Ossessioni e fobie
Loro meccanismo psichico e loro etiologia

Comincerò col contestare due asserzioni, spesso ripetute a proposito delle sindromi “ossessioni e fobie”. Va detto: 1) che queste sindromi non sono legate alla nevrastenia pura, in quanto i malati colpiti da questi sintomi possono tanto essere nevrastenici quanto non esserlo; 2) che non vi è motivo di farle dipendere dalla degenerazione mentale, poiché sono rilevabili in soggetti che non sono più degenerati di quanto lo sia la maggior parte dei nevrotici in genere, poiché talvolta migliorano e possono persino talvolta essere guarite.154

Le ossessioni e le fobie sono nevrosi a parte, dotate di un meccanismo particolare e un’etiologia che sono riuscito a porre in luce in un certo numero di casi e che, spero, si potranno dimostrare anche in molti altri casi nuovi.

Quanto alla suddivisione dell’argomento qui trattato, proporrei innanzitutto di lasciar da parte una certa classe di ossessioni intense, che sono soltanto ricordi, immagini inalterate di avvenimenti importanti. Citerò, come esempio, l’ossessione di Pascal, il quale credeva di vedere un abisso aprirsi alla sua sinistra “da quando era stato sul punto di precipitare, con la sua carrozza, nella Senna”. Queste ossessioni e fobie, che potrei chiamare traumatiche, si riallacciano ai sintomi dell’isteria.

Messo da parte questo gruppo, è necessario distinguere: a) le ossessioni vere; b) le fobie. La loro differenza essenziale è la seguente.

In ogni ossessione vi sono due cose basilari: 1) una rappresentazione che s’impone al paziente; 2) uno stato emotivo associato. Ora, nella classe delle fobie, questo stato emotivo è sempre l’angoscia mentre, nelle ossessioni vere, esso può essere, allo stesso modo dell’ansietà, un altro stato emotivo come il dubbio, il rimorso, la collera. Cercherò innanzitutto di spiegare il meccanismo psicologico, veramente notevole, delle ossessioni vere, ben differente da quello delle fobie.

1.

In molte ossessioni vere, la cosa principale è, evidentemente, lo stato emotivo, giacché questo stato persiste inalterato, mentre varia la rappresentazione associata. Per esempio, la ragazza dell’osservazione 1 di cui sotto provava rimorso per ogni sorta di fatti: aver rubato, aver maltrattato le sorelle, aver battuto moneta falsa, eccetera. I soggetti che dubitano, dubitano di molte cose alla volta o di una cosa dopo l’altra. In questi casi, è lo stato emotivo che resta sempre lo stesso; l’idea cambia. In altri casi, parrebbe fissata anche l’idea, come nella ragazza dell’osservazione 4. Questa ragazza provava un odio incomprensibile per le domestiche di casa sua e, di conseguenza, le cambiava in continuazione.

Ebbene, ad una scrupolosa analisi psicologica di questi casi risulta che lo stato emotivo, come tale, è sempre giustificato. La ragazza dell’osservazione 1, cioè quella in preda a continui rimorsi, aveva buoni motivi per esserlo; le donne dell’osservazione 3, che dubitavano della loro capacità di resistere alle tentazioni, ben conoscevano il perché di un tale dubbio; la ragazza dell’osservazione 4, cioè quella che detestava le domestiche, aveva tutti i diritti di lamentarsi, e così via. Soltanto che (e l’impronta patologica consiste proprio in questi due caratteri): 1) lo stato emotivo si è cronicizzato; 2) la rappresentazione associata non è più, rispetto all’etiologia dell’ossessione, la rappresentazione giusta, originaria, ma è un’idea che la rimpiazza, che ne è il sostituto.

Prova ne sia che, negli antecedenti del paziente, all’origine dell’ossessione, è sempre possibile reperire l’idea originaria, sostituita. Le idee sostituite presentano capacità comuni, corrispondendo a impressioni veramente penose della vita sessuale del soggetto, impressioni che questi si è sforzato di dimenticare. Per altro, il soggetto è soltanto riuscito a sostituire la rappresentazione incompatibile con un’altra, inadatta ad associarsi allo stato emotivo che, da parte sua, è rimasto sempre lo stesso. Questa mésalliance155 tra stato emotivo e rappresentazione associata è ciò che conferisce alle ossessioni quel carattere d’assurdità che è loro proprio.

Desidero riportare le mie osservazioni e, a conclusione, tentare di darne una spiegazione teorica.

OSSERVAZIONE 1 Una ragazza che si rimproverava, pur riconoscendone l’assurdità, di aver rubato, battuto moneta falsa, ordito una congiura eccetera, secondo quanto veniva leggendo sui giornali.

Rettifica della sostituzione. Il rimprovero si riferisce all’onanismo che la paziente praticava in segreto e da cui non riusciva a liberarsi. La paziente guarì perché, sottoposta a una sorveglianza scrupolosa, non le fu più possibile masturbarsi.156

OSSERVAZIONE 2 Giovane studente in medicina sofferente di un’analoga ossessione. Si rimproverava ogni sorta di azioni immorali: d’aver ucciso la cugina, deflorato la sorella, dato fuoco a una casa, eccetera. Arrivava al punto di tornare sui suoi passi per assicurarsi di non aver ucciso l’ultimo passante incontrato.

Rettifica. Il paziente aveva letto, in un libro di pseudo-medicina, che l’onanismo perverte la morale, ed essendo onanista, ne era restato scosso.

OSSERVAZIONE 3 Numerose donne che si lamentavano dell’ossessione di volersi gettare dalla finestra, di ferire i propri figli con un coltello o le forbici eccetera.

Rettifica. Ossessioni da tentazioni tipiche. Si trattava di donne che, del tutto insoddisfatte del proprio matrimonio, lottavano contro il desiderio e le idee voluttuose che le turbavano alla vista di altri uomini.

OSSERVAZIONE 4 Una ragazza perfettamente sana di mente e molto intelligente, che mostrava un odio incontrollabile per tutte le domestiche di casa sua, insorto per la prima volta nei confronti di una domestica sfrontata e di poi trasferito di domestica in domestica, tanto da rendere impossibile il ménage familiare. Si trattava di un sentimento composto di odio e insieme di disgusto. La paziente giustificava un tale sentimento spiegando che le porcherie commesse da queste ragazze le rovinavano la sua idea dell’amore.

Rettifica. Questa ragazza era stata l’involontaria testimone di un incontro amoroso della madre. Si era nascosto il viso e tappate le orecchie, facendo poi tutto il possibile per dimenticare quella scena che, oltre a disgustarla, l’avrebbe posta nell’impossibilità di restare con la madre, da lei amata teneramente. Riuscì nel suo intento, ma la collera, perché le si aveva insozzata l’immagine dell’amore, persistette nel suo animo e a questo stato emotivo non tardò ad associarsi l’idea di una persona che potesse prendere il posto di sua madre.

OSSERVAZIONE 5 Ragazza che si era quasi completamente isolata per paura ossessiva dell’incontinenza di urina. Non riusciva più a lasciare la sua camera o a ricevere visite, senza aver prima urinato un gran numero di volte. A casa sua e in riposo assoluto, la sua paura scompariva.

Rettifica. Si trattava di un’ossessione di tentazione o sfiducia. Più che della sua vescica, la paziente non si fidava della sua capacità di resistere a un impulso amoroso. L’origine dell’ossessione lo mostra chiaramente. Una volta, a teatro, alla vista di un uomo che le piaceva molto la ragazza aveva provato un intenso desiderio erotico, accompagnato (come sempre avviene nella polluzione spontanea delle donne) dal desiderio di urinare. La paziente si vide obbligata a lasciare la sala e, da quel momento, cadde in preda alla paura di provare nuovamente quella sensazione, ma al desiderio erotico si era sostituito il desiderio di urinare. Guarì completamente.157

Pur mostrando un diverso grado di complessità, tutte le osservazioni riportate hanno in comune il fatto che la rappresentazione originaria (incompatibile) è stata sostituita da un’altra rappresentazione, sostitutiva. Nelle osservazioni che sto per riportare, la rappresentazione originaria è stata sì rimpiazzata, ma non da un’altra; essa risulta sostituita da azioni o impulsi che, in origine, hanno servito come elementi di sollievo o come procedimenti protettivi, e che ora si trovano grottescamente associati a uno stato emotivo che non si adatta a essi, ma che è rimasto immutato e altrettanto giustificato di quanto lo fosse all’origine.

OSSERVAZIONE 6 Aritmomania ossessiva. Una donna si riteneva obbligata a contare le assicelle del pavimento, i gradini delle scale ecc., e faceva ciò in preda a un ridicolo stato d’angoscia.

Rettifica. La paziente aveva cominciato a contare per distrarsi dalle sue idee ossessive (di tentazione). Era riuscita nel suo intento ma, all’ossessione primitiva, si era sostituito l’impulso a contare.

OSSERVAZIONE 7 Mania ossessiva di rimuginare. Una donna soffriva di accessi di questa ossessione, che scomparivano soltanto in occasione di una qualche malattia, per lasciare il posto a preoccupazioni ipocondriache. Oggetto dell’accesso era una parte del corpo o una funzione somatica, per esempio la respirazione: perché si deve respirare? e se non volessi respirare? ecc.

Rettifica. Inizialmente la paziente era stata in preda alla paura di impazzire, fobia ipocondriaca molto comune tra le donne insoddisfatte, come essa lo era, del proprio marito. Per convincersi di non stare per impazzire, di poter ancora usufruire della propria intelligenza, la paziente aveva incominciato a porsi una quantità di domande e di grossi problemi. In principio, ciò riusciva a tranquillizzarla ma, con l’andar del tempo, questa abitudine alla speculazione si sostituì alla fobia. Da oltre quindici anni, la paziente andava alternativamente soggetta a periodi di paura (patofobia) e a periodi di mania di speculare.

OSSERVAZIONE 8 Folie du doute [Mania del dubbio]. Parecchi casi che mostravano i sintomi tipici di questa ossessione, ma che potevano essere facilmente chiariti. Questi soggetti avevano sofferto (o ancora soffrivano) di ossessioni diverse, e la consapevolezza che l’ossessione aveva pregiudicato tutte le loro azioni e interrotto molte volte il corso dei loro pensieri aveva suscitato legittimi dubbi sulla fedeltà della loro memoria. Ognuno di noi vedrebbe vacillare la propria sicurezza e sarebbe obbligato a rileggere una lettera o a rifare un conto, se la sua attenzione venisse deviata parecchie volte durante l’esecuzione di tali azioni. Il dubbio è una conseguenza del tutto logica della presenza delle ossessioni.

OSSERVAZIONE 9 Folie du doute (esitazione). La ragazza dell’osservazione 4 era divenuta estremamente lenta nel compiere le azioni della vita d’ogni giorno, e particolarmente nel far toeletta. Le erano necessarie ore intere per allacciarsi le stringhe delle scarpe o per pulirsi le unghie delle mani. A giustificazione di ciò, spiegava che non le era possibile far toeletta né quando veniva assalita dai suoi pensieri ossessivi, né immediatamente dopo. Aveva perciò preso l’abitudine di lasciar trascorrere un certo lasso di tempo dopo il ritorno dell’idea ossessiva.

OSSERVAZIONE 10 Folie du doute (paura dei fogli di carta). Una giovane donna che era stata presa da scrupoli dopo aver scritto una lettera, e che nello stesso tempo raccoglieva tutti i fogli di carta che vedeva, dava come spiegazione la confessione di un amore che prima non aveva voluto ammettere. A forza di ripetersi incessantemente il nome del suo beneamato, fu assalita dalla paura di lasciarsi sfuggire quel nome dalla penna, o di tracciarlo sovrappensiero su qualche pezzo di carta.158

OSSERVAZIONE 11 Misofobia. Donna che si lavava le mani cento volte al giorno e che toccava solo col gomito le maniglie delle porte.

Rettifica. Era il caso di Lady Macbeth. Le abluzioni erano simboliche, destinate a sostituire, con la purezza fisica, la purezza morale che rimpiangeva di aver perduto. Ella era tormentata dal rimorso per un’infedeltà coniugale, di cui aveva deciso di scacciare il ricordo.159 Si lavava anche le parti genitali.

Quanto alla teoria di questa sostituzione, mi accontenterò di rispondere alle tre seguenti domande:

1) Come avviene questa sostituzione?

Parrebbe trattarsi dell’espressione di una particolare predisposizione psichica. Per lo meno, l’eredità similare160 è rilevabile con ugual frequenza tanto nelle ossessioni che nell’isteria. Il malato dell’osservazione 2 mi raccontava infatti che suo padre aveva sofferto di sintomi simili ai suoi, e un giorno mi fece conoscere un suo cugino affetto da ossessioni e da tic convulsivo e la figlia di sua sorella, in cui, benché avesse solo undici anni, già era possibile notare la presenza di ossessioni (probabilmente di rimorso).

2) Per qual motivo avviene questa sostituzione?

Credo che essa possa essere interpretata come un atto di difesa (Abwehr) dell’Io contro la rappresentazione incompatibile. Tra i miei pazienti ve ne sono alcuni in grado di ricordare lo sforzo di volontà effettuato per scacciare la rappresentazione o il ricordo penosi dal campo della propria coscienza (osservazioni 3, 4, 11). In altri casi, l’espulsione della rappresentazione incompatibile è avvenuta in un modo inconscio che non ha lasciato traccia nella memoria dei pazienti.

3) Perché lo stato emotivo associato alla rappresentazione ossessiva si è cronicizzato e non è sparito come gli altri stati del nostro Io?

A questa domanda si può rispondere con la teoria che Breuer e io abbiamo sviluppato a proposito della genesi dei sintomi isterici.161 In questa sede desidero soltanto far notare che il fatto stesso che vi sia una sostituzione rende impossibile la scomparsa dello stato emotivo.

2.

A questi due gruppi di ossessioni vere si aggiunge la classe delle “fobie”, forme che prenderemo ora in considerazione. Ho già accennato alla grande differenza esistente tra ossessioni e fobie, e al fatto che, in queste ultime, lo stato emotivo è sempre l’angoscia, la paura. Potrei aggiungere che le ossessioni sono molteplici e più differenziate, mentre le fobie sono piuttosto monotone e tipiche.

Ma non si tratta di una differenza di capitale importanza.

Anche tra le fobie è possibile discernere due gruppi, caratterizzati dall’oggetto della paura: 1) fobie comuni; paura esagerata per cose che tutti, un poco, aborriamo o temiamo: la notte, la solitudine, la morte, le malattie, i pericoli in genere, i serpenti, eccetera; 2) fobie occasionali; paura di condizioni speciali che non ispirano alcun timore all’uomo sano, per esempio l’agorafobia e le altre fobie della locomozione. È interessante notare che queste ultime fobie non sono ossessive quanto le ossessioni vere e le fobie comuni. In esse, lo stato emotivo non compare che in quelle date circostanze, per altro accuratamente evitate dal malato.

Il meccanismo delle fobie è del tutto diverso da quello delle ossessioni. Qui non impera più la sostituzione, qui l’analisi psichica non scopre più una rappresentazione incompatibile, sostituita. Non si trova mai nient’altro che lo stato emotivo di angoscia che, mediante una sorta di elezione, ha posto in risalto tutte le idee proprie a divenire oggetto di una fobia. Nei casi di agorafobia ecc., si ritrova spesso il ricordo di un attacco d’angoscia; e, in verità, ciò che il malato paventa è che un tale attacco insorga in determinate circostanze, che gli impedirebbero di sfuggirgli.

Questo stato emotivo di angoscia che sta alla base delle fobie non deriva da alcun ricordo e ci si dovrà ben domandare quale mai possa essere la fonte di questa possente condizione del sistema nervoso.

Ebbene, io spero di poter provare un’altra volta che vi è motivo di isolare un particolare tipo di nevrosi, la nevrosi d’angoscia,162 il cui sintomo principale è appunto costituito da questo stato emotivo; ne elencherò i vari sintomi e insisterò sulla necessità di differenziare questa nevrosi dalla nevrastenia, forma con la quale essa viene attualmente confusa. Dunque, le fobie fanno parte della nevrosi d’angoscia, e sono quasi sempre accompagnate da altri sintomi della stessa serie.

La nevrosi d’angoscia è d’origine sessuale, anch’essa, per quanto ne so, ma non si riallaccia a rappresentazioni tratte dalla vita sessuale: per parlare esattamente, essa non ha un meccanismo psichico. La sua etiologia specifica consiste in un accumulo di tensione genesica provocato da astinenza o irritazione sessuale frustranea163 (tanto per dare una formula generale: per effetto del coito riservato, dell’impotenza relativa del marito, dell’eccitazione insoddisfatta dei fidanzati, dell’astinenza forzata ecc.).

In tali condizioni, estremamente frequenti, soprattutto per la donna, nella società attuale, si ha dunque lo sviluppo della nevrosi d’angoscia, di cui le fobie sono una manifestazione psichica.

Osservo, a titolo di conclusione, che vi può essere una combinazione di fobia e ossessione pura, e rilevo anche che questo avviene con estrema frequenza. Si può trovare che, agli inizi della malattia, vi era una fobia sviluppatasi come sintomo della nevrosi d’angoscia. L’idea che costituisce la fobia e che si trova qui associata alla paura può essere sostituita da un’altra idea o piuttosto da quella misura protettiva che sembrava attenuare la paura. L’osservazione 7 (rimuginare ossessivo) presenta un bell’esempio di questa categoria, in quanto fobia con aggiunta di un’ossessione vera per sostituzione.

Opere complete
9788833972077_cov01.html
9788833972077_fm01.html
9788833972077_fm02.html
9788833972077_tp01.html
9788833972077_OP01_a.html
9788833972077_OP01_fm03.html
9788833972077_OP01_fm04.html
9788833972077_OP01_01_0.html
9788833972077_OP01_01_1.html
9788833972077_OP01_01_2.html
9788833972077_OP01_02_0.html
9788833972077_OP01_02_1.html
9788833972077_OP01_02_2.html
9788833972077_OP01_03_0.html
9788833972077_OP01_03_1.html
9788833972077_OP01_03_2.html
9788833972077_OP01_04_0.html
9788833972077_OP01_04_1.html
9788833972077_OP01_04_2.html
9788833972077_OP01_04_3.html
9788833972077_OP01_05_0.html
9788833972077_OP01_05_1.html
9788833972077_OP01_05_2.html
9788833972077_OP01_05_3.html
9788833972077_OP01_06_0.html
9788833972077_OP01_06_1.html
9788833972077_OP01_06_2.html
9788833972077_OP01_06_3.html
9788833972077_OP01_06_4.html
9788833972077_OP01_06_5.html
9788833972077_OP01_06_6.html
9788833972077_OP01_07_0.html
9788833972077_OP01_07_1.html
9788833972077_OP01_07_2.html
9788833972077_OP01_07_3.html
9788833972077_OP01_07_4.html
9788833972077_OP01_08_0.html
9788833972077_OP01_08_1.html
9788833972077_OP01_08_2.html
9788833972077_OP01_08_3.html
9788833972077_OP01_09_0.html
9788833972077_OP01_09_1.html
9788833972077_OP01_09_2.html
9788833972077_OP01_09_3.html
9788833972077_OP01_09_4.html
9788833972077_OP01_09_5.html
9788833972077_OP01_09_6.html
9788833972077_OP02_a.html
9788833972077_OP02_fm03.html
9788833972077_OP02_fm04.html
9788833972077_OP02_01_0.html
9788833972077_OP02_01_00.html
9788833972077_OP02_01_01.html
9788833972077_OP02_01_02.html
9788833972077_OP02_01_03.html
9788833972077_OP02_01_04.html
9788833972077_OP02_01_05.html
9788833972077_OP02_01_06.html
9788833972077_OP02_01_07.html
9788833972077_OP02_01_08.html
9788833972077_OP02_01_09.html
9788833972077_OP02_01_10.html
9788833972077_OP02_01_11.html
9788833972077_OP02_01_12.html
9788833972077_OP02_01_13.html
9788833972077_OP02_02_0.html
9788833972077_OP02_02_00.html
9788833972077_OP02_02_01.html
9788833972077_OP02_03_0.html
9788833972077_OP02_03_00.html
9788833972077_OP02_03_01.html
9788833972077_OP02_04_0.html
9788833972077_OP02_04_00.html
9788833972077_OP02_04_01.html
9788833972077_OP02_05_0.html
9788833972077_OP02_05_00.html
9788833972077_OP02_05_01.html
9788833972077_OP02_06_0.html
9788833972077_OP02_06_00.html
9788833972077_OP02_06_01.html
9788833972077_OP02_07_0.html
9788833972077_OP02_07_00.html
9788833972077_OP02_07_01.html
9788833972077_OP02_07_02.html
9788833972077_OP02_08_0.html
9788833972077_OP02_08_00.html
9788833972077_OP02_08_01.html
9788833972077_OP02_08_02.html
9788833972077_OP02_08_03.html
9788833972077_OP02_09_0.html
9788833972077_OP02_09_00.html
9788833972077_OP02_09_01.html
9788833972077_OP02_10_0.html
9788833972077_OP02_10_00.html
9788833972077_OP02_10_01.html
9788833972077_OP02_11_0.html
9788833972077_OP02_11_00.html
9788833972077_OP02_11_01.html
9788833972077_OP02_12_0.html
9788833972077_OP02_12_00.html
9788833972077_OP02_12_01.html
9788833972077_OP02_12_02.html
9788833972077_OP02_12_03.html
9788833972077_OP02_13_0.html
9788833972077_OP02_13_00.html
9788833972077_OP02_13_01.html
9788833972077_OP02_14_0.html
9788833972077_OP02_14_00.html
9788833972077_OP02_14_01.html
9788833972077_OP02_15_0.html
9788833972077_OP02_15_00.html
9788833972077_OP02_15_01.html
9788833972077_OP02_16_0.html
9788833972077_OP02_16_00.html
9788833972077_OP02_16_01.html
9788833972077_OP02_17_0.html
9788833972077_OP02_17_00.html
9788833972077_OP02_17_01.html
9788833972077_OP03_a.html
9788833972077_OP03_fm03.html
9788833972077_OP03_fm04.html
9788833972077_OP03_fm05.html
9788833972077_OP03_00.html
9788833972077_OP03_01_1.html
9788833972077_OP03_01_A.html
9788833972077_OP03_01_B.html
9788833972077_OP03_01_C.html
9788833972077_OP03_01_D.html
9788833972077_OP03_01_E.html
9788833972077_OP03_01_F.html
9788833972077_OP03_01_G.html
9788833972077_OP03_01_H.html
9788833972077_OP03_01_p1.html
9788833972077_OP03_01_p2.html
9788833972077_OP03_02.html
9788833972077_OP03_03.html
9788833972077_OP03_04.html
9788833972077_OP03_05_1.html
9788833972077_OP03_05_A.html
9788833972077_OP03_05_B.html
9788833972077_OP03_05_C.html
9788833972077_OP03_05_D.html
9788833972077_OP03_06_1.html
9788833972077_OP03_06_A.html
9788833972077_OP03_06_B.html
9788833972077_OP03_06_C.html
9788833972077_OP03_06_D.html
9788833972077_OP03_06_Ea.html
9788833972077_OP03_06_Eb.html
9788833972077_OP03_06_Ec.html
9788833972077_OP03_06_F.html
9788833972077_OP03_06_G.html
9788833972077_OP03_06_H.html
9788833972077_OP03_06_I.html
9788833972077_OP03_07_1.html
9788833972077_OP03_07_A.html
9788833972077_OP03_07_B.html
9788833972077_OP03_07_C.html
9788833972077_OP03_07_D.html
9788833972077_OP03_07_E.html
9788833972077_OP03_07_F.html
9788833972077_OP04_a.html
9788833972077_OP04_fm03.html
9788833972077_OP04_01_0.html
9788833972077_OP04_01_1.html
9788833972077_OP04_01_2.html
9788833972077_OP04_02_0.html
9788833972077_OP04_02_1.html
9788833972077_OP04_02_2.html
9788833972077_OP04_02_3.html
9788833972077_OP04_02_4.html
9788833972077_OP04_02_5.html
9788833972077_OP04_02_6.html
9788833972077_OP04_02_7.html
9788833972077_OP04_02_8.html
9788833972077_OP04_02_9.html
9788833972077_OP04_02_10.html
9788833972077_OP04_02_11.html
9788833972077_OP04_02_12.html
9788833972077_OP04_02_13.html
9788833972077_OP04_03_0.html
9788833972077_OP04_03_1.html
9788833972077_OP04_03_2.html
9788833972077_OP04_03_3.html
9788833972077_OP04_03_4.html
9788833972077_OP04_03_5.html
9788833972077_OP04_03_6.html
9788833972077_OP04_04_0.html
9788833972077_OP04_04_1.html
9788833972077_OP04_04_2.html
9788833972077_OP04_05_0.html
9788833972077_OP04_05_1.html
9788833972077_OP04_05_2.html
9788833972077_OP04_05_3.html
9788833972077_OP04_05_4.html
9788833972077_OP04_05_5.html
9788833972077_OP04_05_6.html
9788833972077_OP04_06_0.html
9788833972077_OP04_06_1.html
9788833972077_OP04_06_2.html
9788833972077_OP04_07_0.html
9788833972077_OP04_07_1.html
9788833972077_OP04_07_2.html
9788833972077_OP04_08.html
9788833972077_OP04_09.html
9788833972077_OP04_10.html
9788833972077_OP04_11.html
9788833972077_OP05_a.html
9788833972077_OP05_fm03.html
9788833972077_OP05_01_0.html
9788833972077_OP05_01_1.html
9788833972077_OP05_01_A1.html
9788833972077_OP05_01_A2.html
9788833972077_OP05_01_A3.html
9788833972077_OP05_01_B4.html
9788833972077_OP05_01_B5.html
9788833972077_OP05_01_C6.html
9788833972077_OP05_01_C7.html
9788833972077_OP05_02_0.html
9788833972077_OP05_02_1.html
9788833972077_OP05_02_2.html
9788833972077_OP05_03_0.html
9788833972077_OP05_03_1.html
9788833972077_OP05_03_2.html
9788833972077_OP05_04_0.html
9788833972077_OP05_04_1.html
9788833972077_OP05_04_2.html
9788833972077_OP05_05_0.html
9788833972077_OP05_05_1.html
9788833972077_OP05_05_2.html
9788833972077_OP05_06_0.html
9788833972077_OP05_06_1.html
9788833972077_OP05_06_2.html
9788833972077_OP05_06_3.html
9788833972077_OP05_06_4.html
9788833972077_OP05_06_5.html
9788833972077_OP05_06_6.html
9788833972077_OP05_07_0.html
9788833972077_OP05_07_1.html
9788833972077_OP05_07_2.html
9788833972077_OP05_08_0.html
9788833972077_OP05_08_1.html
9788833972077_OP05_08_2.html
9788833972077_OP05_09_0.html
9788833972077_OP05_09_1.html
9788833972077_OP05_09_2.html
9788833972077_OP05_09_3.html
9788833972077_OP05_10_0.html
9788833972077_OP05_10_1.html
9788833972077_OP05_10_2.html
9788833972077_OP05_11_0.html
9788833972077_OP05_11_1.html
9788833972077_OP05_11_2.html
9788833972077_OP05_12_0.html
9788833972077_OP05_12_1.html
9788833972077_OP05_12_2.html
9788833972077_OP05_13_0.html
9788833972077_OP05_13_1.html
9788833972077_OP05_13_2.html
9788833972077_OP05_14_0.html
9788833972077_OP05_14_1.html
9788833972077_OP05_14_2.html
9788833972077_OP05_15_0.html
9788833972077_OP05_15_1.html
9788833972077_OP05_15_2.html
9788833972077_OP05_16_0.html
9788833972077_OP05_16_1.html
9788833972077_OP05_16_2.html
9788833972077_OP05_17_0.html
9788833972077_OP05_17_1.html
9788833972077_OP05_17_2.html
9788833972077_OP05_18_0.html
9788833972077_OP05_18_1.html
9788833972077_OP05_18_2.html
9788833972077_OP05_18_3.html
9788833972077_OP05_18_4.html
9788833972077_OP05_18_5.html
9788833972077_OP06_a.html
9788833972077_OP06_fm03.html
9788833972077_OP06_01_0.html
9788833972077_OP06_01_1av.html
9788833972077_OP06_01_2_0.html
9788833972077_OP06_01_2_1.html
9788833972077_OP06_01_2_2.html
9788833972077_OP06_01_3.html
9788833972077_OP06_02_0.html
9788833972077_OP06_02_1.html
9788833972077_OP06_02_2_1.html
9788833972077_OP06_02_2_2.html
9788833972077_OP06_02_2_3.html
9788833972077_OP06_02_2_4.html
9788833972077_OP06_02_2_5.html
9788833972077_OP06_03_0.html
9788833972077_OP06_03_1.html
9788833972077_OP06_03_2.html
9788833972077_OP06_04_0.html
9788833972077_OP06_04_1.html
9788833972077_OP06_04_2.html
9788833972077_OP06_05_0.html
9788833972077_OP06_05_1.html
9788833972077_OP06_05_2.html
9788833972077_OP06_06_0.html
9788833972077_OP06_06_1.html
9788833972077_OP06_06_2_1.html
9788833972077_OP06_06_2_2.html
9788833972077_OP06_06_2_3.html
9788833972077_OP06_06_2_4.html
9788833972077_OP06_06_2_5.html
9788833972077_OP06_06_2_6.html
9788833972077_OP06_06_3.html
9788833972077_OP06_07_0.html
9788833972077_OP06_07_1.html
9788833972077_OP06_07_2.html
9788833972077_OP06_08_0.html
9788833972077_OP06_08_1.html
9788833972077_OP06_08_2.html
9788833972077_OP06_09_0.html
9788833972077_OP06_09_1.html
9788833972077_OP06_09_2.html
9788833972077_OP06_10_0.html
9788833972077_OP06_10_1.html
9788833972077_OP06_10_2.html
9788833972077_OP06_11_0.html
9788833972077_OP06_11_1.html
9788833972077_OP06_11_2.html
9788833972077_OP06_12_0.html
9788833972077_OP06_12_1.html
9788833972077_OP06_12_2.html
9788833972077_OP06_13_0.html
9788833972077_OP06_13_1.html
9788833972077_OP06_13_2_0.html
9788833972077_OP06_13_2_1.html
9788833972077_OP06_13_2_2.html
9788833972077_OP06_13_2_3.html
9788833972077_OP06_13_2_4.html
9788833972077_OP06_14_0.html
9788833972077_OP06_14_1.html
9788833972077_OP06_14_2.html
9788833972077_OP06_14_3.html
9788833972077_OP06_14_4.html
9788833972077_OP06_15_0.html
9788833972077_OP06_15_1.html
9788833972077_OP06_15_2.html
9788833972077_OP06_16_0.html
9788833972077_OP06_16_1.html
9788833972077_OP06_16_2.html
9788833972077_OP06_17_0.html
9788833972077_OP06_17_1.html
9788833972077_OP06_17_2.html
9788833972077_OP06_18_0.html
9788833972077_OP06_18_1.html
9788833972077_OP06_18_2.html
9788833972077_OP06_19_0.html
9788833972077_OP06_19_1.html
9788833972077_OP06_19_2.html
9788833972077_OP06_20_0.html
9788833972077_OP06_20_1.html
9788833972077_OP06_20_2.html
9788833972077_OP06_20_3.html
9788833972077_OP06_20_4.html
9788833972077_OP06_21_0.html
9788833972077_OP06_21_1.html
9788833972077_OP06_21_2.html
9788833972077_OP06_22_0.html
9788833972077_OP06_22_1.html
9788833972077_OP06_22_2_1.html
9788833972077_OP06_22_2_2.html
9788833972077_OP06_23_0.html
9788833972077_OP06_23_1.html
9788833972077_OP06_23_2.html
9788833972077_OP07_a.html
9788833972077_OP07_fm03.html
9788833972077_OP07_01_0.html
9788833972077_OP07_01_1.html
9788833972077_OP07_01_2.html
9788833972077_OP07_01_3.html
9788833972077_OP07_01_4.html
9788833972077_OP07_01_5.html
9788833972077_OP07_01_6.html
9788833972077_OP07_02_0.html
9788833972077_OP07_02_1.html
9788833972077_OP07_02_2.html
9788833972077_OP07_03_0.html
9788833972077_OP07_03_1.html
9788833972077_OP07_03_2.html
9788833972077_OP07_03_3.html
9788833972077_OP07_03_4.html
9788833972077_OP07_04_0.html
9788833972077_OP07_04_1.html
9788833972077_OP07_04_2.html
9788833972077_OP07_05_0.html
9788833972077_OP07_05_1.html
9788833972077_OP07_05_2.html
9788833972077_OP07_06_0.html
9788833972077_OP07_06_1.html
9788833972077_OP07_06_2.html
9788833972077_OP07_07_0.html
9788833972077_OP07_07_1.html
9788833972077_OP07_07_2.html
9788833972077_OP07_08_0.html
9788833972077_OP07_08_1.html
9788833972077_OP07_08_2.html
9788833972077_OP07_08_3.html
9788833972077_OP07_09_0.html
9788833972077_OP07_09_1.html
9788833972077_OP07_09_2.html
9788833972077_OP07_10_0.html
9788833972077_OP07_10_1.html
9788833972077_OP07_10_2.html
9788833972077_OP07_11_0.html
9788833972077_OP07_11_1.html
9788833972077_OP07_11_2.html
9788833972077_OP07_11_3.html
9788833972077_OP07_11_4.html
9788833972077_OP07_11_5.html
9788833972077_OP07_11_6.html
9788833972077_OP07_11_7.html
9788833972077_OP07_12_0.html
9788833972077_OP07_12_1.html
9788833972077_OP07_12_2.html
9788833972077_OP07_12_3.html
9788833972077_OP07_12_4.html
9788833972077_OP07_13_0.html
9788833972077_OP07_13_1.html
9788833972077_OP07_13_2.html
9788833972077_OP07_13_3.html
9788833972077_OP07_13_4.html
9788833972077_OP07_14_0.html
9788833972077_OP07_14_1.html
9788833972077_OP07_14_2.html
9788833972077_OP07_14_3.html
9788833972077_OP07_14_4.html
9788833972077_OP07_15_0.html
9788833972077_OP07_15_1.html
9788833972077_OP07_15_2.html
9788833972077_OP07_16_0.html
9788833972077_OP07_16_1.html
9788833972077_OP07_16_2.html
9788833972077_OP07_16_3.html
9788833972077_OP07_16_4.html
9788833972077_OP07_16_5.html
9788833972077_OP07_16_6.html
9788833972077_OP07_16_7.html
9788833972077_OP07_16_8.html
9788833972077_OP07_16_9.html
9788833972077_OP07_16_10.html
9788833972077_OP08_a.html
9788833972077_OP08_fm03.html
9788833972077_OP08_01_0.html
9788833972077_OP08_01_1.html
9788833972077_OP08_01_2.html
9788833972077_OP08_01_3.html
9788833972077_OP08_01_4.html
9788833972077_OP08_01_5.html
9788833972077_OP08_01_6.html
9788833972077_OP08_01_7.html
9788833972077_OP08_01_8.html
9788833972077_OP08_01_9.html
9788833972077_OP08_01_10.html
9788833972077_OP08_01_11.html
9788833972077_OP08_01_12.html
9788833972077_OP08_01_13.html
9788833972077_OP08_02_0.html
9788833972077_OP08_02_1.html
9788833972077_OP08_02_2.html
9788833972077_OP08_02_3.html
9788833972077_OP08_03_0.html
9788833972077_OP08_03_1.html
9788833972077_OP08_03_2.html
9788833972077_OP08_04_0.html
9788833972077_OP08_04_1.html
9788833972077_OP08_04_2.html
9788833972077_OP08_05_0.html
9788833972077_OP08_05_1.html
9788833972077_OP08_05_2.html
9788833972077_OP08_06_0.html
9788833972077_OP08_06_1.html
9788833972077_OP08_06_2.html
9788833972077_OP08_07_0.html
9788833972077_OP08_07_1.html
9788833972077_OP08_07_2.html
9788833972077_OP08_07_3.html
9788833972077_OP08_07_4.html
9788833972077_OP08_07_5.html
9788833972077_OP08_07_6.html
9788833972077_OP08_07_7.html
9788833972077_OP08_07_8.html
9788833972077_OP08_07_9.html
9788833972077_OP08_07_10.html
9788833972077_OP08_07_11.html
9788833972077_OP08_07_12.html
9788833972077_OP08_07_13.html
9788833972077_OP08_07_14.html
9788833972077_OP08_07_15.html
9788833972077_OP08_07_16.html
9788833972077_OP08_07_17.html
9788833972077_OP08_07_18.html
9788833972077_OP08_07_19.html
9788833972077_OP08_07_20.html
9788833972077_OP08_07_21.html
9788833972077_OP08_07_22.html
9788833972077_OP08_07_23.html
9788833972077_OP08_07_24.html
9788833972077_OP08_07_25.html
9788833972077_OP08_07_26.html
9788833972077_OP08_07_27.html
9788833972077_OP08_07_28.html
9788833972077_OP08_07_29.html
9788833972077_OP08_07_30.html
9788833972077_OP08_08_0.html
9788833972077_OP08_08_1.html
9788833972077_OP08_08_2.html
9788833972077_OP08_09_0.html
9788833972077_OP08_09_1.html
9788833972077_OP08_09_2.html
9788833972077_OP08_10_0.html
9788833972077_OP08_10_1.html
9788833972077_OP08_10_2.html
9788833972077_OP08_10_3.html
9788833972077_OP08_10_4.html
9788833972077_OP08_10_5.html
9788833972077_OP08_11_0.html
9788833972077_OP08_11_1.html
9788833972077_OP08_11_2.html
9788833972077_OP09_a.html
9788833972077_OP09_fm03.html
9788833972077_OP09_01_0.html
9788833972077_OP09_01_1.html
9788833972077_OP09_01_2.html
9788833972077_OP09_02_0.html
9788833972077_OP09_02_1.html
9788833972077_OP09_02_2.html
9788833972077_OP09_03_0.html
9788833972077_OP09_03_1.html
9788833972077_OP09_03_2.html
9788833972077_OP09_04_0.html
9788833972077_OP09_04_1.html
9788833972077_OP09_04_2.html
9788833972077_OP09_05_0.html
9788833972077_OP09_05_1.html
9788833972077_OP09_05_2.html
9788833972077_OP09_06_0.html
9788833972077_OP09_06_1.html
9788833972077_OP09_06_2.html
9788833972077_OP09_06_3.html
9788833972077_OP09_06_4.html
9788833972077_OP09_06_5.html
9788833972077_OP09_07_0.html
9788833972077_OP09_07_1.html
9788833972077_OP09_07_2.html
9788833972077_OP09_07_3.html
9788833972077_OP09_07_4.html
9788833972077_OP09_07_5.html
9788833972077_OP09_08_0.html
9788833972077_OP09_08_1.html
9788833972077_OP09_08_2.html
9788833972077_OP09_09_0.html
9788833972077_OP09_09_1.html
9788833972077_OP09_09_2.html
9788833972077_OP09_10_0.html
9788833972077_OP09_10_1.html
9788833972077_OP09_10_2.html
9788833972077_OP09_10_3.html
9788833972077_OP09_10_4.html
9788833972077_OP09_11_0.html
9788833972077_OP09_11_1.html
9788833972077_OP09_11_2.html
9788833972077_OP09_11_3.html
9788833972077_OP09_11_4.html
9788833972077_OP09_11_5.html
9788833972077_OP09_11_6.html
9788833972077_OP09_11_7.html
9788833972077_OP09_11_8.html
9788833972077_OP09_12_0.html
9788833972077_OP09_12_1.html
9788833972077_OP09_12_2.html
9788833972077_OP09_13_0.html
9788833972077_OP09_13_1.html
9788833972077_OP09_13_2.html
9788833972077_OP09_13_3.html
9788833972077_OP09_13_4.html
9788833972077_OP09_13_5.html
9788833972077_OP09_13_6.html
9788833972077_OP09_13_7.html
9788833972077_OP09_13_8.html
9788833972077_OP09_13_9.html
9788833972077_OP09_13_10.html
9788833972077_OP09_13_11.html
9788833972077_OP09_13_12.html
9788833972077_OP09_13_13.html
9788833972077_OP09_14_0.html
9788833972077_OP09_14_1.html
9788833972077_OP09_14_2.html
9788833972077_OP09_14_3.html
9788833972077_OP09_15_0.html
9788833972077_OP09_15_1.html
9788833972077_OP09_15_2.html
9788833972077_OP09_16_0.html
9788833972077_OP09_16_1.html
9788833972077_OP09_16_2.html
9788833972077_OP09_17_0.html
9788833972077_OP09_17_1.html
9788833972077_OP09_17_2.html
9788833972077_OP09_18_0.html
9788833972077_OP09_18_1.html
9788833972077_OP09_18_2.html
9788833972077_OP09_18_3.html
9788833972077_OP09_19_0.html
9788833972077_OP09_19_1.html
9788833972077_OP09_19_2.html
9788833972077_OP09_20_0.html
9788833972077_OP09_20_1.html
9788833972077_OP09_20_2.html
9788833972077_OP09_20_3.html
9788833972077_OP09_21_0.html
9788833972077_OP09_21_1.html
9788833972077_OP09_21_2.html
9788833972077_OP09_22_0.html
9788833972077_OP09_22_1.html
9788833972077_OP09_22_2.html
9788833972077_OP09_22_3.html
9788833972077_OP09_22_4.html
9788833972077_OP09_22_5.html
9788833972077_OP09_22_6.html
9788833972077_OP09_22_7.html
9788833972077_OP09_23_0.html
9788833972077_OP09_23_1.html
9788833972077_OP09_23_2.html
9788833972077_OP09_23_3.html
9788833972077_OP09_23_4.html
9788833972077_OP09_23_5.html
9788833972077_OP09_23_6.html
9788833972077_OP09_23_7.html
9788833972077_OP09_24_0.html
9788833972077_OP09_24_1.html
9788833972077_OP09_24_2.html
9788833972077_OP09_25_0.html
9788833972077_OP09_25_1.html
9788833972077_OP09_25_2.html
9788833972077_OP09_25_3.html
9788833972077_OP09_25_4.html
9788833972077_OP09_25_5.html
9788833972077_OP09_26_0.html
9788833972077_OP09_26_1.html
9788833972077_OP09_26_2.html
9788833972077_OP09_27_0.html
9788833972077_OP09_27_1.html
9788833972077_OP09_27_2.html
9788833972077_OP09_28_0.html
9788833972077_OP09_28_1.html
9788833972077_OP09_28_2.html
9788833972077_OP10_a.html
9788833972077_OP10_fm03.html
9788833972077_OP10_01_0.html
9788833972077_OP10_01_1.html
9788833972077_OP10_01_2.html
9788833972077_OP10_02_0.html
9788833972077_OP10_02_1.html
9788833972077_OP10_02_2.html
9788833972077_OP10_03_0.html
9788833972077_OP10_03_1.html
9788833972077_OP10_03_2.html
9788833972077_OP10_04_0.html
9788833972077_OP10_04_1.html
9788833972077_OP10_04_2.html
9788833972077_OP10_05_0.html
9788833972077_OP10_05_1.html
9788833972077_OP10_05_2.html
9788833972077_OP10_06_0.html
9788833972077_OP10_06_1.html
9788833972077_OP10_06_2.html
9788833972077_OP10_07_0.html
9788833972077_OP10_07_1.html
9788833972077_OP10_07_2.html
9788833972077_OP10_07_3.html
9788833972077_OP10_07_4.html
9788833972077_OP10_07_5.html
9788833972077_OP10_07_6.html
9788833972077_OP10_07_7.html
9788833972077_OP10_07_8.html
9788833972077_OP10_08_0.html
9788833972077_OP10_08_1.html
9788833972077_OP10_08_2.html
9788833972077_OP10_09_0.html
9788833972077_OP10_09_1.html
9788833972077_OP10_09_2.html
9788833972077_OP10_09_3.html
9788833972077_OP10_09_4.html
9788833972077_OP10_10_0.html
9788833972077_OP10_10_1.html
9788833972077_OP10_10_2.html
9788833972077_OP10_11_0.html
9788833972077_OP10_11_1.html
9788833972077_OP10_11_2.html
9788833972077_OP10_12_0.html
9788833972077_OP10_12_1.html
9788833972077_OP10_12_2.html
9788833972077_OP10_13_0.html
9788833972077_OP10_13_1.html
9788833972077_OP10_13_2.html
9788833972077_OP10_14_0.html
9788833972077_OP10_14_1.html
9788833972077_OP10_14_2.html
9788833972077_OP10_15_0.html
9788833972077_OP10_15_1.html
9788833972077_OP10_15_2.html
9788833972077_OP10_16_0.html
9788833972077_OP10_16_1.html
9788833972077_OP10_16_2.html
9788833972077_OP10_17_0.html
9788833972077_OP10_17_1.html
9788833972077_OP10_17_2.html
9788833972077_OP10_17_3.html
9788833972077_OP10_17_4.html
9788833972077_OP10_17_5.html
9788833972077_OP10_17_6.html
9788833972077_OP10_17_7.html
9788833972077_OP10_17_8.html
9788833972077_OP10_17_9.html
9788833972077_OP10_17_10.html
9788833972077_OP10_17_11.html
9788833972077_OP10_17_12.html
9788833972077_OP10_18_0.html
9788833972077_OP10_18_1.html
9788833972077_OP10_18_2.html
9788833972077_OP10_19_0.html
9788833972077_OP10_19_1.html
9788833972077_OP10_19_2.html
9788833972077_OP10_20_0.html
9788833972077_OP10_20_1.html
9788833972077_OP10_20_2.html
9788833972077_OP10_21_0.html
9788833972077_OP10_21_1.html
9788833972077_OP10_21_2.html
9788833972077_OP10_22_0.html
9788833972077_OP10_22_1.html
9788833972077_OP10_22_2.html
9788833972077_OP10_22_3.html
9788833972077_OP10_22_4.html
9788833972077_OP10_22_5.html
9788833972077_OP10_22_6.html
9788833972077_OP10_22_7.html
9788833972077_OP10_22_8.html
9788833972077_OP10_22_9.html
9788833972077_OP10_22_10.html
9788833972077_OP10_23_0.html
9788833972077_OP10_23_1.html
9788833972077_OP10_23_2.html
9788833972077_OP10_24_0.html
9788833972077_OP10_24_1.html
9788833972077_OP10_24_2.html
9788833972077_OP10_24_3.html
9788833972077_OP10_24_4.html
9788833972077_OP10_24_5.html
9788833972077_OP10_24_6.html
9788833972077_OP10_24_7.html
9788833972077_OP10_24_8.html
9788833972077_OP10_24_9.html
9788833972077_OP10_24_10.html
9788833972077_OP10_24_11.html
9788833972077_OP10_25_0.html
9788833972077_OP10_25_1.html
9788833972077_OP10_25_2.html
9788833972077_OP10_26_0.html
9788833972077_OP10_26_1.html
9788833972077_OP10_26_2.html
9788833972077_OP10_27_0.html
9788833972077_OP10_27_1.html
9788833972077_OP10_27_2.html
9788833972077_OP10_28_0.html
9788833972077_OP10_28_1.html
9788833972077_OP10_28_2.html
9788833972077_OP10_29_0.html
9788833972077_OP10_29_1.html
9788833972077_OP10_29_2.html
9788833972077_OP10_30_0.html
9788833972077_OP10_30_1.html
9788833972077_OP10_30_2.html
9788833972077_OP10_31_0.html
9788833972077_OP10_31_1.html
9788833972077_OP10_31_2.html
9788833972077_OP10_31_3.html
9788833972077_OP10_31_4.html
9788833972077_OP10_31_5.html
9788833972077_OP10_31_6.html
9788833972077_OP10_31_7.html
9788833972077_OP10_31_8.html
9788833972077_OP10_31_9.html
9788833972077_OP11_a.html
9788833972077_OP11_fm03.html
9788833972077_OP11_01_0.html
9788833972077_OP11_01_1.html
9788833972077_OP11_01_2.html
9788833972077_OP11_02_0.html
9788833972077_OP11_02_1.html
9788833972077_OP11_02_2.html
9788833972077_OP11_03_0.html
9788833972077_OP11_03_1.html
9788833972077_OP11_03_2.html
9788833972077_OP11_04_0.html
9788833972077_OP11_04_1.html
9788833972077_OP11_04_2.html
9788833972077_OP11_05_0.html
9788833972077_OP11_05_1.html
9788833972077_OP11_05_2.html
9788833972077_OP11_06_0.html
9788833972077_OP11_06_1.html
9788833972077_OP11_06_2.html
9788833972077_OP11_07_0.html
9788833972077_OP11_07_1.html
9788833972077_OP11_07_2.html
9788833972077_OP11_08_0.html
9788833972077_OP11_08_1.html
9788833972077_OP11_08_2.html
9788833972077_OP11_09_0.html
9788833972077_OP11_09_1.html
9788833972077_OP11_09_2.html
9788833972077_OP11_10_0.html
9788833972077_OP11_10_1.html
9788833972077_OP11_10_2.html
9788833972077_OP11_11_0.html
9788833972077_OP11_11_1.html
9788833972077_OP11_11_2.html
9788833972077_OP11_12_0.html
9788833972077_OP11_12_1.html
9788833972077_OP11_12_2.html
9788833972077_OP11_13_0.html
9788833972077_OP11_13_1.html
9788833972077_OP11_13_2.html
9788833972077_OP11_14_0.html
9788833972077_OP11_14_1.html
9788833972077_OP11_14_2.html
9788833972077_OP11_14_3.html
9788833972077_OP11_14_4.html
9788833972077_OP11_14_5.html
9788833972077_OP11_14_6.html
9788833972077_OP11_14_7.html
9788833972077_OP11_14_8.html
9788833972077_OP11_14_9.html
9788833972077_OP11_15_0.html
9788833972077_OP11_15_1.html
9788833972077_OP11_15_2.html
9788833972077_OP11_16_0.html
9788833972077_OP11_16_1.html
9788833972077_OP11_16_2.html
9788833972077_OP11_17_0.html
9788833972077_OP11_17_1.html
9788833972077_OP11_17_2.html
9788833972077_OP11_18_0.html
9788833972077_OP11_18_1.html
9788833972077_OP11_18_2.html
9788833972077_OP11_19_0.html
9788833972077_OP11_19_1.html
9788833972077_OP11_19_2.html
9788833972077_OP11_19_3.html
9788833972077_OP11_19_4.html
9788833972077_OP11_19_5.html
9788833972077_OP11_19_6.html
9788833972077_OP11_20_0.html
9788833972077_OP11_20_1.html
9788833972077_OP11_20_2.html
9788833972077_OP11_21_0.html
9788833972077_OP11_21_1.html
9788833972077_OP11_21_2.html
9788833972077_OP11_22_0.html
9788833972077_OP11_22_1.html
9788833972077_OP11_22_2.html
9788833972077_OP11_23_0.html
9788833972077_OP11_23_1.html
9788833972077_OP11_23_2.html
9788833972077_OP11_24_0.html
9788833972077_OP11_24_1.html
9788833972077_OP11_24_2.html
9788833972077_OP11_25_0.html
9788833972077_OP11_25_1.html
9788833972077_OP11_25_2.html
9788833972077_OP11_26_0.html
9788833972077_OP11_26_1.html
9788833972077_OP11_26_2.html
9788833972077_OP11_27_0.html
9788833972077_OP11_27_1.html
9788833972077_OP11_27_2.html
9788833972077_OP11_28_0.html
9788833972077_OP11_28_1.html
9788833972077_OP11_28_2.html
9788833972077_OP11_29_0.html
9788833972077_OP11_29_1.html
9788833972077_OP11_29_1b.html
9788833972077_OP11_29_2.html
9788833972077_OP11_29_2_2.html
9788833972077_OP11_29_2_3.html
9788833972077_OP11_29_2_4.html
9788833972077_OP11_29_2_5.html
9788833972077_OP11_29_3.html
9788833972077_OP11_29_3_7.html
9788833972077_OP11_29_4.html
9788833972077_OP11_29_4_9.html
9788833972077_OP11_30_0.html
9788833972077_OP11_30_1.html
9788833972077_OP11_30_2.html
9788833972077_OP11_31_0.html
9788833972077_OP11_31_1.html
9788833972077_OP11_31_2.html
9788833972077_OP11_32_0.html
9788833972077_OP11_32_1.html
9788833972077_OP11_32_2.html
9788833972077_OP_ftn01.html
9788833972077_OP_ftn02.html
9788833972077_OP_ftn03.html
9788833972077_OP_ftn04.html
9788833972077_OP_ftn05.html
9788833972077_OP_ftn06.html
9788833972077_OP_ftn07.html
9788833972077_OP_ftn08.html
9788833972077_OP_ftn09.html
9788833972077_OP_ftn10.html
9788833972077_OP_ftn11.html
9788833972077_bm01.html
9788833972077_bm02.html
9788833972077_bm03.html