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Barbara
Sabato 12 Maggio 09:05 a.m.
Me ne sto qui, a fissare l’immensa distesa di brioche, biscotti e marmellate, con il cervello completamente in pappa.
Sono bloccata in un loop dove vivo e rivivo di continuo quello che è successo con Ren solo un’ora fa. Nemmeno la doccia fredda o la passeggiata attorno alla tenuta sono servite a calmarmi un po’! Sono quasi stata tentata di aiutarmi da sola, con il sostegno del sifone della doccia, ma non ce l’ho fatta con la consapevolezza che lui era nella stanza accanto. Sarebbe stato troppo persino per me. Ma ora temo proprio che se andrò avanti così passerò tutta la giornata eccitata da morire! Di quell’eccitazione che rischio di attirare l’attenzione di ogni esemplare di sesso maschile nel raggio di qualche chilometro. Vecchi, sposati, cani... devo darmi una regolata!
«Eccoti qua Baby B!» esclama mia zia stampandomi un bacio su una guancia.
«Ciao zia… e comunque poche smancerie che sono arrabbiata con te!» brontolo afferrando un cornetto vuoto, uno strudel di mele e una confezione di marmellata alle fragole.
La frustrazione sessuale mette appetito!
«Avec moi? Et pourquoi?» sbatte le lunghe ciglia nere con fare innocente.
Le lancio un’occhiataccia ti sbieco. «Intanto smettila di parlare francese, che mi irrita, e poi piantala anche di fingere di non sapere perché ce l’ho con te!» replico riempiendomi una tazza di caffè al ginseng, al quale aggiungo un po’ di latte.
«Su piccola! Non c’è bisogno di arrabbiarsi!» ridacchia prendendo del tè verde.
«Sì invece! Per colpa della trovata tua e della nonna ora fra me e Ren è tutto strano! Stavamo benissimo prima di quel maledetto bacio, ma ora è tutto così assurdo, complicato!» sibilo cercando di non alzare troppo la voce.
«Assurdo?» indaga con sguardo curioso. La bastarda ha l’aria di una che si sta divertendo parecchio.
«Sì! Assurdo! Non riusciamo a stare vicini senza imbarazzarci e ripensare a quello che è successo e poi… st-stamattina… e-ecco…» divento improvvisamente bordeaux. Sento il vapore uscirmi persino dalle orecchie.
Mia zia allarga gli occhi color gianduia stampandosi un gigantesco sorriso a trentadue denti. «Stamattina cosa Baby B? Ommioddio! Lo avete fatto, vero?» ridacchia tutta eccitata come una scolaretta.
«No!» replico svelta, ma so bene che il rossore mordace su faccia e collo mi tradisce di brutto, così decido di sputare il rospo. «Non proprio ecco. Diciamo che se mamma non fosse venuta a bussare alla porta non so dove saremmo arrivati...» prendo un profondo respiro mentre ci avviamo molto lentamente al nostro tavolo.
«Come? Argh! Annina della malora!» brontola imbronciata.
«No invece! Per una volta il suo intervento è stato provvidenziale, perché se io e lui fossimo arrivati fino in fondo, avremmo rischiato di… di...»
«Cosa? Di essere finalmente felici insieme come coppia?» mi interrompe fingendosi una gran donna navigata.
«Ma che dici?»
«Andiamo Baby bella, sei una ragazza intelligente, non fare finta di non capire cosa ti voglio dire! Se tu e Ren non foste minimamente attratti, nemmeno un po’, quel bacio non avrebbe cambiato nulla, invece vi è servito per aprire finalmente quella porta che chissà perché, tutti e due avete sempre ignorato.» mi stritola una guancia dandomici anche un paio di schiaffetti.
Come?
Io sarei da sempre attratta dal mio migliore amico?
Non può essere, in fondo ho sempre avuto tranquillamente altre relazioni, così lui. Diavolo! Stavo anche per sposarmi con un altro!
«Siete anime gemelle e ora che avete iniziato a sbirciare oltre quella porticina, potete benissimo iniziare a parlarne, non credi?» mi lancia un occhiolino sedendosi al medesimo tavolo di ieri sera a cena.
Io rimango ancora per un po’ avvolta dai miei pensieri, ridestandomi solo quando sento mia nonna darmi il buongiorno.
«’Giorno nonna!» replico scrollando il cervello, appoggiando le mie cose sul tavolo sedendomi al mio posto.
«Mmm… eccoti finalmente!» sbuffa mia madre addentando un pezzetto di melone.
«Buongiorno anche a te mammina!» la sfotto elargendole un finto sorriso.
«Piantala!» prende un sorso di succo all’arancia. «Il tuo fidanzato?» domanda poi con scarso interesse.
«Arriva. L’ho lasciato che si faceva la doccia.» rispondo azzannando il mio strudel, ignorando lo sguardo raggelante di mia sorella e quello cupo di Alessio.
Ma che hanno tutti questa mattina?
«Scusate il ritardo!»
Come sento la voce di Ren una potente scossa mi galoppa lungo la spina dorsale, facendomi arrossire le guance. Così cerco di nascondermi dietro la mia tazza di ginseng fumante.
«Ero al telefono con un collega.» prende posto accanto a me, sistemando sul tavolo un piatto con due panini, marmellata alla pesca e burro, più una tazza di caffè latte.
«Qualcosa di urgente?» gli chiede mia nonna sorseggiando il suo latte caldo.
«Come? Oh non proprio! Solo alcuni dettagli per un corso di aggiornamento che dovrò fare la prossima settimana.» spiega tranquillo.
Prendendo un profondo respiro, mi volto verso di lui. Se continuo a ignorarlo capiranno che c’è qualcosa che non va! Così, inghiottendo un enorme boccone mi giro a guardarlo sorridendogli nervosa.
Ren per tutta risposta allarga il suo di sorriso a dismisura, facendomi sfarfallare il cuore in maniera strana e purtroppo per me, familiare.
Oh-oooh!
«Hai un enorme sbaffo di purea di mela sulla faccia!» ridacchia con occhi caramello furbetti.
«Cosa?» domando sentendomi sottosopra per tutta questa risma di sensazioni.
A questo punto Ren allunga una mano verso di me, mi passa l’indice all’angolo della bocca e se lo porta alla sua, succhiandolo lentamente.
Cioè… credo di star per rischiare un orgasmo solo per questa scena. Come sono messa male!
Però ho la vaga sensazione che… possibile? Ren sta per caso flirtando? Con me?
«Grazie!» tiro un sorriso nervoso pulendomi con il tovagliolo.
«Se voi avete finito...» sibila acida Laryn. «Qui vorremmo parlare di cose più serie, tipo il programma di oggi!» annuncia con enfasi.
«Ma ti prego! Illuminami!» la blandisco continuando la mia colazione.
Laryn mi fulmina con lo sguardo. «Oggi abbiamo programmato delle belle partite a tennis, poi il golf e dal tardo pomeriggio ci divideremo. Noi donne andremo alla SPA a farci coccolare e passeremo insieme la mia ultima notte da single, mentre i maschietti faranno altro.» annuncia ritrovando il buon umore.
Che? Un’intera giornata in loro compagnia?
Ma io non voglio mica diventare matta! Nemmeno sotto lobotomia mi avventurerei in una giornata simile! E poi non oso immaginare come si troverà Ren da solo con un branco di dottori snob!
«Beh, io il tennis e il golf li salto, grazie!» mi affretto a dire.
«Ti pareva che tu non dovevi fare la solita guastafeste?» è sempre più acida.
«Non ci so giocare, lo sai e non mi piacciono nemmeno. E poi ventiquattro ore in tua compagnia sono troppe se permetti! Io vi raggiungerò direttamente alla SPA nel pomeriggio» concludo ignorando la faccia irritata di mia madre.
«Barbara potresti almeno una volta fare quello che ti si chiede senza protestare?» si intromette la mia adorabile genitrice.
«Non vedo il punto della questione. Ci sarò stasera no? A che vi serve avere una che non gioca a tennis e a golf con voi?» finisco il mio ginseng sentendomi da subito più reattiva.
«A fare da raccattapalle per esempio!» sogghigna Laryn.
Te le do io le palle! Te le ficco tutte su per il…
«Anche io e tua nonna veniamo direttamente alla SPA tesoro.» si intromette zia Violetta.
«Anche io salto il tennis e il golf.» Aggiunge Ren.
A questo punto la faccia di mia sorella è livida di rabbia. Senza aggiungere più nulla, scatta in piedi e se ne va dalla sala con passo di carica peggio di una furia.
È sempre stato così con lei, sin da piccole.
O facevamo tutti quello che voleva lei o pestava i piedi per terra facendo i capricci. E poi sarei io la rompiballe della famiglia. Mah!
«Dovete sempre rovinare tutto voi quattro, vero?» sibila mia madre andando dietro alla sua figlia prediletta.
Mio padre come al solito non si intromette, ma continua la sua colazione, mentre i coniugi Bruni sono decisamente imbarazzati, come da copione.
Alessio… lui è sempre più cupo stamattina e continua a fissare la sua tazza di caffè. Sarà ansia pre-nuziale?
«Quindi che farete voi due oggi ragazzi?» ci chiede la nonna fissandoci con sguardo malizioso.
Mia nonna che mi rivolge uno sguardo carico di sottointesi. Ma si potrà?
«Ahm…» ci rifletto un po’ su. «… non ne ho idea!» scrollo le spalle.
«Che ne dici di fare due passi?» propone Ren voltandosi verso di me, stringendo una mano su un mio ginocchio.
«Mmm… sì! Perché no?» torno a guardare mia zia e mia nonna. «Voi che farete invece?»
«Noi inizieremo a testare la piscina riscaldata della SPA direi!» mi lancia un occhiolino zia Violetta.
«Ottima idea!» convengo annuendo, sentendomi lievemente meno nervosa, mentre mi avvento sul cornetto, il quale ho abbondantemente farcito con la marmellata.
È davvero un’ottima trovata quella di fare due passi in zona da soli, perché, nonostante le apparenze, al momento l’idea di stare sola con lui mi agita un po’, ma so che ne abbiamo bisogno. Dobbiamo assolutamente parlare di cosa ci sta succedendo e di come affrontarlo e infine superarlo.
Perché noi due dobbiamo superarlo.