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Qualche tempo dopo, quando l’orrore di quanto è accaduto inizia a scemare e il caldo di un’altra estate ci stringe nelle sue spire, mi permetto di ripensare all’intricato mondo di Jo, fatto di sogni infranti e confini confusi. Ripenso alla brutalità e alla logica contorta che l’avrebbe spinta a mantenere per sempre il segreto su Rosie, preservando il suo mondo perfetto.
Cerco di spiegare ad Angus che questa storia è come un cespuglio di rose selvatiche: per quanto possa sembrare bello, per quanti fiori possa accogliere, se le radici sotto non sono forti o se il terreno non è fertile, non ha speranza di sopravvivere.
Ma lui si volta a guardarmi, completamente incredulo. «Kate, ha ucciso sua figlia, per l’amor del cielo».
Non credo che Jo tornerà mai da quel luogo che ha trovato, con quelle mura accecanti, allucinate, invalicabili, che l’aiutano a dimenticare, tenendola al sicuro. Riuscirà mai ad affrontare il mondo vero? Il mondo vero che, oltre tutto, a causa di Delphine conosce la verità? Magari è proprio questo che vuole. Forse, dopo aver ucciso Rosie, da qualche parte nei corridoi oscuri della sua mente, Jo ha anche deciso il suo stesso lento declino.