29. Il regno egizio.
Dobbiamo ancora gettare uno sguardo sull'Egitto e sulla bella isola di Cipro, ultimo paese rimastogli annesso delle estese conquiste dei Lagidi.
L'Egitto era allora l'unico stato dell'oriente ellenico ancora indipendente, almeno di nome; appunto come una volta, quando i Persiani si stabilirono alla metà orientale del Mediterraneo, l'Egitto fu l'ultima loro conquista, così anche i potenti conquistatori dell'occidente lasciarono per ultima l'annessione di questo ricco e singolarissimo paese.
Non si deve attribuire questo ritardo, come abbiamo già detto, nè al timore della resistenza dell'Egitto, nè alla mancanza di un plausibile motivo. L'Egitto era presso a poco privo di forze come la Siria, e sin dal 673 = 81 devoluto alla repubblica romana secondo tutte le forme del diritto; alla corte d Alessandria dominava la guardia reale, che nominava e deponeva i ministri e anche i re, s'appropriava tutto ciò che le piaceva, e se le veniva rifiutato l'aumento del soldo, assediava il re nel suo palazzo, nel paese, o per dir meglio nella capitale, poichè il paese colla sua popolazione di schiavi agricoli nulla contava.
Essa non era assolutamente ben vista, e almeno una parte degli abitanti desiderava che l'Egitto venisse assorbito da Roma, e faceva persino dei passi perchè ciò avvenisse. Ma quanto meno i re d'Egitto potevano pensare a combattere Roma colle armi, tanto più energicamente combattevano coll'oro i piani di annessione dei Romani; e in conseguenza della singolare centralizzazione dispotico-comunista della pubblica economia dell'Egitto, le entrate della corte d'Alessandria pareggiavano presso a poco quelle delle finanze di Roma anche dopo l'aumento procurato da Pompeo. Si aggiungeva la sospettosa gelosia dell'oligarchia, che non sapeva risolversi di affidare nè la conquista nè l'amministrazione dell'Egitto ad un solo individuo. Così quelli che signoreggiavano di fatto in Egitto e Cipro potevano non solo prolungare, ma assicurare maggiormente le vacillanti loro corone corrompendo i personaggi che dirigevano il senato, e comperando da questo la conferma dei loro titoli reali.
Ma con ciò non erano ancora alla meta. Le forme della costituzione richiedevano una decisione della borghesia romana; prima che questa decisione fosse emanata, i Tolomei erano esposti al capriccio di ogni democratico potente, ed era quindi necessario che cominciassero la guerra della corruzione anche contro l'altro partito romano, che, come il più forte, poneva dei prezzi molto elevati. Il risultato fu ineguale.