.
11 Stando alla distanza indicata, pari a circa 12 km, a nord dell’Aisne, la città potrebbe corrispondere all’odierna Beaurieux oppure a Vieux-Laon.
12 Formazione serrata, con gli scudi sollevati a formare una specie di tettoia, al riparo della quale ci si poteva accostare alle mura. Tipica tecnica romana che vediamo qui adottata anche dai Belgi.
13 Contingenti stranieri di corpi speciali erano entrati da tempo nell’esercito romano. La cavalleria numida ne faceva parte sin dalla n guerra punica, ed ebbe un ruolo determinante nella battaglia di Zama, nel 202 a.C. I Cretesi erano specializzati nel tiro con l’arco e i Baleari erano esperti frombolieri.
14 Circa 600 m. I due fossati dovevano raggiungere uno l’Aisne e l’altro la Miette.
15 È quella formata dalla Miette, un piccolo corso d’acqua che si getta nell’Aisne.
16 In luglio, tra le 21,45 e mezzanotte.
17 È un personaggio particolare, noto come scrittore, oltre che come legato di Cesare nella guerra gallica.
18 Nome piuttosto comune tra le città galliche, che significa «città nuova». È la capitale dei Suessioni, situata poco più a nord dell’attuale Soisson.
19 Specie di tettoie mobili, alte m 2,10, larghe m 2,40, lunghe m 4,80, con le quali si poteva formare un camminamento protetto per accostarsi alle mura.
20 Terrapieno (agger) e torri mobili (turres ambulatoriae) erano elementi fondamentali della tecnica di assedio romana. Spianato e innalzato il terreno davanti alle mura (agger) in modo da portarsi ad una altezza maggiore rispetto al coronamento delle mura stesse, venivano poste sul terrapieno le torri, in legno e a vari piani (sino a 10), sui quali prendevano posto i soldati e le macchine da lancio.
21 La città non è stata identificata. Probabilmente era nei pressi dell’odierna Beauvais.
22 Il fiume Sabis viene comunemente identificato con la Sambre, che si unisce all’Oise, confluendo nella Senna.
23 Circa 300 m.
24 Meno di 1 m.
25 Era un drappo rosso, insegna del comandante in capo, che veniva issato sul pretorio (la tenda del generale) per ordinare lo schieramento a battaglia. Durante il combattimento seguiva il generale in modo da segnalarne la posizione.
26 Erano particolari ornamenti (insignia) che servivano a riconoscere, nella confusione della battaglia, i diversi graduati.
27 Schiavi addetti ai servizi nell’esercito, armati soltanto di bastone.
28 La porta occidentale del campo. L’accampamento romano veniva costruito secondo regole precise. La sua pianta è basata su due assi ortogonali, il cardo, in direzione nord-sud, e il decumanus, in direzione est-ovest, che formavano le due vie principali. All’incrocio di esse si apriva un largo spiazzo, forum, dove era situato il praetorium, la tenda del generale. Il campo era circondato da una palizzata, interrotta, in corrispondenza delle strade, da 4 porte principali; tutt’intorno era scavato un fossato.
29 Ogni manipolo, formato da due centurie, aveva una propria insegna che doveva servire da punto di riferimento durante la battaglia e che guidava gli spostamenti.
30 II soldato incaricato di portare il vessillo.
31 Era il massimo grado cui si poteva arrivare, partendo dalla «gavetta»: centurione della prima centuria della prima coorte.
32 Circa km 4,50.
33 Macchina d’assedio formata da una grossa trave terminante con un rinforzo di bronzo, talvolta a forma di testa di montone, da cui il nome. Montata su cavalietti o sospesa, veniva spinta contro torri e mura in modo da sfondarle.
34 Del bottino facevano naturalmente parte sia uomini che cose. Si è preferito lasciare, come in latino, il termine «capo» per indicare le persone, perché ci sembra efficacemente rendere il declassamento totale dell’individuo, dalla condizione di libero a quella di schiavo.
35 Popoli stanziati nelle attuali regioni della Bretagna e del Cotentin, nella Francia nord-occidentale.
36 Regione corrispondente all’attuale Istria e Dalmazia, facente parte anch’essa del governatorato concesso a Cesare per cinque anni (dal 59 al 54 a.C).
37 Vengono quindi dislocate in due zone strategiche, a guardia dei popoli da poco sottomessi: quelli sottomessi da Crasso, tra Loira e Senna, e i Belgi.
38 Si tratta della supplicatìo: solenne preghiera pubblica agli dèi per allontanare un pericolo o per rendere grazie, come in questo caso, della vittoria ottenuta.
Libro III
1 Servio Sulpicio Galba era evidentemente un legato, visto che gli viene affidato il comando di una legione, anche se Cesare non lo dice esplicitamente.
2 La zona indicata corrisponde all’odierno Vallese, cioè la valle del Rodano sino a Ginevra. Le Alpi sono le Alpi Pennine. I popoli, tutti di stirpe celtica, erano così dislocati: i Nantuati presso il lago di Ginevra, i Veragri, la popolazione più importante, sul gomito del Rodano, i Seduni intorno all’odierna Sion o Sitten.
3 È il passo del Gran San Bernardo, dove anche Cesare aveva incontrato resistenza all’inizio della guerra gallica (vedi i, 10).
4 La capitale dei Veragri, oggi Martigny.
5 La Durance, affluente del Rodano. Il campo romano fu posto sulla sinistra del fiume sotto i pendii delle Rappes, in una posizione poco favorevole.
6 Il giavellotto tipico dei Galli, chiamato gaesum, interamente di ferro e più corto del pilum dei Romani. Ogni soldato ne portava due.
7 Per prelevare le due coorti che vi aveva lasciato.
8 Doveva essere pieno inverno, probabilmente il gennaio del 56.
9 Costituiva l’altro settore del suo governatorato quinquennale e dove, trascorsi già due anni dalla nomina, non si era ancora recato.
10 Sono tutti popoli stanziati nell’odierna Bretagna: gli Esuvi nell’attuale Côte du Calvados, i Coriosoliti nella Bretagna settentrionale e i Veneti in quella meridionale. Questi ultimi hanno in comune solo il nome con gli abitanti dei Colli Euganei nell’attuale Veneto. Dei quattro ufficiali romani si sa soltanto che appartenevano all’ordine equestre.
11 Invece di andare nell’Illirico, come aveva precedentemente annunciato, Cesare si era trattenuto nella Gallia Citeriore (Italia settentrionale) per sorvegliare la situazione politica a Roma, in quel momento critica per il suo partito.
12 Questo non poté avvenire prima della fine dell’aprile 56, dopo il convegno di Lucca con Pompeo e Crasso per il rinnovo del patto politico noto come Primo Triumvirato.
13 Si allude al Mediterraneo.
14 Sono tutti popoli dislocati sulla costa atlantica, elencati secondo la loro collocazione da ovest a est, dall’estrema parte occidentale della penisola bretone (Osismi) fino alle coste del Mare del Nord, oltre il Reno (Menapi).
15 Pittoni e Santoni sono due popoli stanziati nella regione presso l’Oceano, tra Loira e Garonna: i Pittoni nell’odierno Poitou (la loro città principale era l’odierna Poitiers) e i Santoni a nord dell’estuario della Garonna.
16 Decimo Giunio Bruto Albino, chiamato anche lui come Publio Crasso adulescens, doveva avere poco meno di 30 anni. Collaboratore di Cesare in quasi tutta la guerra gallica, al suo fianco nella guerra civile, sarà tra i congiurati che nel 44 lo uccideranno. Morirà, forse fatto uccidere da Antonio, nel 43.
17 Rispettivamente cm 29,5 e oltre cm 2, dato che il digitus normale è di cm 1,84.
18 È molto probabile che le navi venete uscissero dalla baia di Quiberon e che la battaglia si sia svolta davanti al promontorio di St. Gildas, dall’alto del quale Cesare e l’esercito schierato assistettero al combattimento.
19 Le falci murarie, lunghe pertiche con infisse lame ricurve, venivano usate negli assedi per smantellare mura e fortificazioni.
20 Essendo piena estate, forse la fine di luglio, l’ora quarta doveva essere dalle 8,30 alle 9,40.
21 Circa 1,5 km. Il luogo non è identificato.
22 Luglio-agosto del 56.
23 Gli sfortunati episodi di guerra si riferiscono al 79-78, e sono in qualche modo collegati alla resistenza di Sertorio, del partito di Mario, contro i sillani. Lucio Manlio fu proconsole nella Gallia Narbonense nel 78, mentre non si hanno notizie su Valerio Preconino.
24 Popolo aquitanico stanziato a sud della Garonna, nell’attuale Guascogna.
25 Corrisponde all’attuale piccolo centro di Sos.
26 In modo da farlo crollare creando il vuoto al disotto.
27 Rapporti di devozione di questo tipo non erano rari presso i popoli celtici.
28 Popoli stanziati a sud-ovest dei Soziati.
29 Quinto Sertorio (123-72 a.C), esponente del partito democratico di Mario, si era rifugiato in Spagna dopo la sconfitta di Mario ad opera dell’aristocratico Silla nell’83. Qui proseguì la lotta stringendo accordi con le popolazioni locali, e creando anche una scuola di strategia militare romana per i giovani della nobiltà iberica. Nel 75, il comando delle operazioni contro Sartorio fu affidato a Pompeo che ne fiaccò la resistenza. Sertorio fu ucciso a tradimento nel 72.
30 Lo schieramento su due ordini era utilizzato quando il numero degli uomini non era rilevante, in modo da evitare una sproporzione tra ampiezza e profondità. La posizione degli ausiliari al centro è insolita (di solito venivano disposti sulle ali) ed è forse dettata da una certa diffidenza nei loro confronti.
31 La porta posteriore del campo, costruito, come si vede, dagli ex ufficiali di Sertorio, secondo il sistema romano.
32 Regione alle sorgenti dell’Ebro, i cui abitanti opposero resistenza ai Romani per oltre un secolo.
33 Tutte queste popolazioni dell’Aquitania sono difficilmente identificabili e localizzabili.
34 Si conclude con questa campagna la permanenza del giovane Publio Crasso in Gallia. Egli venne mandato a Roma per seguire la campagna elettorale del padre e di Pompeo che, secondo gli accordi di Lucca, dovevano diventare consoli nel 55, come puntualmente avvenne (IV, 1).
35 Sono i due popoli più lontani, stanziati a nord-est verso il Mare del Nord e il Reno, già nominati nel libro II, 4.
Libro IV
1 Il 55 a.C. Gneo Pompeo e M. Crasso avevano stretto con Cesare l’accordo privato noto come Primo Triumvirato, che si proponeva di esercitare un controllo politico sullo Stato. L’elezione era avvenuta non senza difficoltà a gennaio inoltrato, e Cesare, sebbene lontano, si era molto adoperato per favorirla, secondo gli accordi presi a Lucca l’anno precedente.
2 Popolazioni di oltre Reno note anche da altre fonti. Dopo il i secolo d.C, contribuirono con altri popoli della zona al costituirsi del popolo franco.
3 Traduciamo con tribù il termine pagi, usato da Cesare anche a proposito degli Elvezi (vedi n. L. I, 4).
4 Circa 900 km verso est. Le dimensioni dello spazio «deserto» sembrano davvero inverosimili, e si avanzano molte supposizioni su possibili errori degli antichi copisti. Il territorio è probabilmente la Boemia, lasciata libera dai Boi (I, 5).
5 Gli Eburoni e i Condursi erano probabilmente popoli belgi stanziati lungo il medio corso della Loira ed erano sottomessi ai Treviri, popolo gallico alleato dei Romani. La loro cavalleria compare infatti a fianco delle truppe romane nella campagna contro i Nervi (li, 24).
6 L’intero capitolo geografico, che interrompe stranamente la narrazione, è stato considerato un’aggiunta posteriore, anche per le molte inesattezze e incongruenze in esso contenute: è la Mosella, e non la Mosa, che nasce nei Vosgi, sfociando poi nel Mare del Nord, senza confluire nel Reno, mentre è il Waal (Vacalus, nominato tra l’altro solo molto più tardi da Tacito) che confluisce nel Reno. I popoli, elencati da sud a nord e in maniera insolitamente poco rigorosa, sono tutti stanziati sulla riva sinistra, quindi gallica, del Reno.
7 Il racconto di questa battaglia non è privo di reticenze e ambiguità. La notizia del massacro fu accolta a Roma in modo molto severo da Catone, che propose addirittura di consegnare Cesare ai nemici. Le fonti accennano anche a un decreto del senato per aprire un’inchiesta sul comportamento privo di scrupoli del generale.
8 Anche questa frase è ambigua: Cesare accettò di proteggerli o li abbandonò alla vendetta dei Galli?
9 Stanziati pressappoco nella zona della Ruhr.
10 Secondo la maggior parte dei commentatori, il ponte fu costruito nel tratto del Reno tra Coblenza e Bonn, dove il fiume è largo circa 400 m e profondo in media 3 m. Sebbene in questo tratto la pendenza sia piuttosto lieve, la portata doveva essere considerevole, data la stagione estiva.
11 45 cm.
12 12 m circa, calcolati alla base dei pilastri.
13 Circa 60 cm: uno spessore pari alla distanza delle due travi appaiate.
14 Traduciamo con «morse», secondo il significato usuale del termine, la parola latina fibulae. In questo caso, la parola sembra assumere un particolare significato tecnico: potrebbe trattarsi di travi secondarie che fungono da sostegno di quelle principali e collocate con una inclinazione inversa a quella delle travi portanti.
15 Tavole e graticci costituiscono il piano di calpestio.
16 Doveva essere la fine di luglio, tempo di mietitura nelle regioni nordiche.
17 Si era quasi alla metà di agosto.
18 Gaio Voluseno Quadrato era tribuno dei soldati.
19 L’identificazione del porto da cui si imbarcò Cesare è controversa. Si è supposto trattarsi di Ambleteux, Wissant, Calais o Boulogne. Quest’ultima località sembra la più probabile.
20 Nel 57 a.C. dopo la vittoria sui Nervi di cui gli Atrebati erano alleati.
21 La VII e la X.
22 Aristocratico romano, fedele sostenitore di Cesare e imparentato per matrimonio con la gens Julia.
23 Verso mezzanotte. La data esatta, il 27 agosto, si ricava dall’accenno fatto più avanti (IV, 29) al plenilunio.
24 Tra le 8,45 e le 9,50.
25 Tra le 14,10 e le 15,15.
26 Se, come sembra, i Britanni erano schierati tra Folkestone e Dover, Cesare, spostandosi di circa 10 km verso nord, raggiunge le spiagge di Walmer-Deal.
27 È uno speciale reparto di fanti, montati su carri velocissimi (essedum). La tecnica di guerra con gli essedi verrà descritta più avanti (IV, 33).
28 La stazza di una nave da carico romana era di 80 t, e il rapporto tra lunghezza e larghezza dell’imbarcazione era di 4 a 4.
29 Più leggere delle navi da carico, erano prevalentemente manovrate con i remi disposti su tre ordini. Più lunghe e sottili delle navi da carico, avevano un rapporto larghezza lunghezza di 1 a 7 o 8.
30 Il lato destro non protetto dagli scudi.
31 L’aquilifero ha il compito di portare in battaglia l’insegna della legione, la cui perdita costituisce un grave disonore, oltre che un reale danno tattico, dato che l’insegna serviva a segnalare gli spostamenti nel corso del combattimento. L’aquilifero era di solito un soldato scelto, un centurione della prima centuria della prima coorte.
32 Il 31 agosto.
33 Il carro portava probabilmente due combattenti, uno dei quali, designato da Cesare con il nome latino auriga, teneva le redini e guidava il carro.
34 Il 26 settembre.
35 Assumono la formazione chiusa detta orbes: i soldati si dispongono in cerchio, fianco a fianco, rivolti contro il nemico. Era usata nelle situazioni di emergenza, di fronte a forze preponderanti.
36 La campagna contro i Menapi si era svolta mentre Cesare era in Britannia.
37 Cinque giorni in più rispetto ai quindici, già eccezionali, decretati per le imprese dell’anno precedente, nonostante l’opposizione di Catone e la scarsa rilevanza dei risultati ottenuti. È evidente che in questo momento il partito di Cesare ha, a Roma, grande influenza.
Libro V
1 L’anno è il 54 a.C. L’elezione dei due consoli, Appio Claudio, parente di Pompeo e quindi favorevole a Cesare e al triumvirato, e L. Domizio, del partito avverso, testimonia una certa riscossa dell’opposizione.
2 Una popolazione probabilmente stanziata a nord dell’attuale Albania.
3 Si doveva essere oltre la metà di maggio.
4 Probabilmente Boulogne.
5 Poco meno di 45 km, ma non è la distanza minima, che è di soli 32 km, tra Cap-Gris-Nez (vicino a Wissant) e South Foreland.
6 Erano quelle indette da Cesare, alle quali erano invitati tutti i popoli della Gallia, e che stavano ormai diventando un’istituzione.
7 Stanziati nei dintorni dell’odierna Meaux, presso la Marna, in una regione ricca di legname, avevano portato le navi al mare attraverso i corsi navigabili della Marna e della Senna.
8 È lo stesso personaggio, ostile ai Romani, di cui Cesare parla ampiamente nel I Libro (I 3-5,9, 18-20); non abbiamo più notizie invece del fratello filoromano Diviziaco. Si è quindi indotti a supporre che Diviziaco fosse morto e che Dumnorige sperasse di succedergli.
9 È possibile che quest’ultima scusa addotta da Dumnorige non fosse un puro pretesto, perché i Celti consideravano sacra la Britannia.
10 Vento di nord-ovest, piuttosto impetuoso e freddo.
11 Vento di sud-ovest che, nel Mediterraneo, spira dalle coste dell’Africa, da cui il nome.
12 Il litorale nella regione di Walmer-Deal.
13 Non si conosce la data esatta dell’arrivo di Cesare in Britannia, ma, calcolando l’attesa del tempo favorevole a Porto Izio e l’interruzione delle operazioni di imbarco, causata dall’episodio di Dumnorige, si doveva essere ai primi di luglio.
14 Si è calcolato che la cinta fortificata doveva formare un rettangolo di 1280 m per 140.
15 Il Tamigi è qui nominato per la prima volta nella storia.
16 L’occupazione della Britannia da parte di popolazioni celtiche avvenne in ondate successive a partire dal n secolo a.C.
17 Le informazioni sulle risorse minerarie della Britannia non sono del tutto esatte: i giacimenti di stagno, per i quali l’isola era famosissima sin dalle epoche più remote, sono nella marittima Cornovaglia, a sud-ovest; il ferro era molto più abbondante di quanto dice Cesare, e non mancavano miniere di rame, anche queste in Cornovaglia.
18 L’attuale contea del Kent, la regione che Cesare conoscerà meglio.
19 Circa 740 km.
20 L’Irlanda.
21 L’isola di Man.
22 Le Orcadi o le Shetland.
23 L’osservazione è esatta. A causa della latitudine e della declinazione del sole, d’estate, in Britannia, le notti sono più brevi che sul continente.
24 Km 1035 circa.
25 Km 1185 circa.
26 Circa 2950 km. Tutte le misure fornite da Cesare sono sostanzialmente esatte.
27 Si tratta di un’erba dalla quale si estrae una sostanza colorante azzurra.
28 Viene qui rappresentata, nella sua forma primitiva, la struttura familiare del clan.
29 Gaio Trebonio, che compare qui per la prima volta come legato di Cesare, era stato tribuno della plebe nel 55 e aveva proposto la legge che permetteva il prolungamento per altri 5 anni del potere proconsolare di Cesare in Gallia. Seguace di Cesare nella guerra civile, partecipa nel 44 alla congiura contro di lui. Viene catturato e ucciso nel 43 da Publio Cornelio Dolabella a Smirne, mentre procurava rinforzi a Bruto e a Cassio.
30 Popolazione di origine celtica, stanziata a nord dell’estuario del Tamigi.
31 Popolazioni che il nome indica come di origine celtica, ma delle quali non si conosce esattamente il luogo di stanziamento, note anche da alcune monete.
32 Di questi re, nominati solo in questo passo, va notata la somiglianza dei nomi con nomi gallici.
33 Dal successivo sviluppo delle vicende storiche in Britannia, appare poco probabile che questo tributo sia mai stato pagato.
34 Il ritorno di Cesare in Gallia dovette avvenire verso la fine di settembre. La spedizione è quindi durata circa due mesi e mezzo.
35 Samarobriva era la capitale degli Ambiani, presso il guado della Somme, e corrisponde all’odierna Amiens.
36 Importante personaggio di nobilissima e antica famiglia romana. Con Cesare fino al primo anno della guerra civile (49), non viene più nominato in seguito.
37 È il fratello minore di Marco Tullio Cicerone, con il quale mantiene una fitta corrispondenza che rappresenta per noi una ricchissima fonte di informazioni. Uomo coltissimo e letterato, più anziano di Cesare, parteggerà per Pompeo nella guerra civile. Perdonato da Cesare, cadrà vittima delle liste di proscrizione di Ottaviano, Antonio e Lepido nel 43.
38 Figlio maggiore del triumviro, inviato in Siria probabilmente in sostituzione del fratello.
39 Non più nominato nella guerra gallica, è un personaggio che riuscirà abilmente a barcamenarsi e a tenersi a galla, ricoprendo importanti incarichi nelle turbinose vicende politiche successive alla morte di Cesare. La sua memoria è legata alla fondazione di due città nel 43, Lugudunum (Lione) e Raurica (Basilea) e all’invenzione del titolo di Augustus da attribuire a Ottaviano nel 27. Non si conosce la data esatta della sua morte avvenuta dopo il 22.
40 Si tratta dell’accampamento invernale di Atuatuca, situato quasi al centro del territorio degli Eburoni.
41 Atuatuci e Nervi erano stati trattati molto duramente da Cesare nel 57. Dopo essere stati sconfitti, 53.000 Atuatuci erano stati venduti come schiavi (n, 29-33) e i Nervi erano stati decimati nel cruento scontro presso la Sambre (n, 19-28).
42 Piccole popolazioni clienti dei Nervi, difficilmente localizzabili.
43 Giavellotti molto pesanti di legno duro, lunghi circa due metri, appuntiti alle estremità, che venivano scagliati dall’alto delle mura.
44 Rispettivamente m 3 e m 4,50. La stessa proporzione usata dai Romani.
45 Circa 4,50 km.
46 Tutti strumenti d’assedio tipicamente romani. Le testuggini devono essere qui dei ripari per accostarsi alle mura simili alle vinee.
47 Cioè, in quella stagione, tra le 15,20 e le 16,10.
48 Circa 37 km, una distanza che a cavallo poteva essere coperta in tre o quattro ore.
49 Tra le 8,40 e le 9,30.
50 Il giavellotto gallico di ferro a due punte e munito di una cordicella che ne consentiva il recupero.
51 Tra le 8,20 e le 9,10. Il combattimento era iniziato all’alba con lo scontro di cavalleria.
52 Dopo l’ora nona (le 14,45 circa), come si desume dal capitolo successivo. Tenendo conto di tutti gli avvenimenti, doveva essere la fine di novembre del 54.
53 Le tre legioni dovevano essere: quella di Trebonio, già di stanza a Samorobriva, quella di M. Crasso, ritirata dal paese dei Bellovaci, e quella di Cicerone che, dopo l’assedio, doveva aver abbandonato il campo.
54 La decisione di Cesare dà la misura della gravità della situazione in Gallia, se si pensa che a Roma il momento politico stava diventando tanto difficile da richiedere la sua presenza. Il triumvirato si stava deteriorando, Crasso era lontano in Oriente e Pompeo era rimasto solo a Roma, invece di recarsi, come avrebbe dovuto, in Spagna. Si aggiunga che la morte di Giulia, figlia di Cesare e moglie di Pompeo, avvenuta nel settembre del 54, aveva spezzato i legami affettivi tra i due. Si stava creando una rivalità che diverrà presto insanabile.
Libro VI
1 Gneo Pompeo, che era stato console con Crasso nel 55, aveva ottenuto nel 54 la nomina quinquennale di proconsole in Spagna, ma non si era allontanato da Roma per meglio sorvegliare la situazione politica. Durante l’anno di consolato aveva avuto poteri straordinari che gli permettevano di arruolare soldati ovunque volesse: questo spiega l’arruolamento della legione nella Gallia Cisalpina, che era provincia di Cesare.
2 Le tre legioni sono: quella ricevuta in prestito da Pompeo, che diventerà la I di Cesare; la nuova, la XIV, che andrà a sostituire quella annientata nel disastro di Sabino e Cotta, e la XV. In questo modo, il numero delle legioni dell’esercito di Cesare saliva, nel 53, a dieci, dalla VI alla XV.
3 Si ricordi che Senoni e Carnuti si erano liberati dei capi imposti da Cesare, i primi con la cacciata di Cavarino e i secondi con l’uccisione di Tasgezio.
4 Si doveva essere nel marzo del 53.
5 Lutezia, capitale dei Parisi, è l’attuale Parigi, qui nominata per la prima volta nella storia. Come in altri casi, l’attuale nome della città non deriva dall’antico toponimo, bensì dal nome del popolo che abitava la regione.
6 Si tratta del fiume Semois, un fiume molto tortuoso che scorre tra le alture scoscese dell’altopiano a sud delle Ardenne.
7 Probabilmente la foresta dei monti Harz, oppure la selva di Turingia.
8 Stanziati tra l’Elba e il Waser, guidati da Arminio, infliggeranno ai Romani, nel 9 d.C, la famosa sconfitta nella foresta di Teutoburgo, dove furono disperse e annientate le tre legioni di Quintilio Varo.
9 Questa affermazione di Cesare non trova riscontro nella maggior parte degli studiosi moderni che respingono l’origine non celtica del druidismo.
10 Sembra quindi, sulla scorta anche di altre fonti, che si debbano distinguere tra i druidi tre «specializzazioni»: il sacerdote-indovino, il bardo, poeta e cantore delle antiche gesta, custode della memoria storica del popolo celtico, e il filosofo naturale e morale.
11 Si votavano sino alla morte al loro signore e, se questi veniva ucciso in battaglia, non gli sopravvivevano, cercando la morte sul campo o suicidandosi.
12 Cesare non dà i nomi celtici delle varie divinità, ma, con un procedimento alquanto sommario, le assimila agli dèi romani in base ad alcune analogie nelle loro funzioni. Mercurio, Marte e Giove vanno identificati rispettivamente con Teutates, Esus e Taranis, se è esatto quanto si ricava da Lucano (Pharsalia i), Apollo andrebbe identificato con Gramus o Belemes, mentre è incerta l’identificazione di Minerva con una divinità protettrice delle arti manuali, Brigantia.
13 Il nome è quello del dio romano dei morti, quello del dio gallico è ignoto.
14 Cioè non come una persona libera che testimoni in tribunale, ma come gli schiavi, le cui dichiarazioni venivano estorte attraverso la tortura.
15 La notizia è piuttosto imprecisa e contraddetta da altre fonti: vi erano tra i Germani sacerdoti, veggenti e profetesse cui lo stesso Cesare ha già fatto allusione (I, 50).
16 Eratostene di Cirene (272-192 a.C), celebre scienziato e letterato, direttore della Biblioteca di Alessandria, la più grande e completa del mondo antico, che sarà gravemente danneggiata da un incendio proprio durante la guerra di Cesare in Egitto. Si deve a lui la misurazione su basi trigonometriche della circonferenza terrestre.
17 L’attuale Selva Nera, che, all’epoca di Cesare, era infinitamente più estesa.
18 Dovrebbe trattarsi della renna, animale che certamente Cesare non vide perché da secoli estinto in Germania. La descrizione fantastica, che la trasforma nel favoloso unicorno, si basa molto probabilmente su informazioni provenienti dalle lontane regioni del nord Europa.
19 Non è l’alce che noi conosciamo, ma, anche in questo caso, un imprecisato animale fantastico.
20 L’uro è il bos primigenius, progenitore delle razze dei bovini domestici, di cui esistevano nella zona ancora alcuni esemplari nel XVII secolo della nostra era.
21 Circa 60 m.
22 Anche lui, come il Gaio Volcacio Tulio, nominato più sopra, doveva essere un legato, viste le incombenze militari che gli vengono affidate. Sarà con Cesare fino al 48 e continuerà a Roma la sua carriera politica. Nel 44 prenderà parte alla congiura che decise la morte di Cesare.
23 Il veleno è dato da un alcaloide contenuto nelle foglie di questa pianta.
24 La legione formata con la leva di quell’anno.
25 Che rimarrà legato di Cesare fino al 52.
26 Anche lui legato di Cesare dall’anno precedente.
27 La Schelda non si getta nella Mosa, ma nel Mare del Nord. Forse bisogna leggere Sabim, cioè la Sambre, al posto di Scaldim.
28 45 km a valle del ponte, dove cioè è situata l’attuale Bonn.
29 Viene formato un distaccamento al di fuori dell’organico normale, comandato da un prefetto che, come vedremo, è Gaio Trebonio.
30 Anche l’esercito romano aveva il suo seguito di mercanti, vivandieri e prostitute, ai quali non era consentito entrare nel campo, e che si accampavano nei dintorni, nei pressi, appunto, della porta decumana.
31 Formazione di battaglia usata in casi eccezionali: i soldati si disponevano a triangolo in file serrate, e tentavano di sfondare gli schieramenti nemici.
32 Doveva essere il mese di ottobre: il grano, non mietuto a causa dello stato di guerra, era ormai perduto.
33 La capitale dei Remi, oggi Reims. Anche in questo caso, il nome antico della città è stato soppiantato dal nome della popolazione.
34 Cioè con le verghe e la scure: il condannato veniva prima flagellato e poi decapitato.
35 L’attuale Sens (da Senones), era la città di Accone.
Libro VII
1 Appartenente a una delle più antiche e nobili famiglie romane, Publio Claudio Pulcro era passato nel 59 al partito democratico, rinunciando all’ascendenza patrizia e cambiando il suo nome in Clodio, la sua forma plebea. Elemento di punta del partito cesariano, al quale aveva procurato diversi successi politici, come l’esilio di Cicerone nel 58, fu assassinato nel gennaio del 52, mentre concorreva per la pretura, in uno scontro con Milone, candidato al consolato per il partito conservatore.
2 L’assassinio di Clodio, il degenerare della lotta politica in disordini sempre più gravi, che impedivano di fatto l’elezione dei magistrati, avevano indotto il senato a prendere provvedimenti straordinari, come appunto l’arruolamento di cui si parla, che, autorizzato per l’Italia, Cesare applica anche alla provincia.
3 La situazione era effettivamente grave: Crasso era morto in Oriente a Carré, combattendo contro i Parti, e Pompeo, che si stava nuovamente accostando al partito conservatore, era stato nominato console senza collega, la qual cosa equivaleva a una dittatura. Il triumvirato si era praticamente dissolto, lasciando uno di fronte all’altro due irriducibili avversari: Cesare e Pompeo.
4 I Carnuti erano sempre stati tra le nazioni più turbolente, ma il loro territorio è anche il centro del culto druidico (vi, 13) ed è probabile che occasione dell’assemblea sia stata proprio la festa pangallica della raccolta del vischio, che si celebrava il sesto giorno della luna nuova dopo il solstizio d’inverno, cioè, nel 52, verso la metà di gennaio. L’azione dei Carnuti assume quindi un particolare significato patriottico e sacrale.
5 Il nome del primo personaggio sembra derivare piuttosto da un titolo sacerdotale, il secondo è nominato solo qui.
6 La capitale dei Carnuti, oggi Orléans.
7 Tra le 17 e le 20,30, dato che si doveva essere ai primi di febbraio.
8 Di questo tentativo di Celtillo di farsi re, e del suo predominio sulla Gallia, collocabile forse nel quadro della contesa tra Edui e Arverni (I, 31), non abbiamo altre notizie.
9 Appartenente probabilmente al partito filoromano.
10 La capitale degli Arverni, situata con ogni probabilità a circa sette chilometri a sud di Clermont-Ferrand, ma la collocazione è ancora discussa.
11 Sono le note nazioni stanziate lungo la Senna (Senoni e Parisi), la Loira (Pittoni, Turoni, Andi), nell’attuale Normandia (Aulerci) e sulla costa atlantica (le nazioni armoricane), mentre sono qui nominati per la prima volta i Cadurci, stanziati nell’attuale Quercy tra Garonna e Dordogna, e i Lemovici, che occupavano le regioni centrali del paese, l’odierno Limousin.
12 Dopo Vercingetorige, è il protagonista più importante della rivolta.
13 I Ruteni confinavano con la provincia, i Biturigi erano clienti degli Edui, la cui fedeltà ai Romani era di ostacolo alla rivolta. Il piano di Vercingetorige è chiaro: invadere la provincia per impedire a Cesare di raggiungere l’esercito; guadagnare alla causa le popolazioni del nord per poi attaccare le legioni.
14 I Nitiobrogi erano stanziati lungo il corso della Garonna, mentre i Gabali si trovavano più a oriente, verso le Cevenne, nell’odierno Gevaudan.
15 Come i Volci Arecomici, stanziati tra l’Hérault e il Rodano, anche gli Elvi, stanziati tra il Rodano e le Cevenne, erano stati assegnati al territorio di Marsiglia, alleata dei Romani.
16 Si era alla fine di febbraio.
17 L’odierna Vienne, che sorgeva sulle sponde del Rodano, nel territorio degli Allobrogi.
18 Molto probabilmente ad Agedinco, l’odierna Sens, capitale dei Senoni, dove svernavano già sei legioni.
19 Identificata con La Guerche, tra Bourges e Nevers, sorgeva in una posizione chiave presso la confluenza della Loira e l’Allier.
20 Identificata di preferenza con Montargis, a metà strada tra Sens (Agedinco) e Orléans (Cenabo).
21 Identificata forse con Neuvy-sur-Barangeon, a nord-ovest di Bourges, ma la questione è ancora discussa.
22 Compare qui per la prima volta questo corpo speciale di mercenari germanici, che interverrà in maniera spesso risolutiva in diverse battaglie.
23 La capitale dei Biturigi, oggi Bourges.
24 Circa 24 km a nord-est di Bourges.
25 All’inizio dell’istmo di terra solida, di circa 1,5 km, a sud-est della città.
26 Stando alla rispondenza dei luoghi con la descrizione di Cesare, la collina si troverebbe a 4 o 5 km a ovest del primo campo.
27 Doveva essere la fine di marzo, primi di aprile.
28 Poco prima della mezzanotte, in quel periodo dell’anno.
29 Una specie di balestra in uso negli assedi, montata su ruote, che lanciava proiettili più pesanti con maggiore precisione.
30 Il vergobreto (I, 16).
31 Una città sulla Loira, importante punto di transito di diverse strade, oggi Décize.
32 La VII e la XII e, probabilmente, l’XI e la XV.
33 L’Allier che, nascendo dalle montagne del Lozère, a ovest delle Cevenne, si getta nella Loira poco a valle di Nevers. Sia Cesare che Vercingetorige risalgono il corso del fiume, uno sulla sponda destra e l’altro sulla sinistra, ma per raggiungere Gergovia Cesare deve necessariamente passare sull’altra sponda.
34 Con Cesare sono sicuramente l’VIII, la X e la XIII legione, e inoltre, probabilmente, la VI (avuta in prestito da Pompeo), la IX e la XIV.
35 In questo momento, aprile-maggio, il fiume è in piena per lo scioglimento delle nevi.
36 Vercingetorige ha occupato tutte le alture a sud e a ovest della città: a sud è schierato il grosso dell’esercito, su un pianoro protetto da un muro di due metri d’altezza, mentre su un’altra altura è collocato un presidio che verrà scacciato dai Romani. Su un colle a ovest è stato collocato un altro campo.
37 Perché da lì si controllava l’accesso dalla città al fiume Auzon.
38 Stabilendo qui il campo minore, che verrà collegato al maggiore, situato a est, tramite un doppio fossato largo 4 m.
39 Con la cavalleria.
40 La rischiosa spedizione di Cesare è durata 27 ore, durante le quali, escludendo le tre ore di riposo concesse ai soldati e il tempo necessario per la trattativa con gli Edui, le quattro legioni, armate e in ordine di marcia, avrebbero percorso circa 75 km!
41 Città edua sulla riva destra dell’Arar, presso il confine con i Sequani.
42 Il pianoro a sud, davanti alla città, dove era situato il campo principale.
43 L’altura a sud, occupata da Cesare con un colpo di mano (VII, 36).
44 Il colle a ovest dove era situato l’altro campo, che Vercingetorige sta facendo fortificare.
45 Il campo maggiore di Cesare distava da Gergovia circa 3 km e il minore più di 1,5 km.
46 Il contingente di diecimila uomini, che doveva raggiungere il pianoro fortificato dei Galli da est, mentre i Romani lo attaccavano da sud-ovest.
47 Ogni nazione aveva il suo accampamento.
48 Da notare che su settecento soldati caduti, quarantasei erano centurioni: una perdita gravissima di elementi insostituibili per valore ed esperienza.
49 Identificata prevalentemente con Nevers.
50 Forse tra Décize e Nevers, prima della confluenza con l’Allier.
51 Nell’intento di raggiungere Agedinco, dove si trovava Labieno.
52 La vallata paludosa dell’Essonne, sulla riva sinistra della Senna, circa trenta chilometri a sud di Lutezia.
53 A mezzanotte.
54 Melun, sulla Senna, circa 20 km prima del punto in cui si trovava.
55 Stavolta lungo la riva sinistra.
56 Labieno è probabilmente accampato nella zona di Saint-Germain-l’Auxerrois, mentre Camulogene è a Saint-Germain-des-Prés.
57 La Senna, appunto.
58 Verso le 21,45, ai primi di giugno.
59 Cioè circa 6 km a valle.
60 Anche il nemico quindi, avendo forse intuito la manovra, avanza contro Labieno con il grosso delle truppe.
61 Sono tutte popolazioni al confine con la provincia romana, obiettivo ultimo dell’attacco su più fronti.
62 La sollevazione del 62, domata nel 61 da Gaio Pomptino.
63 Lucio Giulio Cesare, lontano parente di Cesare, piuttosto anziano, se era stato console nel 64.
64 Molto discussa la collocazione dei campi: la loro posizione dovrebbe permettere di identificare il luogo della battaglia e, di conseguenza, la posizione di Alesia che, raggiunta da Vercingetorige la notte stessa dello scontro e da Cesare il giorno successivo, non doveva essere molto lontana. Se la marcia di avvicinamento di Cesare in direzione della provincia ha seguito il confine sud-ovest e sud del paese dei Lingoni, il campo di battaglia sarà situato nella valle dell’Armangon, a nord-ovest di Alise-St-Reine, in Borgogna, quasi certamente il sito dell’antica Alesia.
65 Con la solita precisione e tempestività di manovra, mentre la cavalleria attacca, le legioni passano dal normale ordine di marcia all’agmen quadratum, che colloca le salmerie all’interno della colonna o dello schieramento, a seconda che si continui la marcia in presenza del nemico o ci si arresti.
66 Altro intervento risolutivo della cavalleria germanica.
67 Non si tratta dello stesso Eporedorige nominato di solito con Viridomaro, ma di un personaggio più anziano, se era stato comandante durante la guerra tra Edui e Sequani (I, 31).
68 Secondo l’opinione più accreditata, confermata anche dagli scavi archeologici, il colle sul quale sorgeva Alesia è il Mont-Auxois, a 160 m al di sopra del livello della pianura circostante; i fiumi sono l’Ose e l’Oserain; a ovest si estende la pianura di Laumes. Le alture circostanti sono la Montagne de Flavigny a sud, il Mont-Pennevelle a sud-est, la Montagne de Bussy a nord-est e il Mont Rea a nord-ovest.
69 Un circuito di fortificazioni di circa 15 km.
70 Il muraglione di pietre alto circa 2 m che correva da nord-est a sud, davanti alla città, a protezione degli accampamenti dei Galli.
71 Tra le 21,15 e mezzanotte, dato che si doveva essere all’inizio di settembre.
72 6 m di larghezza. Le trincee erano, di solito, a sezione trapezoidale, perché le pareti verticali richiedono sostegni di legno e graticci.
73 Circa 600 m.
74 Bisogna intendere che i fossati erano larghi 15 piedi, cioè 5 m, ed avevano, l’uno e l’altro, la stessa profondità.
75 Dall’Oserain, come confermano gli scavi. Si tratta del fossato più interno rispetto ad Alesia.
76 Circa quattro metri.
77 Cesare fa approntare una barriera di cippi, lilia e stimuli, qui usati per la prima volta e minutamente descritti.
78 Circa 1,5 m.
79 Letteralmente: la misura da 5 once, rappresentata da cinque lineette disposte in questo modo: –
80 Circa 7,5 cm.
81 Cinque file di cippi, otto di lilia a circa 1 m le une dalle altre, e un campo minato di stimuli: non credo che siamo molto lontani dalla realtà se immaginiamo una fascia di una cinquantina di m fitta di insidie!
82 21 km. Anche di questa linea di circonvallazione, volta a difendere gli assedianti da possibili attacchi alle spalle, si sono trovate tracce negli scavi, e corre, in media, a una distanza di 200 m dalla prima.
83 In totale duecentotrentaseimila uomini, ai quali andrebbero aggiunti gli ottantamila assediati ad Alesia. Le cifre sembrano, come al solito, eccessive!
84 Sul colle di Mussy-la-Fosse, a ovest della Montagne de Flavigny, a circa 1,5 km dalla linea di circonvallazione romana.
85 La piana di Laumes.
86 La prima grande fossa di circonvallazione di 6 m di larghezza.
87 Sono i Galli dell’esercito di soccorso, che tentano un assalto al settore occidentale della fortificazione esterna romana, nella piana di Laumes.
88 Si tratta del futuro triumviro, fedelissimo di Cesare e protagonista, con Ottaviano, degli eventi successivi alla morte di Cesare.
89 Il campo romano situato sulla Montagne de Flavigny, proprio sulla destra dello schieramento nemico.
90 Il colle è il Mont Rea, ai piedi del quale, verso sud, era stato posto quello che Cesare chiama il campo superiore.
91 Quello di Mussy-la-Fosse.
92 Probabilmente in posizione soprelevata sul fianco nord-occidentale della Montagne de Flavigny.
93 Quelli che, in pianura, stavano sostenendo l’attacco di Vercingetorige dalla parte di Alesia.
94 Tentano di attaccare il campo sulla Montagne de Flavigny.
95 Pochissime parole per registrare la resa del capo e istigatore della rivolta. Vercingetorige sarà imprigionato e mostrato nel trionfo decretato per Cesare nel 46, dopo di che Cesare lo farà uccidere.
96 Doveva essere ormai la metà di ottobre.
97 Rispettivamente Chalon-sur-Saône e Macon, sulla Saona (Arar): una via fluviale particolarmente importante per gli approvvigionamenti di frumento.
Libro VIII
1 Autore di questa prefazione in forma di lettera, e dell’VIII libro del De bello gallico, è Aulo Irzio, amico di Cesare, che fu presso di lui in Gallia dal 54 al 52 e poi ancora nel 51-50 forse come capo della sua cancelleria. Fu pretore nel 46 e propretore nella Gallia Narbonense nel 45. Designato console da Cesare per il 43, ricoprì regolarmente la carica dopo la sua morte, e, accostatosi al partito senatorio, – combattè a Modena contro Antonio, cadendo in battaglia nello stesso anno.
2 Lucio Cornelio Balbo, spagnolo di Cadice, aveva ottenuto la cittadinanza romana per i meriti acquisiti durante la guerra combattuta da Pompeo in Spagna contro Sertorio. Dotato di grande abilità diplomatica, divenne un personaggio di spicco a Rorfia e, primo tra i provinciali, raggiunse nel 40 il consolato.
3 Diversamente da quanto Irzio sembra affermare, possiamo ritenere sicuramente suoi l’VIII libro dei Commentari della guerra gallica e la narrazione della guerra di Alessandria, fino al 47, ma non gli scritti successivi (La guerra d’Africa e La guerra di Spagna), che narrano le vicende fino al 45. Il problema, molto discusso, è stato risolto supponendo che la lettera proemiale sia stata scritta nel 44, all’inizio del suo lavoro, interrotto dalla morte avvenuta nel 43, quando aveva composto solo le prime due opere e si proponeva di comporre le altre.
4 II 29 dicembre, secondo il calendario ufficiale, il 3 dicembre del 52, secondo il calendario giuliano.
5 Lo stipendio di un legionario, intorno all’epoca di Cesare, era di circa trecento assi mensili. Poiché il sesterzio vale due assi e mezzo, il donativo di Cesare corrisponde a quasi due volte lo stipendio mensile.
6 Nel gennaio del 51.
7 Quindi alla fine di gennaio.
8 La XIV e la VI, che aveva fatto venire dagli accampamenti invernali sull’Arar.
9 Ricordiamo che i Bellovaci avevano partecipato con un contingente minimo (duemila uomini) alla sollevazione generale dell’anno prima perché, insofferenti della guida di Vercingetorige, avevano dichiarato di voler fare la guerra a modo loro.
10 Il provvedimento di Cesare è dettato dal fatto che, effettivamente, era dall’inverno del 54-53 che le legioni combattevano senza sosta.
11 Popolazioni belgiche occidentali vicine ai Bellovaci.
12 È la prima volta che abbiamo notizia di questo ingegnoso sistema di difesa con passerelle gettate tra una torre e l’altra della cinta fortificata.
13 La campagna contro i Carnuti, gli spostamenti e le mobilitazioni di truppe successivi, non dovevano aver richiesto meno di tre mesi. Si doveva essere quindi verso la metà di aprile.
14 Non vi è traccia nei Commentari di Cesare di questa notizia. Si è pensato che Irzio abbia avuto modo di leggere la digressione sui costumi dei Galli e dei Germani in una versione più ampia di quella pervenutaci o che il testo sia semplicemente corrotto.
15 Nell’inverno del 53-52. Cesare, nel libro vii, non accenna a questo episodio che ci rivela una discutibile iniziativa di Labieno, presentata qui da Irzio, sorprendentemente, come perfettamente legittima.
16 L’incursione contro gli abitanti di Tergeste, l’odierna Trieste, doveva essere opera di tribù illiriche che avevano sconfinato approfittando del fatto che la regione era sguarnita, visto che nel 58 Cesare aveva portato con sé le tre legioni di stanza ad Aquileia.
17 L’odierna Poitiers, capitale dei Pittoni, nella regione del Poitou.
18 Vicini dei Pittoni. Si tratta delle solite discordie interne tra nazioni galliche.
19 Nella regione di Cahors.
20 La sua identificazione, fatta in base ai riferimenti geografici e ai ritrovamenti archeologici, rimane tuttora molto incerta, perché per nessuno dei siti proposti si ha perfetta concordanza tra tutti gli elementi.
21 Caninio aveva solo due legioni.
22 Diversamente da Cesare che, secondo l’uso militare, divide la notte in turni di guardia (vigiliae), Irzio la divide in dodici ore come il giorno. Poiché si doveva ormai essere a giugno, Fora decima corrispondeva alle tre del mattino.
23 Gutruato viene quindi giustiziato «con le verghe e con la scure», secondo l’antico uso romano.
24 II mandato di Cesare scadeva infatti il primo marzo 50.
25 Quinto Fufio Caleno, uomo politico piuttosto anziano, legato di Cesare anche durante la guerra civile. Dopo la morte di Cesare si schierò dalla parte di Antonio di cui fu anche legato. Morì improvvisamente nel 40.
26 I Galli, come molti altri popoli dell’antichità, vedevano nelle sorgenti divinità benefiche e protettrici. L’inaridimento della fonte non può significare che l’abbandono da parte della divinità.
27 I motivi di questa punizione esemplare, che doveva servire da deterrente per le popolazioni galliche, vanno ricercati proprio nei «progetti» di Cesare: il suo mandato sarebbe scaduto nel marzo del 50 ed egli rischiava di essere estromesso dalla scena politica; doveva quindi sorvegliare da vicino la situazione a Roma e le mosse di Pompeo. Non poteva permettere di essere trattenuto in Gallia da una nuova sollevazione durante l’inverno del 51-50.
28 Si era ormai verso la fine di agosto-primi di settembre.
29 Sembra che si possa identificare con la capitale degli Atrebati, oggi Arras.
30 Lo stesso che era stato incaricato da Labieno dell’attentato a Commio.
31 Ma si salvò, perché lo troviamo nel 48 nella guerra civile.
32 La storia di Commio, prima amico e alleato di Cesare, suo fiduciario nella spedizione in Britannia, poi irriducibile nemico dei Romani, non finisce qui. Anni dopo si recherà con molti dei suoi in Britannia, dove si conquisterà un vasto territorio fondando un regno di Belgi occidentali, contrapposto a quello dei Belgi orientali di Cassivellauno.
33 L’anno è il 50 e i consoli sono Lucio Emilio Paolo e Gaio Claudio Marcello, ambedue anticesariani.
34 Il viaggio di Cesare nella Gallia Cisalpina non avvenne alla fine dell’inverno del 51-50, perché l’elezione di Antonio nel collegio degli auguri avvenne alla fine dell’estate del 50. Cesare era quindi riuscito ad evitare di essere sostituito alla fine del suo mandato (1 marzo 50), grazie ai donativi con i quali si era conquistato il console L. Emilio Paolo e l’appoggio del tribuno G. Scribonio Curione, che gli era debitore di grandi favori.
35 Nel 49. Cesare, che era già stato console nel 59 e non poteva per legge ripresentare la sua candidatura prima di dieci anni, si sarebbe candidato per il 48.
36 L. Cornelio Lentulo Crure e Gaio Claudio Marcello erano i due consoli designati nel 50 per il 49, ambedue avversari di Cesare. Il secondo è fratello del console del 51.
37 Servio Sulpicio Galba, che aveva combattuto in Gallia come legato di Cesare nell’inverno del 57-56.
38 I Romani non votavano per testa, ma per sezioni, che non avevano tutte lo stesso numero di votanti. Vinceva chi otteneva la maggioranza nel maggior numero di sezioni. Poteva quindi accadere che un candidato ottenesse in assoluto più voti del suo avversario, ma non vincesse le elezioni.
39 Quello che verrà celebrato a Roma, per le imprese di Gallia, solo nel 46.
40 Cioè della Gallia Cisalpina.
41 Quando scoppierà la guerra civile, nel 49, Labieno passerà dalla parte di Pompeo.
42 Il tentativo di Curione avvenne in una seduta del senato dell’aprile del 50 e fu ripetuto nel giugno dello stesso anno, con lo stesso risultato.
43 Marco Claudio Marcello, che nel 51 era appunto console, si opponeva alla presentazione della candidatura al consolato di Cesare per il 48 e alla sua richiesta di proroga del comando proconsolare in Gallia fino al 49.
44 La Lex Pompeia Licinia del 55, che prorogava per cinque anni il comando proconsolare di Cesare in Gallia.
45 Qui si interrompe quanto ci è pervenuto del testo di Irzio, ma, a giudicare dall’inizio del De bello civili, devono essere caduti solo pochi elementi di raccordo.
DE BELLO CIVILI. LA GUERRA CIVILE
Libro I
1 Si tratta della lettera-ultimatum scritta a Ravenna il 26 dicembre 50, letta in senato da Gaio Scribonio Curione, che ne era latore, nella seduta del primo gennaio 49.
2 I consoli erano Gaio Claudio Marcello e L. Cornelio Lentulo Crure, ambedue anticesariani, che entravano quel giorno in carica.
3 I tribuni erano Marco Antonio e Q. Cassio Longino, fautori di Cesare.
4 Quinto Cecilio Metello Pio Scipione, figlio di P. Cornelio Scipione Nasica e adottato da Q. Cecilio Metello Pio, ex suocero di Pompeo, che ne aveva sposato la figlia Cornelia, vedova di Publio Crasso. Console con Pompeo nel 52, governatore della Siria nel 49, comandante delle truppe pompeiane dopo la morte di Pompeo, morirà nel 46 dopo la sconfitta di Tapso.
5 Come proconsole della Spagna, e rivestito dell’imperium (comando militare), Pompeo non poteva varcare i confini dello Stato romano (pomerium).
6 M. Claudio Marcello, console nel 51, anticesariano, non prese parte attiva alla guerra civile, ritirandosi a Mitilene. Ottenne il perdono di Cesare nel 46. Morì in circostanze mai chiarite, nel 45, mentre si apprestava a rientrare a Roma.
7 Marco Calidio aveva percorso la carriera politica ricoprendo la questura nel 67, il tribunato nel 61, la pretura nel 57. Nel 51 era fallita la sua candidatura al consolato, nel 48 passerà dalla parte di Cesare, che lo nominerà nel 47 governatore della Gallia Cisalpina, dove morirà nello stesso anno.
8 M. Celio Rufo, noto oratore, partigiano di Cesare, lo seguirà in Spagna nel 49, ma diverrà suo avversario nel 48 per non aver ottenuto la pretura. Morirà a Turi in drammatiche circostanze (III, 20-22).
9 I tribuni avevano il potere di bloccare con il veto qualsiasi provvedimento governativo ritenuto contrario agli interessi del popolo.
10 Lucio Calpurnio Pisone, suocero di Cesare, console nel 58.
11 Lucio Roscio Fabato, fu legato di Cesare in Gallia. Morirà nella battaglia di Modena nel 43.
12 Marco Porcio Catone, fiero avversario di Cesare, sostenitore della repubblica aristocratica, si suiciderà a Utica nel 46, dopo la definitiva sconfitta dei pompeiani.
13 Due erano stati gli insuccessi elettorali di Catone: il mancato conseguimento della pretura nel 55 e quello del consolato nel 51.
14 Il senato e i consoli erano soliti concedere il titolo di rex a principi stranieri in cambio di denaro e favori.
15 Secondo un’interpretazione delle profezie contenute nei Libri Sibillini, tre membri della gens Cornelia erano destinati ad ottenere in Roma il potere supremo: dopo Cinna e Silla, Catone sarebbe stato appunto il terzo.
16 Cioè al momento dell’elezione dei nuovi tribuni.
17 Si tratta del senatus consultum ultimum, un provvedimento costituzionale che il senato poteva adottare in caso di estremo pericolo per la Repubblica. Con questo provvedimento venivano conferiti poteri dittatoriali ai consoli e ai magistrati in carica, come specificato nella formula.
18 Il senato si era infatti riunito tutti i giorni dal primo gennaio, ad eccezione del 3 e del 4, giornate dedicate ai comizi.
19 Cesare si era fermato a Ravenna, perché era la città più vicina a Roma della provincia di cui era governatore, la Gallia Cisalpina, e perché, non avendo neanche lui, come Pompeo, deposto Yimperium, non poteva varcare i confini dello Stato romano.
20 Fausto Cornelio Silla era il figlio del defunto dittatore e genero di Pompeo. Morirà ucciso dai cesariani dopo la definitiva sconfitta dei pompeiani.
21 Regione dell’Africa nord-occidentale corrispondente a parte dell’attuale Algeria e Marocco.
22 Giuba i, re di Numidia, regno africano confinante a ovest con la Mauritania e a est con la provincia romana.
23 Ex magistrati tornati a vita privata da almeno cinque anni.
24 Dopo che il senato aveva stabilito quali province dovessero essere consolari e quali pretorie, le attribuiva mediante sorteggio ai consoli e ai pretori uscenti.
25 Le due province più importanti vengono assegnate a due ex consoli di provata fede pompeiana: il suocero Scipione e L. Domizio Enobarbo, già console nel 54, acerrimo nemico del triumvirato e di Cesare, protagonista di diversi episodi della guerra civile.
26 Lucio Marco Filippo, console nel 56, e Lucio Aurelio Cotta, console nel 65, erano ambedue legati da parentela a Cesare: il primo per avere sposato una sua nipote e il secondo perché suo zio da parte di madre.
27 Si tratta del senatus consultum ultimum (vedi Libro I, nota 17).
28 Lucio Apuleio Saturnino aveva occupato il Campidoglio durante i comizi del 100 a.C. e la sua rivolta era stata domata da Gaio Mario. Gaio Sempronio Gracco aveva provocato, nel 121, una secessione sull’Aventino, ed era morto nel tumulto. Il fratello Tiberio era stato assalito e ucciso in Campidoglio nei tumulti scoppiati nel 133 durante i comizi elettorali.
29 È il 12 gennaio del 49. Come si vede, Cesare non fa nessun accenno al passaggio del Rubicone, il fiume che segnava il confine, invalicabile per lui, dello Stato romano. L’episodio della famosa frase «Il dado è tratto» ci è stato riportato da altre fonti, tra le quali Svetonio (Jul. 32) e Plutarco (Caes. 32, 8), che afferma di aver avuto notizia di questa esclamazione da Asinio Pollione testimone oculare della scena.
30 Lucio Giulio Cesare era lontano parente di Cesare, ma militava nelle file pompeiane. Morirà dopo la battaglia di Tapso, nel 46, in circostanze poco chiare. Il padre, che aveva il suo stesso nome, era stato legato di Cesare in Gallia nel 52. Non si sa quale sia stata la sua posizione durante la guerra civile.
31 Lucio doveva comunicare a Cesare le decisioni adottate dal senato il 7 gennaio.
32 Era stato concesso a Cesare di presentare la sua candidatura al consolato per il 49, in absentia, mediante un plebiscito proposto dai tribuni della plebe nel 52. Ora il senato consulto del 7 gennaio gli negava questa facoltà.
33 In realtà, Roscio e Lucio Cesare, dopo essere tornati a Roma, dove non trovarono nessun referente, raggiunsero Pompeo a Teano, il 23 gennaio. Da Capua, poco lontano, partì invece la risposta di Pompeo nei giorni immediatamente successivi.
34 Quinto Minucio Termo era stato tribuno nel 64 e governatore dell’Asia dal 52 al 50.
35 Si tratta di G. Scribonio Curione, tribuno della plebe nel 50, che aveva presentato la lettera di Cesare al senato.
36 Sebbene dopo la guerra sociale (90-88 a.C.) tutti gli Italici godessero del diritto di cittadinanza romana, le varie città avevano mantenuto le qualifiche originarie di municipi, colonie e prefetture che rispecchiavano i loro originari rapporti con Roma. Gubbio ad esempio era stata un municipio, cioè una città totalmente sottomessa a Roma, priva di autonomia e di diritti politici. Le colonie possedevano invece pieni diritti politici, in quanto fondate e abitate da cittadini romani, mentre le prefetture erano città prive di qualsiasi autonomia amministrativa e governate da un prefetto inviato da Roma.
37 Publio Attio Varo, irriducibile avversario di Cesare, ex governatore della provincia d’Africa, è uno dei generali dell’esercito pompeiano in Africa e in Spagna, dove morirà nella battaglia di Munda nel 45.
38 Erano i membri del senato di un municipio, colonia o prefettura, generalmente in numero di 100, divisi in dieci decurie, alla prima delle quali appartenevano i senatori più autorevoli.
39 Si tratta dell’aerarium sanctius o interius, un fondo riservato alle situazioni di emergenza, istituito già nel 357 a.C. e costituito dall’imposta del 5% che lo schiavo liberato pagava al fisco sul prezzo del riscatto.
40 Pompeo era partito da Roma, subito seguito dai consoli, il 17 gennaio, mentre la presa di Osimo è del 3 febbraio. Cesare gioca un po’ con le date a scopi propagandistici...
41 Una legge agraria fatta approvare da Cesare nel 59 durante il suo primo consolato, che distribuiva l’agro campano (regione di Capua e piana di Stella) a ventimila padri di famiglia, di cui beneficiarono principalmente i veterani di Pompeo.
42 Come molti grandi signori romani, anche Cesare possedeva nella famosa scuola di Capua un certo numero di gladiatori, di cui si serviva per offrire pubblici spettacoli a Roma.
43 Il noto legato di Cesare, suo assiduo e fedele collaboratore nella guerra gallica, ora passato, per motivi che non ci sono noti, dalla parte di Pompeo, che sosterrà con altrettanta fedeltà durante tutta la guerra civile fino alla morte sul campo di battaglia a Munda nel 46.
44 La XII e la XVI.
45 Publio Cornelio Lentulo Spintere aveva percorso tutta la carriera politica arrivando al consolato’nel 57 con il sostegno di Cesare; proconsole di Cilicia nel 56-54, seguì Pompeo dall’inizio della guerra civile. Morto, probabilmente, poco dopo la sconfitta di Tapso nel 46.
46 Lucio Vibullio Rufo militava nel partito di Pompeo dal 54. Nell’esercito aveva probabilmente il grado di praefectus fabrum (comandante del genio).
47 Gaio Lucilio Irro, tribuno della plebe nel 53, avanzò la proposta, poi caduta, di conferire a Pompeo la dittatura. Nell’esercito di Pompeo ricopriva probabilmente la carica di legato.
48 Città del Sannio, situata nella valle dell’Aterno, scelta come capitale degli Italici durante la guerra sociale con il nome di Italica.
49 Alba Fucente, a nord-ovest del lago, ora prosciugato, del Fucino, ad un centinaio di km da Roma.
50 La misura agraria detta iugerum equivale a un rettangolo di 240 x 120 piedi, pari a m. 71,04x35,52, cioè mq 2523,34: circa un quarto di ettaro.
51 10 km circa.
52 Q. Lucrezio Vespillone, senatore di parte pompeiana, otterrà il perdono di Cesare dopo Farsalo. Gaio Attilo Peligno, dell’ordine equestre, era originario della zona.
53 I rinforzi arrivano intorno al 16 febbraio. Le 22 coorti erano state arruolate nel 52 nella Gallia Narbonense. Quanto al re del Norico (territorio corrispondente all’attuale Austria centrale) si tratta forse di Voccione, parente di Ariovisto, che era uno dei numerosi re della regione.
54 Tra le 3,30 e le 7, in quel periodo dell’anno.
55 Era l’alba del 21 febbraio.
56 Lucio Cecilio Rufo, fratellastro di Silla, aveva percorso la carriera politica dalla questura, nel 66, alla pretura, nel 57. Morirà nei primi anni del principato di Augusto.
57 Sesto Quintilio Varo, parteciperà alla congiura contro Cesare, si suiciderà dopo la sconfitta, delle forze anticesariane, a Filippi, nel 42.
58 Personaggio non altrimenti noto.
59 Gneo Domizio Enobarbo parteciperà alla congiura contro Cesare, passerà con Antonio dopo Filippi e, console nel 32, appoggerà Ottaviano contro Antonio. Morirà poco dopo la definitiva vittoria di Ottaviano su Antonio ad Azio, nel 27.
60 Supremi magistrati che sovrintendevano all’amministrazione dei municipi e delle colonie e presiedevano il consiglio dei decurioni.
61 La tappa giornaliera di un esercito in marcia era di 25 km e durava 5 ore, dall’alba a mezzogiorno.
62 Attraverso l’Abruzzo meridionale, il Molise, passando per l’abitato di Larino, presso l’odierna Campobasso.
63 L. Manlio Torquato, discendente da una delle più nobili e famose famiglie romane, morirà nel 46 a Ippona, nella guerra d’Africa, in uno scontro con la flotta di Cesare.
64 Publio Rutilio Lupo, tribuno della plebe nel 56, fu sempre ostile a Cesare.
65 V. Curio, dell’ordine equestre, aveva probabilmente il grado di prefetto di cavalleria.
66 Cesare giunge a Brindisi il 9 marzo.
67 Durazzo, l’odierna Durrès, in Albania, nella provincia romana dell’Illirico, era in un’importantissima posizione strategica in quanto punto di partenza della strada che conduceva a Bisanzio e inoltre, per la sua posizione, era accessibile solo dal mare.
68 Il passo non è molto chiaro: non si capisce se Cesare vuole bloccare Pompeo o invece costringerlo a lasciare Brindisi per sfuggire all’assedio.
69 Nell’odierno Canale Pigonati, l’unico passaggio verso il mare aperto.
70 Circa 9 m.
71 Pareti mobili di vimini intrecciati ricoperti di pelli che proteggevano i soldati.
72 L. Scribonio Libone, tribuno della plebe nel 56, era legato di Pompeo. Dopo la morte di Cesare, sfuggirà alle proscrizioni del 43 e passerà nel 35 dalla parte di Antonio.
73 Il.noto legato di Cesare nella Guerra Gallica, dal 52.
74 Siamo quindi al 17 marzo.
75 Quinto Valero Orca era stato governatore della provincia d’Africa nel 56, ed aveva curato come propretore nel 45 l’applicazione della legge agraria varata da Cesare, distribuendo le terre ai veterani.
76 Marco Aurelio Cotta era stato pretore nel 54.
77 Lucio Elio Tuberone, parente acquisito di Cicerone, legato di Quinto Cicerone in Asia nel 58, graziato da Cesare dopo Farsalo, fu uno storico molto stimato.
78 In Basilicata e in Calabria.
79 Probabilmente nel 52.
80 Capitale della provincia d’Africa, anticamente situata sul mare; le sue rovine si trovano oggi a oltre 11 km dalla costa tra Tunisi e Biserta.
81 Dove giunge probabilmente il 31 marzo.
82 Questa riunione avvenne probabilmente fuori Roma, oltre la linea ideale del pomerium.
83 Cesare non è esplicito sulle cause dell’opposizione di Lucio Cecilio Metello. Il veto di Metello si opponeva all’autorizzazione data a Cesare dal senato di accedere ai fondi dell’aerarium sanctius dal quale Cesare avrebbe prelevato, secondo le fonti, somme enormi in lingotti d’oro (15.000), d’argento (30.000) e 30 milioni di sesterzi in monete!
84 Intorno al 5 aprile.
85 Era situata sul luogo dell’attuale Ansedonia.
86 Il collegio che, in un senato di 600 membri, governava la città. Al suo interno, una giunta di tre membri, scelti a turno, deteneva il potere esecutivo.
87 Popolazione celto-ligure, stanziata nel sud-est della Gallia tra il Rodano e le Alpi Marittime.
88 Lucio Afranio, legato di Pompeo dal tempo delle guerre contro Sertorio e Mitridate, aveva ricoperto il consolato nel 60 ed era legato di Pompeo nella Spagna Citeriore dal 55. Morirà nel 46 dopo la sconfitta dei pompeiani a Tapso.
89 Marco Petreio, presumibilmente di umili origini, aveva percorso una carriera essenzialmente militare, aveva sconfitto Catilina in Etruria nel 62 e fu legato di Pompeo nella Spagna Ulteriore dal 55 al 49. Dopo la sconfitta di Tapso (46) si uccise per non cadere nelle mani di Cesare. Marco Terenzio Varrone Reatino, celebre erudito ed enciclopedista. Oligarchico convinto e amico personale di Pompeo, nonostante l’età avanzata (67 anni) non poté esimersi dal partecipare alla guerra civile. Dopo la morte di Cesare, finì nelle liste di proscrizione, ma riuscì a salvarsi. Morì novantenne nel 27 a.C.
90 L’attuale Guadìana.
91 Popolazione celtica della Spagna Ulteriore, stanziata tra il medio corso del Duero e il medio corso del Taro.
92 Potente popolazione stanziata nel nord della Spagna centrale, il cui nome testimonia una fusione tra i Celti e gli Iberi.
93 Popolazione stanziata alle sorgenti dell’Ebro, sottomessa solo al tempo di Augusto.
94 L’odierna Lerida, sulla riva sinistra del Segre.
95 Lo scutum classico dei legionari romani: rettangolare e incurvato, fatto di legno e pelle, che misurava circa cm 75 x 120.
96 La caetra, piccolo scudo rotondo di cuoio, di circa 50 cm di diametro.
97 Era il 22 giugno.
98 Meno di 600 m.
99 Circa m 4,50.
100 Poco meno di 400 m.
101 Truppe scelte di prima linea, talvolta armate alla leggera, cui si affidavano le imprese più rischiose.
102 Secondo alcuni calcoli, tra il 28 giugno e il 6 luglio.
103 Affluente di destra del Sicori, a circa 40 km a valle di Ilerda.
104 Sembra che gli otri siano stati usati come galleggianti su cui appoggiarsi durante la traversata dei fiumi.
105 Popolazione gallica stanziata in Aquitania.
106 Misura di capacità equivalente a 1 8,732. Il prezzo è enorme, perché un denario equivale a quattro sesterzi, mentre il prezzo di mercato si era sempre aggirato sui due-tre sesterzi.
107 A circa 32 km a monte di Ilerda.
108 L’odierna isola di Ratonneau.
109 Gli Oscensi sono gli abitanti di Osca, oggi Huesca, oltre 100 km a nord-ovest di Ilerda, mentre i Calagurritani sono gli abitanti dell’odierna Loarre, a circa 25 km a nord-ovest di Osca.
110 Gli Iacetani e gli Ausetani erano stanziati a sud dei Pirenei, nell’attuale Catalogna; gli Illurgavonensi nella valle inferiore dell’Ebro.
111 Circa 9 m.
112 Località non bene identificata.
113 Circa m 3,50.
114 Tra la mezzanotte e le due e un quarto, in estate.
115 Circa 9 km.
116 Raggiungono, tra le 14,30 e le 15,45, la cavalleria che si era mossa tra la mezzanotte e le due.
117 A circa 7,5 km.
118 La manovra veniva eseguita rapidamente, scandita da tre squilli di tromba: al primo si smontavano le tende, al secondo si caricavano i bagagli e al terzo iniziava la marcia. Dando il segnale, Cesare fa credere agli avversari di essere sul punto di mettersi di nuovo all’inseguimento, bloccandone la fuga.
119 Lucio Decidio Saxa prestava a questa data servizio come ufficiale di medio rango. Durante la dittatura, nel 44, Cesare lo nominerà tribuno della plebe. Dal 42 sarà legato di Antonio in Siria, dove morirà nel 40 durante l’invasione dei Parti.
120 Militari che, per meriti particolari, godevano di un trattamento speciale, come l’esenzione dai lavori più pesanti, ed erano spesso assegnati allo stato maggiore di generali e governatori.
121 Tra le 10,45 e le 12.
122 Tra le 15,45 e le 17.
123 È il 29 luglio.
124 Il 31 luglio.
125 Siamo ai primi di agosto.
126 Poco meno di 600 m, e una legione schierata su tre ordini occupava ca. 450 m in larghezza per 230 in profondità. Restavano quindi solo 150 m per l’assalto e lo scontro.
127 L’attuale fiume Varo che, sfociando nel Mediterraneo tra Nizza e Antibes, segnava il confine tra la Gallia Narbonense e l’Italia.
128 La resa dell’esercito pompeiano avviene intorno ai primi di agosto e la marcia fino al Varo durò probabilmente fino a settembre, visto che da Ilerda al Varo vi è una distanza di circa 800 km.
Libro II
1 Poco meno di 24 m.
2 Poco più di m 3,50.
3 Circa 30 cm (per l’esattezza 29,58).
4 Poco meno di 18 m.
5 Lucio Nasidio aveva probabilmente il grado di comandante della flotta. Combatterà Cesare sino alla morte, avvenuta probabilmente dopo la sconfitta di Tapso (46).
6 Come tutti i comuni della Sicilia, anche Messina era governata da un senato che sovrintendeva all’amministrazione interna.
7 Località sulla costa sud-est di Marsiglia, di incerta identificazione.
8 Una trireme aveva circa 250 t di stazza e la sua spinta propulsiva era prodotta da 170 rematori. Poteva raggiungere la velocità di 10 miglia l’ora, quindi l’urto della sua prua corazzata (rostro) era violentissimo e devastante.
9 Si trattava quindi di una torre a base quadrangolare di circa 9 m di lato e con le mura dello spessore di m 1,50.
10 Circa m 1,20.
11 La galleria è lunga circa 18 m e le tavole hanno uno spessore di circa 60 cm.
12 Circa m 1,20.
13 Circa m 1,50.
14 Circa cm 7,5.
15 Pesanti travetti di legno, lunghi circa Ime opportunamente ingrassati, sui quali venivano fatte scivolare le imbarcazioni per tirarle in secco. Lo strumento, e il termine, sono ancora in uso.
16 Fasce di lana bianca e rossa, annodate con nastri, simbolo della inviolabilità sacerdotale. Oltre che dai sacerdoti venivano indossate anche dai supplici.
17 I Marsigliesi erano noti nell’antichità come persone di cultura e abili oratori.
18 Circa m 1,80.
19 I Gaditani erano gli abitanti dell’odierna Cadice, importante porto marittimo.
20 Hispalis è l’odierna Siviglia, allora importante porto fluviale.
21 Il tempio, ora sommerso, era antichissimo, fondato dai Fenici in onore del dio Melgart, poi assimilato a Ercole. Era famoso, oltre che per l’imponenza della costruzione, per gli oracoli e le predizioni oniriche.
22 Personaggio non altrimenti noto.
23 Il tribunal è l’alta piattaforma che recava il seggio dal quale governatori e magistrati amministravano la giustizia. Veniva usato anche dai generali quando si rivolgevano all’assemblea dell’esercito.
24 La libbra equivale a 327 g: l’imposta è quindi di 6540 kg di argento.
25 Con il termine conventus viene comunemente indicata la comunità o associazione di cittadini romani residenti in una città della provincia.
26 Le coorti coloniche erano quelle arruolate tra i cittadini romani delle colonie. Il termine non corrisponde ad una designazione ufficiale, veniva quindi usato per praticità di identificazione.
27 Città situata sulla strada che congiunge Cordova a Siviglia, su un colle che domina la piana del Guadalquivir.
28 Si tratta di una legio vernacula, sulla cui origine si è molto discusso. Formata probabilmente da cittadini romani residenti in Spagna e arruolata dai legati di Pompeo prima della guerra civile, ha sempre tenuto un comportamento decisamente anomalo mostrandosi refrattaria a qualsiasi disciplina e insofferente del comando.
29 Il più antico centro romano fondato in Spagna da Scipione nel 206 a.C, al tempo delle guerre contro Cartagine. Vi nacquero gli imperatori Traiano e Adriano.
30 Sesto Giulio Cesare, giovane cugino di Cesare, probabilmente tribuno dei soldati. Questore nel 48, governatore della Siria nel 47, viene assassinato nel 46 dal pompeiano Quinto Cecilio Basso.
31 Cesare sarebbe partito da Cordova, dove era giunto il 7 settembre, il 9 dello stesso mese e sarebbe arrivato a Cadice il 17, percorrendo in 8 giorni una distanza di 260 km.
32 Il viaggio da Cadice a Tarragona durò probabilmente dal 25 settembre al primo ottobre.
33 Cesare giunge a Marsiglia probabilmente attorno al 25 ottobre.
34 Marco Emilio Lepido (90-13/12) farà parte nel 43 del Secondo Triumvirato, insieme ad Antonio e Ottaviano, dopo la morte di Cesare. Nel 36 sarà costretto da Ottaviano a ritirarsi a vita privata. Nel 49 ricopriva la carica di pretore urbano e in questa veste, data l’eccezionalità della situazione, poteva procedere, in assenza dei consoli, alla designazione del dittatore.
35 Cesare parte da Marsiglia alla fine di ottobre. Giungerà a Roma il 2 dicembre.
36 Curione salpò probabilmente da Marsala l’8 agosto, giungendo l’11 ad Anquillaria, località di incerta ubicazione nella baia della Tonnara.
37 Clupea è l’odierna Qélibia, a sud del Capo Bon, a circa 32,50 km dal sito di Anquillaria.
38 La guerra combattuta e vinta da Pompeo nel 67.
39 L’odierna Susa (fr. Sousse) sulle coste della Tunisia.
40 G. Considio Longo, pretore in Africa nel 51-50, segue Pompeo dopo il fallimento della sua candidatura al consolato nel 49. Dopo la sconfitta di Tapso cercherà di rifugiarsi presso il re Giuba, ma verrà derubato e ucciso dai suoi accompagnatori Getuli.
41 Il Bagrada corrisponde all’attuale Medjerda, uno dei pochi fiumi a portata perenne della Tunisia, che sfocia attualmente tra Tunisi e Biserta, una quindicina di km più a nord dell’antica foce.
42 È il luogo dove P. Cornelio Scipione l’Africano aveva stabilito il suo accampamento invernale nel 204-203 a.C, anticamente sul mare, ora più all’interno e occupato dal villaggio di Galaat-el-Andless.
43 Poco meno di 9 km.
44 Nel 50. Ma la proposta di annettere la Numidia alla provincia d’Africa fu respinta.
45 Imperator era un titolo onorifico attribuito ai generali vincitori dal senato o, per acclamazione, dall’esercito.
46 La notte tra il 13 e il 14 agosto.
47 Una piccola valle riconoscibile ancora oggi a 140 m dalle mura di Utica.
48 Tutta questa parte presenta diverse lacune nel testo.
49 Tra la mezzanotte e le due e un quarto, in questo periodo dell’anno.
50 Dal 22 giugno al 2 agosto.
51 II 16 agosto.
52 Gli abitanti di Leptis. Non è certo se si tratti qui di Leptis Magna, l’importante centro della Tripolitania, attuale Libia, le cui imponenti rovine sono ancor oggi ben visibili, o di Leptis Minor, in Numidia, tra Adrumeto (Susa) e Tapso, in Tunisia.
53 Saburra, o Suburra, era un generale di Giuba, noto anche da altre fonti, che subirà una durissima sconfitta da parte del luogotenente di Cesare Publio Sizio, in Africa, nella primavera del 46.
54 Probabilmente verso le nove di sera.
55 Circa 9 km.
56 Dalle due e un quarto alle quattro e mezzo del mattino.
57 Il prefetto di cavalleria Gneo Domizio, membro evidentemente dell’ordine equestre, non ha niente a che fare con gli omonimi di cui abbiamo notizia, anche nei Commentarii, in quanto questi appartenevano all’ordine senatorio.
58 Di Servio Sulpicio, non si sa altro, mentre il pompeiano Licinio Crasso Damasippo, sconfitto a Tapso nel 46, riuscirà a fuggire verso la Spagna con altri senatori, ma troverà la morte a Ippona, sorpreso dalla flotta cesariana.
Libro III
1 Risultato vincitore nei comizi centuriati insieme a Cesare, Publio Servilio Isaurico, eserciterà da solo il potere consolare nel 48 attuando le direttive di Cesare. Proporrà la seconda dittatura di Cesare dopo Farsalo e sarà proconsole della provincia d’Asia dal 46 al 44. Alla morte di Cesare si schiererà con Ottaviano e otterrà di nuovo il consolato nel 41. Non si sa più nulla di lui dopo questa data.
2 La proposta della cancellazione dei debiti era stata effettivamente avanzata da molti sostenitori di Cesare.
3 La lex Pompeia de ambitu, che colpiva la corruzione elettorale con effetto anche retroattivo, prevedeva appunto la procedura indicata da Cesare.
4 Le Ferie latine erano una festa antichissima istituita da Tarquinio il Superbo in onore di Giove laziale e celebrava l’unione delle città appartenenti all’antica confederazione latina. La data, variabile, veniva fissata dai consoli.
5 Questi comizi si riferiscono alle elezioni per il conferimento di tutte le magistrature e promagistrature per l’anno 48.
6 Gli undici giorni vanno dal 2 al 12 dicembre del calendario ufficiale. Cesare mantenne la dittatura per circa due mesi (era stato nominato alla metà di ottobre). Egli partì da Roma il 13 dicembre e arrivò a Brindisi il 22 dello stesso mese.
7 La zona nei dintorni di Brindisi era «malsana» perché probabilmente infestata dalla malaria.
8 I re sono i sovrani dei regni ufficialmente riconosciuti da Roma; i dinasti e tetrarchi sono i principi degli Stati vassalli asiatici, legati a Pompeo da vincoli di clientela; le città libere erano quelle che, sempre per concessione dello Stato romano, conservavano la propria sovranità, che poteva comunque essere revocata.
9 I pubblicani erano gli appaltatori del servizio di esazione delle imposte e appartenevano generalmente all’ordine equestre. Essi costituivano società finanziarie per azioni, diffuse su tutto il territorio dell’impero ed avevano un’enorme influenza sull’economia finanziaria del paese.
10 Si tratta di Gaio Antonio, fratello del più famoso Marco, in questo momento legato di Cesare. Aveva il compito di difendere assieme a Publio Cornelio Dolabella l’Adriatico, dalle coste dell’Illiria, ma aveva subito una sconfitta a Curicta, l’odierna Veglia, nell’agosto del 49. Cesare aveva probabilmente narrato l’episodio in una delle numerose lacune del testo.
11 Tetrarca di una parte della Galazia, una regione dell’Asia Minore centrale, si riconcilierà con Cesare dopo la sconfitta di Pompeo, pur subendone la punizione.
12 Ariobarzane in fu re della Cappadocia, regione a sud-est della Galazia, dal 52 al 42 a.C.
13 Coto era re di alcune tribù della Tracia orientale. Suo figlio Sadala fu graziato da Cesare dopo la battaglia di Farsalo.
14 Rascipoli i era re della tribù tracia dei Sapei. Fornirà aiuti agli uccisori di Cesare nel 42, ma passerà poi dalla parte di Ottaviano.
15 Aulo Gabinio percorre la carriera politica iniziando con il tribunato della plebe nel 67. Console nel 58, governatore della Siria nei tre anni successivi, rimetterà sul trono d’Egitto Tolomeo XII Aulete nel 55, lasciando come presidio presso di lui parte delle sue truppe. Esiliato nel 54, tornerà a Roma nel 49, grazie ad una amnistia di Cesare, che gli affiderà un comando nell’Illirico. Morirà a Salona nel 47.
16 Tetrarchi della Galazia (o Gallogrecia).
17 Re di un piccolo Stato, la Commagene, a nord-est della Siria,a sud dell’Armenia.
18 I Dardani erano una bellicosa tribù illirica, stanziata nella parte meridionale di quella che sarà la Mesia Superiore, attuale Serbia. I Bessi erano una fortissima tribù tracia stanziata nella valle superiore dell’Ebro.
19 Città di antica fondazione (588 a.C), Apollonia sorgeva tra la foce dell’Apso (oggi Seman) e dell’Aous (oggi Vijosë) presso l’odierna Pojan nell’Albania centro-meridionale, a una quindicina di chilometri dalla costa. I suoi resti sono tuttora visibili.
20 Figlio dell’omonimo Lelio che era stato legato di Pompeo in Spagna nel 77, militò anche lui con Pompeo in Asia nel 62, ricoprì il tribunato nel 54. Passò dalla parte di Cesare dopo la sconfitta dei pompeiani.
21 Gaio Valerio Triario, amico di Cicerone e valente oratore, morirà a Farsalo, lasciando i suoi figli sotto la tutela del celebre uomo politico e letterato.
22 Gaio Cassio Longino, sfuggito alla disfatta di Carré in Asia nel 53, dove trovò la morte il triumviro Crasso; tribuno della plebe nel 49, scampato alla cattura dopo FarsaIo, si riconcilierà con Cesare, ma sarà, con Bruto, il principale promotore della congiura per uccidere Cesare. Morirà a Filippi nel 42.
23 Gaio Caponio, prefetto di cavalleria a Carré nel 53, pretore nel 49 e propretore nell’anno successivo, finirà nelle liste di proscrizione nel 43, riuscendo a salvarsi per merito della moglie che entrò nelle grazie di Antonio.
24 Le navi liburniche sono delle biremi da guerra particolarmente veloci e leggere, la cui invenzione viene attribuita ai Liburni, abitanti della regione costiera dell’Illirico settentrionale tra l’Istria e la Dalmazia.
25 Marco Ottavio, figlio di Gneo Ottavio console nel 76, sconfisse come legato di Pompeo, Antonio e Dolabella in Illiria nel 49. Morirà dopo Tapso nel 46, probabilmente vittima delle vendette dei cesariani.
26 M. Calpurnio Bibulo, più volte collega di Cesare nelle cariche politiche, fino al consolato del 59, non ebbe mai con lui buoni rapporti. Si era schierato con Pompeo per i suoi rancori personali nei confronti di Cesare e perché animato da forti sentimenti repubblicani. Dimostrerà fino alla morte un ostinato attaccamento al proprio dovere.
27 Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio del 49, secondo il calendario ufficiale.
28 Località dell’Epiro settentrionale, nella zona dei monti Cerauni, forse l’odierna Palasa in Albania.
29 Orico era una città portuale dell’Epiro, situata in fondo al golfo di Valona, unita alla terraferma da una lingua di terra, era forse originariamente un’isola. Si può attualmente identificare con Eriko o Paleokastro in Albania.
30 Corcira è la città e l’isola di Corfù.
31 Piccola isola dell’Adriatico, oggi Saseno, di fronte alla costa dell’Epiro.
32 Curico, città principale dell’isola di Curicta.
33 Si collocherebbe nell’ampia lacuna presentata in questo punto dal testo, la narrazione della sfortunata impresa di Antonio e Dolabella nell’Illirico, avvenuta nell’anno precedente.
34 Importante città dell’Illirico, situata sulla costa dalmata a 5 km a nord-est di Spalato.
35 È l’attuale isola di Lissa, al largo di Spalato.
36 La frase, che resta in sospeso, presuppone, come sostiene il Klotz, la presenza di una lacuna che interesserebbe anche le prime parole del capitolo successivo.
37 Regione montuosa dell’Illirico orientale, attualmente ai confini tra Albania e Macedonia, attraversata dalla via Egnazia.
38 Popolazione illirica stanziata tra Lisso e Durazzo, fortemente grecizzata.
39 Abitanti di Bullis, in Epiro, sulla riva destra del fiume Aous (oggi Voiussa) a circa 30 km da Apollonia.
40 Abitanti della città di Amantia, sulla riva sinistra dell’Aous a circa 25 km da Bullis.
41 Fiume dell’Illiria meridionale che sfocia nell’Adriatico a nord di Apollonia e corrisponde all’attuale Semeni in Albania. Cesare vi giunge l’il gennaio.
42 Dei due legati di Cesare, il primo sarà proconsole in Siria nel 46-45 e si troverà in Grecia a preparare una spedizione contro i Parti alla morte di Cesare nel 44; il secondo sarà ancora legato di Cesare nella guerra d’Africa, ma passerà dalla parte dei congiurati dopo la sua morte. Sarà fatto uccidere nel 39 da Sesto Pompeo in base a false accuse, nonostante la sua fedeltà.
43 Città dell’Epiro localizzata all’estremità meridionale dell’attuale Albania a una diecina di km dal confine con la Grecia.
44 Dei tre consiglieri di Pompeo qui nominati, il primo ci è noto dalle vicende precedentemente narrate, il secondo si era dedicato, dopo la sua sconfitta nelle elezioni al consolato nel 59, all’attività di storico, mentre Teofane di Mitilene fu uno stimato storico greco, biografo delle imprese di Pompeo nella guerra mitridatica (66-64), da lui compensato con la concessione della cittadinanza romana nel 62. Dopo il 44 non si hanno più sue notizie.
45 L’allusione riguarda i resti dell’esercito di Sertorio in Spagna, che ottennero da Pompeo di potersi stabilire nella città di Convenae in Aquitania, e i pirati del Mediterraneo che, sbaragliati da Pompeo nel 67, ottennero la possibilità di stabilirsi in opportune sedi e godere di una vita civile.
46 Aulo Terenzio Varrone Murena, figlio di Lucio Licinio Murena, console nel 62, era stato adottato da Aulo Terenzio Varrone.
47 Il testo presenta qui una delle sue molte lacune, per la quale non sono state proposte integrazioni soddisfacenti.
48 Dei tre personaggi, solo Lucio Cornelio Balbo ci è noto come nipote, tra l’altro, del Balbo cui Irzio indirizzerà la sua lettera proemiale all’inizio dell’VIII libro dei Commentarii della guerra gallica. Originario di Cadice, ricevette nel 72 la cittadinanza romana. Fedele seguace di Cesare, partecipa a tutta la guerra civile e ottiene a Roma alte cariche.
49 È la tribuna dalla quale i magistrati parlavano al popolo nel Foro. Il nome deriva dal fatto che furono adornati fin dal 338 a.C. con gli speroni di ferro sottratti alle navi nemiche.
50 È il responsabile del famoso assassinio del tribuno Publio Clodio, partigiano di Cesare, nel 52. Si trovava a Marsiglia, ancora in esilio.
51 Celebre città della Magna Grecia, fondata nella seconda metà del v secolo a.C. nei pressi delle rovine dell’antica Sibari, nella piana tra i monti Pollini e il mare Ionio. Colonia di diritto latino dal 194, ottenne nel 90 la cittadinanza romana.
52 Non si può escludere del tutto che Vibullio, di ritorno dalla Spagna, potesse essere passato da Marsiglia e aver avuto un colloquio con Milone.
53 Gli ergastula erano costruzioni, per lo più sotterranee, utilizzate per ospitare schiavi o forzati che lavoravano nei campi, durante la notte o nei momenti di riposo.
54 È l’attuale Conza della Campania, in provincia di Avellino.
55 Il testo presenta qui un’altra piccola lacuna.
56 Dallo sbarco di Cesare a Paleste, avvenuto il 5 gennaio 48, erano passati più di due mesi e mezzo.
57 Popolazione illirica, stanziata nell’attuale Albania nord-occidentale, sul confine della ex Jugoslavia.
58 Vento proveniente da sud.
59 Porto sulla costa illirica a circa 4,5 km da Lisso, verso nord-ovest.
60 Vento di ovest-sud-ovest, particolarmente violento, identificato con il libeccio.
61 Le fonti parlano, a proposito di questo tipo di navi, di traghetti, di tavolati su barche, di imbarcazioni adatte alla navigazione fluviale ed altro. Èevidente che il termine ha designato oggetti diversi in tempi diversi, ma che comunque si trattava di barche da carico.
62 Cesare era accampato sulla riva sinistra.
63 Con questo termine Cesare si riferisce genericamente agli Illirici e più specificamente ai Partini.
64 Località di incerta identificazione sulla destra del fiume Genuso, a non più di 25 km da Petra, visto che la distanza veniva coperta con una marcia normale. Pompeo vi si accampa il 9 aprile.
65 Questo monte segnava il confine tra Siria e Cilicia, verso nord.
66 I Parti, che abitavano originariamente una zona a sud-est del Mar Caspio, si erano resi indipendenti nel 247 a.C. ed avevano esteso il loro territorio fino all’Indo. Responsabili della sconfitta e della morte di Crasso e di suo figlio a Carré nel 53, divennero da quel momento irriducibili nemici dei Romani, fino alla prima metà del in sec. d.C.
67 Già capitale di un importante regno ellenistico, era diventata dal 133 a.C. la capitale della provincia romana d’Asia. Le sue imponenti rovine si possono ancora vedere a venticinque chilometri dalla costa egea della Turchia, di fronte all’isola di Lesbo.
68 I littori erano individui provenienti dai più modesti ceti sociali e avevano il compito di accompagnatori dei più alti magistrati romani, che precedevano in pubblico recando i fasci con le verghe e la scure, simbolo dell’imperium. Era di loro competenza presentare le citazioni in giudizio, arrestare e punire con le verghe.
69 Erano commissari governativi con poteri civili e militari; erano responsabili del comando di guarnigioni militari ed erano incaricati dell’esazione forzata dei tributi.
70 Il biennio 49-48.
71 Antichissima città dell’Asia Minore, attuale Turchia, dove sorgeva un veneratissimo tempio di Artemide, identificata dai Romani con Diana, dove era custodito da tempo immemorabile un inestimabile tesoro non solo di denaro e oggetti preziosi, ma anche di opere d’arte.
72 Le truppe di Cesare e Antonio si erano unite il 3 aprile 48.
73 Regione della Grecia, corrispondente solo in parte con l’Etolia moderna.
74 Fratello di Quinto, ma non parteciperà alla congiura contro Cesare nel 44.
75 Dopo una brillante carriera militare, sarà governatore della Spagna dal 31 al 28, quando gli sarà decretato il trionfo.
76 Era stato console nel 53 e Io sarà ancora nel 40. Governatore della Spagna dal 39 al 36, avrà anche lui il trionfo in quell’anno.
77 Eminente personaggio della Macedonia, sarà un fedele sostenitore di Cesare e pagherà con la vita la sua fedeltà: dopo la morte del dittatore verrà fatto decapitare da Bruto alla fine del 44.
78 Antichissima città etolica situata all’ingresso del golfo di Corinto.
79 Naupatto è l’odierna Nàfpaktos, meglio nota come Lepanto.
80 Personaggio di incerta identificazione.
81 Rimasto fedele a Cesare anche dopo la sua morte, fu fatto anche lui decapitare da Bruto alla fine del 44.
82 Poco meno di 30 km.
83 Fedelissimo di Catone Uticense, sarà sempre anticesariano, fino alla morte avvenuta per volere di Ottaviano dopo la sconfitta dei cesaricidi a Filippi nel 42.
84 Città dell’Epiro meridionale, odierna Arta, in Grecia.
85 Circa 4,5 km.
86 È stato per lo più identificato con un torrente affluente di sinistra dell’Aliacmone.
87 La partenza è databile al 7 aprile.
88 Non è identificabile con sicurezza. Si tratta forse di un altopiano roccioso ad est di Durazzo.
89 Poco più di 22 km, mentre la circonvallazione di Cesare ne misurava 25.
90 Si tratterebbe di una radice di difficile identificazione anche per la discordanza delle fonti. Secondo l’ipotesi avanzata da alcuni botanici, si tratterebbe dell’arum esculetum, un tubero simile alla patata.
91 A questo punto il testo presenta una lacuna piuttosto vasta, il cui contenuto è ricostruibile da altre fonti. Al tentativo di Pompeo di rompere il blocco trasportando per mare la cavalleria a Durazzo, Cesare oppone la resistenza delle sue truppe davanti alla città. Uno dei fortini cesariani è intanto attaccato con quattro legioni, mentre una coorte della vi legione cesariana resiste con accanimento, finché non arriva, con due legioni, Publio Cornelio Silla.
92 Probabilmente figlio di un fratello del dittatore, era stato designato console per il 65. Accusato di aver preso parte alla congiura di Catilina, viene tuttavia difeso da Cicerone. Morirà all’inizio del 45 per cause sconosciute, dopo aver partecipato alle confische dei beni dei pompeiani.
93 Il 25 giugno del 48.
94 Gaio Valerio Fiacco, figlio del governatore della provincia d’Asia del 62, accusato di concussione e difeso da Cicerone, fu nel 53-51 al seguito di Appio Claudio Pulcro in Cilicia e seguì con lui le sorti di Pompeo. Con lui si estinse la sua famiglia.
95 Poco meno di 4,5 m.
96 Siamo al 13 luglio del calendario ufficiale.
97 Tra la mezzanotte e le 2,30 del mattino, in questa stagione.
98 Regione del Peloponneso settentrionale.
99 È l’istmo di Corinto.
100 Delfi è la famosa città della Focide, sede del santuario di Apollo; Tebe è la capitale della Beozia; Orcomeno era una delle più importanti città della stessa regione.
101 Le due vie d’accesso dovevano essere: l’istmo che unisce Durazzo alla terraferma, e il ponte che unisce verso est la città alla terraferma.
102 Tutto ciò che si sa di questi due personaggi e della loro provenienza è contenuto nel testo.
103 Di questo personaggio, figlio e padre di consoli, certamente appartenente alle famiglie dell’ordine senatorio, si ha notizia quasi soltanto in questo passo di Cesare.
104 Fossato e vallo misurano rispettivamente ca. 4,5 m di profondità e ca. 3 m di altezza.
105 A poco meno di 170,5 m.
106 Poco più di 25 km.
107 Il princeps prior è il comandante della prima centuria del secondo manipolo.
108 Il presidio di Antonio si trovava probabilmente a ca. 3 km a nord-est del campo di Marcellino.
109 Poco meno di 500 m.
110 Il fiume Palamnus.
111 Circa 740 m.
112 La formazione in acies duplex può indicare, in questo caso, tanto una disposizione delle linee una accanto all’altra, per poter circondare una zona più vasta; quanto che Cesare, non poté disporre l’esercito su tre file per mancanza di truppe.
113 Il testo porta erìcius, riccio, una macchina bellica così chiamata perché irta di aculei di ferro, ma aveva la funzione dei noti cavalli di Frisia.
114 Era la porta posteriore del campo.
115 Tra i 3 m della palizzata e i 3 m del fossato, il salto doveva essere di circa 6 m!
116 Partendo il mattino del 18 luglio per trovarsi il 20 dello stesso mese ad Apollonia, Cesare ha percorso in tre giorni un’ottantina di km.
117 Tra le 2,15 e le 4,30 del mattino, in questa stagione.
118 Il fiume Genuso corrisponde all’odierno Shkumbin, che scorre nell’Albania centrale, le cui rive sono spesso a strapiombo.
119 Poco meno di 12 km.
120 Cesare aveva su Pompeo, grazie al suo stratagemma, un vantaggio di due giorni di marcia.
121 Regione a sud-est dell’Epiro, al confine con Macedonia e Tessaglia, nella zona del Pindo.
122 Per dove passava la via Egnazia, che attraverso la Macedonia raggiungeva Tessalonica; mentre Cesare doveva procedere per un percorso molto più a sud.
123 Città della Macedonia, oggi Monastir, proprio lungo la via Egnazia.
124 Città ai confini della Tessaglia, nella valle superiore del Peneo a una diecina di km a sud dei noti monasteri detti «Meteore».
125 Il congiungimento era probabilmente avvenuto il 29 luglio.
126 Importante piazzaforte dell’Estiotide, sulla sponda orientale del Peneo a una quindicina di km da Trìkala.
127 Era la più importante città della Tessaglia, a circa 80 km da Egino.
128 Il 31 luglio.
129 In quest’epoca dell’anno l’ora nona va dalle 2,30 alle 3,45 del pomeriggio.
130 Città tessala a una ventina di km da Gomfi.
131 II 3 agosto Cesare giunge nella piana di Farsalo, dove si svolgerà la celebre battaglia, che Cesare non nominerà mai se non con delle perifrasi. Il luogo esatto della battaglia è ancora incerto e molto dipende dall’identificazione del fiume che viene indicato sul fianco sinistro dello schieramento di Cesare e su quello destro di Pompeo.
132 Cesare era dal 63 pontefice massimo.
133 L’accusa, della quale non si hanno altre notizie, aveva lo scopo di impedire che Afranio fosse nuovamente proposto per il consolato.
134 La battaglia, di cui qui inizia il racconto, si è svolta, come risulta dai calendari romani, il giorno 9 agosto del 706 dalla fondazione di Roma.
135 La tenda riservata ai generale, posta al centro dell’accampamento.
136 Dall’alba.
137 Erano quelli inviati dal re Coto.
138 Importantissimo centro posto all’estremità orientale della Macedonia, in ottima posizione strategica, ai piedi del monte Pangeo, ricco di legname e miniere d’oro e d’argento.
139 La città principale dell’isola di Lesbo.
140 Città sul fiume Oronte, a una ventina di km dal confine con la Siria, antica capitale del regno dei Seleucidi, ed ora della provincia romana di Siria.
141 Antichissima città egiziana (esisteva già agli inizi del n millennio) situata sulla più orientale delle foci del Nilo. Porto fluviale, controllava la via dell’Asia ed era una piazzaforte molto ben difesa.
142 Tolomeo XIII, secondo il testamento del padre, avrebbe dovuto governare l’Egitto insieme alla sorella Cleopatra, ma, sobillato dai suoi tutori, l’aveva scacciata dal trono. Cleopatra era andata allora in Siria ad arruolare bande di mercenari con i quali si preparava a far guerra al fratello. Tolomeo aveva 13 anni, Cleopatra 20.
143 È uno dei personaggi più influenti del consiglio di reggenza del giovane re. Abbiamo notizie di lui solo da Cesare.
144 Personaggio di nessun valore, che aveva militato con Pompeo, forse come centurione, nella guerra contro i pirati.
145 Pompeo viene assassinato il 28 settembre del 48.
146 Tito Ampio Balbo era già stato governatore della provincia d’Asia nel 59 ed ora vi era tornato. Nel 46 otterrà il perdono da Cesare per intercessione di Cicerone.
147 Capoluogo dell’omonima regione del Peloponneso, ospitava un tempio sacro ad Atena, la Minerva latina, con una statua della dea in oro e avorio, attribuita a un allievo di Fidia o a Fidia stesso.
148 Antico emporio fenicio col nome di Akka, ribattezzata come Tolemaide nel 260 a.C. da Tolomeo n, è la San Giovanni d’Acri delle Crociate, verso il confine libanese.
149 Era il tempio sacro a Dioniso.
150 Antica città della Caria, dove fioriva un particolare culto della Vittoria.
151 Venti provenienti da nord-ovest.
152 Durante il suo consolato del 59, Cesare aveva fatto approvare la legge con cui Tolomeo XII Aulete veniva riconosciuto re d’Egitto, amico e alleato di Roma.
153 Potino era reggente del regno dal 51 a.C.
154 Serapione sarà probabilmente a Roma con Cesare q&ando verrà assassinato e guiderà gli aiuti egiziani contro i cesaricidi nel 43.
155 I figli di Marco Calpurnio Bibulo furono forse uccisi perché il padre si era opposto alla candidatura di Tolomeo.
156 Numerose fonti antiche attribuiscono a questo incendio la distruzione della celebre biblioteca di Alessandria, ma sembra che siano andati distrutti sì moltissimi volumi, ma da un magazzino dove erano depositati per essere trasportati altrove come merce: non si trattava quindi dei volumi della biblioteca.
157 II faro di Alessandria, considerato una delle sette meraviglie del mondo, e costruito nel in sec. a.C. dall’arch. Sostrato di Cnido, fu distrutto nel terremoto del 796.
158 Circa 1350 m.
159 Siamo alla prima metà del novembre del 48, secondo il calendario ufficiale.
160 Arsinoe, sorella minore di Cleopatra, che verrà poi sconfitta e condotta nel trionfo di Cesare del 46; relegata ad Efeso, sarà fatta assassinare da Cleopatra nel 42.