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Ci fu una pausa e poi qualcuno dalla soglia dell'ufficio disse: «Signori mi dispiace, ma era finito il nastro.
Potremmo ripetere quest'ultimo scorcio?». Era Alec, sulla porta con la sua videocamera HD. Insch alzò gli occhi al cielo, sospirò e poi chiese: «Da dove?»
«Da quando Logan ha trovato il libro».
Faulds li guardava perplesso, e quindi Logan gli presentò il cameraman. «Signore, questo è Alec, della BBC.
Stanno girando uno di quei documentari d'azione: "Città del Granito – Emergenza!". Andrà in onda l'estate prossima».
«Ah...». Faulds si passò una mano nei capelli, poi accese lo stesso sorriso che aveva provato con la patologa.
«Sono Mark Faulds, dirigente generale della polizia del West Midland. Sa che da giovane ho fatto anch'io un po' di TV? Era un programma per bambini, su per giù sulle linee di "Guglielmo Tell e il Muppet Show", ma un po' più...».
«Allora, ci muoviamo o no?», disse Insch.
«Stavo solo...».
«McRae», Insch porse il libro a Logan, e gli disse di rimetterlo nell'archivio e di ritrovarlo.
Logan non riuscì a nascondere quanto fosse infastidito. «Signore, stiamo conducendo un'indagine su...».
«Sergente, questa è una scoperta importante nel caso su cui stiamo investigando; sarai un eroe sui teleschermi dell'intero paese. Adesso rimetti a posto quel fottutissimo libro, e non dimenticare di mostrarti sorpreso quando lo ritrovi!».
«Sergente», disse Faulds, «se non te la senti di fingere la sorpresa, sono sicuro che l'ispettore Insch o magari io stesso saremmo ben lieti di sostituirti. Potremmo...»
«No», lo interruppe Insch perentorio. «Il libro è stato scoperto dal sergente McRae ed è giusto che sia lui a fare bella figura». «Sì, certo, stavo solo... voglio dire, non volevo sminuire il suo lavoro... ma se per caso McRae non se ne sentisse all'altezza, avevo pensato di...».
«Se la sente, se la sente. Vero, McRae?». Non era una domanda. «Certo, signore». Logan rimise il libro nel cassetto dell'archivio, attese che Alec gridasse "Azione" e ripeté l'intera scena. «Perfetto!». Alla fine della ripresa il cameraman diede il pollice alto. «Adesso ho solo bisogno che qualcuno mi spieghi chi è questo Ken Wiseman, e avremo una scena favolosa. Ma cercate di non fare una cosa troppo elaborata, OK? Voglio che tutto sia il più naturale possibile».
«Immagino che lei sappia cosa vuol dire tutto questo», chiese Insch mentre McFarlane veniva fatto sedere sul sedile posteriore di un'auto della polizia, con una coperta in testa.
Faulds annuì. «Che questa volta avremo la possibilità di fare le cose secondo i Sacri Testi».
Due agenti tirarono indietro il cavalletto metallico che sbarrava la strada e l'auto si allontanò tra i flash dei fotografi e le domande gridate dai giornalisti.
«Le facemmo secondo i Sacri Testi anche l'altra volta».
«E allora perché Wiseman fu rimesso in libertà dalla Corte d'Appello?».
L'ispettore sospirò. «Perché la giuria era composta da imbecilli. McRae! ».
Logan alzò una mano, col cellulare attaccato a un orecchio; stava ascoltando il rapporto dell'autopattuglia Alfa Sette Due, dalla strada dove abitava Ken Wiseman. «OK, grazie», e richiuse il cellulare. «Due vicini di Ken Wiseman hanno detto che gli è sembrato di vederlo uscire di casa ieri sera verso le dieci. Da allora non lo hanno più visto. Dicono che esce spesso».
Insch imprecò. «Voglio che ogni agente disponibile sia assegnato alla ricerca di Ken Wiseman. Posti di blocco su tutte le strade principali in uscita da Aberdeen. Avvertite il porto, la stazione delle corriere, la stazione ferroviaria, l'aeroporto. Perquisite la casa – voglio una foto recente, fatela circolare; mettete dei poster, dappertutto. Avvertite anche tutte le Forze di polizia del Regno Unito».
«Signore, sono quasi le undici, e sono in servizio dalle due di ieri pomeriggio!», protestò Logan.
«Le undici?». Insch diede un'occhiata all'orologio, si passò una manaccia sul volto e imprecò ancora.
«L'autopsia comincia fra tre minuti esatti». Si girò e si avviò verso l'area transennata, togliendosi la tuta mentre camminava e buttandola tra le braccia di un giovane agente dal viso segnato dall'acne giovanile.
Faulds lo guardò allontanarsi, poi mise una mano su una spalla di Logan e gli diede una stretta rassicurante.
«Sei stato in gamba, sergente. Ottimo lavoro».
«Ehm... grazie, signore». Logan si fece appena un po' più in là, in caso al dirigente generale venisse la voglia di abbracciarlo, come se avesse appena fatto gol. «Come mai McFarlane è così arrabbiato per questo tizio Wiseman?», chiese.
«Questo tizio Wiseman?». Faulds scosse la testa. «Non ti hanno insegnato niente al corso? Tanti anni fa, quando ci fu quel pasticcio simile a questo, Andrew McFarlane era sposato con la sorella di Ken Wiseman.
Ecco perché il tuo ispettore Insch non gli è tanto simpatico».
Logan cercò di soffocare uno sbadiglio, ma non ci riuscì. «Cristo... OK, organizzeremo delle squadre...».
Faulds gli strinse di nuovo la spalla. «Sergente, impara a delegare. Passa queste disposizioni a qualcun altro, vattene a casa e recupera un po' di sonno. Stanco morto come sei non funzioni bene. E quando non funzioni bene servi ben poco sia a Insch che a te stesso». Sorridendo aggiunse: «Io invece andrò ad assistere all'autopsia e ci proverò di nuovo con quella tua bella amica, la patologa».
Logan non se la sentì di dirgli che sarebbe stata una totale perdita di tempo.