Opere 8. Introduzione alla psicoanalisi e altri scritti

Metapsicologia

1 [Un’analoga argomentazione era già stata sviluppata da Freud nell’Introduzione al narcisismo (1914), par. 1 (in OSF, vol. 7).]

2 Supponendo, ovviamente, che questi processi interni costituiscano, rispettivamente, la base organica dei bisogni della sete e della fame.

3 [L’ipotesi che segue circa il comportamento dei primitivi esseri viventi, unitamente all’assunzione di un “principio di costanza” che ne costituirebbe il fondamento, era già stata formulata da Freud nelle sue più antiche opere psicologiche. Vedi, per esempio, nel cap. 7 dell’Interpretazione dei sogni (1899), in OSF, vol. 3, i parr. C e E. Addirittura tale ipotesi era già stata espressa – sia pure in termini neurologici – ancora prima, nel Progetto di una psicologia (1895), in OSF, vol. 2, cap. 1, par. 1, e, più brevemente, nella conferenza sul Meccanismo psichico dei fenomeni isterici (1893; ibid.), nonché nel lavoro su Alcune considerazioni per uno studio comparato delle paralisi motorie organiche e isteriche (1893), ibid., par. 4. Freud tornerà su questa ipotesi in Al di là del principio di piacere (1920), in OSF, vol. 9, parr. 1 e 4, e la prenderà in considerazione sotto un nuovo punto di vista nello scritto riguardante Il problema economico del masochismo (1924), in OSF, vol. 10. Vedi anche nota 6, in OSF, vol. 8.]

4 [Vedi più avanti, in OSF, vol. 8. Freud riaffronterà questo argomento nel suo articolo La negazione (1925) e nel Disagio della civiltà (1929), par. 1 (entrambi in OSF, vol. 10).]

5 [È questo il “principio di costanza”. Vedi nota 3, in OSF, vol. 8.]

6 [È evidente che sono qui implicati due princìpi. Uno è il “principio di costanza” per il quale vedi note 3 e 5, in OSF, vol. 8. In Al di là del principio di piacere cit., par. 1, Freud tornerà a parlare dell’“ipotesi che l’apparato psichico si sforzi di mantenere più bassa possibile, o quanto meno costante la quantità di eccitamento presente nell’apparato stesso”. Per questo principio Freud ricorrerà – nel par. 6 del lavoro testé citato – all’espressione “principio del Nirvana”. Il secondo principio qui implicato è il “principio di piacere” menzionato all’inizio del capoverso. Verrà anch’esso più ampiamente definito in Al di là del principio di piacere cit., par. 1: “Nella teoria psicoanalitica non esitiamo ad affermare che il flusso degli eventi psichici è regolato automaticamente dal principio di piacere; riteniamo che il flusso di questi eventi sia sempre stimolato da una tensione spiacevole, e che prenda una direzione tale che il suo risultato finale coincide con un abbassamento di questa tensione, e cioè col fatto di aver evitato dispiacere o prodotto piacere.” Sembra dunque che Freud abbia supposto che questi due princìpi siano strettamente interconnessi o addirittura identici. Così già scriveva nel Progetto di una psicologia cit., cap. 1, par. 8: “Poiché noi conosciamo certamente una tendenza della vita psichica a evitare il dispiacere, siamo tentati di identificarla con la tendenza primaria all’inerzia” (ossia a evitare l’eccitamento). E nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. E sostenne un punto di vista analogo. Tuttavia, nel testo qui sopra, sembra farsi strada un dubbio circa l’intima connessione di questi due princìpi. E questo dubbio apparirà ancora rafforzato in Al di là del principio di piacere cit., parr. 1 e 7, e discusso alquanto distesamente all’inizio del saggio sul Problema economico del masochismo cit. Quivi Freud sosterrà che i due princìpi non possono essere considerati identici perché esistono indubitabilmente degli stati piacevoli, caratterizzati da una tensione crescente (per esempio lo stato di eccitamento sessuale); e a questo punto prospetterà l’ipotesi (già accennata nei due paragrafi testé indicati di Al di là del principio di piacere) che la qualità piacevole o spiacevole di uno stato sia da mettere in relazione con una caratteristica temporale (o ritmo) delle alterazioni quantitative degli stimoli presenti. E giungerà alla conclusione che comunque i due princìpi – di costanza e di piacere – non sono da considerare identici: il principio di piacere sarebbe una modificazione del principio del Nirvana; quest’ultimo andrebbe attribuito alla “pulsione di morte”, e il suo convertirsi in principio di piacere sarebbe da ascrivere all’influsso della “pulsione di vita” o della libido.]

7 [Alcune osservazioni circa la natura attiva delle pulsioni sono contenute in una nota aggiunta nel 1914 al terzo dei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), in OSF, vol. 4, la nota 742. In Analisi della fobia di un bambino di cinque anni (Caso clinico del piccolo Hans) (1908), in OSF, vol. 5, par. 3, sottopar. 2 Freud rivolge ad Adler la critica di non avere inteso che il carattere “impulsivo”, ossia di esercitare una spinta, è una proprietà generale delle pulsioni.]

8 [A. Adler, Der Aggressionstrieb im Leben und in der Neurose, Fortschr. Med., vol. 26, p. 577 (1908). Freud fornisce due esempi di “intreccio pulsionale” in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni cit., par. 3, sottoparr. 1 e 2.]

9 [Vedi la parte iniziale del saggio nella Rimozione (1915), in OSF, vol. 8.]

10 [Non è chiaro a quale ulteriore contesto Freud si riferisca.]

11 [Questa tesi, già accennata nell’Introduzione al narcisismo cit., par. 1, sarà sviluppata più ampiamente nel par. 6 di Al di là del principio di piacere cit. Vedi anche la lezione 26 dell’Introduzione alla psicoanalisi (1915-17), in OSF, vol. 8.]

12 [A proposito dell’interesse di Freud per i fattori chimici che stimolano la funzione sessuale vedi l’Introduzione al narcisismo cit., nota 632.]

13 [Organlust (“piacere d’organo”, ossia il piacere connesso a un particolare organo del corpo). Sembra che il termine sia qui usato per la prima volta. Freud si diffonde su di esso più ampiamente nella lezione 21 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit. L’idea che sta alla base di questa espressione risale comunque, ovviamente, a scritti molto anteriori. Vedi, per esempio, in Tre saggi sulla teoria sessuale cit., la parte iniziale del terzo saggio.]

14 [Vedi l’Introduzione al narcisismo cit., nota 653 e testo corrispondente.]

15 [Ibid., secondo capoverso del par. 2.]

16 [Al problema della sublimazione Freud aveva già fatto cenno ibid., par. 3; è possibile che esso costituisse l’oggetto di uno dei lavori metapsicologici andati perduti (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8).]

17 [Vedi il lavoro sulla Rimozione cit., in OSF, vol. 8.]

18 [Nonostante il significato complessivo della frase sia chiaro, l’uso della parola “soggetto” necessita forse di una delucidazione. Di norma la parola “soggetto” è usata per indicare la persona in cui si produce il moto pulsionale (o qualsivoglia altra condizione psichica o mentale), mentre la parola “oggetto” designa la persona o la cosa verso la quale il moto pulsionale si dirige. Qui, invece, la parola “soggetto” è usata per indicare la persona che, nel rapporto in questione, viene a svolgere un ruolo attivo. In questo stesso senso il termine è usato più avanti.]

19 [Vedi la nota precedente.]

20 [Nota aggiunta nel 1924] In lavori successivi (vedi Il problema economico del masochismo cit.) sono pervenuto a una concezione opposta circa i problemi della vita pulsionale.

21 [Freud allude qui alle forme dei verbi greci.]

22 [Vedi i Tre saggi sulla teoria sessuale cit., secondo saggio, par. 7.]

23 [Non è chiaro a quale passo Freud si riferisca; a meno che non si tratti ancora una volta (vedi nota 16, in OSF, vol. 8) di un lavoro metapsicologico sulla sublimazione andato perduto. Vero è che alcune osservazioni in proposito si trovano nelle Considerazioni attuali sulla guerra e la morte (1915), par. 1 (qui). Ma Freud non può essersi riferito a questo scritto che originariamente era contenuto in un altro volume. Nella nota 673, aggiunta nel 1914 al secondo dei Tre saggi sulla teoria sessuale cit., Freud sottolinea la distinzione concettuale fra sublimazione e formazione reattiva. Un altro punto di vista a proposito dell’origine della compassione (in tedesco, come in italiano, Mitleid = patire con) è espresso in Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’uomo dei lupi.) (1914), in OSF, vol. 7, ultimo capoverso del par. 7.]

24 [Ossia di una personalità agente: vedi nota 18, in OSF, vol. 8.]

25 [Nota aggiunta nel 1924] Vedi nota 20, in OSF, vol. 8.

26 [Jener. Nella prima edizione soltanto: jeder (ogni).]

27 [Il termine “ambivalenza” è stato introdotto da E. Bleuler in Vortrag über Ambivalenz, Zbl. Psychoanal., vol. 1, 266 (1910) e in Dementia praecox oder Gruppe der Schizophrenien (Lipsia e Vienna 1911), pp. 43 e 305. Tuttavia non sembra che Bleuler l’abbia usato nel significato che qui Freud gli assegna. Bleuler distingue tre tipi di ambivalenza: 1) affettiva, ossia l’oscillazione fra amore e odio; 2) della volontà, ossia l’incapacità di risolversi ad agire; 3) intellettuale, ossia l’oscillazione fra due concezioni opposte. Freud usa generalmente il termine “ambivalenza” nel primo dei significati attribuitigli da Bleuler. Vedi, ad esempio, in Tecnica della psicoanalisi: Dinamica della traslazione (1912), in OSF, vol. 6 e nel presente scritto, più avanti. È questo dunque uno dei pochi luoghi in cui Freud usa la parola “ambivalenza” per significare la compresenza di attività e passività. Un analogo inconsueto uso del termine si trova in Dalla storia di una nevrosi infantile cit., par. 3.]

28 [Vedi Totem e tabù (1912-13), in OSF, vol. 7, cap. 2, par. 4.]

29 [P. Federn, Beiträge zur Analyse des Sadismus und Masochismus, I: Die Quellen des männlichen Sadismus, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 1, 29 (1913).]

30 [L. Jekels, Einige Bemerkungen zur Trieblehre, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 1, 439 (1913).]

31 [Ossia l’“inversione di contenuto” di una pulsione.]

32 [Nelle edizioni precedenti al 1924 era scritto: nella conversione dell’amore e dell’odio.]

33 [Vedi nota 27, in OSF, vol. 8.]

34 [Freud aveva affrontato più distesamente questo tema nella nota 742, aggiunta nel 1914 al terzo dei Tre saggi sulla teoria sessuale cit.]

35 Come sappiamo, alcune delle pulsioni sessuali sono capaci di conseguire questo soddisfacimento autoerotico e sono perciò idonee a diventare il veicolo dell’evoluzione che, sotto il dominio del principio di piacere, stiamo per descrivere [vedi i due prossimi capoversi del testo. Si tratta dell’evoluzione dall’originario Io-realtà all’Io-piacere]. Le pulsioni sessuali che fin dall’inizio esigono un oggetto, e i bisogni delle pulsioni dell’Io, che non possono mai esser soddisfatti autoeroticamente, e che disturbano, com’è naturale, questo stato [lo stato del narcisismo primario], ne avviano il superamento. E in effetti l’originaria condizione narcisistica non potrebbe evolvere in quel senso [che sta per essere descritto] se ogni singolo essere vivente non attraversasse un periodo durante il quale è sprovveduto e bisognoso di cure, periodo nel quale i suoi assillanti bisogni sono soddisfatti grazie a un apporto che viene dal di fuori, e sono quindi trattenuti dallo svilupparsi ulteriormente. [Questa densa postilla sarebbe forse più comprensibile se fosse trasportata due o tre capoversi più innanzi. Nel suo scritto Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico (1911), in OSF, vol. 6, punto 3. Freud aveva introdotto l’idea della trasformazione di un originario Io-piacere in un Io-realtà. Nel passo che segue del presente scritto Freud sostiene invece l’esistenza di un Io-realtà più antico e “primordiale” dell’Io-piacere. Questo primordiale Io-realtà non si trasforma direttamente nell’Io-realtà definitivo, ma è invece prima sostituito – sotto l’influsso egemonico del principio di piacere – da un Io-piacere. In questa nota Freud da una parte enumera i fattori che favoriscono tale trasformazione, dall’altra quelli che le si erigono contro. Mentre la presenza delle pulsioni libidiche autoerotiche tende a deviare lo sviluppo in direzione di un Io-piacere, le pulsioni libidiche non autoerotiche e le pulsioni di autoconservazione manifestano la tendenza a favorire la transizione diretta verso il definitivo Io-realtà della persona adulta. Secondo Freud quest’ultimo processo si effettuerebbe se i genitori non prestassero al neonato inerme (soddisfacendo il secondo gruppo di pulsioni) le cure di cui egli ha bisogno, prolungando in tal modo artificialmente lo stato del narcisismo primario e consentendo l’erigersi dell’Io-piacere.]

36 [Qualche capoverso fa le antitesi dell’amare erano state enumerate nell’ordine: 1) odiare, 2) essere amati, 3) indifferenza. Qui e in seguito Freud adotta l’ordine: 1) indifferenza, 2) odiare, 3) essere amati. È da supporre che in questo secondo ordinamento l’indifferenza sia presa in considerazione per prima perché compare prima delle altre antitesi nel corso dello sviluppo.]

37 [S. Ferenczi, Introjektion und Übertragung, Jb. psychoanal. psychopath. Forsch., vol. 1, p. 422 (1909). Sembra che il termine sia qui usato da Freud per la prima volta.]

38 [Vedi nota 4, nonché l’aggiunta editoriale alla nota 35, in OSF, vol. 8.]

39 [Vedi nota 36 (anche a proposito di quanto è detto più avanti), in OSF, vol. 8.]

40 [Beziehungen: letteralmente relazioni, rapporti, atteggiamenti. Nella prima edizione, al posto di questa parola era scritto: Bezeichnungen: termini, espressioni linguistiche, e ciò concordava meglio con il senso complessivo della frase.]

41 [Freud menziona per la prima volta lo stadio orale dell’organizzazione sessuale nel paragrafo 6, aggiunto nel 1914 al secondo dei suoi Tre saggi sulla teoria sessuale cit. Vedi anche Lutto e melanconia (1915), in OSF, vol. 8.]

42 [Vedi La disposizione alla nevrosi ossessiva (1913), in OSF, vol. 7.]

43 [Vedi nota 27, in OSF, vol. 8.]

44 [Vedi nota 36, in OSF, vol. 8.]

45 [La relazione fra amore e odio sarà oggetto di ulteriore disamina alla luce dell’ipotesi freudiana della pulsione di morte in L’Io e l’Es (1922), in OSF, vol. 9, par. 4.]

46 [Vedi La rimozione cit., in OSF, vol. 8.]

47 [Il tema del dolore e quello dei mezzi di cui l’organismo dispone per padroneggiarlo saranno trattati da Freud in Al di là del principio di piacere cit., par. 4, e nei capoversi conclusivi di Inibizione, sintomo e angoscia (1925), in OSF, vol. 10. L’argomento era stato fatto oggetto del paragrafo 6 del Progetto di una psicologia cit.]

48 [Nel Progetto di una psicologia cit., par. 1, tale azione era stata definita “specifica”.]

49 [Non è chiaro a quale altro contesto Freud si riferisca.]

50 [Una modificazione di questa formula si trova qui nel penultimo capoverso dell’Inconscio (1915), dove Freud, richiamandosi ad essa, anziché usare, come qui, l’espressione Fernhaltung vom Bewussten (letteralmente, tener lontano dal conscio) parla di Fernhaltung vom Bewusstsein (tener lontano dalla coscienza). Per questo rendiamo qui, e spesso nel seguito di questi saggi, l’aggettivo sostantivato das Bewusste (il conscio o il cosciente) con il termine “coscienza”, che rende più sciolta la versione italiana del testo freudiano; avvertendo tuttavia che con questo termine è indicato soltanto, descrittivamente, il dominio di ciò che è conscio, e non il sistema psichico della Coscienza (sistema C) di cui Freud parlerà nell’Inconscio cit. Vedi il capoverso iniziale del par. 2, in OSF, vol. 8, dove del resto Freud ammette che l’ambiguità di un uso ora descrittivo ora sistematico del termine “conscio” e “inconscio” è ineliminabile.]

51 [Vorstellungsrepräsentanz, letteralmente “rappresentanza rappresentativa” o “rappresentanza data da una rappresentazione” è reso qui e nel seguito del testo con “rappresentanza ideativa”, mentre sono mantenuti il termine “rappresentazione” e i suoi derivati quando non c’è ambiguità terminologica perché i due termini non sono accostati.]

52 [Nachdrängen. L’espressione ricorre anche in Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente (Caso clinico del presidente Schreber) (1910), in OSF, vol. 6, par. 3 e nell’Inconscio cit., par. 4. Quando Freud tornerà sull’argomento dopo più di vent’anni in Analisi terminabile e interminabile (1937), in OSF, vol. 11, par. 3, parlerà di Nachverdrängung. Per questo abbiamo reso qui anche Nachdrängen con “post-rimozione”.]

53 [Le caratteristiche delle due fasi testé descritte della rimozione erano state anticipate, seppure in forma diversa, in Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia cit., par. 3. Vedi anche la lettera di Freud a Ferenczi del 6 dicembre 1910 riportata da E. Jones, Vita e opere di Freud (Il Saggiatore, Milano 1962), vol. 2, pp. 533 sg.; nonché la nota 931, aggiunta nel 1914 all’Interpretazione dei sogni cit.]

54 [Ciò che segue in questo capoverso sarà oggetto di una discussione più approfondita nel par. 6 dello scritto sull’Inconscio cit. “Propaggini” rende Abkömmlinge, tradotto anche con “derivati”.]

55 [Si tratta, evidentemente, di una funzione inversamente proporzionale.]

56 [Nelle edizioni tedesche precedenti a quella del 1924 l’ultima parte della frase suonava: “... di quel rimosso che, a mezzo di tali formazioni, ha finalmente strappato dalla coscienza il diritto di accesso che gli era stato interdetto.” Nell’edizione del 1924 è bastato a Freud correggere vom Bewusstsein (dalla coscienza) in zum Bewusstsein (alla coscienza) per mutare il senso della frase. A suffragio di quanto è detto qui nella nota 50 si osservi che in questo capoverso Freud usa ora Bewusste ora Bewusstsein, evidentemente riferendosi al medesimo concetto.]

57 [Vedi l’Introduzione al narcisismo cit., par. 3.]

58 [Vedi i Tre saggi sulla teoria sessuale cit., par. 1, sottopar. A e note relative.]

59 [Vedi Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1905), in OSF, vol. 5, cap. 2.]

60 [Questo argomento sarà sviluppato ulteriormente nell’Inconscio cit., par. 4.]

61 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. C. Vedi anche Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno (1915), in OSF, vol. 8.]

62 [L’uso di questo termine risale all’epoca della collaborazione scientifica tra Freud e Breuer. Vedi, ad esempio, gli ultimi capoversi dello scritto di Freud Le neuropsicosi da difesa (1894), in OSF, vol. 2, par. 3, nonché la nota 153.]

63 La similitudine qui utilizzata per il processo di rimozione può essere estesa anche a un carattere della rimozione a cui ho fatto cenno più sopra [vedi nota 60 e testo corrispondente, in OSF, vol. 8]. Basti aggiungere che devo far sorvegliare permanentemente la porta da un guardiano giacché altrimenti l’individuo respinto la forzerebbe. [Vedi come questa stessa metafora è usata da Freud nella seconda delle Cinque conferenze sulla psicoanalisi (1909), in OSF, vol. 6. Anche in questo passo, come poco prima, Freud usa indifferentemente il termine das Bewusste e das Bewusstsein che noi abbiamo reso entrambi con “coscienza”. Vedi nota 50, in OSF, vol. 8.]

64 [Freud muterà le sue opinioni su quest’ultimo punto. Vedi Inibizione, sintomo e angoscia cit., specialmente la fine del cap. 4, il cap. 9 e il cap. 11, par. B.]

65 [Il concetto di “ritorno del rimosso” risale a scritti freudiani molto lontani nel tempo. L’espressione si trova già in Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa (1896), in OSF, vol. 2, par. 2, ma Freud l’aveva usata anche precedentemente nelle Minute teoriche per Wilhelm Fliess: Minuta K (1895), ibid.]

66 [Freud affronta questo compito nel par. 4 del suo scritto sull’Inconscio cit.]

67 [Freud allude qui al caso clinico dell’uomo dei lupi; vedi Dalla storia di una nevrosi infantile cit.]

68 [L’espressione qui attribuita a Charcot era stata citata da Freud all’inizio del caso clinico della signorina Elisabeth von R., compreso negli Studi sull’isteria (1892-95), in OSF, vol. 1, cap. 2, par. 5.]

69 [Freud allude probabilmente a uno dei suoi scritti metapsicologici andati perduti: quello sull’isteria di conversione. Vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8.]

70 [Vedi le Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva (Caso clinico dell’uomo dei topi) (1909), in OSF, vol. 6, par. 2, sottopar. c.]

71 [Vom Bewussten. Vedi nota 50, in OSF, vol. 8.]

72 [Rendiamo con “inconsapevolezza” Unbewusstheit. Vedi nota 78, in OSF, vol. 8.]

73 [Freud stesso era stato incline a suo tempo ad accettare questa teoria; lo testimonia un passo del suo lavoro Zur Auffassung der Aphasien (Vienna 1891), pp. 56 sg.]

74 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., ultimo capoverso del cap. 3. Träume sind Schäume significa letteralmente “i sogni sono schiuma”.]

75 [Delle testimonianze che si possono trarre dagli esperimenti di suggestione postipnotica Freud parla diffusamente in uno dei suoi ultimi lavori, rimasto incompiuto: Alcune lezioni elementari di psicoanalisi (1938), in OSF, vol. 11.]

76 [Freud ha usato il termine Unterbewusstsein, seppure assai raramente, nei suoi primi lavori: vedi Alcune considerazioni per uno studio comparato delle paralisi motorie organiche e isteriche cit., par. 4 e Studi sull’isteria cit., note 122 e 145. Il termine “subconscio” o “coscienza inferiore” è comunque già respinto da Freud nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. F. Il tema sarà nuovamente accennato nella lezione 19 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit., e discusso un po’ più ampiamente verso la fine del par. 2 dello scritto Il problema dell’analisi condotta da non medici (1926), in OSF, vol. 10.]

77 [Freud aveva già espresso diffusamente questa opinione nel cap. 7 dell’Interpretazione dei sogni cit., par. F.]

78 [Rendiamo con “consapevolezza” Bewusstheit. Freud torna su questo punto più avanti, nel par. 6.]

79 [Queste abbreviazioni erano già state introdotte da Freud nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B. Useremo le iniziali minuscole quando i termini compariranno nel discorso col significato di aggettivi.]

80 [Vedi Breuer e Freud, Studi sull’isteria cit., nota 239 e testo corrispondente.]

81 [Il nome di “psicologia del profondo” è stato dato alla psicoanalisi da E. Bleuler, Die Kritiken der Schizophrenien, Z. ges. Neurol. Psychiat, vol. 22, 19 (1914). Vedi come Freud commenta questo fatto in Per la storia del movimento psicoanalitico (1914), in OSF, vol. 7, ultimo capoverso del cap. 2.]

82 [Vorstellung, che rendiamo con “rappresentazione” o talvolta con “idea” (vedi il secondo capoverso del par. 3, in OSF, vol. 8).]

83 [L’idea che una rappresentazione possa esser presente nella psiche in più di una “trascrizione” è stata sostenuta da Freud per la prima volta nella lettera a Fliess del 6 dicembre 1896. Tale ipotesi è messa in relazione con la teoria della memoria nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B, ed è ancora ivi menzionata all’inizio del par. F, in una formulazione che già adombra quella del presente saggio.]

84 [Freud stesso si era occupato intensamente a suo tempo – nel lavoro sulle afasie del 1891 – della questione della localizzazione delle funzioni cerebrali.]

85 [Questa affermazione era già stata fatta da Freud nella sua Prefazione alla traduzione di “Della suggestione” di Hippolyte Bernheim (1888), in OSF, vol. 1, nota 43 e testo corrispondente.]

86 [Il tema di una differenziazione topica fra rappresentazioni consce e inconsce era già stato affrontato da Freud in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni cit., par. 3, sottopar. 2 e, ancor più dettagliatamente, nella parte finale di Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi (1913-14): 1. Inizio del trattamento, in OSF, vol. 7.]

87 [L’argomento sarà ripreso più avanti nel par. 7.]

88 [Confronta questa frase, da cui risulta che un moto pulsionale è altro da ciò che lo rappresenta nella psiche, con la definizione data in Pulsioni e loro destini (1915; qui), dove Freud sembra voler identificare la pulsione con la rappresentanza psichica di forze somatiche. A proposito del concetto di “rappresentanza ideativa” di una pulsione, vedi nota 51, in OSF, vol. 8.]

89 [Unbewusstes Schuldbewusstsein, espressione equivalente a unbewusstes Schulgefühl, normalmente reso con “inconscio senso di colpa”.]

90 Vedi il saggio sulla Rimozione [qui].

91 [La più importante discussione sul tema degli affetti nel sogno si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. H.]

92 [Il problema sarà ulteriormente sviluppato da Freud nel par. 2 de L’Io e l’Es cit. Per una enunciazione più chiara della natura degli affetti, vedi la lezione 25 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit. e il cap. 8 di Inibizione, sintomo e angoscia cit., in OSF, vol. 8.]

93 L’affettività si manifesta essenzialmente in una scarica motoria (secretoria e vascolare) da cui risulta una alterazione (interna) del corpo del soggetto, senza rapporto col mondo esterno; la motilità si esprime in azioni destinate a modificare il mondo esterno.

94 [Solo nell’edizione del 1915 mancava l’indicazione “(Prec)”.]

95 [Per l’uso del termine “libido” in questo punto, vedi tre capoversi più innanzi.]

96 [Il termine “metapsicologia” comparve già nelle lettere di Freud a Fliess del 13 febbraio 1896 e del 10 marzo 1898. Esso fu poi usato nella Psicopatologia della vita quotidiana (1901), in OSF, vol. 4, cap. 12, punto C. All’inizio di Al di là del principio di piacere cit. Freud dà una definizione simile a questa delle caratteristiche di un’“esposizione metapsicologica”.]

97 [È quel che Freud ha già fatto tre capoversi più sopra.]

98 [È questa la seconda fase del processo.]

99 [Solo nell’edizione del 1915 mancava l’indicazione “(Prec)”.]

100 [È questa la terza fase del processo.]

101 [L’idea che lo sprigionarsi di un piccolo importo di dispiacere sia utilizzato come segnale inteso a prevenire lo sviluppo di un dispiacere ben più intenso, si trova già nel Progetto di una psicologia cit., cap. 2, par. 6 e nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. E. Su questo tema Freud tornerà, ovviamente approfondendolo molto di più, in Inibizione, sintomo e angoscia cit., vedi, per esempio, cap. 11, par. A.]

102 [Probabile riferimento al lavoro andato perduto sull’isteria di conversione (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8). A questo problema Freud aveva già accennato negli Studi sull’isteria cit., cap. 2, par. 5.]

103 [Solo nell’edizione del 1915 mancava l’indicazione “(Prec)”.]

104 [I problemi presi in esame in questo paragrafo saranno riaffrontati nello scritto successivo Inibizione, sintomo e angoscia cit., di cui vedi soprattutto i capp. 7 e 8.]

105 [Così in tutte le edizioni tedesche. Tuttavia il senso della frase suggerisce piuttosto che i moti pulsionali “non” siano coordinati. È probabile che per una svista sia stato omesso un nicht nel testo tedesco.]

106 [Vedi un’affermazione analoga in Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., punto 1 e ulteriori riferimenti ibid., nota 592.]

107 Vedi le analisi da me compiute nel cap. 7 dell’Interpretazione dei sogni cit., par. E, che si basa sulle idee sviluppate da Josef Breuer negli Studi sull’isteria cit. [Vedi ibid., cap. 3, par. 2 e nota 214, il passo su cui si basa l’attribuzione di Freud a Breuer della distinzione tra forme di energia “libera” e “legata”, dalle quali discende la differenziazione fra il processo primario e il processo secondario.]

108 [Freud aveva espresso questo stesso pensiero con parole assai simili nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. E. L’intero problema è considerato assai più ampiamente nell’opera Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 7, parr. 2 e 3.]

109 [Solo nell’edizione del 1915 al posto di “C” era scritto “Prec”. Osservazioni sulla “atemporalità” dell’inconscio sono disseminate in tutta l’opera di Freud. La prima è probabilmente quella contenuta nelle Minute teoriche per Wilhelm Fliess: Minuta M (1897), in OSF, vol. 2: “... Questo, e l’indifferenza per le caratteristiche cronologiche, sono senza dubbio essenziali per distinguere tra l’attività nel preconscio e nell’inconscio”; tuttavia a questo tema già si allude in Etiologia dell’isteria (1896), in OSF, vol. 2, par. 3. Freud vi torna, seppure indirettamente, nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. E. Comunque la prima menzione esplicita dell’atemporalità dell’inconscio, in un’opera destinata alla pubblicazione, è del 1907, nella nota 451 aggiunta alla Psicopatologia della vita quotidiana cit. Vedi altresì la nota 667 dell’Introduzione al narcisismo cit. Anche nei suoi scritti successivi Freud tornerà sull’argomento più volte; vedi particolarmente Al di là del principio di piacere cit., par. 4, e la lezione 31 dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) (1932), in OSF, vol. 11.]

110 [Vedi le Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., punto 8. Sull’“esame di realtà” Freud si diffonde maggiormente in Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno, qui di seguito.]

111 Rimandiamo a un altro contesto l’accenno a un’altra importante prerogativa dell’Inc. [In una lettera scritta a Georg Groddeck il 5 giugno 1917 (vedi Carteggio Freud-Groddeck, trad. it. Laura Schwarz, Adelphi, Milano 1973, p. 17) Freud chiarisce questa annotazione alla quale rimanda il suo interlocutore: “... Le confiderò ora quello che lì avevo taciuto: l’affermazione che l’atto inconscio ha un’intensa influenza plastica sui processi somatici, quale non viene mai raggiunta dall’atto cosciente.”]

112 [Probabile allusione allo scritto sulla coscienza andato perduto (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8).]

113 [Vedi nota 107, in OSF, vol. 8.]

114 [Un accenno al meccanismo grazie al quale il Prec svolge tale compito è contenuto nel penultimo capoverso della Nota sul “notes magico” (1924), in OSF, vol. 10.]

115 [Solo nell’edizione del 1915 al posto di “Prec” era scritto “C”. Vedi l’Introduzione al narcisismo cit., nota 667.]

116 [Una delle pochissime osservazioni fatte da Freud sulla metapsicologia degli animali si trova verso la fine del cap. 1 del Compendio di psicoanalisi (1938), in OSF, vol. 11.]

117 [Vedi lo scritto sulla Rimozione cit., in OSF, vol. 8, Abkömmlinge, che qui e in Rimozione abbiamo reso spesso con “propaggini”, può esser reso anche con “derivati”.]

118 [Questa questione sarà trattata più ampiamente da Freud nella nota 749 aggiunta nel 1920 al terzo dei suoi Tre saggi sulla teoria sessuale cit.]

119 [Presumibilmente un altro riferimento allo scritto sulla coscienza andato perduto (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8).]

120 [Vedi il par. 2, in OSF, vol. 8. Questo punto era stato trattato da Freud nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. F, e sarà discusso più ampiamente qui fra poco.]

121 [La frase suona letteralmente: “vedremo per di più che il passaggio alla coscienza è subordinato alla condizione che la sua attenzione sia rivolta in certe direzioni”; ma il “sua” è quasi certamente riferito al Prec. Questa frase un po’ oscura diventerebbe presumibilmente più perspicua se disponessimo dello scritto andato perduto sulla coscienza. Tale lacuna è in questo caso particolarmente dolorosa perché si può supporre che Freud voglia alludere a una discussione sulla funzione dell’attenzione, argomento su cui gli scritti successivi non gettano praticamente luce alcuna. Ci sono nell’Interpretazione dei sogni cit. due o tre passi che sembrano assai rilevanti a questo proposito: “Chiamiamo preconscio l’ultimo dei sistemi disposti all’estremità motoria, per indicare che i processi di eccitamento che vi si svolgono possono giungere alla coscienza senza ulteriore impedimento, purché siano osservate certe condizioni, come per esempio il raggiungimento di una determinata intensità, una determinata distribuzione della funzione definibile come attenzione” (cap. 7, par. B). “La presa di coscienza è connessa con l’applicazione di una certa funzione psichica, l’attenzione...” (cap. 7, par. E). E ancora: “... il sistema Prec non solo sbarra l’accesso alla coscienza, ma governa anche l’accesso alla motilità volontaria e dispone dell’emissione di un’energia d’investimento mobile, una parte della quale ci è nota come attenzione” (cap. 7, par. F). In contrasto con gli scarsissimi cenni che Freud vi dedica nelle opere successive, nel Progetto di una psicologia cit. il tema dell’attenzione è considerato con ampiezza, data la grande importanza attribuita a questa funzione tra le forze che operano nell’apparato psichico (vedi soprattutto cap. 3). Qui, come poi nelle Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., punto 1, l’attenzione è collegata all’“esame di realtà”.]

122 [La difficoltà enunciata in questo capoverso sarà sottolineata con forza ancora maggiore verso la fine del par. 1 de L’Io e l’Es cit.; nel paragrafo successivo di quest’ultimo lavoro Freud proporrà un nuovo modello strutturale che gli faciliterà notevolmente la descrizione del funzionamento dell’apparato psichico nel suo complesso.]

123 [Nelle edizioni tedesche al posto di Inc è scritto Prec. Ma, come risulta dalla consultazione del manoscritto originale, si tratta di un errore di stampa.]

124 [Vedi il par. 7, in OSF, vol. 8.]

125 [Vedine un esempio nello scritto di Freud La disposizione alla nevrosi ossessiva cit.]

126 [La parola tedesca è qui Instinkt e non l’usuale Trieb (“pulsione”). Il problema dell’ereditarietà delle formazioni psichiche era stato affrontato da Freud in Dalla storia di una nevrosi infantile cit., parte finale del par. 9, e sarà ulteriormente discusso nella lezione 23 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit.]

127 [K. Abraham, Le differenze psicosessuali fra isteria e dementia praecox (1908).]

128 [Questo processo è descritto dettagliatamente in Modi tipici di ammalarsi nervosamente (1912), in OSF, vol. 6, punto a.]

129 [Tausk pubblicò in seguito un lavoro: Über die Entstehung des “Beeinflussungsapparates” in der Schizophrenie, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 5, 1 (1919), nel quale pure è preso in considerazione il caso di questa paziente.]

130 [Augenverdreher è in tedesco un’espressione figurata che significa “impostore”.]

131 [Vedi la discussione sull’ipocondria nell’Introduzione al narcisismo cit., par. 2.]

132 [E. Bleuler, Dementia praecox, oder Gruppe der Schizophrenien (Lipsia e Vienna 1911).]

133 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. E.]

134 Occasionalmente il lavoro onirico tratta le parole come cose e crea quindi discorsi a neologismi assai simili a quelli “schizofrenici”. [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. A. Più avanti qui, nel Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno cit., Freud stabilisce invece una differenza fra i processi del sogno e quelli della schizofrenia.]

135 [Sul meccanismo del “rendere non avvenuto” nella nevrosi ossessiva vedi le Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva cit., par. 2, sottopar. b e nota 78.]

136 [In Lutto e melanconia (1915; qui), al posto di Sachvorstellung Freud usa il sinonimo Dingvorstellung (entrambi con il significato di “rappresentazione della cosa”); quest’ultimo termine era già stato usato precedentemente nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. A e nel Motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 4, par. 1. La distinzione fra “rappresentazione della parola” e “rappresentazione della cosa” era dunque già presente alla mente di Freud all’epoca in cui scrisse queste due opere. Essa risale certamente ai suoi studi sulle afasie (Zur Auffassung der Aphasien cit.) in cui l’argomento è diffusamente trattato, sia pure con una terminologia un po’ diversa.]

137 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. F; ma vedi anche ibid., par. D. In effetti Freud aveva già enunciato prima tale ipotesi, e cioè nel Progetto di una psicologia cit., cap. 3, par. 1. Essa sarà ripresa nelle Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., punto 1.]

138 [Freud tornerà su questo tema all’inizio del par. 2 de L’Io e l’Es cit.]

139 [Si tratta presumibilmente di un altro riferimento al lavoro sulla coscienza andato perduto (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8). Tuttavia, vedi Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno cit., in OSF, vol. 8]

140 [Vedi Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente cit., par. 3. Un altro tentativo schizofrenico di guarigione è citato qui nel Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno cit.]

141 [Vedi un’affermazione analoga in Totem e tabù cit., cap. 2, par. 4.]

142 Questo saggio e quello che segue sono tratti da una raccolta che originariamente avevo in animo di pubblicare in volume sotto il titolo di “Zur Vorbereitung einer Metapsychologie” (Preparazione a una metapsicologia). Essi si riallacciano ad alcuni miei lavori pubblicati nel volume 3 della “Internationale Zeitschrift für ärztliche Psychoanalyse” (Pulsioni e loro destini, La rimozione e L’inconscio). Con questa serie di scritti mi sono proposto di chiarire e approfondire le ipotesi teoriche che potrebbero esser poste a fondamento di un sistema psicoanalitico. [Vedi la parte iniziale dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8.]

143 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. D. Ma vedi anche ibid., l’aggiunta del 1925 alla nota 532.]

144 [Vedi l’Introduzione al narcisismo cit., par. 1. Una discussione più approfondita del rapporto fra narcisismo ed egoismo si trova nella lezione 26 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit.]

145 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 1, sesto capoverso e par. 3.]

146 [Vedi lo scritto su L’inconscio cit., par. 4, in OSF, vol. 8.]

147 [Freud si riferisce presumibilmente a uno scritto sulla proiezione andato perduto (vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8). La sofferenza narcisistica cui Freud allude è la paranoia.]

148 [A proposito di questo capoverso e di quello che segue, vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. C.]

149 [Ibid., par. A.]

150 [Non è chiaro a quale punto Freud si riferisca.]

151 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. C. Vedi anche La rimozione cit., in OSF, vol. 8.]

152 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. D.]

153 [Anche qui il riferimento di Freud non è chiaro.]

154 [La prima infrazione è rappresentata dalla “insubordinazione degli impulsi rimossi”.]

155 [Al “principio della non suscettibilità all’eccitamento dei sistemi non investiti” (vedi nota 177, in OSF, vol. 8), Freud alluderà ancora qualche volta nei suoi scritti successivi, ad esempio in Al di là del principio di piacere cit., par. 4, e verso la fine della Nota sul “notes magico” cit. In termini neurologici, questo principio era comunque già stato anticipato nel Progetto di una psicologia cit. Ivi, cap. 1, par. 11, Freud aveva stabilito che “una quantità di energia nervosa passa più facilmente da un neurone a un altro neurone investito piuttosto che a uno non investito”. E ancora, cap. 1, par. 20, aveva applicato tale ipotesi al tema che anche qui viene trattato, quello della scarica motoria nei sogni: “I sogni sono privi di scarica motoria nonché, per la maggior parte, di elementi motori. Noi siamo paralizzati nei sogni. La più facile spiegazione di questa caratteristica è l’assenza di un preinvestimento spinale... Quando i neuroni non sono investiti, l’eccitamento motorio non può superare la barriera.” Sempre nel Progetto, qualche capoverso più innanzi Freud aveva parlato altresì del carattere “regressivo” dell’investimento allucinatorio proprio del sogno; e ciò corrisponde a quanto ora sta per dichiarare alla fine del periodo.]

156 [Vedi il capoverso aggiunto nel 1914 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B, in cui vengono distinte tre forme di regressione (topica, temporale e formale); e vedi altresì più avanti qui, nella lezione 22 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit., un’ulteriore discussione sulla regressione.]

157 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B.]

158 [Ibid.]

159 [Ibid., cap. 6, par. F.]

160 Ascrivo anche la considerazione della raffigurabilità al fatto sottolineato e forse sopravvalutato da Silberer [H. Silberer, Probleme der Mystik und ihrer Symbolik (Vienna e Lipsia 1914)] che alcuni sogni ammettono due interpretazioni entrambe centrate anche se di natura diversa. Una di queste interpretazioni è definita da Silberer analitica, l’altra anagogica. Questi sogni hanno sempre a che fare con pensieri molto astratti, e quindi molto difficilmente raffigurabili nel sogno. Tanto per fare un paragone, si provi a immaginare di dover sostituire con illustrazioni un articolo di fondo di un quotidiano politico! In questi casi il lavoro onirico deve prima rimpiazzare il testo costituito da pensieri astratti con un testo più concreto, collegato in qualche modo con il primo attraverso una similitudine, un simbolismo, un’allusione allegorica, o meglio ancora un nesso genetico, di modo che il testo concreto possa diventare il materiale del lavoro onirico al posto di quello astratto. I pensieri astratti danno luogo alla cosiddetta interpretazione “anagogica”, che nel lavoro interpretativo riusciamo a scoprire più facilmente dell’autentica interpretazione analitica. Otto Rank ha giustamente osservato che certi sogni riguardanti la propria terapia, fatti da pazienti in trattamento analitico, costituiscono gli esempi più idonei a farci comprendere questi sogni che ammettono più di un’interpretazione. [Vedi il capoverso sull’interpretazione anagogica, aggiunto da Freud nel 1919 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. A. Vedi anche lo scritto successivo Sogno e telepatia (1921), in OSF, vol. 9.]

161 [Vedi nello scritto L’inconscio cit., par. 7, in OSF, vol. 8.]

162 [Anche quando nel seguito di questo scritto si parlerà di “amenza”, essa va intesa in questo significato.]

163 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., nota 346.]

164 Nello scritto L’inconscio cit. [vedi par. 7, in OSF, vol. 8] abbiamo visto che il sovrainvestimento delle rappresentazioni verbali rappresenta un primo tentativo di questo genere.

165 [Questa osservazione era stata fatta da Breuer – vedi Studi sull’isteria cit., nota 208 – che sembra attribuirla a Meynert.]

166 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B.]

167 [Ibid., par. C.]

168 [Ibid., par. B.]

169 [Altro probabile riferimento al lavoro sulla coscienza andato perduto. Vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale e nota 139, in OSF, vol. 8.]

170 Aggiungerò a titolo integrativo che ogni tentativo di spiegare l’allucinazione dovrebbe prendere in considerazione non tanto l’allucinazione positiva, quanto piuttosto l’allucinazione negativa.

171 Pulsioni e loro destini cit.

172 [Kennzeichen der Realität. Confronta con il Progetto di una psicologia cit., cap. 1, par. 15 dove si parla di Realitätszeichen (“segno di realtà”).]

173 [Freud discuterà ancora il tema del “fuori” e del “dentro” negli scritti assai più tardi già citati La negazione e Il disagio della civiltà, par. 1.]

174 Vedi in un passaggio ulteriore la distinzione fra esame di attualità ed esame di realtà. [Poiché non è rintracciabile alcuna ulteriore menzione dell’“esame di attualità”, viene da pensare che Freud rinvii ancora una volta a uno scritto andato perduto. Vedi il secondo capoverso dell’Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8.]

175 A questo proposito azzarderei l’ipotesi che anche le allucinosi tossiche, ad esempio il delirio alcolico, siano da intendere alla stessa maniera. La perdita insopportabile imposta dalla realtà sarebbe in questo caso appunto quella dell’alcool, ottenuto il quale l’allucinazione viene a cessare.

176 [Il termine tedesco è qui Positionen (posizioni, appostamenti militari). L’uso di questa metafora è certamente suggerito dal fatto che anche il termine Besetzung (investimento) può essere usato nel senso di “occupazione militare”.]

177 Il principio della non suscettibilità all’eccitamento dei sistemi non investiti [vedi nota 155, in OSF, vol. 8] sembra qui invalidato per il sistema C(P). Tuttavia, in questo caso, non può trattarsi che di una sospensione parziale dell’investimento; inoltre, proprio per il sistema percettivo, dobbiamo ammettere alcune condizioni di eccitamento che si discostano notevolmente da quelle degli altri sistemi. Non intendo ovviamente camuffare o nascondere in alcun modo il carattere approssimativo e incerto di queste osservazioni metapsicologiche. Solo un approfondimento ulteriore ci consentirà di pervenire a un certo grado di verosimiglianza.

178 [Questa asserzione di Aristotele è citata all’inizio dell’Interpretazione dei sogni cit.]

179 Anche Karl Abraham (vedi Note per l’indagine e il trattamento psicoanalitico della follia maniaco-depressiva e di stati affini, 1912) al quale dobbiamo i più significativi fra i pochi studi condotti sull’argomento, ha preso le mosse da questo confronto. [Sul collegamento fra lutto e melanconia, da Freud già precedentemente indicato, vedi Contributi a una discussione sul suicidio (1910), in OSF, vol. 6, par. 2 e nota 396.]

180 [Vedi nota 47, in OSF, vol. 8.]

181 Vedi il mio saggio precedente.

182 [È un’idea, questa, che sembra risalire agli Studi sull’isteria cit.; un processo simile a quello qui enunciato è infatti descritto nel caso della signorina Elisabeth von R. (vedi ibid., cap. 2, par. 5).]

183 [Gli aspetti economici di questo processo saranno discussi qui più avanti.]

184 Use every man after his desert, and who shall scape whipping?

[Se cominciamo a trattare ciascuno secondo il suo merito, chi si salva più dalla frusta?]

Amleto, atto 2, scena 2.

185 [Vedi Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno cit., in OSF, vol. 8.]

186 [Klagen, in origine “lamentele” funebri, ha assunto poi il significato di “lagnanze” o “accuse”: da cui il termine analogo Anklagen.]

187 [Questa parola non compariva nella prima edizione del 1917.]

188 [K. Landauer, Spontanheilung einer Katatonie, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 2, p. 441 (1914).]

189 [Vedi Pulsioni e loro destini cit., in OSF, vol. 8.]

190 [Abraham fu il primo ad attirare l’attenzione di Freud su questa ipotesi. Vedi la sua lettera a Freud del 31 marzo 1915 in S. Freud - K. Abraham, Briefe 1907-1926 (Fischer, Francoforte sul Meno 1965), p. 208.]

191 [Il tema dell’identificazione nel suo complesso sarà discusso da Freud in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921), in OSF, vol. 9, par. 7. Un riferimento all’identificazione isterica si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 4 e nota 368.]

192 [Una gran parte delle enunciazioni che seguono sarà discussa più ampiamente in L’Io e l’Es cit., par. 5.]

193 Sulla distinzione fra queste tendenze, vedi il mio saggio Pulsioni e loro destini cit.

194 Vedi ancora ibid.

195 [Ulteriori riflessioni sul suicidio si trovano in L’Io e l’Es cit., par. 5 e nelle ultime pagine di Il problema economico del masochismo cit.]

196 [Questa analogia con una ferita era già comparsa, per di più illustrata da due schemi grafici, nel par. 6 della Minuta G sulla Melanconia, scritta probabilmente nel gennaio 1895. Vedi Minute teoriche per Wilhelm Fliess (1892-97), in OSF, vol. 2.]

197 [L’“impressione psicoanalitica” e l’“esperienza universale di natura economica”.]

198 Fino a questo momento la letteratura psicoanalitica ha dedicato scarsa attenzione al punto di vista economico. Fa eccezione a questa norma, e merita di esser menzionato, il lavoro di V. Tausk, Entwertung des Verdrängungsmotivs durch Recompense, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 1, p. 230 (1913).

199 [“Rappresentazione (cosale) dell’oggetto” rende qui (Ding-) Vorstellung des Objects, espressione che Freud usa nello stesso significato di Sachvorstellung (“rappresentazione della cosa”) nello scritto L’inconscio cit., vedi nota 136, in OSF, vol. 8.]

200 [Vedi nota 47, in OSF, vol. 8.]

201 [Nota aggiunta nel 1925] Vedi l’elaborazione ulteriore del problema della mania in Psicologia delle masse e analisi dell’Io cit.

Considerazioni attuali sulla guerra e la morte

202 [Freud si riferisce ai due celebri affreschi di Raffaello nelle Stanze del Vaticano. Nell’Interpretazione dei sogni (1899), in OSF, vol. 3, cap. 6, par. C, questi due dipinti sono citati per illustrare una delle tecniche del lavoro onirico: quella di riprodurre “un nesso logico come simultaneità”.]

203 [Freud ritornerà su questo punto verso la fine del par. 4 della sua Autobiografia (1924), in OSF, vol. 10.]

204 [Come Freud ha detto sopra, si tratta dei popoli e degli Stati.]

205 [Vedi, sulla nascita della coscienza morale, l’Introduzione al narcisismo (1914), in OSF, vol. 7, par. 3.]

206 [Vedi lo scritto metapsicologico Pulsioni e loro destini (1915), in OSF, vol. 8.]

207 [In una aggiunta del 1925 all’Interpretazione dei sogni cit., nota 532 (nella quale è riportato l’aneddoto che segue), Freud rettifica l’affermazione secondo cui tutti i sogni sono assolutamente egoistici. Su queste questioni vedi anche la parte iniziale di Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno, in OSF, vol. 8.]

208 [L’amico inglese a cui Freud si riferisce era Ernest Jones, come risulta dalla nota testé citata dell’Interpretazione dei sogni.]

209 [W. Shakespeare, Enrico quarto, pt. 1, atto 2, scena 4. Vedi questo stesso riferimento letterario in Per la storia del movimento psicoanalitico (1914), in OSF, vol. 7, penultimo capoverso del cap. 1.]

210 [Sugli effetti del conflitto fra le pretese della civiltà e le esigenze della vita pulsionale Freud si è più volte soffermato, dal suo scritto La morale sessuale “civile” e il nervosismo moderno (1908), in OSF, vol. 5 fino al Disagio della civiltà (1929), in OSF, vol. 10.]

211 [Evidente reminiscenza da Shakespeare, Enrico quarto, pt. 1, atto 5, scena 1: Thou owest God a death. Freud usa le stesse parole attribuendole appunto a Shakespeare nella lettera a Fliess del 6 febbraio 1899. La citazione ricompare altresì nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. B.]

212 [C’è, in italiano, un modo di dire analogo. Quando rifiutiamo qualcosa che ci è sommamente sgradevole diciamo: “al solo pensiero mi sento morire”.]

213 [L’Asra è una poesia del Romanzero di Heine (libro 1), basata su un frammento tratto dallo stendhaliano Dell’amore; in essa un membro della tribù araba degli Asra dice: “... La mia stirpe sono gli Asra, e moriamo quando amiamo.”]

214 Vedi l’ultimo capitolo di Totem e tabù (1912-13), in OSF, vol. 7 [in particolare i parr. 5-7].

215 Ibid., cap. 2, par. 3, sottopar. c.

216 Odissea, lb. 11, vv. 484-91 [trad. Rosa Calzecchi Onesti (Einaudi, Torino, 2a ed. 1968)].

217 [Sono i versi finali di una delle ultime poesie di Heine, Der Scheidende.]

218 Vedi Totem e tabù cit., cap. 2, par. 4.

219 Vedi la lucida argomentazione che Frazer adduce in proposito e che ho riportato ibid., cap. 4, par. 2, sottopar. b/c.

220 [Frase detta dall’eroe a sé medesimo. Citazione dai Kreuzelschreiber (1872) di Ludwig Anzengruber (Vienna, 1839-89), drammaturgo e novelliere. Vedi la stessa citazione nello scritto freudiano Il poeta e la fantasia (1907), in OSF, vol. 5.]

221 [Per una discussione più approfondita dell’angoscia di morte vedi gli ultimi capoversi dello scritto freudiano L’Io e l’Es (1922), in OSF, vol. 9 e la fine del cap. 7 di Inibizione, sintomo e angoscia (1925), in OSF, vol. 10.]

222 Vedi, per l’“onnipotenza dei pensieri”, Totem e tabù cit., cap. 3, par. 3.

223 [Non sembra probabile che questo ragionamento a proposito del mandarino si trovi in Rousseau, nonostante gli sia stato sovente attribuito sulle tracce di Balzac, il quale ne parla nella seconda parte (L’entrée dans le monde) del suo famoso romanzo. Esso ricorre in Chateaubriand, Il genio del Cristianesimo, I, VI, 2.]

224 [Questo aneddoto è citato anche nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. H.]

Comunicazione di un caso di paranoia in contrasto con la teoria psicoanalitica

225 [Una nota dello stesso tenore fu aggiunta da Freud nel 1924 alla fine del caso clinico di Katharina... negli Studi sull’isteria (1892-95), in OSF, vol. 1, nota 187. Vedi anche le considerazioni contenute nella premessa delle Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva (Caso clinico dell’uomo dei topi) (1909), in OSF, vol. 6.]

226 [Vedi il par. 3 delle Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente (Caso clinico del presidente Schreber) (1910), in OSF, vol. 6.]

227 [Vedi più avanti, nella lezione 23 dell’Introduzione alla psicoanalisi (1915-17), in OSF, vol. 8, come Freud discute il tema delle fantasie primarie di cui si era già occupato in Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’uomo dei lupi) (1914), in OSF, vol. 7, parr. 5, 8 e 9.]

228 [Nello scritto metapsicologico Lutto e melanconia (1915; qui) Freud descrive un’analoga regressione che dall’amore oggettuale porta all’identificazione.]

229 [Vedi più avanti un esempio simile nella lezione 17 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit., in OSF, vol. 8]

230 [A questa tendenza alla fissazione, altrove chiamata “adesività” o “viscosità” della libido, Freud aveva già accennato nel riepilogo nella prima edizione dei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), in OSF, vol. 4. Egli torna su questo tema in Dalla storia di una nevrosi infantile cit., par. 9 (dove pure viene fatto riferimento all’“inerzia psichica” di Jung) e nella lezione 22 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit. Nuove considerazioni sull’argomento si trovano nello scritto di molti anni successivo Analisi terminabile e interminabile (1937), in OSF, vol. 11, par. 6, nel quale Freud adotta egli stesso l’espressione “inerzia psichica”, riconducendo tale fenomeno alla “resistenza dell’Es” che si incontra nel trattamento psicoanalitico. In Inibizione, sintomo e angoscia (1925), in OSF, vol. 10, cap. 11, par. A, Freud aveva attribuito tale resistenza al potere della coazione a ripetere. Un ultimo cenno all’inerzia psichica si trova verso la fine del cap. 6 del Compendio di psicoanalisi (1938), in OSF, vol. 11. Il caso particolare di un’“inerzia della libido” è esaminato da Freud all’inizio del par. 5 del Disagio della civiltà (1929), in OSF, vol. 10.]

Caducità

231 [Freud trascorse nelle Dolomiti parte dell’agosto 1913; ma l’identità dei suoi compagni non può essere stabilita con certezza.]

Trasformazioni pulsionali, particolarmente dell’erotismo anale

232 Vedi il mio scritto Carattere ed erotismo anale (1908), in OSF, vol. 5.

233 Vedi il mio scritto La disposizione alla nevrosi ossessiva (1913), in OSF, vol. 7.

234 [Sulle relazioni fra sterco e denaro vedi il saggio Carattere ed erotismo anale cit.]

235 [Vedi un sogno che illustra questa tesi nell’Interpretazione dei sogni (1899), in OSF, vol. 3, cap. 6, par. E, sottopar. 2.]

236 [Vedi l’Introduzione al narcisismo (1914), in OSF, vol. 7, par. 2.]

237 [“Fare tattetta” è l’espressione che il piccolo Hans usa per “defecare” in analogia con “calzetta” (Lumpf-Strumpf) a causa della forma e del colore delle feci. Vedi Analisi della fobia di un bambino di cinque anni (Caso clinico del piccolo Hans) (1908), in OSF, vol. 5, par. 2 e nota 449.]

238 [Vedi su questo tema le osservazioni di Freud in Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’uomo dei lupi) (1914), in OSF, vol. 7, par. 7.]

239 [Gold-Geld in tedesco.]

240 [Vedi lo scritto freudiano sulle Teorie sessuali dei bambini (1908), in OSF, vol. 5.]

241 Vedi Lou Andreas-Salomé, “Anal” und Sexual, “Imago”, vol. 4, p. 249 (1916). [Nel 1920 Freud aggiunse una nota ai Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), nella quale è riassunto il contenuto di questo articolo (vedi in OSF, vol. 4, nota 689).]

Introduzione alla psicoanalisi

242 E. Hitschmann, Freuds Neurosenlehre (Vienna, 2a ed. 1913); O. Pfister, Die psychoanalytische Methode (Lipsia e Vienna 1913); L. Kaplan, Grundzüge der Psychoanalyse (Vienna 1914); E. Régis e H. Hesnard, La psychoanalyse des névroses et des psychoses (Parigi 1914); A. F. Meijer, De Behandeling van Zenuwzieken door Psycho-Analyse (Amsterdam 1915).

243 [Questa prefazione fu pubblicata per la prima volta in tedesco in Gesammelte Schriften, vol. 12 (1934), pp. 383 sg., e fu riprodotta in Gesammelte Werke, vol. 16 (1950), pp. 274 sg. L’edizione ebraica del volume fu pubblicata a Gerusalemme nel 1930, dall’editore Stybel.]

244 [I complementi resisi necessari saranno l’oggetto dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit.]

245 [Vedi, a questo proposito, un passo all’inizio dello scritto Il problema dell’analisi condotta da non medici (1926), in OSF, vol. 10.]

246 [Freud si riferisce qui certamente alla panteistica “filosofia della natura” di Schelling e della sua scuola, che tanto influì sulla cultura tedesca del primo Ottocento.]

247 [Questo problema è discusso qui più ampiamente nello scritto metapsicologico L’inconscio (1915), par. 2.]

248 [Le pulsioni sessuali costituiscono l’argomento della lezione 20.]

249 [Vedi, per una trattazione esauriente dell’antagonismo fra civilizzazione e forze pulsionali lo scritto successivo di Freud Il disagio della civiltà (1929), in OSF, vol. 10.]

250 [Il concetto di “atto mancato” (Fehlleistung, letteralmente “prestazione difettosa”) non esisteva prima di Freud, che ad esso dedicò un libro intero ricchissimo di esempi, la Psicopatologia della vita quotidiana (1901), in OSF, vol. 4, alla quale rimandiamo per un gran numero di aneddoti ed esempi citati in questa lezione e in quelle che seguono. Freud li ha spesso usati nei suoi scritti divulgativi (come del resto fa qui) come il materiale che meglio si adattava a fornire un’introduzione alla propria dottrina. E in effetti gli atti mancati costituiscono uno dei temi più antichi della ricerca psicologica freudiana. Vedi l’Avvertenza editoriale alla Psicopatologia della vita quotidiana cit.]

251 [In italiano dalla denominazione “lapsus”. In tedesco lapsus verbale è Versprechen, lapsus di lettura è Verlesen, lapsus di scrittura è Verschreiben, lapsus di ascolto è Verhören, dimenticare è Vergessen, smarrire è Verlegen, perdere è Verlieren. Come si vede il prefisso “ver” si estende in tedesco anche agli atti mancati non designabili con la parola (latina) “lapsus”.]

252 [Nelle edizioni tedesche dal 1922 in poi questa parola è omessa.]

253 [Questa era un’esperienza personale di Freud. Vedi la Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 3.]

254 [Freud aveva più volte affermato che molte attività vengono svolte con maggiore precisione quando ad esse non è rivolta una attenzione cosciente. Vedi la Psicopatologia della vita quotidiana cit., capp. 6 e 12 e Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1905), in OSF, vol. 5, B Parte Sintetica, cap. 5.]

255 [Ci si riferiva evidentemente al Kronprinz, il principe ereditario (Krone = corona).]

256 [Vedi la Psicopatologia della vita quotidiana cit., capp. 2 e 3.]

257 [Sembra che Freud stesso sia qui incorso in un errore. Nell’atto 1, scena 2 della Pulzella d’Orléans è il re stesso che rende nota la defezione del conestabile.]

258 [R. Meringer e C. Mayer, Versprechen und Verlesen; eine psychologisch-linguistische Studie (Vienna 1895).]

259 [Questo esempio e quello precedente si trovano anche nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

260 [Ibid.]

261 [In tedesco begleitdigen, parola senza senso risultante dalla contaminazione di beleidigen = offendere e begleiten = accompagnare. L’esempio si trova anche nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., ibid.]

262 [Vedi ibid.]

263 [Questo termine, che ricorre più volte, non va inteso in senso anatomico, ma in senso fisiologico, come trasmissione lungo una via nervosa.]

264 [Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

265 [Ibid.]

266 [Vedi lez. 11, in OSF, vol. 8.]

267 [Altro esempio tratto dalla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5. Freud se ne servirà ancora in uno dei suoi ultimi scritti: Alcune lezioni elementari di psicoanalisi (1938), in OSF, vol. 11.]

268 [Un famoso negozio di confezioni in Vienna.]

269 [Questo esempio e quello precedente si trovano rispettivamente nel cap. 5 della Psicopatologia della vita quotidiana cit.]

270 [Trilogia drammatica di Schiller, di cui I Piccolomini è la seconda parte.]

271 [Cioè l’amore di Max per la figlia del duca.]

272 [Questo esempio e quello che segue sono tratti dalla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

273 [O. Rank, Ein Beispiel von poetischer Verwertung des Versprechens, Zbl. Psychoanal., vol. 1, p. 109 (1910).]

274 [I Witzige und satirische Einfälle di Georg Cristoph Lichtenberg furono raccolti e pubblicati nel 1853. Lichtenberg era uno degli autori preferiti di Freud, che si avvalse di numerosi suoi epigrammi nel libro Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit. A proposito di quello succitato vedi ivi, cap. 3, nota 2. Vedi anche lezione 4, in OSF, vol. 8.]

275 [È una frase del libretto di Lorenzo Da Ponte delle Nozze di Figaro, atto 3, scena 3. Nella traduzione tedesca corrente, citata da Freud, la frase suona: “Lo dice lui stesso.”]

276 [Esempio tratto dalla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

277 [Ibid.]

278 [Ibid.]

279 [Durante la prima guerra mondiale.]

280 [Entrambi gli esempi sono tratti dalla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

281 [Vedi Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 3, dove questo paragone è riportato con parole un po’ diverse.]

282 [Basta! è in italiano nel testo.]

283 [Questa difficoltà è discussa a lungo in uno degli ultimi scritti di Freud: Costruzioni nell’analisi (1937), in OSF, vol. 11.]

284 [In tedesco lapsus verbale e trasgressione, colpa, reato, suonano simili: Versprechen e Vergehen.]

285 [Associazione dei giornalisti viennesi.]

286 Da C. G. Jung [Psicologia della dementia praecox (1907) pp. 54 sg. L’esempio ricorre anche nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 3. L’ultima citazione è il ritornello di un poemetto di Heine: Aus der Matratzengruft (Dalla tomba di materassi: allusione alla malattia che negli ultimi dieci anni della sua vita tenne il poeta inchiodato al proprio letto).]

287 Da A. A. Brill [Psychoanalysis: its Theories and Practical Application (Filadelfia 1912) p. 191. Questo esempio fu inserito nel 1912 nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 10.]

288 [Questa situazione è ulteriormente presa in esame da Freud qui nella lezione 4.]

289 [Questo esempio tratto dalla celebre commedia di Bernard Shaw è oggetto di una nota aggiunta nel 1912 alla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 7.]

290 Aneddoto tratto da B. Dattner. [L’esempio figura anche nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 9.]

291 [Vedi ibid., cap. 7, dove pure è riportato questo esempio.]

292 Come pure nelle raccolte di A. Maeder [Archives de Psychologie, vol. 6, p. 148 (1906), e vol. 7, p. 283 (1908)] (in francese); A. A. Brill [Psychanalysis (Filadelfia 1912)] (in inglese); E. Jones [Amer. J. Psychol., vol. 22, p. 477 (1911)] (inglese); J. Stärcke [Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 4, p. 21 (1916)] (olandese); e altri.

293 [E. Jones, The Psychopathology of Everyday Life, Am. J. Psychol., vol. 22, p. 483 (1911).]

294 [Questo esempio e i due successivi sono riportati in un diverso ordine nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 11.]

295 Esempio comunicato da R. Reitler.

296 [Questo esempio – al pari dei due successivi – sono tratti dalla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 9.]

297 [Le azioni sintomatiche e casuali costituiscono l’argomento del cap. 9 della Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 9.]

298 Ciò avvenne nel Parlamento (Reichstag) tedesco nel novembre 1908. [Tutto l’episodio è narrato più estesamente nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5. Il lapsus di scrittura precedente figura ivi, nel cap. 6.]

299 [Questo esempio fu aggiunto nel 1917 alla Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

300 [All’inizio della lezione 2. Questi “tre gruppi” nulla hanno a che fare con i tre gruppi di cui si parla qui nella lezione 4, che si riferiscono a un problema completamente diverso: quello dell’atteggiamento verso i propri lapsus verbali da parte di chi li commette.]

301 [Nella lezione 23.]

302 [Esempio inserito nel 1917 nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 6.]

303 [Il concetto di “controvolontà” ha avuto un importante significato in alcuni dei primi lavori psicopatologici freudiani come, ad esempio, Un caso di guarigione ipnotica (1892), in OSF, vol. 1. Il concetto ricorre anche parecchie volte nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., capp. 7, 11 e 12.]

304 [Inserendo, nel 1917, questo esempio nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 3, Freud spiegò chiaramente come questa dimenticanza “fosse l’espressione di una comprensibile ostilità contro l’Italia, ora subentrata alla precedente predilezione”.]

305 [Freud menziona questo principio come “principio di dispiacere” nell’Interpretazione dei sogni (1899), in OSF, vol. 3. Successivamente lo citerà quasi sempre come “principio di piacere”. Sotto tale denominazione sarà discusso qui nella lezione 22.]

306 [Il tema dell’amnesia infantile è trattato più oltre nella lezione 13. Per una discussione sul meccanismo della dimenticanza in generale vedi la lunga nota aggiunta da Freud nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 12.]

307 [L’intero passo tratto dall’autobiografia di Darwin (The Autobiopraphy of Charles Darwin, Londra 1887-1958, p. 53) è citato nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 7, nota 279.]

308 [Questi ultimi tre esempi sono riportati con maggiori dettagli nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 10.]

309 [Esempio tratto da ibid., cap. 8.]

310 Josef Breuer negli anni 1880-82. Vedi in proposito le mie Cinque conferenze sulla psicoanalisi, in OSF, vol. 6, tenute in America nel 1909, e Per la storia del movimento psicoanalitico (1914), in OSF, vol. 7.

311 [L’opera principale di Freud sull’argomento dei sogni è ovviamente L’interpretazione dei sogni cit., da cui è tratta la maggioranza degli esempi citati in questa seconda parte dell’Introduzione alla psicoanalisi.]

312 [Questo tema sarà ulteriormente trattato nella lezione 28.]

313 [L’inclinazione all’indeterminatezza e alla nebulosità propria dei nevrotici ossessivi è discussa da Freud nel caso clinico dell’uomo dei topi (1909), in Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva, in OSF, vol. 6, cap. 1, par. b e cap. 2, par. c. Vedi anche la descrizione di questa forma morbosa qui nella lezione 17.]

314 [La spiegazione di questo sogno è data qui nella lezione 15.]

315 [Freud parla spesso di questo libro nell’Interpretazione dei sogni cit. Vedi soprattutto ivi, il cap. 1 e il cap. 2, note 309 e 310.]

316 C. Binz, Über den Traum (Bonn 1878), p. 35.

317 [L.-F.-A. Maury, Le sommeil et les rêves (Parigi [1a ed. 1861] 1878), p. 50.]

318 [L. Strümpell, Die Natur und die Entstehung der Träume (Lipsia 1877), p. 84.]

319 J. M. Vold, Über den Traum, trad. ted. di O. Klemm (Lipsia 1910-12).

320 [Vedi nella lezione 14, in OSF, vol. 8 alcune osservazioni in proposito.]

321 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 1 e qui, il Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno (1915).]

322 [Gustav Theodor Fechner (1801-87), naturalista, psicologo e filosofo che ebbe una grande influenza su Freud come quest’ultimo dichiarò nella sua Autobiografia (1924), in OSF, vol. 10. Sull’osservazione di Fechner qui menzionata vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 2, par. E e cap. 7, par. B.]

323 [L.-F.-A. Maury, Le sommeil et les rêves, Parigi (1a ed. 1861) 1878.]

324 [Il piemontese G. M. Farina (1685-1766), aperto un negozio in Colonia, vi iniziò la fabbricazione di quell’“acqua” che venne poi detta “di Colonia”.]

325 [Per questi e alcuni altri esperimenti di Maury vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 1, par. C, sottopar. 1.]

326 [F. W. Hildebrandt, Der Traum und seine Verwertung für’s Leben (Lipsia 1875), pp. 37 sg.]

327 [I tre sogni testé riferiti sono citati anche nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 1, par. C, sottopar. 1.]

328 [Di questo sogno Freud parla più diffusamente nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. C.]

329 K. A. Scherner, Das Leben des Traumes (Berlino 1861).

330 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. C.]

331 [Il processo che trasforma i pensieri latenti in contenuto manifesto del sogno. Del lavoro onirico Freud si occuperà nella lezione 11.]

332 [Importante strada nel centro di Vienna.]

333 [Per ulteriori commenti su questo sogno vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. A, sottoparr. 2 e 3.]

334 [Vedi una precisazione al riguardo nella lezione 6, in OSF, vol. 8.]

335 [La discussione più esauriente sulle fantasie e sul loro rapporto con il processo della creazione artistica si trova nei due lavori Il poeta e la fantasia (1907), in OSF, vol. 5 e Fantasie isteriche e loro relazione con la bisessualità (1908), ibid. Freud tornerà sull’argomento nella lezione 23.]

336 [La parola “elementari” è stata espunta dal titolo delle lezioni pubblicate. Vedi Introduzione alla psicoanalisi, Avvertenza editoriale, in OSF, vol. 8.]

337 [L’espressione “in (o ad) usum delphini” si riferisce all’edizione purgata dei classici fatta approntare da Luigi XIV per suo figlio.]

338 [Freud tornerà su questo punto nella lezione 18.]

339 [Freud ha dedicato a questo argomento una nota aggiunta nel 1919 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. A, Sogno della monografia botanica, Analisi.]

340 [Vedi la Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 12, dove questo argomento è più ampiamente discusso.]

341 [La belle Hélène (1864), opera di Jacques Offenbach. Si ricordi che Paride, il rapitore di Elena, quando dovette fare la sua scelta fra le tre dee che si contendevano il suo amore, era pastore sul Monte “Ida”.]

342 [Monaco di Baviera.]

343 [L’episodio compare anche, più brevemente, nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 5.]

344 [Così (uneigentlich) in tutte le edizioni tedesche, mentre il senso della frase suggerisce eigentlich (autentico). Vedi nella lezione 6, in OSF, vol. 8. Del resto sempre qui Freud definisce “inautentico” l’elemento onirico, in contrasto col materiale autentico di cui è il sostituto.]

345 [Vedi la lezione 1; la discussione su questo punto verrà portata avanti nella lezione 13.]

346 [Freud tornerà su questa regola tecnica fondamentale dell’analisi nella lezione 19: vedi la nota 537, in OSF, vol. 8.]

347 [Il tema della “resistenza” è trattato ampiamente nella lezione 19.]

348 [Freud discuterà gli effetti di una maggiore o minore pressione della resistenza sull’interpretazione onirica nelle sue Osservazioni sulla teoria e pratica dell’interpretazione dei sogni (1922), in OSF, vol. 9, par. 2.]

349 [Vedi la lezione seguente.]

350 [Questo sogno è riportato nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6. par. F.]

351 [Anche per la psicoanalisi, “dal sublime al ridicolo non c’è che un passo”.]

352 [In una lunga nota aggiunta nel 1919 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. A, Freud riporta integralmente questo esempio, per mettere in rilievo il significato del dubbio e dell’incertezza nel sogno e della contemporanea riduzione del contenuto onirico a un singolo elemento.]

353 [Esempio tratto dall’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. F.]

354 [Ibid.]

355 [Esempio tratto da ibid., dove è riportato più brevemente e in modo lievemente diverso.]

356 [Vedi, su questo punto, Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., C Parte teorica, cap. 6. Vedi anche nella lezione 15 la nota 486, in OSF, vol. 8.]

357 [Il sogno che segue è stato già analizzato, sia pure con minore elaborazione, nell’Interpretazione dei sogni cit., nel cap. 6, par. F, sottopar. 2, ed è ancora richiamato nello scritto Il sogno (1900), in OSF, vol. 4, par. 7. Freud vi ritornerà nelle lezioni 9, 11 e 14.]

358 [Nell’Interpretazione dei sogni cit. non c’è un capitolo specificamente dedicato ai sogni infantili. Freud ne parla nel cap. 3 “Il sogno è l’appagamento di un desiderio”.]

359 [Come risulta dall’Interpretazione dei sogni cit., cap. 3, da cui sono ripresi questi esempi, il primo bambino è uno dei numerosissimi nipoti di Freud, e gli altri due sono i suoi figli Sophie e Oliver, nel 1896.]

360 [Nell’Austria superiore.]

361 [È da notare che i “caratteri fondamentali” o “generali” del sogno, di cui si parla qui e nel seguito di questo capoverso, non coincidono con “i tratti comuni a tutti i sogni” di cui si è discusso nella lezione 5.]

362 [Il primo di questi proverbi è ungherese, il secondo ebraico. Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 3, nota 347.]

363 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 3, nota 344, da cui sono tratti entrambi questi esempi. Anna F. è Anna Freud.]

364 O. Nordenskjöld, Antarctic: Zwei Jahre in Schnee und Eis am Südpol (Berlino 1904), vol. 1, pp. 336 sg. [Nell’Interpretazione dei sogni cit., il passo qui di seguito riportato è stato inserito in una nota aggiunta nel 1911, la nota 346.]

365 [C. du Prel, Die Philosophie der Mystik (Lipsia 1885), p. 231. Anche il passo seguente è inserito nella nota sopra indicata dell’Interpretazione dei sogni cit., ma è stato ivi inserito nel 1914.]

366 [Un’analisi dettagliata di un sogno di questo genere si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., nel cap. 3.]

367 [O. Rank, Aktuelle Sexualregungen als Traumanlässe, Zbl. Psychoanal., vol. 2, p. 596 (1912). Questo punto è discusso più ampiamente nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E.]

368 [Un sogno di questo genere è riportato nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 3.]

369 [Moritz von Schwind (Vienna 1804-Monaco 1871), pittore del romanticismo popolare tedesco il cui quadro è qui riprodotto nella tavola fuori testo.]

370 [Al lavoro onirico è dedicata la lezione 11.]

371 La dottoressa Hermine von Hug-Hellmuth [Ein Traum der sich selbst deutet, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 3, p. 33 (1915)].

372 [Il sogno avvenne durante la guerra, quando suo figlio era in “servizio” militare. Il termine Liebesdienste indica, in prima istanza: “servizi fatti per amore”, cioè non remunerati, ma si presta, ovviamente, a un’altra interpretazione.]

373 [Questo sogno fu inserito nel 1919 nella nota 363 dell’Interpretazione dei sogni cit.]

374 [In italiano nel testo.]

375 [In una nota aggiunta nel 1925, la nota 532, all’Interpretazione dei sogni cit., Freud ridimensiona alquanto l’affermazione più volte fatta che tutti i sogni sono assolutamente egoistici.]

376 [Vedi la nota 372, in OSF, vol. 8.]

377 [È una delle citazioni preferite di Freud. L’enunciazione completa della replica di Charcot era: “La théorie, c’est bon, mais ça n’empêche pas d’exister.” Vedi il necrologio scritto da Freud Charcot (1893), in OSF, vol. 2, nota 122, in cui sono chiarite le circostanze in cui Charcot ebbe a replicare in questo modo ai suoi oppositori.]

378 [Il riferimento è alla Repubblica, lb. 9. La citazione platonica è stata aggiunta nel 1914 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 1, par. F.]

379 [Le più amare recriminazioni freudiane sulla distruttività della natura umana si trovano nei parr. 5 e 6 del Disagio della civiltà cit.]

380 [Freud pervenne al riconoscimento dell’importanza del simbolismo nel sogno solo piuttosto tardi, soprattutto sotto l’influsso di W. Stekel, Die Sprache des Traumes (Wiesbaden 1911). Infatti, un intero paragrafo dedicato a questo argomento fu aggiunto solo nel 1914 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E. Il tema del simbolismo onirico ricorre ovviamente anche in altri punti dell’Interpretazione dei sogni e in altre opere freudiane. Va detto tuttavia che le enunciazioni contenute in questa lezione 10 costituiscono il contributo più significativo al tema in questione.]

381 [Freud allude all’arresto delle associazioni libere causato dall’instaurarsi della “traslazione”, per cui vedi Tecnica della psicoanalisi (1911-12): Dinamica della traslazione (1912), in OSF, vol. 6; vedi anche più oltre la lezione 27.]

382 K. A. Scherner, Das Leben des Traumes (Berlino 1861). [Vedi nella lezione 5, in OSF, vol. 8.]

383 [Vedi la nota 337, in OSF, vol. 8.]

384 [P. Federn, Über zwei typische Traumsensationen, Jb. Psychoanal., vol. 6, p. 89 (1914).]

385 [J. M. Vold, Über den Traum (Lipsia 1910-12), vol. 2, p. 791.]

386 [Un sogno con molti simboli paesaggistici è riportato qui nella lezione 12.]

387 [Vedi l’importanza di questo simbolo nell’analisi del primo sogno di Dora in Frammento di un’analisi d’isteria (1901), in OSF, vol. 4, cap. 4.]

388 [Ciò significa che una qualsiasi di queste tre raffigurazioni può essere impiegata nel sogno come simbolo sia del genitale maschile sia di quello femminile.]

389 [Il simbolismo del cappello è discusso nello scritto qui riportato Una relazione fra un simbolo e un sintomo (1916).]

390 [Nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E, Freud accenna alla possibilità che ciò sia dovuto all’assonanza fra Mantel (mantello) e Mann (uomo). Una ulteriore discussione di questo simbolo si trova nell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit., nella lezione 29.]

391 [Un sogno assai ricco di simboli floreali è riportato nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. A, Sogno della monografia botanica, Analisi e cap. 6, par. A, Il sogno della monografia botanica.]

392 [Vedi lezione 20, in OSF, vol. 8. Questo stesso episodio è riportato da Freud in Teorie sessuali dei bambini (1908), in OSF, vol. 5.]

393 [O. Rank, Der Mythus von der Geburt des Helden (Lipsia e Vienna 1909).]

394 [Freud userà questa “giusta interpretazione del mito” nella sua opera L’uomo Mosè e la religione monoteistica (1934-38), in OSF, vol. 11.]

395 [Shakespeare, Amleto, atto 3, scena 1.]

396 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. D.]

397 Ricavo queste testimonianze da uno scritto di uno studioso di Brema: L. Levy, Die Sexual symbolik der Bibel und des Talmuds, Z. Sexualwiss., vol. 1, p. 274 (1914).

398 [Erodoto, 5.92: “attendibile era per lui la prova, poich’egli si era unito con Melissa morta”.]

399 [L’apprezzamento di Freud per questa pubblicazione è espresso calorosamente nella Lettera al dottor F. S. Krauss a proposito della rivista Anthropophyteia (1910), in OSF, vol. 6.]

400 [Letteralmente: stanza delle donne, gineceo, ma anche, con significato leggermente denigrativo, “donna”.]

401 [G. H. von Schubert, Die Symbolik des Traumes (Bamberga 1814).]

402 [Vedi la lezione 14, in OSF, vol. 8.]

403 [Freud aveva già sviluppato queste analogie fra il simbolo onirico della scala e l’uso linguistico in Le prospettive future della terapia psicoanalitica (1910), in OSF, vol. 6.]

404 [Freud allude al presidente di corte d’appello Daniel Paul Schreber di cui scrisse la storia clinica in Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente. (Caso clinico del presidente Schreber.) (1910), in OSF, vol. 6.]

405 [H. Sperber, Über den Einfluss sexueller Momente auf Entstehung und Entwicklung der Sprache, Imago, vol. 1, p. 405 (1912).]

406 [Nell’Interpretazione dei sogni cit., l’intero cap. 6 (più di un terzo del volume) è dedicato al lavoro onirico.]

407 [La condensazione è discussa sulla base di numerosi esempi nel par. A del cap. 6 dell’Interpretazione dei sogni cit.]

408 [Freud ha più volte paragonato l’esito della condensazione a quello ottenuto con il procedimento delle “fotografie sovrapposte” di Francis Galton. Vedi per esempio L’interpretazione dei sogni cit., cap. 4 e cap. 6, par. A, sottopar. 3. Il sogno degli insetti.]

409 [Freud spiega ed esemplifica questa tecnica nel libro Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 2, par. 1.]

410 [Per chiarire quest’accenno, si veda L’interpretazione dei sogni cit., per esempio cap. 7, par. A. Un caso di seconda interpretazione si trova ivi nel cap. 4.]

411 [Il tema dello spostamento è trattato organicamente nel par. B del cap. 6 dell’Interpretazione dei sogni cit.; ma esso ricorre altresì in molti altri luoghi del volume.]

412 [Le associazioni “estrinseche” non si basano sul significato delle parole che vengono associate, bensì su nessi superficiali (per esempio l’omofonia) o meramente accidentali.]

413 [L’allusione come tecnica del motto è discussa nel libro Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 2, par. 11. Sulla differenza fra allusione nel motto e allusione nel sogno vedi anche ivi, C. Parte teorica, cap. 6.]

414 [È questo uno degli aneddoti preferiti di Freud che lo aveva già raccontato nel libro sul motto di spirito in Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 7, par. 2 (in quella versione i sarti erano due), e lo riprenderà in L’Io e l’Es cit., par. 4.]

415 [La più importante discussione su questo tema si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. C.]

416 [Vedi nel caso clinico del piccolo Hans, in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni cit., cap. 2, l’esempio di un sogno in cui il “sedere sopra” ha il significato di “possedere”.]

417 Durante la correzione delle bozze, il caso mi offre una notizia di giornale che riproduco qui, quale inaspettata conferma delle frasi precedenti:

IL CASTIGO DI DIO (Un braccio rotto per una rottura di matrimonio)

“La signora Anna M., moglie di un milite territoriale, ha sporto querela per adulterio contro la signora Klementine K. Nell’accusa si dice che la K. ha intrattenuto una relazione illecita con Karl M. mentre suo marito si trovava al campo e financo le spediva mensilmente di là settanta corone. La K. avrebbe ricevuto già parecchio denaro dal marito della querelante, mentre questa sarebbe costretta a soffrire la fame e la miseria assieme al suo bambino. Commilitoni di suo marito le avevano riferito che la K. avrebbe frequentato osterie insieme con M. e avrebbe gozzovigliato fino a tarda notte. Una volta l’accusata avrebbe addirittura chiesto al marito della querelante, in presenza di parecchi soldati di fanteria, quando si decideva a divorziare dalla sua ‘vecchia’ per andare a stare con lei. Anche la fantesca della K. avrebbe visto ripetutamente il marito della querelante nell’abitazione della K. in abiti assai succinti.

“Ieri la K. negò, davanti a un giudice di Leopoldstadt, di conoscere M.: tanto meno era il caso di parlare di rapporti intimi.

“La teste Albertine M. ammise tuttavia che la K. aveva baciato il marito della querelante e che in tale atto venne da lei sorpresa.

“M., interrogato come testimone già in una precedente udienza, aveva in quell’occasione negato l’esistenza di rapporti intimi con l’accusata. Ieri giunse al giudice una lettera, in cui il teste ritrattava le dichiarazioni fatte nella prima udienza e ammetteva di aver intrattenuto fino allo scorso giugno una relazione amorosa con la K. Nell’udienza precedente aveva negato i suoi rapporti con l’imputata semplicemente perché questa si era presentata da lui prima dell’udienza e lo aveva pregato in ginocchio di salvarla e di non rivelare nulla. ‘Oggi – scriveva il teste – mi sento spinto a fare al tribunale una piena confessione, perché mi sono rotto il braccio sinistro e ciò mi sembra un castigo di Dio per il mio comportamento.’

“Il giudice accertava che il reato è caduto in prescrizione, al che la querelante ritirava la sua accusa e seguiva l’assoluzione dell’imputata.”

418 [Questo argomento è discusso ed esemplificato nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. C.]

419 [Vedi ibid.]

420 [In filologia “doppioni” sono parole diverse con la stessa etimologia.]

421 [Sull’assurdità dei sogni vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. G, sottoparr. 1, 2.]

422 [Vedi ibid., cap. 7, par. A. Sul dubbio come sintomo della nevrosi ossessiva vedi la lezione 17, in OSF, vol. 8.]

423 K. Abel, Über den Gegensinn der Urworte (Lipsia 1884). [Con lo stesso titolo della monografia di Abel, Freud ne pubblicò una lunga recensione: Significato opposto delle parole primordiali (1910), in OSF, vol. 6, dalla quale è tratto gran parte del materiale qui presentato. Freud tornerà qui su questo tema nella lezione 15.]

424 [Vedi la lezione 13.]

425 [Il tema della “regressione” è trattato esaurientemente nella lezione 22.]

426 [L’elaborazione secondaria è l’oggetto del par. I del cap. 6 dell’Interpretazione dei sogni cit.]

427 [Altrove Freud ha escluso l’elaborazione secondaria dalle prestazioni del lavoro onirico. Vedi Un sogno come mezzo di prova (1913), in OSF, vol. 7, nota 312.]

428 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. F, sottopar. 4.]

429 [Ibid., cap. 6, par. F, sottoparr. 1 e 2.]

430 [Vedi anche nella lezione 15, in OSF, vol. 8, alcune osservazioni sui meccanismi della formazione del motto di spirito.]

431 [In Tecnica della psicoanalisi: L’impiego dell’interpretazione dei sogni nella psicoanalisi cit., sono fornite le motivazioni di questa regola tecnica.]

432 [Le più importanti sono quelle dei due sogni contenuti nel caso clinico di Dora cit. e del sogno infantile al centro del caso dell’uomo dei lupi (1914), Dalla storia di una nevrosi infantile, in OSF, vol. 7, che tuttavia all’epoca in cui fu scritta questa lezione non era ancora stato pubblicato.]

433 [O. Rank, Ein Traum der sich selbst deutet, Jb. psychoanal. psychopath. Forsch., vol. 2, p. 465 (1910).]

434 [Solo due dei sogni citati qui (i nn. 6 e 7) si trovano anche altrove. Numerosissimi altri esempi sono riportati e analizzati nell’Interpretazione dei sogni cit.]

435 [Vedi la lezione 10, in OSF, vol. 8.]

436 [Questo punto è ulteriormente sviluppato qui nella lezione 13.]

437 [Vedi nota 435.]

438 [Un frammento di un sogno molto simile a questo si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. G, sottopar. 2 e nelle Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico (1911), in OSF, vol. 6, parr. 7 e 8.]

439 [Vedi le lezioni 5 e 7, in OSF, vol. 8.]

440 [Le esplorazioni e le teorie sessuali dei bambini sono discusse nella lezione 20.]

441 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E, sottopar. 4, da cui questo sogno, originariamente comunicato da B. Dattner, è ripreso con un paio di piccolissime modifiche.]

442 [Vedi alcune osservazioni in proposito nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E e in Un sogno come mezzo di prova cit.]

443 [Parco di Vienna.]

444 [Questo sogno e la sua analisi sono ripresi, in forma praticamente identica, dall’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E, sottopar. 3.]

445 [Nel poema di Uhland, La traversata di re Carlo (1812), Carlo Magno e i suoi dodici paladini sono colti da una tempesta durante il viaggio in Terra Santa. I paladini esprimono uno dopo l’altro la loro inquietudine, ma il re, sempre tacendo, siede al timone e guida la nave in porto.]

446 [Come esempio di “idiozia apparentemente spiritosa” questo detto è citato nel libro sul Motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., B. Parte Sintetica, cap. 4, par. 2, nota 159.]

447 [Il simbolo non è menzionato in queste lezioni ma lo è nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E, dove è detto: “Il sogno di passare attraverso una fuga di stanze è sogno di bordello o di harem. Ma viene anche usato (...) per rappresentare il matrimonio (per contrasto).”]

448 [Una discussione più approfondita sull’amnesia infantile si trova nei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), in OSF, vol. 4, Secondo saggio, Amnesia infantile.]

449 [Su questo argomento vedi lo scritto freudiano Ricordi di copertura (1899), in OSF, vol. 2 e il cap. 4 della Psicopatologia della vita quotidiana cit.]

450 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 1, par. B e cap. 5, par. D, sottopar. δ, dove questo sogno è descritto con ulteriori particolari. Per la natura dell’infortunio occorso a Freud, vedi ivi, cap. 7, par. C.]

451 [Freud aveva sottolineato questa caratteristica del sogno già nella lettera a Fliess del 10 marzo 1898.]

452 [Questo sogno compare anche nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 4 e cap. 5, par. D, sottopar. β dove per ben tre volte è detto che la figlia della sognatrice aveva quindici anni (in lettere). L’indicazione di 17 anni (in cifre), presente in tutte le edizioni tedesche è frutto presumibilmente di un errore di stampa.]

453 [Nella Psicopatologia della vita quotidiana cit., cap. 8, par. g, sono narrati altri particolari che sembrano riferirsi a questa stessa persona, ma non in rapporto a un suo sogno, bensì a una sua “azione sintomatica”.]

454 [Freud torna su questo punto alla fine della lezione 13.]

455 [I rapporti tra fratelli e sorelle sono discussi ed esemplificati nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. D, sottopar. β.]

456 [John Tanner in Uomo e superuomo (1903), atto 2.]

457 [Questo punto è discusso più ampiamente nell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit., lezione 33.]

458 H. Sachs, Traumdeutung und Menschenkenntnis, Jb. psychoanal. psychopath. Forsch., vol. 3, p. 569 (1912). [Le parole di Sachs sono citate da Freud in un capoverso aggiunto nel 1914 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. F.]

459 [Il complesso edipico sarà di nuovo discusso qui nella lezione 21.]

460 [Evidente allusione a Jung e Adler. Vedi lezione 22, nota 611, in OSF, vol. 8.]

461 [O. Rank, Das Inzest-Motiv in Dichtung und Sage (Lipsia e Vienna 1912).]

462 [Per una spiegazione più precisa del complesso di evirazione, vedi lezione 20 e nota 578, in OSF, vol. 8.]

463 [Freud si diffonde su questo punto nello scritto Una difficoltà della psicoanalisi (1916).]

464 [L’argomento della sessualità infantile sarà ripreso nelle lezioni 20 e 21.]

465 [Al tema della responsabilità morale per il contenuto dei sogni Freud dedicherà la Lettera al direttore del periodico “Jüdische Presszentrale Zürich” (1925), in OSF, vol. 10. Vedi anche la lezione 21, in OSF, vol. 8.]

466 [La discussione sarà ripresa alla fine della lezione 14.]

467 [“Benché manchino le forze, tuttavia la volontà è da lodare” (Ovidio, Epistole dal Ponto, libro 3, 4.79).]

468 [Sulla mancanza di connessione fra le rappresentazioni e gli affetti che le accompagnano Freud ha insistito fin dai suoi primi scritti. Vedi, per esempio, il suo lavoro sulle Neuropsicosi da difesa cit., par. 2.]

469 [L’intero capoverso è riprodotto testualmente in una nota aggiunta nel 1919 all’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. D. La stessa fiaba è citata, sia pure in un diverso contesto nello scritto Il perturbante (1919), in OSF, vol. 9.]

470 [È questo il tema della lezione 25.]

471 [Quest’accenno è rimasto senza seguito.]

472 [I “sogni di punizione” sono discussi nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. H, sottopar. 4 e cap. 7, par. C.]

473 Non menziono un’altra possibile interpretazione di questo “3”, in una donna senza figli, perché questa analisi non fornì materiale al riguardo. [Vedi lez. 10, in OSF, vol. 8.]

474 [“Dieci” è probabilmente un errore di stampa al posto di “cento” (vedi lez. 7, in OSF, vol. 8).]

475 [Chiamato anche scopofilia.]

476 [Quello di Dora, che reca il titolo Frammento di un’analisi d’isteria cit., cap. 2.]

477 [Un sogno come mezzo di prova cit.]

478 [Ulteriori considerazioni sull’uso corretto del termine “sogno” si trovano in due note, aggiunte rispettivamente nel 1925 e 1914, dell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. I e cap. 7, par. D. Vedi anche la fine del par. 1 dello scritto Sogno e telepatia (1921), in OSF, vol. 9.]

479 [In tutte le edizioni tedesche “dieser Wünsche” (di questi desideri), che sembrerebbe confondere il significato della frase. È probabile che si tratti di un errore di stampa per “dieses Wunsches” (di questo desiderio). Purtroppo il manoscritto originale non è molto leggibile. Un resoconto più breve, ma analogo nei suoi punti essenziali, di questo stesso processo, si trova in Un sogno come mezzo di prova cit.]

480 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. C, dove questa similitudine è illustrata più diffusamente.]

481 [Su questo problema degli usi differenti del termine “inconscio”, problema che tocca un punto teorico fondamentale, Freud si sofferma più volte in questa prima serie di lezioni; vedi nelle lezioni 7, 12, 13, 14, 19 e 27, in OSF, vol. 8. Ma egli non giungerà a chiarirlo completamente che negli anni seguenti, nello scritto L’Io e l’Es cit. La nuova soluzione verrà spiegata nella seconda serie di lezioni: vedi Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit., lezione 31.]

482 Vedi la nota 423.

483 [Vedi il par. 1 dello scritto successivo di Freud Alcune aggiunte d’insieme alla “Interpretazione dei sogni” (1925), in OSF, vol. 10.]

484 [Vedi la nota 412.]

485 [Questo sogno è riportato nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. F, sottopar. 4.]

486 [Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit. Nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. A, nota 560, Freud racconta che “il primo lettore e critico” del suo libro (Fliess) gli aveva mosso l’obiezione che “il sognatore sembra spesso troppo spiritoso”. E la nota continua con una aggiunta del 1909 in cui Freud dichiara che questa obiezione lo aveva indotto a scrivere il libro sul motto. Vedi anche, in quest’ultima opera, Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., C. Parte teorica, cap. 6.]

487 [Questo termine è spiegato più oltre, nella lezione 19.]

488 [Vedi il libro sul motto di spirito, Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio cit., cap. 6. Vedi anche nella lezione 11, in OSF, vol. 8, in cui questo punto è già stato accennato.]

489 [Questo sogno è riportato anche nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 2, nota 310.]

490 [A. Maeder, Über die Funktion des Traumes, Jb. psychoanal. psychopath. Forsch., vol. 4, p. 692 (1912). Freud discute in due note dell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. I e cap. 7, par. D questa teoria di Maeder.]

491 [W. Stekel, Die Sprache des Traumes (Wiesbaden 1911) p. 34.]

492 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E.]

493 [H. Silberer, Probleme der Mystik und ihrer Symbolik (Lipsia e Vienna 1914). Vedi nota 160, in OSF, vol. 8.]

494 [A. Adler, Der psychische Hermaphroditismus im Leben und in der Neurose, Fortschr. Med., vol. 28, p. 486 (1910). Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. E.]

495 [Per un’ulteriore discussione su questo tema, vedi lo scritto freudiano successivo Osservazioni sulla teoria e pratica dell’interpretazione dei sogni cit., par. 7.]

496 [Verso la fine dell’ultima di queste lezioni, Freud tornerà sul problema dei sogni.]

497 [I sogni saranno ridiscussi nella lezione 29, la prima dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit.]

498 [All’epoca Freud aveva circa 60 anni.]

499 [Fu a proposito delle prime teorie di Freud sull’angoscia. Vedi lo scritto A proposito di una critica della “nevrosi d’angoscia” (1895), in OSF, vol. 2 e la relativa Avvertenza editoriale.]

500 [Freud allude alla dura polemica con Adler e Jung alla quale è dedicato il par. 3 di Per la storia del movimento psicoanalitico cit.]

501 [All’epoca in cui fu scritta questa lezione, il mutamento più importante introdotto nella dottrina freudiana è forse quello che rettifica la primitiva teorizzazione di un’origine puramente traumatica delle nevrosi. Su questo vedi lo scritto Le mie opinioni sul ruolo della sessualità nell’etiologia delle nevrosi (1905), in OSF, vol. 5, dove Freud abbandona la precedente teoria traumatica sottolineando la grande importanza delle forze pulsionali innate e delle fantasie inconsce relative all’infanzia. Altri importanti mutamenti si verificarono in seguito nelle concezioni freudiane, per esempio sulla natura dell’angoscia in Inibizione, sintomo e angoscia (1925), in OSF, vol. 10, par. 11, e sullo sviluppo sessuale della donna in Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi (1925), in OSF, vol. 10. Ma soprattutto Freud sottopose a revisione radicale la sua teoria delle pulsioni in Al di là del principio di piacere cit. e formulò una nuova concezione strutturale dell’apparato psichico in L’Io e l’Es cit. Tutti questi mutamenti trovano riscontro nella nuova serie di lezioni dell’Introduzione alla psicoanalisi cit.]

502 [Catena di negozi di generi alimentari, davanti ai quali nel periodo di guerra si faceva la coda.]

503 Vedi il mio Totem e tabù (1912-13), in OSF, vol. 7, cap. 1.

504 [La psicoanalisi come metodo psicoterapeutico sarà oggetto della lezione 28.]

505 [È il caso clinico della signorina Anna O., la cui storia è inclusa nel volume congiunto di Breuer e Freud, Studi sull’isteria (1892-95), in OSF, vol. 1.]

506 [Francois Leuret (1792-1851). Vedi F. Leuret, Fragments psychologiques sur la folie (Parigi 1834), p. 131.]

507 [Vedi, per esempio, P. Janet, Les acts inconscients et la mémoire, Rev. Philosoph., vol. 13, p. 238 (1888).]

508 [Il succo di questa posizione è espresso in P. Janet, Psycho-Analysis. Rapport par M. le Dr. Pierre Janet, Int. Congr. Med., vol. 17, sez. 12 (1), p. 39 (1913).]

509 E. Toulouse, Émile Zola: enquête médico-psychologique (Parigi 1896).

510 [A parte le Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva. (Caso clinico dell’uomo dei topi.) cit. Freud si è ripetutamente occupato di questo tema nei suoi scritti.]

511 [Vedi Azioni ossessive e pratiche religiose (1907), in OSF, vol. 5, sottoparr. a, b, c, d, e, dove Freud cita questo caso più brevemente ma con alcuni ulteriori dettagli.]

512 [L’avversione per gli orologi da parte dei nevrotici ossessivi è fatta risalire a un altro motivo nel caso clinico dell’uomo dei topi, in Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva cit., cap. 2, par. b.]

513 [Vedi Comunicazione di un caso di paranoia in contrasto con la teoria psicoanalitica (1915), dove Freud parla di un’analoga connessione.]

514 [Per il “matrimonio di gruppo” vedi Totem e tabù cit., cap. 1. Vedi anche Contributi alla psicologia della vita amorosa (1910-17): 3. Il tabù della verginità, in OSF, vol. 6, nota 571.]

515 [Freud si riferisce allo scritto Una relazione fra un simbolo e un sintomo (1916).]

516 [Un cerimoniale del coricarsi quasi altrettanto complicato era stato descritto da Freud molti anni prima nelle Nuove osservazioni sulle neuropsicosi da difesa (1896), in OSF, vol. 2, par. 2, nota 338.]

517 [Vedi la nota 505, in OSF, vol. 8.]

518 [C. G. Jung, Psicologia della dementia praecox (1907).]

519 [Vedi il paragrafo sui “sogni tipici” nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. D.]

520 [Questo sintomo è descritto e spiegato meglio in un altro resoconto che Freud ha fatto di questo caso: vedi Azioni ossessive e pratiche religiose cit., par. d.]

521 [Freud si riferisce al fatto che Bertha Pappenheim (il vero nome di Anna O.) non si sposò mai.]

522 [L’argomento sarà sfiorato di nuovo nella lezione 24. La speranza qui espressa troverà parziale attuazione nello scritto Introduzione al libro “Psicoanalisi delle nevrosi di guerra” (1919), in OSF, vol. 9.]

523 [Freud tornerà su questo punto quando discuterà della “coazione a ripetere” in Al di là del principio di piacere cit., par. 2.]

524 [Vedi la “Comunicazione preliminare” di Breuer e Freud compresa negli Studi sull’isteria cit., cap. 1, par. 4, in cui questo fatto era già stato riconosciuto.]

525 [Su questo punto Freud tornerà qui nella lezione 22.]

526 [Vedi, per esempio, in Studi sull’isteria cit., cap. 1, par. 2.]

527 [Il tema sarà riaffrontato nella lezione 22.]

528 [Vedi su questo tema lo scritto metapsicologico Lutto e melanconia (1915). Sulla melanconia Freud tornerà qui brevemente nella lezione 26.]

529 [Freud riferirà questo episodio (a cui aveva assistito personalmente) con maggiore ricchezza di particolari nello scritto rimasto incompiuto Alcune lezioni elementari di psicoanalisi cit. Vedi anche nella lezione 6, in OSF, vol. 8.]

530 [Vedi la descrizione che Breuer ha fatto di questa sua scoperta (alla quale ha cooperato la sua paziente Anna O.) in Breuer e Freud, Studi sull’isteria cit., cap. 2, par. 1.]

531 [Letteralmente: “Ci sono fascine e fascine.” Molière, Le médecin malgré lui, atto 1, scena 5. ]

532 [Freud tornerà su questa questione nella lezione 27.]

533 [Cioè che padre e madre dormono insieme.]

534 [Freud ha ulteriormente sviluppato questo tema nello scritto Una difficoltà della psicoanalisi (1916).]

535 [Sul tema della rimozione le riflessioni freudiane più approfondite si trovano negli scritti metapsicologici La rimozione (1915) e L’inconscio (1915).]

536 [Della resistenza Freud aveva già parlato nella lezione 7. La seconda osservazione è descritta qui nella lezione 19.]

537 [La regola era già stata espressa nella lezione 7. L’idea di questa regola tecnica risale naturalmente a molti anni addietro. Vedi, per esempio, L’interpretazione dei sogni cit., cap. 2 e Cinque conferenze sulla psicoanalisi cit., Terza conferenza. L’espressione “regola psicoanalitica fondamentale” compare invece per la prima volta in Tecnica della psicoanalisi cit.: Dinamica della traslazione, anche se essa viene spiegata più diffusamente in Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi (1913-14), in OSF, vol. 7, 1. Inizio del trattamento (1913), nota 458. Alcune interessanti osservazioni sulle difficoltà che incontrano i nevrotici ossessivi nell’attenersi alla regola tecnica fondamentale dell’analisi si trovano verso la fine del cap. 6 di Inibizione, sintomo e angoscia cit.]

538 [Vedi la parte finale della nota 537.]

539 [In Vie della terapia psicoanalitica (1918), in OSF, vol. 9, Freud menzionerà la necessità di adottare alcuni particolari accorgimenti tecnici nel trattamento di casi di questo genere.]

540 [La lezione 27 è interamente dedicata alla discussione di questo fenomeno.]

541 [Che questo sia uno sviluppo relativamente tardo della tecnica analitica è testimoniato, per esempio, da un passo dello scritto di Freud Le prospettive future della terapia psicoanalitica cit.]

542 [Questa descrizione delle forme che può assumere la resistenza in generale, è quanto mai completa. Tuttavia il caso particolare della resistenza di traslazione è affrontato più distesamente in Tecnica della psicoanalisi: Dinamica della traslazione cit.]

543 [Nel caso della signorina Elisabeth von R., compreso negli Studi sull’isteria cit., cap. 2, par. 5, Freud dichiara di aver cominciato allora a intendere il profondo significato della resistenza.]

544 [L’affermazione è contenuta in Per la storia del movimento psicoanalitico cit.]

545 [Vedi la nota 481, in OSF, vol. 8.]

546 [Non sarà menzionata, ma l’eccezione è senza dubbio costituita dalla percezione esterna.]

547 [Vedi, nelle Cinque conferenze sulla psicoanalisi cit., Seconda conferenza, un’analoga metafora spaziale riferita al rapporto fra resistenza e rimozione. Vedi anche Metapsicologia, cap. La rimozione, in OSF, vol. 8.]

548 [Bewusstseinsunfähig: letteralmente inidonei, incapaci di essere coscienti. È reso con “inammissibili alla coscienza” perché il termine fu coniato da Breuer in analogia con Hoffähig: “ammissibile a corte”. Vedi negli Studi sull’isteria cit., cap. 3, nota 239.]

549 [Un altro accenno che non ha seguito.]

550 [Si tratta di una sagoma di metallo magnetico usata da A.-M. Ampère (1775-1836) nei suoi esperimenti sulle relazioni tra elettricità e magnetismo.]

551 [Freud spiega la sua obiezione contro il termine “subconscio” verso la fine del par. 2 dello scritto Il problema dell’analisi condotta da non medici cit. Vedi anche la nota 76 allo scritto metapsicologico L’inconscio cit.]

552 [Vedi le discussioni alla fine delle lezioni 13 e 14.]

553 [Vedi la lezione 17, in OSF, vol. 8.]

554 [La spiegazione di questo termine è data nella lezione 27.]

555 [Vedi la discussione sul narcisismo nella lezione 26.]

556 [Questo punto è sviluppato ulteriormente nella lezione 22.]

557 [Vedi per esempio nella lezione 11.]

558 [Esempi illuminanti di “azioni coatte in due tempi” con la relativa discussione si trovano nel caso clinico dell’uomo dei topi in Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva cit., cap. 1, par. e e nota 31.]

559 [L’opera principale di Freud sull’argomento sono i Tre saggi sulla teoria sessuale cit. Nel ventennio che è seguito Freud ha apportato nelle successive edizioni numerose aggiunte e varianti a questo libro, dal quale è tratto gran parte del materiale di questa lezione e di quella che segue.]

560 [Überdeckungsfehler: vedi H. Silberer, Probleme der Mystik und ihrer Symbolik (Lipsia e Vienna 1914), p. 161. L’errore consiste nel credere che si pensa a una cosa sola quando in effetti si percepiscono due cose che si sovrappongono.]

561 [Flaubert, La tentation de Saint Antoine, cap. 5 della versione definitiva (1874). Il libro fu ispirato a Flaubert dall’omonimo quadro di Bruegel, da lui visto a Genova.]

562 [I. Bloch, Beiträge zur Ätiologie der Psychopathia sexualis (Dresda 1902-03).]

563 [Della paranoia si parlerà ancora nella lezione 26.]

564 [Questo punto è affrontato più distesamente nello scritto freudiano I disturbi visivi psicogeni nell’interpretazione psicoanalitica (1910), in OSF, vol. 6.]

565 [Il meccanismo evolutivo delle azioni ossessive è descritto dettagliatamente nel lavoro sulle Azioni ossessive e pratiche religiose cit.]

566 [Vedi su questo punto i Tre saggi sulla teoria sessuale cit., Primo saggio, cap. 6. Vedi lezione 22, in OSF, vol. 8.]

567 [Quest’ultimo punto è discusso più a lungo nello scritto freudiano La morale sessuale “civile” e il nervosismo moderno (1908), in OSF, vol. 5.]

568 [Vedi la lezione 20, in OSF, vol. 8. La prima novità è stata dunque che le perversioni sessuali hanno una parte importante nelle nevrosi. Quanto ora segue era già stato accennato nella lezione 13.]

569 [La prima di queste osservazioni dirette Freud l’ha compiuta nell’Analisi della fobia di un bambino di cinque anni. (Caso clinico del piccolo Hans.) cit.]

570 [Vedi la lezione 1.]

571 [Il concetto di “appoggio” (Anlehnung) è un punto fondamentale della teoria freudiana delle pulsioni, che sarà ulteriormente chiarito in seguito: le pulsioni sessuali si appoggiano alle funzioni vitali, che forniscono loro una fonte organica, una direzione e un oggetto. Per indicare questo concetto si fa anche ricorso, in psicologia, all’aggettivo “anaclitico”, dalla parola greca che significa, appunto, appoggio.]

572 [S. Lindner, Das Saugen an den Fingern, Lippen, etc., bei den Kindern (Ludeln), Jb. Kinderheilk., nuova serie, vol. 14, p. 68 (1879).]

573 [Lou Andreas-Salomé, “Anal” und “Sexual”, Imago, vol. 4, p. 249 (1916).]

574 [Sulla relazione tra feci e denaro vedi Carattere ed erotismo anale (1908), in OSF, vol. 5 e Trasformazioni pulsionali, particolarmente dell’erotismo anale (1915). Sul nesso esistente fra l’atto di orinare e un sentimento di orgoglio vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 6, par. H, sottopar. 4.]

575 [Vedi, di Freud, i Contributi a una discussione sull’onanismo (1912), in OSF, vol. 6.]

576 [Vedi lo scritto Teorie sessuali dei bambini cit.]

577 [Questa affermazione e l’ipotesi ad essa connessa di cui si parla all’inizio del prossimo capoverso sarà rettificata da Freud in una nota dello scritto più tardo Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi cit., dove è spiegato che, perlomeno nelle bambine, prima sorge il problema della differenza anatomica tra i sessi e solo dopo quello di dove vengano i bambini.]

578 [Questo complesso era già stato menzionato nella lezione 13 e ricomparirà nella lezione 23. Il termine “complesso di evirazione” fa la sua prima comparsa nello scritto Teorie sessuali dei bambini cit., ma viene discusso approfonditamente per la prima volta nel caso clinico del piccolo Hans cit., vedi in particolare cap. 1, nota 409. Il suo rapporto con il complesso edipico verrà trattato soprattutto nei due scritti successivi Il tramonto del complesso edipico (1924), in OSF, vol. 10 e Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi cit.]

579 [Vedi la nota 577.]

580 [W. Fliess, Der Ablauf des Lebens (Vienna 1906).]

581 [Di Johann Nestroy (1801-62), attore e commediografo austriaco, che ebbe grande successo soprattutto nel genere comico. Il Tannhäuser è la famosa opera di Wagner.]

582 [“Organlust”. Il termine compare in Metapsicologia cit.: Pulsioni e loro destini. Vedi anche ivi la nota 13.]

583 [Cotiledone è la “foglia embrionale”, che si trova già formata nell’embrione entro il seme.]

584 [In seguito Freud interpose una “fase fallica” fra l’organizzazione sadico-anale e quella genitale; vedi lo scritto L’organizzazione genitale infantile (1923), in OSF, vol. 9.]

585 [K. Abraham, Ricerche sul primissimo stadio evolutivo pregenitale della libido (1916).]

586 [In realtà nella lezione seguente.]

587 [Vedi la nota 571. Una spiegazione ulteriore sarà data nella lezione 26.]

588 [Il termine “complesso edipico” compare per la prima volta nei Contributi alla psicologia della vita amorosa cit.: 1. Su un tipo particolare di scelta oggettuale nell’uomo; ma il concetto era già stato espresso molte volte con altre parole (vedi ivi, nota 536).]

589 [Vedi nella lezione 13, in OSF, vol. 8.]

590 [Vedi Totem e tabù cit., per esempio cap. 4, par. 7.]

591 [Vedi la lezione 26, in OSF, vol. 8. A proposito del termine “ambivalenza” e del suo uso in Freud vedi Metapsicologia, Pulsioni e loro destini cit., nota 27, in OSF, vol. 8.]

592 [Questo termine ricorrerà spesso nella lezione 26 dove è commentato nella nota 692.]

593 [Vedi, però, la nota che segue.]

594 [Solo parecchi anni dopo Freud si rese conto pienamente della mancanza di simmetria nella relazione edipica che caratterizza i due sessi. Ciò emerse negli scritti seguenti: Il tramonto del complesso edipico cit., Alcune conseguenze psichiche della differenza anatomica tra i sessi cit., Sessualità femminile (1931), in OSF, vol. 11, nella lezione 33 dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit., e nel cap. 7 del Compendio di psicoanalisi (1938), in OSF, vol. 11.]

595 [Parentale (latino: parentalis) = dei genitori.]

596 [T. Reik, Die Pubertätsriten der Wilden, Imago, vol. 4, pp. 125, 189 (1915-16).]

597 [Per questi argomenti vedi Totem e tabù cit.]

598 [Il primo commento pubblicato da Freud sull’Amleto (come pure sulla tragedia dell’Edipo re) si trova nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 5, par. D, sottopar. β.]

599 [Vedi l’ultima parte della lezione 23.]

600 [Del complesso edipico come “complesso nucleare” delle nevrosi Freud aveva parlato sovente in passato. Vedi per esempio nel caso clinico dell’uomo dei topi in Osservazioni su un caso di nevrosi ossessiva cit., cap. 1, nota 44 e nelle Cinque conferenze sulla psicoanalisi cit., Quarta conferenza.]

601 [Di questo aspetto Freud si occuperà dettagliatamente nel par. 3 de L’Io e l’Es cit.]

602 [O. Rank, Das Inzest-Motiv in Dichtung und Sage (Lipsia e Vienna 1912).]

603 [“Se il piccolo selvaggio fosse abbandonato a sé stesso, e se conservasse tutta la sua debolezza mentale e alla mancanza di ragione propria del bambino in fasce congiungesse la violenza delle passioni dell’uomo di trent’anni, torcerebbe il collo al padre e giacerebbe con la madre.” Freud citerà ancora questo passo nella versione tedesca di Goethe in La perizia della Facoltà medica nel processo Halsmann (1930), in OSF, vol. 11 e (come qui) in francese, nel cap. 2 del Compendio di psicoanalisi cit.]

604 [Il Petromyzon planeri, ossia la lampreda di ruscello.]

605 [Quanto precede è il riassunto di due dei primissimi lavori pubblicati da Freud (1877 e 1878); vedine il resoconto nello scritto freudiano Sommari dei lavori scientifici del libero docente dottor Sigmund Freud 1877-1897 (1897), in OSF, vol. 2, par. A, sottoparr. 2, 3 e 4.]

606 [Le nevrosi narcisistiche saranno discusse nella lezione 26.]

607 [Prec = sistema preconscio, e Inc = sistema inconscio, abbreviazioni sancite da Freud nell’Interpretazione dei sogni cit., cap. 7, par. B e da allora usate soprattutto negli scritti metapsicologici. Vedi, per esempio, qui Metapsicologia, L’inconscio cit., cap. 2.]

608 [Sembrerebbe che questo sia uno dei punti a proposito dei quali Freud osserva, vedi lezione 28, in OSF, vol. 8, di non esser riuscito a tornare nonostante se lo fosse proposto.]

609 [Vedi la nota 566, in OSF, vol. 8.]

610 [Vedi la conclusione della lezione seguente.]

611 [La prima è la corrente di Adler, la seconda quella di Jung; le loro dottrine sono discusse da Freud più distesamente in Per la storia del movimento psicoanalitico cit., cap. 3.]

612 [Sembra che questa sia la prima volta in cui Freud usa il termine “serie complementari” anche se il concetto risale a moltissimi anni prima (vedi la nozione di “equazione etnologica” in A proposito di una critica della “nevrosi d’angoscia” cit.). Esso ricompare ancora qui nella lezione 23, nell’Introduzione alla psicoanalisi cit., lezione 33 e nel terzo saggio di L’uomo Mosè e la religione monoteistica (1934-38), in OSF, vol. 11, par. 1 (C).]

613 [Questo fattore, sia pure altrimenti denominato, era già stato messo in rilievo nei Tre saggi sulla teoria sessuale cit., Riepilogo, Adesività. Vedi anche nota 230, in OSF, vol. 8.]

614 [A. Binet, Études de psychologie expérimentale: le fétichisme dans l’amour (1888).]

615 [Vedi lo scritto freudiano più tardo sul Feticismo (1927), in OSF, vol. 10.]

616 [Vedi la lezione seguente.]

617 [Vedi lezione 23, in OSF, vol. 8. L’intera questione della frustrazione come causa di nevrosi era stata discussa da Freud nello scritto sui Modi tipici di ammalarsi nervosamente (1912), in OSF, vol. 6.]

618 [Sull’uso freudiano di questo termine vedi l’Avvertenza editoriale di Pulsioni e loro destini cit., in OSF, vol. 8]

619 [Ichgerecht: in sintonia con l’Io o egosintonica. Il termine era stato introdotto da Freud nell’Introduzione al narcisismo (1914), in OSF, vol. 7, cap. 3.]

620 [Trattate nella lezione 26.]

621 [S. Ferenczi, Entwicklungsstufen des Wirklichkeitssinnes, Int. Z. (ärztl.) Psychoanal., vol. 1, p. 124 (1913).]

622 [L’autoconservazione è la manifestazione delle pulsioni dell’Io.]

623 [Vedi la nota 581.]

624 [W. Bölsche, Das Liebesleben in der Natur, 2 voll. (Jena 1911-13).]

625 [Sono qui riecheggiati due versi del Faust di Goethe che costituiscono una delle citazioni preferite di Freud. Vedi, per esempio, Totem e tabù cit., cap. 4, par. 7 e l’ultimo capoverso del Compendio di psicoanalisi cit.]

626 [A proposito dei concetti qui espressi vedi le Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., par. 3.]

627 [È quello che Freud ha definito altrove “principio di costanza”. Per la sua relazione col “principio di piacere” vedi nella lezione 23 la nota 647, in OSF, vol. 8.]

628 [Il termine compare per la prima volta nello scritto freudiano Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit.]

629 [A proposito del concetto di “regressione” e del suo uso in Freud vedi nel Progetto di una psicologia (1895), in OSF, vol. 2, cap. 1, par. 20, sottopar. 3, nota 278.]

630 [Libidovertretung: ciò che tiene il luogo, in termini psichici, della libido considerata come qualcosa di somatico. Vedi sopra, nell’Avvertenza editoriale di Pulsioni e loro destini cit.]

631 [A proposito del “controinvestimento” come forza che agisce in senso contrario all’energia pulsionale originaria vedi nello scritto L’inconscio cit., cap. 4, in OSF, vol. 8.]

632 [Wilhelm Roux (1850-1924) uno dei fondatori dell’embriologia sperimentale.]

633 [Al lettore sarà forse più facile seguire questo schema se lo riproduciamo in forma di albero genealogico:

Costituzione sessuale (esperienza preistorica)

+

Esperienza infantile

Disposizione dovuta alla fissazione della libido

+

|

Esperienza accidentale (traumatica) [dell’adulto]

[Nevrosi]

634 [Vedi la lezione 8. Freud aveva certo in mente il caso clinico dell’uomo dei lupi, Dalla storia di una nevrosi infantile cit., che fu pubblicato solo nel 1918.]

635 [Vedi il caso clinico del piccolo Hans, in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni cit.]

636 [Freud tornerà su questo pericolo nella lezione 34 dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit.]

637 [Vedine due esempi nella lezione 18.]

638 [E che sarà esposta tra breve.]

639 [Il notissimo libro illustrato di filastrocche educative del 1845, noto in italiano con il titolo Pierino porcospino.]

640 [Freud ritornerà su questo tema nello scritto sulla Sessualità femminile cit. e nella lezione 33 dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit.]

641 [Alla base della questione delle “fantasie primarie” e della loro ereditabilità vi è lo studio, da parte di Freud, del caso clinico dell’uomo dei lupi, Dalla storia di una nevrosi infantile cit. In tale scritto i due inserti del 1918 nei capp. 5 e 8 si riferiscono esplicitamente alla presente discussione.]

642 [Le più importanti enunciazioni freudiane sul tema della fantasia sono contenute negli scritti Il poeta e la fantasia cit. e Fantasie isteriche e loro relazione con la bisessualità cit.]

643 [Nella sua novella Effi Briest (1895) che Freud riciterà in un contesto simile nel Disagio della civiltà cit., par. 2.]

644 [Vedi nei Tre saggi sulla teoria sessuale cit., nota 749.]

645 [Vedi su questo punto in Tecnica della psicoanalisi: Dinamica della traslazione cit., la nota 675 in cui Freud dice che Jung sembra considerare l’introversione qualcosa di caratteristico della dementia praecox. Egli torna sull’argomento, in seguito, in Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi cit.: 1. Inizio del trattamento, nota 452 e nell’Introduzione al narcisismo cit., cap. 1.]

646 [Ossia l’investimento effettuato con un importo supplementare di energia psichica: in questa accezione il termine è usato generalmente da Freud. Vedi, per esempio, nello scritto metapsicologico sull’Inconscio cit., cap. 7, in Al di là del principio di piacere cit., par. 4, e nel lavoro sull’Umorismo (1927), in OSF, vol. 10. D’altra parte Freud lo usa talvolta al fine di distinguere le rappresentazioni inconsce da quelle preconsce: vedi ancora una volta L’inconscio cit., capp. 6 e 7 e il cap. 4 del Compendio di psicoanalisi cit., in OSF, vol. 8. Vedi anche il Progetto di una psicologia cit., cap. 3, par. 1.]

647 [Qui, contrariamente a quanto sembra di poter intendere nella lezione 22, Freud equipara di fatto il “principio di piacere” al “principio di costanza”. Su questo e le successive vedute di Freud in proposito vedi Pulsioni e loro destini cit., nota 6.]

648 [Su questo argomento vedi Il poeta e la fantasia cit., Cinque conferenze sulla psicoanalisi cit., Quinta conferenza, Precisazioni sui due princìpi dell’accadere psichico cit., par. 6 e L’interesse per la psicoanalisi (1913), in OSF, vol. 7, cap. 2, par. F.]

649 [La lezione 26.]

650 [A. Adler, Über den nervösen Charakter (Wiesbaden 1912). La traduzione italiana di questo libro reca il titolo Il temperamento nervoso (Astrolabio, Roma 1950).]

651 [Freud si occuperà di questi problemi nella lezione 26.]

652 [Vedi i successivi scritti freudiani: Introduzione al libro “Psicoanalisi delle nevrosi di guerra” cit. e Promemoria sul trattamento elettrico dei nevrotici di guerra (1920), in OSF, vol. 9.]

653 [Vedi lo scritto di Freud Osservazioni generali sull’attacco isterico (1908), in OSF, vol. 5, par. B, in cui l’espressione “fuga nella malattia” compare per la prima volta, e la nota 378, nella quale sono fornite ulteriori indicazioni sulla storia di questo concetto.]

654 [La distinzione fra i due tipi di tornaconto della malattia era stata indicata da Freud in una lettera a Fliess del 18 novembre 1897. Vedi comunque Osservazioni generali sull’attacco isterico cit., par. B e soprattutto nel caso clinico di Dora in Frammento di un’analisi d’isteria cit. la lunga nota 495 aggiunta nel 1923.]

655 [Adolf Oberländer (1845-1923), uno dei migliori disegnatori umoristici tedeschi. Per il giornale citato, vedi la lezione 2, in OSF, vol. 8.]

656 [Questo gruppo di nevrosi sono definite “attuali” da Freud perché le loro cause sono puramente contemporanee e non hanno la loro origine nel passato del paziente. Comprendono la nevrastenia, la nevrosi d’angoscia e l’ipocondria.]

657 [Freud cita qui da Le mie opinioni sul ruolo della sessualità nell’etiologia delle nevrosi cit. Egli era comunque già giunto a questa conclusione più di dieci anni prima, nei suoi scritti Legittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come “nevrosi d’angoscia” (1894), in OSF, vol. 2 e A proposito di una critica della “nevrosi d’angoscia” cit., nei quali è già contenuto molto di quanto è detto qui.]

658 [Vedi un esempio di ciò in La sessualità nell’etiologia delle nevrosi (1898), in OSF, vol. 2.]

659 [Il narcisismo, cui qui si allude certamente, verrà discusso nella lezione 26.]

660 [Nella lezione 33 dell’Introduzione alla psicoanalisi cit. Freud respingerà decisamente quest’idea.]

661 [Una discussione sull’ipocondria come terza nevrosi attuale appare nell’Introduzione al narcisismo cit., cap. 2.]

662 [Vedi nella lezione 26 le note 701, 702 e 703, in OSF, vol. 8.]

663 [L’etiologia delle “nevrosi attuali” e la distinzione fra esse e le psiconevrosi fu discussa da Freud fin dall’epoca della sua collaborazione con Breuer, anche se il termine compare per la prima volta nello scritto freudiano La sessualità nell’etiologia delle nevrosi cit. Si veda, per ulteriori indicazioni in proposito, la nota 400 dello scritto sulla Psicoanalisi “selvaggia” (1910), in OSF, vol. 6.]

664 [Il problema dell’angoscia occupò Freud per tutta la vita, a partire dai fondamentali scritti del 1894 e 1895 il cui titolo è indicato qui nella lezione 24, nota 657, fino a Inibizione, sintomo e angoscia cit. e alla lezione 32 nella seconda serie di lezioni dell’Introduzione alla psicoanalisi cit. Va dunque tenuto presente che nonostante l’importanza della presente esposizione, sottolineata da Freud stesso qui nella Prefazione, alcuni concetti in essa contenuti furono in seguito profondamente modificati.]

665 [Freud usa qui l’aggettivo allgemeine (generale, universale), mentre nella lezione precedente aveva usato gemeine (comune).]

666 [Ängstlich (da Angst: angoscia, ma anche ansia, timore) è qui reso con “ansioso”, che a sua volta è usato come sinonimo di “angosciato”.]

667 [Allo studio dell’istologia del midollo allungato Freud aveva dedicato tre memorie scientifiche nel 1885 e 1886, successivamente riassunte nei Sommari dei lavori scientifici del libero docente dottor Sigmund Freud 1877-1897 cit., cap. A, par. 11 e cap. B, parr. 14, 15 e 16.]

668 [Per la nozione dell’angoscia come “segnale” vedi la lezione 25, e soprattutto, Inibizione, sintomo e angoscia cit. e Introduzione alla psicoanalisi cit., lezione 32, in OSF, vol. 8.]

669 [In tedesco Angst, Furcht, Schreck.]

670 [Una discussione simile di questi concetti si trova in Al di là del principio di piacere cit., par. 2 e in Inibizione, sintomo e angoscia cit., cap. 11, par. B.]

671 [Questa valutazione dell’attacco isterico era stata prospettata da Freud già nelle Osservazioni generali sull’attacco isterico cit., par. D. La concezione degli affetti qui illustrata è fondata presumibilmente sulla spiegazione darwiniana (C. Darwin, The Expression of the Emotions in Man and Animals, Londra 1872) menzionata da Freud negli Studi sull’isteria cit., cap. 2, par. 5. Tale argomento sarà ripreso in più punti di Inibizione, sintomo e angoscia cit.]

672 [In latino e in tedesco “strettezza”. I due termini hanno la medesima radice di Angst (e di angoscia).]

673 [Shakespeare, Macbeth, atto 5, scena 7.]

674 [È questa l’unica volta in cui Freud menziona tale episodio. La correlazione fra angoscia e atto della nascita è stabilita pubblicamente per la prima volta da Freud nella nota 735 aggiunta nel 1909 all’Interpretazione dei sogni cit. Tuttavia essa risulta già nota due anni prima ai seguaci di Freud dal seguente intervento di Adler nella riunione in casa Freud del 24 aprile 1907: “Non bisogna spingersi tanto lontano quanto Freud, che vede l’angoscia nell’atto della nascita, ma la si può seguire all’indietro fino alla vita infantile.” Vedi i Dibattiti della Società psicoanalitica di Vienna 1906-1908 (Boringhieri, Torino 1973), p. 189.]

675 [Vedi lo scritto di Freud Legittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come “nevrosi d’angoscia” (1894).]

676 [Invece di fluttuare liberamente.]

677 [Granville Stanley Hall nello scritto A Synthetic Genetic Study of Fear, Amer. J. Psychol., vol. 25, p. 149 (1914) enumerò in effetti 132 fobie. Dopo essere stato a lungo seguace di Freud, Stanley Hall si convertì alle tesi adleriane.]

678 [Vedi Darwin, op. cit., 2a ed. (1899), p. 40.]

679 [La più lunga discussione di Freud sull’isteria d’angoscia si trova nel caso clinico del piccolo Hans in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni cit., cap. 3, par. 2. Il primo scritto freudiano sul tema delle fobie è Ossessioni e fobie (1894), in OSF, vol. 2.]

680 [Gli ultimi quattro capoversi corrispondono in larga misura a un riassunto dello scritto freudiano Legittimità di separare dalla nevrastenia un preciso complesso di sintomi come “nevrosi d’angoscia” (1894), in OSF, vol. 2.]

681 [Vedi il saggio metapsicologico sulla Rimozione cit.]

682 [Freud sottolinea qui per la prima volta l’importanza della separazione dalla madre come fattore che determina il prodursi dell’angoscia. Il tema sarà ripreso brevemente in L’Io e l’Es cit., par. 5 e, più esaurientemente, in Inibizione, sintomo e angoscia cit., cap. 8.]

683 [Vedi i Tre saggi sulla teoria sessuale cit., nota 746.]

684 [Una delle pochissime volte in cui Freud usa il termine Instinkt.]

685 [Nella lezione 19.]

686 [Per ulteriori approfondimenti su quel che segue vedi lo scritto metapsicologico L’inconscio cit. e il par. 2 de L’Io e l’Es cit.]

687 [Indicazioni tecnicamente più precise sulla struttura delle fobie si trovano nei saggi sulla Rimozione cit. e sull’Inconscio cit.]

688 [Lo scritto di Stanley Hall a cui Freud si riferisce è citato qui nella nota 677.]

689 [Questa difficoltà sarà risolta alla fine della lezione seguente.]

690 [Si veda il libro che Jung aveva ultimato nel 1911: Simboli e trasformazioni della libido. Edizione definitiva: Simboli della trasformazione (1952) alle pp. 135 sgg.]

691 [Freud svilupperà ulteriormente questa argomentazione biologica in Al di là del principio di piacere cit., particolarmente nel par. 6. Vedi anche l’Introduzione al narcisismo cit., cap. 1 e Pulsioni e loro destini cit.]

692 [Il termine “interesse dell’Io”, usato talvolta nelle forme alternative di “interesse egoistico” o semplicemente di “interesse” compare spesso in questa lezione. Usato per la prima volta nell’Introduzione al narcisismo cit., cap. 2, esso ricorre qui parecchie volte negli scritti di Metapsicologia cit.: vedi, per esempio, qui in Pulsioni e loro destini. Il termine è usato sempre per distinguere le forze pulsionali di autoconservazione da quelle libidiche. L’introduzione del concetto di narcisismo rende questa distinzione meno netta. Tuttavia nel corso di questa lezione, vedi in particolare l’ultimo capoverso, Freud continua a tener separata la libido dell’Io (o libido narcisistica) dall’interesse dell’Io (o pulsione di autoconservazione). Questa concezione verrà abbandonata in Al di là del principio di piacere cit., par. 6 dove è affermata la necessità di identificare la libido narcisistica con le pulsioni di autoconservazione. Negli scritti successivi l’“interesse” scompare dalla terminologia freudiana.]

693 K. Abraham, Le differenze psicosessuali fra isteria e dementia praecox (1908).

694 [Vedi su questo punto il primo dei Tre saggi sulla teoria sessuale cit., par. 2, sottopar. A e il secondo dei tre Contributi alla psicologia della vita amorosa cit., par. 2.]

695 [P. Näcke, Kritisches zum Kapitel der normalen und pathologischen Sexualität, Arch. Psychiat., vol. 32, p. 356 (1899).]

696 [Il termine risale in verità sia a Näcke che a Havelock Ellis. Vedi su questo punto l’Introduzione al narcisismo cit., nota 615; è questo lo scritto freudiano più importante sull’argomento.]

697 [A proposito di questa analogia vedi l’Introduzione al narcisismo cit., par. 1 e nota 623.]

698 [Il contrasto che si riferisce al momento quantitativo delle energie in gioco; vedi nella lezione 23, in OSF, vol. 8.]

699 [Questo punto è stato trattato più diffusamente nel Supplemento metapsicologico alla teoria del sogno (1915).]

700 [L’idea che alcuni sintomi psicotici rappresentino un tentativo di guarigione risale al caso clinico del presidente Schreber in Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente cit., cap. 3, nota 512. Il problema, cui nel testo si accenna di sfuggita, della differenza fondamentale fra rappresentazioni consce e inconsce è affrontato diffusamente nello scritto metapsicologico sull’Inconscio cit.]

701 [Il riferimento è alle Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia descritto autobiograficamente. (Caso clinico del presidente Schreber.) cit. Ivi, nella nota 518, sono contenute alcune osservazioni e ulteriori riferimenti all’uso freudiano di questo termine.]

702 [Chiamati altresì megalomania e mania di persecuzione.]

703 [Vedi il terzo paragrafo del caso clinico del presidente Schreber cit.]

704 [Il caso completo è riferito da Freud nella Comunicazione di un caso di paranoia in contrasto con la teoria psicoanalitica cit.]

705 [Sui tipi di scelta oggettuale “per appoggio” (o “anaclitico”) e “narcisistico” vedi l’Introduzione al narcisismo cit., cap. 2 e nota 652.]

706 [Vedi lo scritto metapsicologico Lutto e melanconia cit.]

707 [Sull’uso freudiano del termine “ambivalenza” vedi la nota 27, in OSF, vol. 8. Vedi anche la lezione 27, in OSF, vol. 8.]

708 [Vedi L’interpretazione dei sogni cit., cap. 4, Analisi. La spiegazione della differenza fra i due tipi di identificazione è data qui in Lutto e melanconia cit.]

709 [Vedi per quel che segue l’Introduzione al narcisismo cit., cap. 3.]

710 [Beobachtungswahn. Freud usa talvolta il termine Beachtungswahn (“delirio di esser notati” o “delirio di attenzione”).]

711 [Freud usa qui la forma personale Zensor in luogo di quella impersonale Zensur (censura) abitualmente adottata. Altri esempi di questo inconsueto impiego del termine sono indicati nell’Introduzione al narcisismo cit., cap. 3, nota 669.]

712 [Del problema della traslazione Freud si è occupato fin dai primi anni della sua ricerca psicoanalitica. Vedi gli Studi sull’isteria cit., cap. 4, par. 3, sottoparr. 1, 2 e 3 e il caso clinico di Dora in Frammento di un’analisi d’isteria cit., cap. 4. Ma i contributi più importanti sull’argomento, prima di questa lezione, sono costituiti dagli scritti tecnici Dinamica della traslazione cit. e Osservazioni sull’amore di traslazione (1914), in OSF, vol. 7. Verso la fine della sua vita Freud riaffronterà questo tema in Analisi terminabile e interminabile (1937), in OSF, vol. 11.]

713 [Giuseppe II, di cui erano noti i metodi anticonvenzionali di elargire favori.]

714 [L’argomento sarà ripreso nella nuova serie di lezioni dell’Introduzione alla psicoanalisi cit., lezione 34.]

715 [Vedi sopra la nota 481.]

716 [Freud si riferisce al “fatto nuovo” annunciato nel primo capoverso di questa lezione.]

717 [Vedi, per ciò che segue, lo scritto di Freud Nuovi consigli sulla tecnica della psicoanalisi cit.: 2. Ricordare, ripetere e rielaborare.]

718 [Questa asserzione sarà notevolmente ridimensionata nello scritto successivo Analisi terminabile e interminabile cit.]

719 [Questa lezione costituisce il resoconto più lungo dedicato da Freud alla teoria degli effetti terapeutici della psicoanalisi. Il tema sarà ripreso in Analisi terminabile e interminabile cit.]

720 [In una nota alla fine del par. 10 di Psicologia delle masse e analisi dell’Io cit. Freud esprime il suo disaccordo con questa tesi di Bernheim.]

721 [In effetti Freud ha tradotto due libri di Bernheim: nel 1888-89 De la suggestion et de ses applications à la thérapeutique (Parigi 1886) e nel 1892 Hypnotisme, suggestion et psychothérapie. Del primo vedi la Prefazione alla traduzione di “Della suggestione” di Hippolyte Bernheim scritta da Freud nel 1888.]

722 [Cito, tute, iucunde.]

723 [Un esempio di questo genere era stato riferito da Freud nello scritto Un caso di guarigione ipnotica cit.]

724 [Questo episodio sarà descritto ancora una volta da Freud nella sua Autobiografia cit.]

725 [Questa distinzione era stata sviluppata alquanto più distesamente nello scritto sulla Psicoterapia (1904), in OSF, vol. 4.]

726 [Vedi la nota 718, in OSF, vol. 8.]

727 [Anche questa espressione compare già nella Psicoterapia cit., par. f.]

728 [Vedi un piccolo esempio di ciò nel caso clinico dell’uomo dei lupi, in Dalla storia di una nevrosi infantile cit., cap. 7.]

729 [Alcune interessanti osservazioni sui sogni dei pazienti psicotici si trovano nel par. B dello scritto successivo di Freud Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità (1921), in OSF, vol. 9.]

730 [Freud si riferisce all’inizio del semestre 1916-17, vedi nella lezione 16, in OSF, vol. 8.]

731 [Vedi la lezione 34 dell’Introduzione alla psicoanalisi (nuova serie di lezioni) cit., ove il tema del valore terapeutico della dottrina psicoanalitica sarà ripreso.]

732 [Ciò avvenne nel 1890; ma le speranze riposte nella tubercolina andarono deluse.]

733 [Alcune evidenti testimonianze dell’opposizione dell’ambiente medico all’ipnotismo si trovano nello scritto freudiano Recensione a “L’ipnotismo” di August Forel (1889), in OSF, vol. 1.]

Parallelo mitologico con una rappresentazione ossessiva plastica

734 Vedi “L’impudique Albion”, caricatura dell’Inghilterra fatta nel 1901 da Jean Véber e riprodotta in E. Fuchs, Geschichte der erotischen Kunst (Berlino 1908), p. 384.

735 Vedi S. Reinach, Cultes, mythes et religions (Parigi 1912), vol. 4, p. 115.

736 Ibid., p. 117.

Una relazione fra un simbolo e un sintomo

737 [In una aggiunta del 1911 all’Interpretazione dei sogni, in OSF, vol. 3, cap. 6, par. E, sottopar. 1, Freud riferisce e interpreta un sogno che illustra il simbolismo del cappello come organo genitale maschile. Vedi nella lezione 10, in OSF, vol. 8.]

738 [Questo caso è discusso qui nella lezione 17 dell’Introduzione alla psicoanalisi.]

Alcuni tipi di carattere tratti dal lavoro psicoanalitico

739 [Vedi, sul trattamento analitico inteso come post-educazione, la lezione 28 dell’Introduzione alla psicoanalisi, in OSF, vol. 8.]

740 [Vedi lo scritto freudiano sui Modi tipici di ammalarsi nervosamente (1912), in OSF, vol. 6.]

741 [La traduzione dei brani che seguono, tratti dal Macbeth, è di Cino Chiarini.]

742 [Allusione a un passo di Schiller nella Sposa di Messina, atto 3, scena 5.]

743 Vedi Macbeth, atto 3, scena 1:

Sulla testa mi hanno messo una corona infeconda,
E nel pugno uno sterile scettro,
Donde poi me lo strapperà la mano di un intruso,
Poiché nessun mio figlio mi potrà succedere.

744 [Freud aveva già sostenuto questa tesi nell’Interpretazione dei sogni (1899), in OSF, vol. 3, cap. 5, par. D, sottopar. β.]

745 J. Darmstetter (a cura di), Macbeth (Parigi 1881), p. LXXV.

746 Come il corteggiamento di Anna da parte di Riccardo IIl presso la bara del re da lui assassinato.

747 [Probabilmente non fu pubblicato. L. Jekels pubblicò l’anno seguente l’articolo Shakespeares Macbeth, Imago, vol. 5, p. 170 (1917) ove cita questo capoverso ma non sviluppa la sua teoria. In un lavoro ancora successivo, Zur Psychologie der Komödie, Imago, vol. 12, p. 328 (1926) Jekels tornò, sia pure assai brevemente, su questo tema.]

748 Darmstetter, loc. cit.

749 [I brani che seguono, tratti dal Rosmersholm di Ibsen, sono riportati nella traduzione di Anita Rho (Einaudi, Torino 1966).]

750 [Vedi il caso clinico freudiano di Miss Lucy R. negli Studi sull’isteria (1892-95), in OSF, vol. 1, cap. 2, par. 3.]

751 La dimostrazione della presenza del tema dell’incesto in Rosmersholm è già stata data con gli stessi argomenti nell’amplissimo lavoro di O. Rank, Das Inzest-motiv in Dichtung und Sage (Vienna 1912), pp. 404 sg.

752 [Circa vent’anni dopo, nella sua lettera aperta a Romain Rolland Un disturbo della memoria sull’Acropoli: lettera aperta a Romain Rolland (1936), in OSF, vol. 11, nella quale Freud descrive la sua prima visita all’Acropoli di Atene, la sensazione del “too good to be true” (troppo bello per essere vero) viene paragonata alla situazione analizzata in questo saggio.]

753 [“Oscure parole” nelle edizioni precedenti a quella del 1924. Già nel caso clinico del piccolo Hans (1908), in Analisi della fobia di un bambino di cinque anni, in OSF, vol. 5, cap. 2 e, successivamente in quello dell’uomo dei lupi (1914), in Dalla storia di una nevrosi infantile, in OSF, vol. 7, cap. 3, Freud aveva accennato alla possibilità che il senso di colpa costituisca un motivo che induce a commettere un misfatto. Il tema sarà ripreso in un più ampio contesto nel par. 5 de L’Io e l’Es (1922), in OSF, vol. 9.]

Una difficoltà della psicoanalisi

754 [Freud si riferisce quasi certamente all’opera di A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione (Lipsia, 1a ed. 1819). Freud, nei suoi scritti successivi, si è richiamato più volte alla grande importanza che il pensiero schopenhaueriano attribuisce alla sessualità: vedi la prefazione del 1920 alla 4a edizione dei Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), in OSF, vol. 4, il par. 6 di Al di là del principio di piacere (1920), in OSF, vol. 9, lo scritto Le resistenze alla psicoanalisi (1924), in OSF, vol. 10 e il par. 5 dell’Autobiografìa (1924), in OSF, vol. 10.]

Opere complete
9788833972077_cov01.html
9788833972077_fm01.html
9788833972077_fm02.html
9788833972077_tp01.html
9788833972077_OP01_a.html
9788833972077_OP01_fm03.html
9788833972077_OP01_fm04.html
9788833972077_OP01_01_0.html
9788833972077_OP01_01_1.html
9788833972077_OP01_01_2.html
9788833972077_OP01_02_0.html
9788833972077_OP01_02_1.html
9788833972077_OP01_02_2.html
9788833972077_OP01_03_0.html
9788833972077_OP01_03_1.html
9788833972077_OP01_03_2.html
9788833972077_OP01_04_0.html
9788833972077_OP01_04_1.html
9788833972077_OP01_04_2.html
9788833972077_OP01_04_3.html
9788833972077_OP01_05_0.html
9788833972077_OP01_05_1.html
9788833972077_OP01_05_2.html
9788833972077_OP01_05_3.html
9788833972077_OP01_06_0.html
9788833972077_OP01_06_1.html
9788833972077_OP01_06_2.html
9788833972077_OP01_06_3.html
9788833972077_OP01_06_4.html
9788833972077_OP01_06_5.html
9788833972077_OP01_06_6.html
9788833972077_OP01_07_0.html
9788833972077_OP01_07_1.html
9788833972077_OP01_07_2.html
9788833972077_OP01_07_3.html
9788833972077_OP01_07_4.html
9788833972077_OP01_08_0.html
9788833972077_OP01_08_1.html
9788833972077_OP01_08_2.html
9788833972077_OP01_08_3.html
9788833972077_OP01_09_0.html
9788833972077_OP01_09_1.html
9788833972077_OP01_09_2.html
9788833972077_OP01_09_3.html
9788833972077_OP01_09_4.html
9788833972077_OP01_09_5.html
9788833972077_OP01_09_6.html
9788833972077_OP02_a.html
9788833972077_OP02_fm03.html
9788833972077_OP02_fm04.html
9788833972077_OP02_01_0.html
9788833972077_OP02_01_00.html
9788833972077_OP02_01_01.html
9788833972077_OP02_01_02.html
9788833972077_OP02_01_03.html
9788833972077_OP02_01_04.html
9788833972077_OP02_01_05.html
9788833972077_OP02_01_06.html
9788833972077_OP02_01_07.html
9788833972077_OP02_01_08.html
9788833972077_OP02_01_09.html
9788833972077_OP02_01_10.html
9788833972077_OP02_01_11.html
9788833972077_OP02_01_12.html
9788833972077_OP02_01_13.html
9788833972077_OP02_02_0.html
9788833972077_OP02_02_00.html
9788833972077_OP02_02_01.html
9788833972077_OP02_03_0.html
9788833972077_OP02_03_00.html
9788833972077_OP02_03_01.html
9788833972077_OP02_04_0.html
9788833972077_OP02_04_00.html
9788833972077_OP02_04_01.html
9788833972077_OP02_05_0.html
9788833972077_OP02_05_00.html
9788833972077_OP02_05_01.html
9788833972077_OP02_06_0.html
9788833972077_OP02_06_00.html
9788833972077_OP02_06_01.html
9788833972077_OP02_07_0.html
9788833972077_OP02_07_00.html
9788833972077_OP02_07_01.html
9788833972077_OP02_07_02.html
9788833972077_OP02_08_0.html
9788833972077_OP02_08_00.html
9788833972077_OP02_08_01.html
9788833972077_OP02_08_02.html
9788833972077_OP02_08_03.html
9788833972077_OP02_09_0.html
9788833972077_OP02_09_00.html
9788833972077_OP02_09_01.html
9788833972077_OP02_10_0.html
9788833972077_OP02_10_00.html
9788833972077_OP02_10_01.html
9788833972077_OP02_11_0.html
9788833972077_OP02_11_00.html
9788833972077_OP02_11_01.html
9788833972077_OP02_12_0.html
9788833972077_OP02_12_00.html
9788833972077_OP02_12_01.html
9788833972077_OP02_12_02.html
9788833972077_OP02_12_03.html
9788833972077_OP02_13_0.html
9788833972077_OP02_13_00.html
9788833972077_OP02_13_01.html
9788833972077_OP02_14_0.html
9788833972077_OP02_14_00.html
9788833972077_OP02_14_01.html
9788833972077_OP02_15_0.html
9788833972077_OP02_15_00.html
9788833972077_OP02_15_01.html
9788833972077_OP02_16_0.html
9788833972077_OP02_16_00.html
9788833972077_OP02_16_01.html
9788833972077_OP02_17_0.html
9788833972077_OP02_17_00.html
9788833972077_OP02_17_01.html
9788833972077_OP03_a.html
9788833972077_OP03_fm03.html
9788833972077_OP03_fm04.html
9788833972077_OP03_fm05.html
9788833972077_OP03_00.html
9788833972077_OP03_01_1.html
9788833972077_OP03_01_A.html
9788833972077_OP03_01_B.html
9788833972077_OP03_01_C.html
9788833972077_OP03_01_D.html
9788833972077_OP03_01_E.html
9788833972077_OP03_01_F.html
9788833972077_OP03_01_G.html
9788833972077_OP03_01_H.html
9788833972077_OP03_01_p1.html
9788833972077_OP03_01_p2.html
9788833972077_OP03_02.html
9788833972077_OP03_03.html
9788833972077_OP03_04.html
9788833972077_OP03_05_1.html
9788833972077_OP03_05_A.html
9788833972077_OP03_05_B.html
9788833972077_OP03_05_C.html
9788833972077_OP03_05_D.html
9788833972077_OP03_06_1.html
9788833972077_OP03_06_A.html
9788833972077_OP03_06_B.html
9788833972077_OP03_06_C.html
9788833972077_OP03_06_D.html
9788833972077_OP03_06_Ea.html
9788833972077_OP03_06_Eb.html
9788833972077_OP03_06_Ec.html
9788833972077_OP03_06_F.html
9788833972077_OP03_06_G.html
9788833972077_OP03_06_H.html
9788833972077_OP03_06_I.html
9788833972077_OP03_07_1.html
9788833972077_OP03_07_A.html
9788833972077_OP03_07_B.html
9788833972077_OP03_07_C.html
9788833972077_OP03_07_D.html
9788833972077_OP03_07_E.html
9788833972077_OP03_07_F.html
9788833972077_OP04_a.html
9788833972077_OP04_fm03.html
9788833972077_OP04_01_0.html
9788833972077_OP04_01_1.html
9788833972077_OP04_01_2.html
9788833972077_OP04_02_0.html
9788833972077_OP04_02_1.html
9788833972077_OP04_02_2.html
9788833972077_OP04_02_3.html
9788833972077_OP04_02_4.html
9788833972077_OP04_02_5.html
9788833972077_OP04_02_6.html
9788833972077_OP04_02_7.html
9788833972077_OP04_02_8.html
9788833972077_OP04_02_9.html
9788833972077_OP04_02_10.html
9788833972077_OP04_02_11.html
9788833972077_OP04_02_12.html
9788833972077_OP04_02_13.html
9788833972077_OP04_03_0.html
9788833972077_OP04_03_1.html
9788833972077_OP04_03_2.html
9788833972077_OP04_03_3.html
9788833972077_OP04_03_4.html
9788833972077_OP04_03_5.html
9788833972077_OP04_03_6.html
9788833972077_OP04_04_0.html
9788833972077_OP04_04_1.html
9788833972077_OP04_04_2.html
9788833972077_OP04_05_0.html
9788833972077_OP04_05_1.html
9788833972077_OP04_05_2.html
9788833972077_OP04_05_3.html
9788833972077_OP04_05_4.html
9788833972077_OP04_05_5.html
9788833972077_OP04_05_6.html
9788833972077_OP04_06_0.html
9788833972077_OP04_06_1.html
9788833972077_OP04_06_2.html
9788833972077_OP04_07_0.html
9788833972077_OP04_07_1.html
9788833972077_OP04_07_2.html
9788833972077_OP04_08.html
9788833972077_OP04_09.html
9788833972077_OP04_10.html
9788833972077_OP04_11.html
9788833972077_OP05_a.html
9788833972077_OP05_fm03.html
9788833972077_OP05_01_0.html
9788833972077_OP05_01_1.html
9788833972077_OP05_01_A1.html
9788833972077_OP05_01_A2.html
9788833972077_OP05_01_A3.html
9788833972077_OP05_01_B4.html
9788833972077_OP05_01_B5.html
9788833972077_OP05_01_C6.html
9788833972077_OP05_01_C7.html
9788833972077_OP05_02_0.html
9788833972077_OP05_02_1.html
9788833972077_OP05_02_2.html
9788833972077_OP05_03_0.html
9788833972077_OP05_03_1.html
9788833972077_OP05_03_2.html
9788833972077_OP05_04_0.html
9788833972077_OP05_04_1.html
9788833972077_OP05_04_2.html
9788833972077_OP05_05_0.html
9788833972077_OP05_05_1.html
9788833972077_OP05_05_2.html
9788833972077_OP05_06_0.html
9788833972077_OP05_06_1.html
9788833972077_OP05_06_2.html
9788833972077_OP05_06_3.html
9788833972077_OP05_06_4.html
9788833972077_OP05_06_5.html
9788833972077_OP05_06_6.html
9788833972077_OP05_07_0.html
9788833972077_OP05_07_1.html
9788833972077_OP05_07_2.html
9788833972077_OP05_08_0.html
9788833972077_OP05_08_1.html
9788833972077_OP05_08_2.html
9788833972077_OP05_09_0.html
9788833972077_OP05_09_1.html
9788833972077_OP05_09_2.html
9788833972077_OP05_09_3.html
9788833972077_OP05_10_0.html
9788833972077_OP05_10_1.html
9788833972077_OP05_10_2.html
9788833972077_OP05_11_0.html
9788833972077_OP05_11_1.html
9788833972077_OP05_11_2.html
9788833972077_OP05_12_0.html
9788833972077_OP05_12_1.html
9788833972077_OP05_12_2.html
9788833972077_OP05_13_0.html
9788833972077_OP05_13_1.html
9788833972077_OP05_13_2.html
9788833972077_OP05_14_0.html
9788833972077_OP05_14_1.html
9788833972077_OP05_14_2.html
9788833972077_OP05_15_0.html
9788833972077_OP05_15_1.html
9788833972077_OP05_15_2.html
9788833972077_OP05_16_0.html
9788833972077_OP05_16_1.html
9788833972077_OP05_16_2.html
9788833972077_OP05_17_0.html
9788833972077_OP05_17_1.html
9788833972077_OP05_17_2.html
9788833972077_OP05_18_0.html
9788833972077_OP05_18_1.html
9788833972077_OP05_18_2.html
9788833972077_OP05_18_3.html
9788833972077_OP05_18_4.html
9788833972077_OP05_18_5.html
9788833972077_OP06_a.html
9788833972077_OP06_fm03.html
9788833972077_OP06_01_0.html
9788833972077_OP06_01_1av.html
9788833972077_OP06_01_2_0.html
9788833972077_OP06_01_2_1.html
9788833972077_OP06_01_2_2.html
9788833972077_OP06_01_3.html
9788833972077_OP06_02_0.html
9788833972077_OP06_02_1.html
9788833972077_OP06_02_2_1.html
9788833972077_OP06_02_2_2.html
9788833972077_OP06_02_2_3.html
9788833972077_OP06_02_2_4.html
9788833972077_OP06_02_2_5.html
9788833972077_OP06_03_0.html
9788833972077_OP06_03_1.html
9788833972077_OP06_03_2.html
9788833972077_OP06_04_0.html
9788833972077_OP06_04_1.html
9788833972077_OP06_04_2.html
9788833972077_OP06_05_0.html
9788833972077_OP06_05_1.html
9788833972077_OP06_05_2.html
9788833972077_OP06_06_0.html
9788833972077_OP06_06_1.html
9788833972077_OP06_06_2_1.html
9788833972077_OP06_06_2_2.html
9788833972077_OP06_06_2_3.html
9788833972077_OP06_06_2_4.html
9788833972077_OP06_06_2_5.html
9788833972077_OP06_06_2_6.html
9788833972077_OP06_06_3.html
9788833972077_OP06_07_0.html
9788833972077_OP06_07_1.html
9788833972077_OP06_07_2.html
9788833972077_OP06_08_0.html
9788833972077_OP06_08_1.html
9788833972077_OP06_08_2.html
9788833972077_OP06_09_0.html
9788833972077_OP06_09_1.html
9788833972077_OP06_09_2.html
9788833972077_OP06_10_0.html
9788833972077_OP06_10_1.html
9788833972077_OP06_10_2.html
9788833972077_OP06_11_0.html
9788833972077_OP06_11_1.html
9788833972077_OP06_11_2.html
9788833972077_OP06_12_0.html
9788833972077_OP06_12_1.html
9788833972077_OP06_12_2.html
9788833972077_OP06_13_0.html
9788833972077_OP06_13_1.html
9788833972077_OP06_13_2_0.html
9788833972077_OP06_13_2_1.html
9788833972077_OP06_13_2_2.html
9788833972077_OP06_13_2_3.html
9788833972077_OP06_13_2_4.html
9788833972077_OP06_14_0.html
9788833972077_OP06_14_1.html
9788833972077_OP06_14_2.html
9788833972077_OP06_14_3.html
9788833972077_OP06_14_4.html
9788833972077_OP06_15_0.html
9788833972077_OP06_15_1.html
9788833972077_OP06_15_2.html
9788833972077_OP06_16_0.html
9788833972077_OP06_16_1.html
9788833972077_OP06_16_2.html
9788833972077_OP06_17_0.html
9788833972077_OP06_17_1.html
9788833972077_OP06_17_2.html
9788833972077_OP06_18_0.html
9788833972077_OP06_18_1.html
9788833972077_OP06_18_2.html
9788833972077_OP06_19_0.html
9788833972077_OP06_19_1.html
9788833972077_OP06_19_2.html
9788833972077_OP06_20_0.html
9788833972077_OP06_20_1.html
9788833972077_OP06_20_2.html
9788833972077_OP06_20_3.html
9788833972077_OP06_20_4.html
9788833972077_OP06_21_0.html
9788833972077_OP06_21_1.html
9788833972077_OP06_21_2.html
9788833972077_OP06_22_0.html
9788833972077_OP06_22_1.html
9788833972077_OP06_22_2_1.html
9788833972077_OP06_22_2_2.html
9788833972077_OP06_23_0.html
9788833972077_OP06_23_1.html
9788833972077_OP06_23_2.html
9788833972077_OP07_a.html
9788833972077_OP07_fm03.html
9788833972077_OP07_01_0.html
9788833972077_OP07_01_1.html
9788833972077_OP07_01_2.html
9788833972077_OP07_01_3.html
9788833972077_OP07_01_4.html
9788833972077_OP07_01_5.html
9788833972077_OP07_01_6.html
9788833972077_OP07_02_0.html
9788833972077_OP07_02_1.html
9788833972077_OP07_02_2.html
9788833972077_OP07_03_0.html
9788833972077_OP07_03_1.html
9788833972077_OP07_03_2.html
9788833972077_OP07_03_3.html
9788833972077_OP07_03_4.html
9788833972077_OP07_04_0.html
9788833972077_OP07_04_1.html
9788833972077_OP07_04_2.html
9788833972077_OP07_05_0.html
9788833972077_OP07_05_1.html
9788833972077_OP07_05_2.html
9788833972077_OP07_06_0.html
9788833972077_OP07_06_1.html
9788833972077_OP07_06_2.html
9788833972077_OP07_07_0.html
9788833972077_OP07_07_1.html
9788833972077_OP07_07_2.html
9788833972077_OP07_08_0.html
9788833972077_OP07_08_1.html
9788833972077_OP07_08_2.html
9788833972077_OP07_08_3.html
9788833972077_OP07_09_0.html
9788833972077_OP07_09_1.html
9788833972077_OP07_09_2.html
9788833972077_OP07_10_0.html
9788833972077_OP07_10_1.html
9788833972077_OP07_10_2.html
9788833972077_OP07_11_0.html
9788833972077_OP07_11_1.html
9788833972077_OP07_11_2.html
9788833972077_OP07_11_3.html
9788833972077_OP07_11_4.html
9788833972077_OP07_11_5.html
9788833972077_OP07_11_6.html
9788833972077_OP07_11_7.html
9788833972077_OP07_12_0.html
9788833972077_OP07_12_1.html
9788833972077_OP07_12_2.html
9788833972077_OP07_12_3.html
9788833972077_OP07_12_4.html
9788833972077_OP07_13_0.html
9788833972077_OP07_13_1.html
9788833972077_OP07_13_2.html
9788833972077_OP07_13_3.html
9788833972077_OP07_13_4.html
9788833972077_OP07_14_0.html
9788833972077_OP07_14_1.html
9788833972077_OP07_14_2.html
9788833972077_OP07_14_3.html
9788833972077_OP07_14_4.html
9788833972077_OP07_15_0.html
9788833972077_OP07_15_1.html
9788833972077_OP07_15_2.html
9788833972077_OP07_16_0.html
9788833972077_OP07_16_1.html
9788833972077_OP07_16_2.html
9788833972077_OP07_16_3.html
9788833972077_OP07_16_4.html
9788833972077_OP07_16_5.html
9788833972077_OP07_16_6.html
9788833972077_OP07_16_7.html
9788833972077_OP07_16_8.html
9788833972077_OP07_16_9.html
9788833972077_OP07_16_10.html
9788833972077_OP08_a.html
9788833972077_OP08_fm03.html
9788833972077_OP08_01_0.html
9788833972077_OP08_01_1.html
9788833972077_OP08_01_2.html
9788833972077_OP08_01_3.html
9788833972077_OP08_01_4.html
9788833972077_OP08_01_5.html
9788833972077_OP08_01_6.html
9788833972077_OP08_01_7.html
9788833972077_OP08_01_8.html
9788833972077_OP08_01_9.html
9788833972077_OP08_01_10.html
9788833972077_OP08_01_11.html
9788833972077_OP08_01_12.html
9788833972077_OP08_01_13.html
9788833972077_OP08_02_0.html
9788833972077_OP08_02_1.html
9788833972077_OP08_02_2.html
9788833972077_OP08_02_3.html
9788833972077_OP08_03_0.html
9788833972077_OP08_03_1.html
9788833972077_OP08_03_2.html
9788833972077_OP08_04_0.html
9788833972077_OP08_04_1.html
9788833972077_OP08_04_2.html
9788833972077_OP08_05_0.html
9788833972077_OP08_05_1.html
9788833972077_OP08_05_2.html
9788833972077_OP08_06_0.html
9788833972077_OP08_06_1.html
9788833972077_OP08_06_2.html
9788833972077_OP08_07_0.html
9788833972077_OP08_07_1.html
9788833972077_OP08_07_2.html
9788833972077_OP08_07_3.html
9788833972077_OP08_07_4.html
9788833972077_OP08_07_5.html
9788833972077_OP08_07_6.html
9788833972077_OP08_07_7.html
9788833972077_OP08_07_8.html
9788833972077_OP08_07_9.html
9788833972077_OP08_07_10.html
9788833972077_OP08_07_11.html
9788833972077_OP08_07_12.html
9788833972077_OP08_07_13.html
9788833972077_OP08_07_14.html
9788833972077_OP08_07_15.html
9788833972077_OP08_07_16.html
9788833972077_OP08_07_17.html
9788833972077_OP08_07_18.html
9788833972077_OP08_07_19.html
9788833972077_OP08_07_20.html
9788833972077_OP08_07_21.html
9788833972077_OP08_07_22.html
9788833972077_OP08_07_23.html
9788833972077_OP08_07_24.html
9788833972077_OP08_07_25.html
9788833972077_OP08_07_26.html
9788833972077_OP08_07_27.html
9788833972077_OP08_07_28.html
9788833972077_OP08_07_29.html
9788833972077_OP08_07_30.html
9788833972077_OP08_08_0.html
9788833972077_OP08_08_1.html
9788833972077_OP08_08_2.html
9788833972077_OP08_09_0.html
9788833972077_OP08_09_1.html
9788833972077_OP08_09_2.html
9788833972077_OP08_10_0.html
9788833972077_OP08_10_1.html
9788833972077_OP08_10_2.html
9788833972077_OP08_10_3.html
9788833972077_OP08_10_4.html
9788833972077_OP08_10_5.html
9788833972077_OP08_11_0.html
9788833972077_OP08_11_1.html
9788833972077_OP08_11_2.html
9788833972077_OP09_a.html
9788833972077_OP09_fm03.html
9788833972077_OP09_01_0.html
9788833972077_OP09_01_1.html
9788833972077_OP09_01_2.html
9788833972077_OP09_02_0.html
9788833972077_OP09_02_1.html
9788833972077_OP09_02_2.html
9788833972077_OP09_03_0.html
9788833972077_OP09_03_1.html
9788833972077_OP09_03_2.html
9788833972077_OP09_04_0.html
9788833972077_OP09_04_1.html
9788833972077_OP09_04_2.html
9788833972077_OP09_05_0.html
9788833972077_OP09_05_1.html
9788833972077_OP09_05_2.html
9788833972077_OP09_06_0.html
9788833972077_OP09_06_1.html
9788833972077_OP09_06_2.html
9788833972077_OP09_06_3.html
9788833972077_OP09_06_4.html
9788833972077_OP09_06_5.html
9788833972077_OP09_07_0.html
9788833972077_OP09_07_1.html
9788833972077_OP09_07_2.html
9788833972077_OP09_07_3.html
9788833972077_OP09_07_4.html
9788833972077_OP09_07_5.html
9788833972077_OP09_08_0.html
9788833972077_OP09_08_1.html
9788833972077_OP09_08_2.html
9788833972077_OP09_09_0.html
9788833972077_OP09_09_1.html
9788833972077_OP09_09_2.html
9788833972077_OP09_10_0.html
9788833972077_OP09_10_1.html
9788833972077_OP09_10_2.html
9788833972077_OP09_10_3.html
9788833972077_OP09_10_4.html
9788833972077_OP09_11_0.html
9788833972077_OP09_11_1.html
9788833972077_OP09_11_2.html
9788833972077_OP09_11_3.html
9788833972077_OP09_11_4.html
9788833972077_OP09_11_5.html
9788833972077_OP09_11_6.html
9788833972077_OP09_11_7.html
9788833972077_OP09_11_8.html
9788833972077_OP09_12_0.html
9788833972077_OP09_12_1.html
9788833972077_OP09_12_2.html
9788833972077_OP09_13_0.html
9788833972077_OP09_13_1.html
9788833972077_OP09_13_2.html
9788833972077_OP09_13_3.html
9788833972077_OP09_13_4.html
9788833972077_OP09_13_5.html
9788833972077_OP09_13_6.html
9788833972077_OP09_13_7.html
9788833972077_OP09_13_8.html
9788833972077_OP09_13_9.html
9788833972077_OP09_13_10.html
9788833972077_OP09_13_11.html
9788833972077_OP09_13_12.html
9788833972077_OP09_13_13.html
9788833972077_OP09_14_0.html
9788833972077_OP09_14_1.html
9788833972077_OP09_14_2.html
9788833972077_OP09_14_3.html
9788833972077_OP09_15_0.html
9788833972077_OP09_15_1.html
9788833972077_OP09_15_2.html
9788833972077_OP09_16_0.html
9788833972077_OP09_16_1.html
9788833972077_OP09_16_2.html
9788833972077_OP09_17_0.html
9788833972077_OP09_17_1.html
9788833972077_OP09_17_2.html
9788833972077_OP09_18_0.html
9788833972077_OP09_18_1.html
9788833972077_OP09_18_2.html
9788833972077_OP09_18_3.html
9788833972077_OP09_19_0.html
9788833972077_OP09_19_1.html
9788833972077_OP09_19_2.html
9788833972077_OP09_20_0.html
9788833972077_OP09_20_1.html
9788833972077_OP09_20_2.html
9788833972077_OP09_20_3.html
9788833972077_OP09_21_0.html
9788833972077_OP09_21_1.html
9788833972077_OP09_21_2.html
9788833972077_OP09_22_0.html
9788833972077_OP09_22_1.html
9788833972077_OP09_22_2.html
9788833972077_OP09_22_3.html
9788833972077_OP09_22_4.html
9788833972077_OP09_22_5.html
9788833972077_OP09_22_6.html
9788833972077_OP09_22_7.html
9788833972077_OP09_23_0.html
9788833972077_OP09_23_1.html
9788833972077_OP09_23_2.html
9788833972077_OP09_23_3.html
9788833972077_OP09_23_4.html
9788833972077_OP09_23_5.html
9788833972077_OP09_23_6.html
9788833972077_OP09_23_7.html
9788833972077_OP09_24_0.html
9788833972077_OP09_24_1.html
9788833972077_OP09_24_2.html
9788833972077_OP09_25_0.html
9788833972077_OP09_25_1.html
9788833972077_OP09_25_2.html
9788833972077_OP09_25_3.html
9788833972077_OP09_25_4.html
9788833972077_OP09_25_5.html
9788833972077_OP09_26_0.html
9788833972077_OP09_26_1.html
9788833972077_OP09_26_2.html
9788833972077_OP09_27_0.html
9788833972077_OP09_27_1.html
9788833972077_OP09_27_2.html
9788833972077_OP09_28_0.html
9788833972077_OP09_28_1.html
9788833972077_OP09_28_2.html
9788833972077_OP10_a.html
9788833972077_OP10_fm03.html
9788833972077_OP10_01_0.html
9788833972077_OP10_01_1.html
9788833972077_OP10_01_2.html
9788833972077_OP10_02_0.html
9788833972077_OP10_02_1.html
9788833972077_OP10_02_2.html
9788833972077_OP10_03_0.html
9788833972077_OP10_03_1.html
9788833972077_OP10_03_2.html
9788833972077_OP10_04_0.html
9788833972077_OP10_04_1.html
9788833972077_OP10_04_2.html
9788833972077_OP10_05_0.html
9788833972077_OP10_05_1.html
9788833972077_OP10_05_2.html
9788833972077_OP10_06_0.html
9788833972077_OP10_06_1.html
9788833972077_OP10_06_2.html
9788833972077_OP10_07_0.html
9788833972077_OP10_07_1.html
9788833972077_OP10_07_2.html
9788833972077_OP10_07_3.html
9788833972077_OP10_07_4.html
9788833972077_OP10_07_5.html
9788833972077_OP10_07_6.html
9788833972077_OP10_07_7.html
9788833972077_OP10_07_8.html
9788833972077_OP10_08_0.html
9788833972077_OP10_08_1.html
9788833972077_OP10_08_2.html
9788833972077_OP10_09_0.html
9788833972077_OP10_09_1.html
9788833972077_OP10_09_2.html
9788833972077_OP10_09_3.html
9788833972077_OP10_09_4.html
9788833972077_OP10_10_0.html
9788833972077_OP10_10_1.html
9788833972077_OP10_10_2.html
9788833972077_OP10_11_0.html
9788833972077_OP10_11_1.html
9788833972077_OP10_11_2.html
9788833972077_OP10_12_0.html
9788833972077_OP10_12_1.html
9788833972077_OP10_12_2.html
9788833972077_OP10_13_0.html
9788833972077_OP10_13_1.html
9788833972077_OP10_13_2.html
9788833972077_OP10_14_0.html
9788833972077_OP10_14_1.html
9788833972077_OP10_14_2.html
9788833972077_OP10_15_0.html
9788833972077_OP10_15_1.html
9788833972077_OP10_15_2.html
9788833972077_OP10_16_0.html
9788833972077_OP10_16_1.html
9788833972077_OP10_16_2.html
9788833972077_OP10_17_0.html
9788833972077_OP10_17_1.html
9788833972077_OP10_17_2.html
9788833972077_OP10_17_3.html
9788833972077_OP10_17_4.html
9788833972077_OP10_17_5.html
9788833972077_OP10_17_6.html
9788833972077_OP10_17_7.html
9788833972077_OP10_17_8.html
9788833972077_OP10_17_9.html
9788833972077_OP10_17_10.html
9788833972077_OP10_17_11.html
9788833972077_OP10_17_12.html
9788833972077_OP10_18_0.html
9788833972077_OP10_18_1.html
9788833972077_OP10_18_2.html
9788833972077_OP10_19_0.html
9788833972077_OP10_19_1.html
9788833972077_OP10_19_2.html
9788833972077_OP10_20_0.html
9788833972077_OP10_20_1.html
9788833972077_OP10_20_2.html
9788833972077_OP10_21_0.html
9788833972077_OP10_21_1.html
9788833972077_OP10_21_2.html
9788833972077_OP10_22_0.html
9788833972077_OP10_22_1.html
9788833972077_OP10_22_2.html
9788833972077_OP10_22_3.html
9788833972077_OP10_22_4.html
9788833972077_OP10_22_5.html
9788833972077_OP10_22_6.html
9788833972077_OP10_22_7.html
9788833972077_OP10_22_8.html
9788833972077_OP10_22_9.html
9788833972077_OP10_22_10.html
9788833972077_OP10_23_0.html
9788833972077_OP10_23_1.html
9788833972077_OP10_23_2.html
9788833972077_OP10_24_0.html
9788833972077_OP10_24_1.html
9788833972077_OP10_24_2.html
9788833972077_OP10_24_3.html
9788833972077_OP10_24_4.html
9788833972077_OP10_24_5.html
9788833972077_OP10_24_6.html
9788833972077_OP10_24_7.html
9788833972077_OP10_24_8.html
9788833972077_OP10_24_9.html
9788833972077_OP10_24_10.html
9788833972077_OP10_24_11.html
9788833972077_OP10_25_0.html
9788833972077_OP10_25_1.html
9788833972077_OP10_25_2.html
9788833972077_OP10_26_0.html
9788833972077_OP10_26_1.html
9788833972077_OP10_26_2.html
9788833972077_OP10_27_0.html
9788833972077_OP10_27_1.html
9788833972077_OP10_27_2.html
9788833972077_OP10_28_0.html
9788833972077_OP10_28_1.html
9788833972077_OP10_28_2.html
9788833972077_OP10_29_0.html
9788833972077_OP10_29_1.html
9788833972077_OP10_29_2.html
9788833972077_OP10_30_0.html
9788833972077_OP10_30_1.html
9788833972077_OP10_30_2.html
9788833972077_OP10_31_0.html
9788833972077_OP10_31_1.html
9788833972077_OP10_31_2.html
9788833972077_OP10_31_3.html
9788833972077_OP10_31_4.html
9788833972077_OP10_31_5.html
9788833972077_OP10_31_6.html
9788833972077_OP10_31_7.html
9788833972077_OP10_31_8.html
9788833972077_OP10_31_9.html
9788833972077_OP11_a.html
9788833972077_OP11_fm03.html
9788833972077_OP11_01_0.html
9788833972077_OP11_01_1.html
9788833972077_OP11_01_2.html
9788833972077_OP11_02_0.html
9788833972077_OP11_02_1.html
9788833972077_OP11_02_2.html
9788833972077_OP11_03_0.html
9788833972077_OP11_03_1.html
9788833972077_OP11_03_2.html
9788833972077_OP11_04_0.html
9788833972077_OP11_04_1.html
9788833972077_OP11_04_2.html
9788833972077_OP11_05_0.html
9788833972077_OP11_05_1.html
9788833972077_OP11_05_2.html
9788833972077_OP11_06_0.html
9788833972077_OP11_06_1.html
9788833972077_OP11_06_2.html
9788833972077_OP11_07_0.html
9788833972077_OP11_07_1.html
9788833972077_OP11_07_2.html
9788833972077_OP11_08_0.html
9788833972077_OP11_08_1.html
9788833972077_OP11_08_2.html
9788833972077_OP11_09_0.html
9788833972077_OP11_09_1.html
9788833972077_OP11_09_2.html
9788833972077_OP11_10_0.html
9788833972077_OP11_10_1.html
9788833972077_OP11_10_2.html
9788833972077_OP11_11_0.html
9788833972077_OP11_11_1.html
9788833972077_OP11_11_2.html
9788833972077_OP11_12_0.html
9788833972077_OP11_12_1.html
9788833972077_OP11_12_2.html
9788833972077_OP11_13_0.html
9788833972077_OP11_13_1.html
9788833972077_OP11_13_2.html
9788833972077_OP11_14_0.html
9788833972077_OP11_14_1.html
9788833972077_OP11_14_2.html
9788833972077_OP11_14_3.html
9788833972077_OP11_14_4.html
9788833972077_OP11_14_5.html
9788833972077_OP11_14_6.html
9788833972077_OP11_14_7.html
9788833972077_OP11_14_8.html
9788833972077_OP11_14_9.html
9788833972077_OP11_15_0.html
9788833972077_OP11_15_1.html
9788833972077_OP11_15_2.html
9788833972077_OP11_16_0.html
9788833972077_OP11_16_1.html
9788833972077_OP11_16_2.html
9788833972077_OP11_17_0.html
9788833972077_OP11_17_1.html
9788833972077_OP11_17_2.html
9788833972077_OP11_18_0.html
9788833972077_OP11_18_1.html
9788833972077_OP11_18_2.html
9788833972077_OP11_19_0.html
9788833972077_OP11_19_1.html
9788833972077_OP11_19_2.html
9788833972077_OP11_19_3.html
9788833972077_OP11_19_4.html
9788833972077_OP11_19_5.html
9788833972077_OP11_19_6.html
9788833972077_OP11_20_0.html
9788833972077_OP11_20_1.html
9788833972077_OP11_20_2.html
9788833972077_OP11_21_0.html
9788833972077_OP11_21_1.html
9788833972077_OP11_21_2.html
9788833972077_OP11_22_0.html
9788833972077_OP11_22_1.html
9788833972077_OP11_22_2.html
9788833972077_OP11_23_0.html
9788833972077_OP11_23_1.html
9788833972077_OP11_23_2.html
9788833972077_OP11_24_0.html
9788833972077_OP11_24_1.html
9788833972077_OP11_24_2.html
9788833972077_OP11_25_0.html
9788833972077_OP11_25_1.html
9788833972077_OP11_25_2.html
9788833972077_OP11_26_0.html
9788833972077_OP11_26_1.html
9788833972077_OP11_26_2.html
9788833972077_OP11_27_0.html
9788833972077_OP11_27_1.html
9788833972077_OP11_27_2.html
9788833972077_OP11_28_0.html
9788833972077_OP11_28_1.html
9788833972077_OP11_28_2.html
9788833972077_OP11_29_0.html
9788833972077_OP11_29_1.html
9788833972077_OP11_29_1b.html
9788833972077_OP11_29_2.html
9788833972077_OP11_29_2_2.html
9788833972077_OP11_29_2_3.html
9788833972077_OP11_29_2_4.html
9788833972077_OP11_29_2_5.html
9788833972077_OP11_29_3.html
9788833972077_OP11_29_3_7.html
9788833972077_OP11_29_4.html
9788833972077_OP11_29_4_9.html
9788833972077_OP11_30_0.html
9788833972077_OP11_30_1.html
9788833972077_OP11_30_2.html
9788833972077_OP11_31_0.html
9788833972077_OP11_31_1.html
9788833972077_OP11_31_2.html
9788833972077_OP11_32_0.html
9788833972077_OP11_32_1.html
9788833972077_OP11_32_2.html
9788833972077_OP_ftn01.html
9788833972077_OP_ftn02.html
9788833972077_OP_ftn03.html
9788833972077_OP_ftn04.html
9788833972077_OP_ftn05.html
9788833972077_OP_ftn06.html
9788833972077_OP_ftn07.html
9788833972077_OP_ftn08.html
9788833972077_OP_ftn09.html
9788833972077_OP_ftn10.html
9788833972077_OP_ftn11.html
9788833972077_bm01.html
9788833972077_bm02.html
9788833972077_bm03.html