6 Ordinamento dell'esercito.
Gli uomini atti alle armi venivano militarmente divisi in primo e secondo bando. Quelli del primo bando, i più giovani, dall'inizio del diciassettesimo anno sino all'anno quarantesimo sesto compiuto, erano preferibilmente adoperati pel servizio campale, mentre i più vecchi dovevano guardare le mura della città. La legione rimase come era stata sino allora l'unità militare della fanteria; una falange di tremila uomini interamente composta ed armata all'antica maniera dorica, che sopra sei file presentava un fronte di cinquecento uomini armati di tutto punto, cui si aggiungevano altri mille e duecento «non armati» (velites o velati). Gli armati di tutto punto della prima classe, o proprietari integri, formavano le prime quattro file di ogni falange; nella quinta e sesta fila erano i meno armati cittadini della seconda e terza classe; le ultime due classi si univano alla falange nelle ultime due file o combattevano sui fianchi della medesima come armati alla leggera. Si era provveduto al modo di poter agevolmente riempire le eventuali lacune, che sono così pericolose in una falange. Si componeva quindi ogni legione di quarantadue centurie o 4200 uomini, de' quali 3000 armati di tutto punto, 2000 della prima classe, 500 di ciascuna delle due classi seguenti, e 1200 veliti, de' quali 500 della classe quarta, 700 della quinta. Ogni distretto di leva somministrava ad ogni legione 1050 uomini, ad ogni centuria 25.
In via ordinaria marciavano due legioni; le altre due rimanevano come presidio: per cui lo stato normale della fanteria si componeva di quattro legioni pari a 16.800 uomini, di 80 centurie della prima classe, di 20 per ciascuna delle seguenti tre, di 28 dell'ultima, non comprese le due centurie di supplenti non che quelle degli operai e dei suonatori. S'aggiunga la cavalleria che sommava a 1800 cavalli, un terzo della quale era riservato ai membri politici del comune: quando però si usciva in campagna si soleva assegnare soltanto tre centurie di cavalli ad ogni legione.
Lo stato normale dell'esercito romano di prima e seconda chiamata ammontava quindi pressochè a 20.000 uomini, il quale numero avrà senza dubbio corrisposto allo stato effettivo dei Romani atti a portar armi nel tempo in cui vennero introdotti questi nuovi ordinamenti della milizia. Coll'aumento della popolazione non fu cambiato il numero delle centurie, ma si rinforzò ciascuna suddivisione, assegnandovi altri uomini senza perdere di vista interamente il numero fondamentale, come praticavano d'ordinario le corporazioni romane a numero stabilito, le quali eludevano le limitazioni legali coll'assumere membri soprannumerari.