Col titolo Mitteilung eines der psychoanalytischen Theorie widersprechenden Falles von Paranoia, Freud ha pubblicato nella “Internationale Zeitschrift für ärztliche Psychoanalyse”, vol. 3 (6), pp. 321-29 (1915), questo breve caso clinico. Esso fu poi riprodotto in Sammlung kleiner Schriften zur Neurosenlehre, vol. 4 (Vienna 1918), pp. 125-38, in Gesammelte Schriften, vol. 5 (1924), pp. 288-300, in Studien zur Psychoanalyse der Neurosen aus den Jahren 1913-1925 (Vienna 1926), pp. 23-37, in Schriften zur Neurosenlehre und zur psychoanalytischen Technik (1913-1926) (Vienna 1931), pp. 23-36 e in Gesammelte Werke, vol. 10 (1946), pp. 234-46.
Non si tratta di un caso che effettivamente contrasta con la teoria psicoanalitica, ma di una situazione che solo a un primo e superficiale esame sembra contraddire tale dottrina, e in modo specifico la tesi sostenuta nel caso clinico del presidente Schreber (1910), secondo cui nella paranoia agirebbe sempre un impulso libidico omosessuale. Approfondendo l’esame delle circostanze in cui si è prodotto il delirio persecutorio della giovane donna in questione, Freud individua dietro l’apparente comportamento erotico eterosessuale, la sottostante componente omosessuale (edipica) effettivamente responsabile della paranoia. Le ultime pagine di questo scritto contengono alcune interessanti osservazioni di carattere più generale sui processi che agiscono nel conflitto nevrotico. La presente traduzione italiana è di Anna Maria Marietti.