Avvertenza generale alla presente edizione
La presente edizione italiana delle Opere di Sigmund Freud, in 12 volumi, comprende tutti gli scritti pubblicati, dall’autore oppure postumi, che presentano interesse psicologico: e cioè sia le opere di argomento strettamente psicoanalitico, sia quelle che, appartenendo al periodo preanalitico, affrontano però questioni di psicologia o di psicopatologia, così da presentare una connessione col successivo sviluppo della psicoanalisi.
Questo criterio – che implica la esclusione di un certo numero di lavori a carattere neurologico, istologico, o genericamente biologico, risalenti alla prima attività scientifica di Freud e privi di effettivi legami con la successiva sua produzione psicologica e psicoanalitica – è il criterio stesso voluto da Freud quando, nel 1924, iniziò la pubblicazione delle Gesammelte Schriften, a cura di A. J. Storfer, in 12 volumi (Internationaler Psychoanalytischer Verlag, Lipsia-Vienna-Zurigo 1924-34). Esso è stato adottato anche in seguito nella nuova edizione tedesca iniziata subito dopo la morte di Freud: Gesammelte Werke, a cura di Anna Freud, Willi Hoffer, Ernst Kris e Otto Isakower, in 18 volumi (Imago Publishing Co., Londra 1940-68, ora entrati a far parte del catalogo di S. Fischer Verlag, Francoforte). Lo stesso criterio è stato ripreso nella edizione inglese: The Standard Edition of the Complete Psychological Works of Sigmund Freud, a cura di James Strachey, in 24 volumi (Hogarth Press, Londra 1953-74). Quest’ultima edizione non solo è più completa di quella tedesca, giacché comprende vari scritti non inclusi nelle Gesammelte Werke, ma è condotta con criteri di gran lunga più rigorosi: oltre alla segnalazione degli errori dell’edizione tedesca, sono indicate nella Standard Edition le varianti e le aggiunte introdotte da Freud nelle successive edizioni di vari suoi scritti; il corredo bibliografico originario, pieno di imprecisioni e lacune, è rettificato, integrato e di molto arricchito; sono infine aggiunte numerose note terminologiche, storiche e critiche e parecchi rimandi tematici interni. Così le varie edizioni delle opere psicologiche di Freud non presentano tutte un inizio comune.
Le Gesammelte Schriften cominciano con gli Studi sull’isteria, opera scritta da Freud in collaborazione con Josef Breuer e pubblicata nella primavera del 1895, ma il cui primo capitolo (scritto alla fine del 1892) era già apparso come articolo a sé nel gennaio 1893. Contemporaneo a tale articolo, noto come “Comunicazione preliminare”, è lo scritto Un caso di guarigione ipnotica, del dicembre 1892 - gennaio 1893, che è stato pure compreso nelle Gesammelte Schriften.
Circa allo stesso modo, collocando al primo posto il citato articolo sulla guarigione ipnotica, iniziano le Gesammelte Werke.
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale sono però stati reperiti alcuni altri scritti psicologici di Freud, molti dei quali anteriori al 1892. Si tratta in parte di scritti minori, pubblicati in passato e poi dimenticati, e in parte di lavori rimasti invece inediti, e pubblicati soltanto postumi dopo il 1945. Per questo motivo la Standard Edition curata da James Strachey, accogliendo anche questi lavori, ha potuto anticipare ai primi mesi del 1886 l’inizio della produzione psicologica di Freud, facendolo coincidere col soggiorno di Freud a Parigi, presso la clinica universitaria diretta da Charcot, che è appunto del 1885-86.
Anche la presente edizione italiana assume il 1886 come data di inizio dell’attività scientifica di Freud che qui viene presentata.
La produzione a carattere neurologico (che anche in questa edizione è dunque omessa) copre parzialmente nel tempo quella psicologica, in quanto si estende lungo il ventennio 1877-97, e anche oltre se si tiene conto di scritti minori, quali le recensioni di scritti altrui. Quasi tutti i lavori che la costituiscono sono concisamente riassunti nello scritto di Freud Sommari dei lavori scientifici del libero docente dottor Sigmund Freud, 1877-1897, scritto che il lettore troverà tradotto nel secondo volume della presente edizione.
Questa edizione italiana è stata preparata seguendo, fondamentalmente e dove era possibile, il testo di Gesammelte Werke. Da questo si differenzia tuttavia, oltre che per la inclusione dei vari scritti a cui sopra si è già accennato, e dei manoscritti non destinati originariamente alla pubblicazione contenuti nella corrispondenza con Fliess (soprattutto il Progetto di una psicologia del 1895), anche perché si è ritenuto (contrariamente a quanto hanno fatto le due raccolte tedesche) di tradurre gli Studi sull’isteria integralmente, e quindi completi anche delle parti scritte da Breuer. In ciò abbiamo adottato il criterio dell’edizione inglese di James Strachey, che abbiamo seguito anche per l’indicazione delle varianti, aggiunte e modifiche, introdotte da Freud nelle successive edizioni di alcune opere (come la Interpretazione dei sogni, e i Tre saggi sulla teoria sessuale).
A James Strachey l’edizione italiana deve anche la correzione di errori nel testo tedesco, sfuggiti agli editori di Gesammelte Werke o degli altri scritti là non inclusi, come pure molti suggerimenti relativi all’interpretazione di passi, ai rimandi interni, e ai riferimenti impliciti e non rilevati dall’autore.
Il criterio dell’ordinamento cronologico è stato da noi adottato con assai maggior rigore che non in Gesammelte Werke, che apparvero quando la cronologia freudiana era ancora imperfettamente conosciuta. La nostra datazione si riferisce, ove accertabile, all’anno e al mese in cui fu ultimata la composizione dell’opera: spesso, tuttavia, la sola data sicura è quella della pubblicazione. Il nostro criterio è più stretto – a meno di raggruppamenti voluti da Freud stesso – di quanto avviene nella Standard Edition dove, talvolta, fra raggruppamento tematico e successione temporale si ha una oscillazione, dovuta al desiderio di non respingere del tutto l’indicazione che a tal riguardo proviene dalle Gesammelte Schriften.
L’edizione italiana non si propone di corredare il testo di note esplicative o critiche, ma solo di indicare qualche suggerimento all’interno della stessa opera di Freud o del suo epistolario, al solo fine di chiarire Freud con Freud, altrove più esplicito: rimandi e pochi rilievi critici o chiarimenti; notizie, nomi di autori e indicazioni di opere non riferiti dall’autore, non giudizi della critica successiva o contemporanea a Freud.
Note e inserzioni editoriali sono tra parentesi quadre, eccetto le numerose precisazioni aggiunte ai rimandi bibliografici, i quali quasi sempre, nel testo originale, sono incompleti o imprecisi.
Le citazioni di scritti di Freud avvengono secondo il titolo, la datazione, la partizione interna, con rimando al volume delle Opere di Sigmund Freud (d’ora in poi OSF) in cui compaiono (vedi elenco al fondo del volume).
Per i numerosi riferimenti alle lettere di Freud, si veda la serie dei Dibattiti ed epistolari pubblicati a integrazione delle Opere.
Le traduzioni o sono del tutto nuove, oppure, quando già esistevano, sono state rivedute. Si è cercato di uniformare lo stile dei traduttori per mantenere una traccia dell’“autore unico”, ma si è sempre preferito, dove era necessario, sacrificare lo stile alla chiarezza. Il lettore deve tuttavia essere informato che nell’opera originale le eccezionali qualità dello stile costituiscono un fattore integrativo determinante per la valutazione del pensiero di Freud.
Si è cercato di adottare una terminologia unica, non solo per i termini tecnici ma anche per le espressioni tipiche del linguaggio freudiano. Intento di questa traduzione è l’assoluta fedeltà al testo e il rispetto delle caratteristiche espressive dell’epoca in cui fu composto. Freud era contrario alla creazione di un gergo e si avvalse di vocaboli comuni o appartenenti al linguaggio scientifico e filosofico classico, esempio precipuo di quest’ultimo i due termini “affetto” (Affekt) e “rappresentazione” (Vorstellung). Perciò, nella presente versione, si è preferita la parola italiana corrente anche in quei casi ove esiste un termine tecnico coniato a posteriori per rendere più esplicite le accezioni psicoanalitiche, termine la cui adozione, d’altronde, avrebbe posto diffìcili problemi di inserimento cronologico nel contesto freudiano, ove le particolari accezioni vennero spesso precisandosi nel tempo (ad esempio: Übertragung è da noi tradotto “traslazione”, e non “transfert”). Non va tuttavia dimenticato che la terminologia psicoanalitica è uno dei problemi della psicoanalisi, e che le variazioni di essa possono considerarsi strumenti e indici della sua storia. Si è nondimeno riconosciuta la necessità di ricorrere a un neologismo (pulsione) per rendere il tedesco Trieb, in quanto parola esprimente un concetto più vasto del mero istinto (Instinkt) determinato ereditariamente in ogni animale.