23. Silla e Flacco.
Fu una grande vittoria, ma i risultati furono meschini sia per mancanza di una flotta, sia perchè il vincitore romano si vide costretto invece di inseguire i vinti a difendersi anzitutto dai suoi propri connazionali.
Il mare era ancora coperto esclusivamente dalle squadre pontiche, che ora si mostravano persino ad occidente del promontorio Maliaco.
Anche dopo la battaglia di Cheronea, Archelao sbarcò truppe a Zacinto e fece un tentativo per stabilirsi su quest'isola.
Nel frattempo Lucio Flacco era approdato con due legioni nell'Epiro, non senza aver sofferto per via gravi perdite per le tempeste e per le navi da guerra nemiche che incrociavano nel mare Adriatico. Già le sue truppe erano in Tessalia e là Silla doveva rivolgersi anzitutto.
Presso Melitea, sul pendio settentrionale del monte Otris, i due eserciti romani si accamparono di fronte; un urto pareva inevitabile.
Frattanto Flacco, dopo essersi persuaso che i soldati di Silla non erano assolutamente disposti a tradire il loro vittorioso condottiero per il democratico generale loro del tutto ignoto, che anzi la stessa avanguardia incominciava a disertare nel campo di Silla, evitò il combattimento per il quale egli non era preparato in nessun modo e mosse verso il nord per giungere in Asia attraverso la Macedonia e la Tracia per aprirvisi la via a ulteriori successi con la sconfitta di Mitridate.
È militarmente assai strano il caso che Silla abbia lasciato partire indisturbato il più debole avversario e che invece di inseguirlo sia piuttosto ritornato in Atene, dove pare egli abbia trascorso l'inverno dei 668 = 86; forse si deve ammettere che anche qui lo guidassero ragioni politiche e che egli pensasse abbastanza moderatamente e patriotticamente per evitare volentieri una vittoria sui connazionali, almeno fintanto che si aveva ancora da fare con gli Asiatici, e per trovare la migliore soluzione della penosa situazione nel fatto che se l'esercito rivoluzionario combatteva in Asia, quello dell'oligarchia combatteva in Europa col nemico comune.