7. Commedia romana.
La commedia romana nacque su queste fondamenta e su questi elementi. L'originalità ne era esclusa non solo per mancanza di libertà estetica, ma anche, verosimilmente, per la censura della polizia.
Fra le commedie latine del sesto secolo, pervenute sino a noi, non ve n'è una sola che non si manifesti modellata su una commedia greca; perchè il titolo fosse completo, si voleva il nome della commedia greca e dell'autore e se, come spesso accadeva, ne era contestata la novità, si trattava solo di sapere se essa fosse già stata tradotta prima d'allora.
La commedia si svolge sempre in paese straniero, ma ciò era anche imposto da stringenti necessità, e il nome speciale di questo genere di commedia (fabula palliata) deriva appunto da ciò, che la scena è fuori di Roma; generalmente in Atene, e che i personaggi principali sono Greci, o almeno non sono Romani.
Persino nelle minuzie, e specialmente in quei particolari di cui anche il rude romano sentiva chiaramente il contrasto, erano severamente osservati i costumi stranieri. Così si evita di proferire il nome di Roma e quello dei Romani, e là, dove occorre farne menzione, essi, nella buona lingua greca, sono chiamati «stranieri» (barbari): e così nelle indicazioni di monete e di denaro, che hanno luogo ad ogni momento, non appaiono mai monete romane.
Dovrebbe aver un'idea ben singolare dell'ingegno, grande ed esperto, di un Nevio e di un Plauto chi immaginasse che tutti questi fossero capricci o idee del poeta; quest'ostinato e singolare esotismo della commedia romana era certo imposto da considerazioni tutt'altro che estetiche.
La trasposizione delle relazioni sociali, fino a rassomigliarle a quelle generalmente rappresentate nella nuova commedia attica, nei tempi d'Annibale, sarebbe parsa cosa intollerabile e da punirsi come un attentato contro l'ordine e moralità sociale.
Ma siccome, in quei tempi, gli spettacoli si davano dagli edili e dai pretori, che dipendevano interamente dal senato, e siccome persino le feste straordinarie, come per esempio i giuochi funebri, non si celebravano senza il permesso del governo, ed inoltre la polizia romana non era abituata a far complimenti e tanto meno coi commedianti, era naturale che la commedia, anche dopo essere stata ammessa a far parte dei divertimenti popolari, non osasse trascinare sulla scena alcun romano e rimanesse, per così dire, relegata in paese straniero.