THE WILDCARD BLOG

Si batte senza paura contro le frodi perché non dobbiate farlo voi

 

 

 

1º gennaio

 

Buon anno.

Solo che non lo è. Almeno per me, comunque.

Prima di tutto: scusatemi. Lo so, avevo promesso aggiornamenti quotidiani sulla mia lotta contro l’Avvoltoio, ma sono successe molte cose.

Cominciamo dalla più grossa. La nave è in panne e siamo ufficialmente alla deriva da qualche parte nel golfo del Messico. Sì, avete letto bene, o leggerete appena potrò postarlo. Il wifi non funziona e non c’è copertura di rete. Forse è intenzionale, per impedire alla gente di mandare incazzatissimi tweet anti-Foveros, comunque vedremo. I membri dell’equipaggio con cui ho parlato sembrano saperne tanto (o poco) quanto me. La nave dovrebbe attraccare a Miami tra cinque ore (sono le otto del mattino), ma non succederà, visto che siamo ancora fermi in alto mare. Non possiamo fare altro che aspettare ulteriori notizie, che ci verranno riferite da Damien, il direttore di crociera, che non solo dispone di un suo canale televisivo, ma comincia tutte le trasmissioni con un «Salve, gente». È australiano e vuole che tutti lo sappiano. Non che abbia niente contro gli australiani. A essere sincero, Damien è l’unico che abbia mai trovato antipatico, facile che lo abbiano buttato fuori dall’Australia perché è un coglione. Ma ci sono altri casini. Ieri sera, dopo aver trascorso ore al punto di raccolta con un branco di ragazzi di una qualche confraternita che fumavano erba coi vaporizzatori (no, non mi è venuta la tentazione, vedi sotto), me ne sono tornato nella mia cabina (un antro buio sul ponte Cinque, altrimenti noto come ponte Majestic) solo per scoprire che una cabina a tre porte dalla mia era stata sigillata dalla sicurezza, con la porta coperta di nastro adesivo stile scena del crimine. Ho fatto una foto, appena posso caricherò anche quella.

Per quale motivo non mi sono fatto sentire prima? Stavo male. Uno di quei virus intestinali che ti fanno pregare tutti gli dei di farti morire. Era come se il mio corpo stesse cercando di rivoltarsi come un calzino. È cominciato un’ora dopo che la nave aveva lasciato Miami. Stavo curiosando in giro, alla ricerca di qualche traccia dell’Avvoltoio, quando... Be’, forse i dettagli non v’interessano. Provate a pensare a un quadro di Pollock, solo che veniva fuori da tutt’e due le parti. Già. Grande rispetto per Trining, la steward della mia cabina. Quella donna ha uno stomaco di ferro. Un infermiere è passato a darmi un’occhiata il secondo giorno e mi ha fatto pagare novantasette dollari soltanto per dirmi, in pratica, che non c’era niente da fare se non mantenermi idratato. Sono ancora un po’ sottosopra.

 

Okay, passiamo alla storia che siete venuti qui a cercare.

 

Come sapete, non ho avuto modo d’iscrivermi tra gli Amici dell’Avvoltoio, visto che tutti i posti disponibili erano già prenotati pochi minuti dopo che la Crociera con Celine del Ray è comparsa su Zoop e FB, e ieri sera, pensando che fosse la mia ultima occasione per affrontarla, mi sono trascinato tutto dolorante fuori dal mio letto e ho cercato d’imbucarmi al suo ultimo evento. Astuto, più o meno. Sono riuscito a infilarmi nella Starlight Dreamer Lounge (squallida proprio come il nome farebbe pensare) e ho beccato il momento preciso in cui l’Avvoltoio faceva il suo numero alla Artful Dodger. Anche se mi sentivo ancora uno straccio e temevo di rimettermi a vomitare da un momento all’altro, l’ho affrontata a proposito di Lillian Small. Non ho potuto filmare granché, perché la natura ha reclamato a gran voce.

Ma il fatto che la nave si sia fermata non è un male, per me. Mi darà un’altra occasione per confrontarmi con quella vecchia imbrogliona.

A presto con ulteriori aggiornamenti.