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Tornato all’hotel, clicco sul link SCOPRI DI PIÙ. SUBITO! Lo schermo si riempie di caratteri che dovrebbero ricordare la scrittura a mano: Cosa possiamo fare oggi per migliorare la tua vita?

Conosco le credenziali di accesso di Megan (username Major345Meg, password LindsAlex9#9). Nel giro di pochi secondi sono sulla pagina LIBRI, E-READER, AUDIO. Ho le mani sudate e tremanti. Mi sento come se stessi per premere il pulsante che darà il via a una guerra nucleare.

In un certo senso, potrei avere ragione. Questo sarà o l’inizio o la fine della mia folle guerra nucleare privata.

Boom! Eccoci!

Una coraggiosa inchiesta sul sito web

più importante e potente del mondo

Dietro le quinte di The Store

Un autore anonimo svela la verità

sull’azienda più famosa al mondo

Duemilaventi

Entra nell’incredibile mondo di The Store

Le mani mi tremano ancora di più mentre clicco su DOWNLOAD. Dopo soli trenta secondi, sullo schermo appaiono le parole DOWNLOAD COMPLETATO. Vado al capitolo 1, pagina 7. C’è da cavarsi gli occhi e farsi venire il mal di testa a cercare di leggere quei caratteri minuscoli sullo schermetto del cavolo del telefono usa e getta. Devo continuamente ingrandire la pagina e poi rimpicciolirla per passare a quella successiva.

Ma, ehi, chi se ne frega? Questo è 2020. È incredibile.

Quindi cosa scopro?

Non è affatto il mio libro.

Non sono le mie parole.

Il mio nome non è nemmeno in copertina.

Non è il mio libro, e io non sono un autore.

È un papiro di elogi al genio di The Store, una fregatura.

È una disgustosa ode alla brillante intelligenza di Thomas P. Owens. Il manoscritto lo chiama addirittura «il nostro amato fondatore».

Scorro in fretta pagine e capitoli. Ovunque guardi, non leggo altro che una sfilza di assurde stupidaggini. C’è scritto che The Store «ha reso l’America un posto migliore perché le ha dato un posto migliore in cui fare acquisti».

Stando a questa versione, The Store non è interessato a realizzare profitti per almeno altri quindici anni (cazzata!). The Store vende ogni cosa sottocosto, dai farmaci soggetti a prescrizione, ai tosaerba, ai pannolini, ai mobili Stickley realizzati artigianalmente (cazzata!). The Store crede nella totale discrezione e nella privacy per tutti i suoi clienti. «Senza la fiducia dei nostri consumatori, non saremmo nessuno» (doppia cazzata!).

Comincio a scorrere le pagine come una furia. Riconosco una frase del mio manoscritto originale forse ogni quindici pagine. Di solito è qualcosa di innocuo come: «E questo era parte del sogno di Thomas P. Owens».

Esco dal libro e vado a una pagina intitolata COSA PENSANO GLI ALTRI CLIENTI DI QUESTO LIBRO? LEGGI LE VALUTAZIONI DA 0 A 5.

Ecco una sfida per The Store. Questo dev’essere il libro più odiato di tutta l’America.

In poche parole: questo libro fa schifo. Una sviolinata noiosissima. Zero perché è falso, finto e pieno di fesserie, scrive un cliente.

Immagino che l’autore si vergognasse a mettere il suo nome su questa porcheria, e non posso certo biasimarlo, scrive un altro.

Mi sdraio sul letto puzzolente dell’hotel. Chiudo gli occhi. E poi... poi mi drizzo a sedere sul letto come se la camera fosse in fiamme.

Sorrido. Il sorriso si allarga sempre di più. Si trasforma in una risata. La risata è inarrestabile.

Sono stanco e ho sonno.

Eppure salto giù dal letto.

Pesto i piedi per terra come un bambino impazzito.

Ha funzionato! The Store ha pubblicato quella stupida versione fasulla del mio libro.

The Store - Edizione Italiana
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