5. Divisione della magistratura.
Il sommo potere, conservato fino a questi tempi indiviso, venne sminuzzato perchè, moltiplicando i punti di attrito e di resistenza, si potesse ritardare l'inevitabile caduta.
Perciò fino dal 319 = 435, due stimatori (censores) nominati dalle centurie tra i nobili, e non come i consoli per un solo anno, ma per diciotto mesi, vennero incaricati di compilare il bilancio e il registro dei cittadini e delle imposte: operazioni che fino a quei tempi erano state compiute dai consoli. Questa nuova magistratura dei censori divenne a poco a poco il palladio del partito patrizio, non tanto per la sua ingerenza nelle materie economiche, quanto pel diritto, che era connesso colle attribuzioni censuarie, di occupare i posti vacanti nel senato tra i cavalieri, e di escludere dalle liste del senato, della cavalleria e della cittadinanza, singole persone.
Ne' primordi però la censura non aveva quell'alta importanza che venne acquistando in seguito. Anche nella costituzione della questura l'anno 333 = 421 occorsero trasformazioni nel medesimo senso. Vi erano in quel tempo quattro questori, due dei quali delegati dai consoli ad amministrare l'erario della città, e due eletti dalle tribù per pagare il soldo e le spese della milizia, ma tutti e quattro scelti fra il ceto patrizio.
Pare che i nobili tentassero di trasferire la nomina dei questori urbani dai consoli alle centurie, giacchè, non potendo più assicurarsi l'esclusivo possesso del consolato, tentavano di sminuirne l'importanza e di conservare alla loro casta, colla nomina dei censori e dei questori patrizi, il monopolio del bilancio e dell'erario pubblico. Ma se pur questo fu lo scopo dei patrizi, certo è che il fatto andò a rovescio. Fu bensì tolta ai consoli la facoltà di nominare i questori urbani, ma la stessa facoltà non fu trasferita alle centurie, anzi fu data ai comizi tributi come quella riguardante la nomina dei questori di guerra. Il che condusse ad una novità di ben altro momento, giacchè il comune, valendosi del fatto che i due questori di guerra erano più ufficiali militari che civili, ne trasse la conseguenza, che i plebei, come erano atti a coprire il posto di tribuno militare, potessero esserlo a coprire quello di questore; onde per la prima volta, oltre il diritto attivo dell'elezione, acquistarono anche il passivo. Questo fatto fu giudicato una grave sconfitta dei patrizi e come una grande vittoria dei plebei perchè nella votazione per l'elezione dei questori civili e militari venivano in tutto pareggiati patrizi e plebei. Così il patriziato, malgrado la tenacissima resistenza, andava sempre più perdendo terreno, e a misura che scemava la sua potenza, cresceva la sua irritazione.