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Padre Tempo li teneva d’occhio entrambi.
Era accanto al corpo morente di Victor quando Roger lo caricò su un furgone. E seguì il furgone fino all’impianto di crioconservazione, dove la saracinesca di un magazzino si aprì sferragliando.
Vide scaricare come un pacco il quattordicesimo uomo più ricco del mondo, poi lo guardò mentre lo portavano dentro.
Mancava un’ora alla mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno. Roger e Jed abbassarono le sponde del letto di Victor. Un medico e un coroner si parlavano a bassa voce. Avevano in mano dei documenti. Vicino a loro c’era un’enorme vasca, più grande di un corpo umano e piena di ghiaccio.
Victor era appena cosciente, aveva il respiro debole e irregolare. Il medico gli chiese se voleva un sedativo, ma lui scosse la testa.
«Le carte sono a posto?» mormorò.
Il coroner rispose di sì, così Victor fece un respiro profondo e chiuse gli occhi. L’ultima cosa di cui si accorse fu che Jed, il proprietario dello stabilimento, gli toglieva di mano l’orologio da tasca che stringeva nel palmo, promettendogli di prendersene cura.
Quattro mani gli passarono sotto il corpo per sollevarlo. Ma Dor era lì, nascosto in un angolo, e inclinò la sua clessidra.
Nel frattempo, in un garage di periferia, Sarah Lemon aveva girato la chiave dell’accensione della Ford Taurus blu.
Adesso era solo questione di tempo. Il gas di scarico avrebbe fatto il suo lavoro. Facile. Si meritava qualcosa di facile.
Bevve un’altra sorsata di vodka, sporcandosi il mento e la maglietta. Il cellulare continuava a suonare la canzone triste, insistente, appena udibile per via del rumore del motore.
Mi sveglio la mattina e mi domando
perché tutto è uguale a prima
non riesco a capire, proprio non ci riesco
come fa la vita a continuare
come se niente fosse successo.
«Vattene via» mormorò Sarah, pensando a Ethan, alle sue arie da galletto, ai suoi capelli scuri e al suo modo di camminare. Si disse che l’avrebbe pagata. Si sarebbe sentito in colpa.
Perché il mio cuore batte ancora?
Era terribilmente intontita.
Perché i miei occhi piangono?
Si lasciò cadere all’indietro.
Non sanno…
Tossì.
… che è la fine del mondo?
Tossì di nuovo.
È finito quando mi hai detto addio.
I suoi occhi cominciarono a chiudersi. Poi tutto sembrò fermarsi. Attraverso il parabrezza le parve di vedere un uomo. Le parve di sentirlo urlare.