25. Nuova posizione mondiale di Roma.
Dal momento in cui le fila non meno sottili che forti di questa rete di strade, di federazioni, di colonie, di diritti graduali, che tutti avviluppò i popoli italici, furono tutte raccolte nelle mani del comune di Roma, questi ne derivò una grande potenza e nel sistema degli stati mediterranei subentrò a Taranto, alla Lucania e alle altre piccole e secondarie repubbliche, che le ultime guerre avevano cancellato dal rango di potenza.
Questa nuova posizione di Roma, si direbbe che venne quasi solennemente riconosciuta dalle ambascerie che l'anno 481 = 273 Alessandria inviò a Roma e che Roma ricambiò l'anno stesso, ambascerie che sebbene non dovessero trattare che di relazioni commerciali fra l'Italia e l'Egitto, furono certo un avviamento ad un'alleanza politica.
Era il tempo in cui Cartagine lottava col governo egizio per il possesso della Cirenaica, e già prevedeva di dover tra poco cozzare con Roma per la Sicilia, e la Macedonia disputava all'Egitto l'egemonia sulla Grecia e in breve avrebbe dovuto contendere con Roma per la signoria dell'Adriatico; non poteva quindi supporsi che le nuove tempeste, che da ogni parte s'andavano addensando, non facessero capo a Roma, e Roma come padrona d'Italia, non fosse trascinata nella vasta arena, che le vittorie e i disegni di Alessandro Magno avevano lasciata aperta alle gare dei suoi successori.
Nel passo che si esamina si parla evidentemente delle dodici più recenti, che sono: Arimino, Benevento, Firmo, Esernia, Brundisio, Spoleto, Cremona, Piacentia, Copia, Valentia, Bononia, Aquileia; e siccome Arimino è la più antica delle dodici e quella per la quale questo nuovo ordinamento fu per prima attuato, fu la prima colonia romana fondata fuori d'Italia – così il diritto urbano di queste colonie si chiama propriamente diritto ariminese. Con ciò venne anche a provarsi quello che già per altri motivi poteva credersi, cioè che tutte le colonie istituite in Italia (in più vasto senso) dopo la fondazione di Aquileia si annoverano nel numero delle colonie cittadine. Noi non potremmo segnare con precisione di quanto i diritti delle più recenti città latine fossero stati ristretti in confronto di quelli delle città più antiche. Se poi la comunanza del matrimonio, come non è inverosimile, senza però che sia indubbiamente provato, era proprio un articolo fondamentale dell'originaria eguaglianza federativa tra Roma ed il Lazio, è certo che essa non fu più accordata alle più recenti colonie latine.